Bullismo di oggi e bullismo di ieri
+8
Mairu
franco71
sempreconfusa1
Sinn Féin
Scuola70
balanzoneXXI
chicca70
chimico_05
12 partecipanti
Pagina 1 di 3
Pagina 1 di 3 • 1, 2, 3
Bullismo di oggi e bullismo di ieri
La lettura di questo articolo mi ha portato a una riflessione.
https://www.giornaledibrescia.it/lettere-al-direttore/bullizzata-al-liceo-e-con-insegnanti-troppo-meschini-1.3267163
Il bullismo è deprecabile sempre e comunque, sia perchè è meschino accanirsi contro chi è più debole, sia perchè colpisce nella fase più delicata e fondamentale per la nostra crescita.
E' infatti negli anni dell'adolescenza che si gettano le basi per le persone che diventeremo domani. E' nella fase 13-19 anni che si stabilisce che persone saremo da adulti, se saremo solari, sicuri di noi stessi, estroversi, positivi, o se invece avremo un carattere chiuso, timido, esitante, insicuro, problematico.
Il modo in cui viviamo gli anni adolescenziali (scuola, amori, amicizie), sommato al rapporto che abbiamo con nostra madre (o con nostro padre, per le femminucce) determina il nostro carattere e chi saremo da grandi, e dovremo sempre farci i conti.
Ora, non voglio sminuire il fenomeno, indubbiamente grave, ma 20 anni fa, quando c'ero io sui banchi del liceo, il bullismo era all'ordine del giorno. Se vi raccontassi come io e altri abbiamo vissuto i nostri anni del liceo, vi mettereste paura!!
Ripensando a quel che succedeva nella mia scuola, ricordo alcuni casi lampanti (cambierò i nomi per privacy):
- Pether, un ragazzo alto 1,85 la cui unica colpa era il soffrire di balbuzie e di qualche lieve problema a livello mentale, che però i genitori si sono sempre guardati bene dal far diagnosticare da uno specialista.....come se i suoi interlocutori avessero bisogno di una dichiarazione firmata da un neurologo o da uno psichiatra per accorgersi che era "diverso" dagli altri
- Adele, una ragazza molto carina, ricciolina, che veniva esclusa e derisa un po' perchè troppo brava rispetto alla media della classe, un po' perchè di indole chiusa.
- John, che veniva escluso e preso di mira da compagni e compagne (spesso le ragazzine possono essere più crudeli dei maschi) per via del suo sovrappeso (la timidezza era la conseguenza di tutto questo, un cane che si morde la coda) e per via dei voti (a loro giudizio immeritati) che prendeva
A quei tempi però non esistevano internet e i social.
Oggi basta collegarsi su Facebook, scrivere una decina di righe, per attirare l'attenzione di tutta Italia.
Basta girare un video, metterlo su Youtube e ti trovi subito con migliaia di messaggi di solidarietà.
Basta fare una storia Instagram e hai centinaia di persone pronte a consigliarti, sostenerti, prendere le tue difese.
Basta mandare una lettera a un sito web, e trovi un gruppo di persone pronte a fare scudo intorno a te.
20 anni fa, l'epoca a cui fa riferimento l'autrice di quella lettera, non esisteva nulla di tutto questo.
20 anni fa chi veniva bullizzato si trovava totalmente solo, isolato dagli altri e impossibilitato a difendersi.
Il nostro mondo non era esteso ai 5 continenti, non avevamo una platea di 6 miliardi di persone pronte ad ascoltarci e a prendere le nostre difese. Il nostro mondo era limitato a pochissime persone: i genitori che non ci capivano, gli insegnanti che o se ne infischiavano o mettevano più zizzania che altro nella classe, finendo per metterci gli uni contro gli altri, i compagni di classe che erano i nostri boia, qualche amico sfigato e inesperto quanto noi. Fine!
In questo quadro generale di miseria e solitudine, di terre desolate e vuote, si subiva tutto in rigoroso silenzio, inghiottendo bocconi amari, cercando di farsi amici i pochissimi compagni meno meschini di altri e cercando di sopravvivere in qualche modo, tra uno scherzo, una presa in giro, un coro di sberleffi.
Ribellarsi? Ma stiamo scherzando?!
Cercare aiuto fuori? Macchè! Non se ne parlava minimamente perchè era considerato quasi normale che in ogni classe si creassero i gruppetti coalizzati, dai quali rimanevano escluse 1-2 persone, ed era quindi lecito farli sentire inferiori con offese continue, prese in giro quotidiane, mobbing psicologico, ecc...
E il colmo è che oltre ad essere bullizzati, esclusi, derisi, vittime di qualunque genere di angherie e prese in giro, si finiva per essere visti come dei musoni asociali che non sanno stare allo scherzo. Oltre il danno, la beffa!
Che fine hanno fatto queste persone?
Pether è stato iscritto 6 o 7 anni all'università, ha dato 3 materie facendo spendere migliaia di euro ai genitori tra tasse universitare e ripetizioni, fino ad abbandonare. Oggi ha quasi 40 anni, nessun titolo di studio nè mestiere, e, che io sappia, non studia e non lavora.
Adele ha sviluppato un carattere spigoloso e non si è mai liberata dell'etichetta di "esclusa": è laureata, lavora, guadagna, ma è senza amici, nè amichè, oltre che eternamente single, infelice e frustrata. Quegli anni l'hanno segnata irrimediabilmente, rendendo problematica non solo la sua sfera relazionale (amicizie), ma anche amorosa.
John si è laureato pure lui, lavora, ha avuto pochissimi amici nella vita, si è un po' sbloccato, l'insicurezza cronica che lo affliggeva è andata via, ma pure il suo corpo tiene traccia di quelle cicatrici. La sua anima è ancora segnata da quei lunghi periodi neri, da quegli anni di desolazione totale, di vuoti, di ansie, di cadute, cadute e ancora cadute.
Questo per dire che il fenomeno del bullismo, oltre che segnare per sempre la vita di una persona minandone l'autostima e influenzandone il carattere che svilupperà da adulto, è vecchio, vecchissimo.
Molti si stupiscono di quel che subiscono gli adolescenti oggi, si indignano perchè un ragazzo normalissimo subisce ogni genere di vessazioni, senza avere la più pallida idea di quel che hanno subito gli adolescenti di una volta.
Uomini e donne molto più grandi di loro, identici a loro, con 2 braccia, 2 gambe, 2 occhi, un sorriso grande così e il cuore colmo di speranze, ma che hanno avuto la sfortuna di trascorrere la loro adolescenza "offline" tra le quattro mura di casa e del paese in cui vivevano, isolati e senza alcun appiglio a cui aggrapparsi, anzichè "online" e con una finestra aperta sul mondo.
https://www.giornaledibrescia.it/lettere-al-direttore/bullizzata-al-liceo-e-con-insegnanti-troppo-meschini-1.3267163
Il bullismo è deprecabile sempre e comunque, sia perchè è meschino accanirsi contro chi è più debole, sia perchè colpisce nella fase più delicata e fondamentale per la nostra crescita.
E' infatti negli anni dell'adolescenza che si gettano le basi per le persone che diventeremo domani. E' nella fase 13-19 anni che si stabilisce che persone saremo da adulti, se saremo solari, sicuri di noi stessi, estroversi, positivi, o se invece avremo un carattere chiuso, timido, esitante, insicuro, problematico.
Il modo in cui viviamo gli anni adolescenziali (scuola, amori, amicizie), sommato al rapporto che abbiamo con nostra madre (o con nostro padre, per le femminucce) determina il nostro carattere e chi saremo da grandi, e dovremo sempre farci i conti.
Ora, non voglio sminuire il fenomeno, indubbiamente grave, ma 20 anni fa, quando c'ero io sui banchi del liceo, il bullismo era all'ordine del giorno. Se vi raccontassi come io e altri abbiamo vissuto i nostri anni del liceo, vi mettereste paura!!
Ripensando a quel che succedeva nella mia scuola, ricordo alcuni casi lampanti (cambierò i nomi per privacy):
- Pether, un ragazzo alto 1,85 la cui unica colpa era il soffrire di balbuzie e di qualche lieve problema a livello mentale, che però i genitori si sono sempre guardati bene dal far diagnosticare da uno specialista.....come se i suoi interlocutori avessero bisogno di una dichiarazione firmata da un neurologo o da uno psichiatra per accorgersi che era "diverso" dagli altri
- Adele, una ragazza molto carina, ricciolina, che veniva esclusa e derisa un po' perchè troppo brava rispetto alla media della classe, un po' perchè di indole chiusa.
- John, che veniva escluso e preso di mira da compagni e compagne (spesso le ragazzine possono essere più crudeli dei maschi) per via del suo sovrappeso (la timidezza era la conseguenza di tutto questo, un cane che si morde la coda) e per via dei voti (a loro giudizio immeritati) che prendeva
A quei tempi però non esistevano internet e i social.
Oggi basta collegarsi su Facebook, scrivere una decina di righe, per attirare l'attenzione di tutta Italia.
Basta girare un video, metterlo su Youtube e ti trovi subito con migliaia di messaggi di solidarietà.
Basta fare una storia Instagram e hai centinaia di persone pronte a consigliarti, sostenerti, prendere le tue difese.
Basta mandare una lettera a un sito web, e trovi un gruppo di persone pronte a fare scudo intorno a te.
20 anni fa, l'epoca a cui fa riferimento l'autrice di quella lettera, non esisteva nulla di tutto questo.
20 anni fa chi veniva bullizzato si trovava totalmente solo, isolato dagli altri e impossibilitato a difendersi.
Il nostro mondo non era esteso ai 5 continenti, non avevamo una platea di 6 miliardi di persone pronte ad ascoltarci e a prendere le nostre difese. Il nostro mondo era limitato a pochissime persone: i genitori che non ci capivano, gli insegnanti che o se ne infischiavano o mettevano più zizzania che altro nella classe, finendo per metterci gli uni contro gli altri, i compagni di classe che erano i nostri boia, qualche amico sfigato e inesperto quanto noi. Fine!
In questo quadro generale di miseria e solitudine, di terre desolate e vuote, si subiva tutto in rigoroso silenzio, inghiottendo bocconi amari, cercando di farsi amici i pochissimi compagni meno meschini di altri e cercando di sopravvivere in qualche modo, tra uno scherzo, una presa in giro, un coro di sberleffi.
Ribellarsi? Ma stiamo scherzando?!
Cercare aiuto fuori? Macchè! Non se ne parlava minimamente perchè era considerato quasi normale che in ogni classe si creassero i gruppetti coalizzati, dai quali rimanevano escluse 1-2 persone, ed era quindi lecito farli sentire inferiori con offese continue, prese in giro quotidiane, mobbing psicologico, ecc...
E il colmo è che oltre ad essere bullizzati, esclusi, derisi, vittime di qualunque genere di angherie e prese in giro, si finiva per essere visti come dei musoni asociali che non sanno stare allo scherzo. Oltre il danno, la beffa!
Che fine hanno fatto queste persone?
Pether è stato iscritto 6 o 7 anni all'università, ha dato 3 materie facendo spendere migliaia di euro ai genitori tra tasse universitare e ripetizioni, fino ad abbandonare. Oggi ha quasi 40 anni, nessun titolo di studio nè mestiere, e, che io sappia, non studia e non lavora.
Adele ha sviluppato un carattere spigoloso e non si è mai liberata dell'etichetta di "esclusa": è laureata, lavora, guadagna, ma è senza amici, nè amichè, oltre che eternamente single, infelice e frustrata. Quegli anni l'hanno segnata irrimediabilmente, rendendo problematica non solo la sua sfera relazionale (amicizie), ma anche amorosa.
John si è laureato pure lui, lavora, ha avuto pochissimi amici nella vita, si è un po' sbloccato, l'insicurezza cronica che lo affliggeva è andata via, ma pure il suo corpo tiene traccia di quelle cicatrici. La sua anima è ancora segnata da quei lunghi periodi neri, da quegli anni di desolazione totale, di vuoti, di ansie, di cadute, cadute e ancora cadute.
Questo per dire che il fenomeno del bullismo, oltre che segnare per sempre la vita di una persona minandone l'autostima e influenzandone il carattere che svilupperà da adulto, è vecchio, vecchissimo.
Molti si stupiscono di quel che subiscono gli adolescenti oggi, si indignano perchè un ragazzo normalissimo subisce ogni genere di vessazioni, senza avere la più pallida idea di quel che hanno subito gli adolescenti di una volta.
Uomini e donne molto più grandi di loro, identici a loro, con 2 braccia, 2 gambe, 2 occhi, un sorriso grande così e il cuore colmo di speranze, ma che hanno avuto la sfortuna di trascorrere la loro adolescenza "offline" tra le quattro mura di casa e del paese in cui vivevano, isolati e senza alcun appiglio a cui aggrapparsi, anzichè "online" e con una finestra aperta sul mondo.
chimico_05- Messaggi : 924
Data d'iscrizione : 30.01.11
Re: Bullismo di oggi e bullismo di ieri
Anche io sono stata vittima di bullismo alle scuole medie. Eravamo in due, io ed un altro bambino, presi di mira non so bene perchè. Forse perchè andavamo bene a scuola, forse perchè venivamo da famiglie diverse dalle loro, forse chissà. In quei tre anni ho pianto tanto, poi sono andata al liceo e la situazione è cambiata completamente, a tal punto che neppure mi sembrava vero poter vivere senza essere presa in giro. Il mio carattere è cambiato in seguito a questa esperienza? Sì. Ora seleziono molto le persone a cui interessarmi o il cui parere vale la pena di ascoltare, delle altre non mi importa nulla, posso rispondere malamente o posso disinteressarmene se in quel momento non ho voglia di rispondere. Se non fossi stata vittima di bullismo, probabilmente sarei più buona e ben disposta verso gli altri, sarei meno autocentrata. Un'ultima cosa: io e il mio allora compagno di tormenti siamo gli unici della classe ad esserci laureati e, valutando nel complesso, potrei dire che mi è andata meglio rispetto alle altre ragazze anche sotto altri profili. Per ora.
Questo per dire che il bullismo indubbiamente segna la vita e il carattere. Qualche volta può distruggere una persona, in altri casi, se la vittima è ben supportata dalla famiglia, può uscirne più forte ma mai migliore.
Questo per dire che il bullismo indubbiamente segna la vita e il carattere. Qualche volta può distruggere una persona, in altri casi, se la vittima è ben supportata dalla famiglia, può uscirne più forte ma mai migliore.
chicca70- Messaggi : 3610
Data d'iscrizione : 26.12.14
Re: Bullismo di oggi e bullismo di ieri
Si può essere felici anche senza amici, anche senza ragazzo/a, la felicità è qualcosa che dipende solo da noi, dalle passioni che coltiviamo, dai successi che riusciamo a raggiungere, se si cerca la felicità negli altri si è solo meno liberi, ci si illude di essere felici, ma si dipende e basta. Tanto più il nostro stato d'animo dipende dai mutevoli atteggiamenti altrui tanto più si è sostanzialmente schiavi, in balia del prossimo. Io quando ero a scuola mi piaceva stare da solo e non mi importava molto se la cosa poteva dar fastidio agli altri, il desiderio di sentirsi a tutti costi accettato non ha fatto mai parte della mia personalità. Non vedo perché se uno non ha amici dev'essere considerato infelice a prescindere, io sono orgoglioso del mio individualismo.
Scuola70- Messaggi : 1434
Data d'iscrizione : 28.02.14
Re: Bullismo di oggi e bullismo di ieri
Scuola70 ha scritto:Si può essere felici anche senza amici, anche senza ragazzo/a, la felicità è qualcosa che dipende solo da noi, dalle passioni che coltiviamo, dai successi che riusciamo a raggiungere, se si cerca la felicità negli altri si è solo meno liberi, ci si illude di essere felici, ma si dipende e basta. Tanto più il nostro stato d'animo dipende dai mutevoli atteggiamenti altrui tanto più si è sostanzialmente schiavi, in balia del prossimo. Io quando ero a scuola mi piaceva stare da solo e non mi importava molto se la cosa poteva dar fastidio agli altri, il desiderio di sentirsi a tutti costi accettato non ha fatto mai parte della mia personalità. Non vedo perché se uno non ha amici dev'essere considerato infelice a prescindere, io sono orgoglioso del mio individualismo.
È possibilissimo essere felici senza amici in età adulta, non lo è nell'adolescenza. Ci si illude di poterne fare a meno. E, penso, a qualsiasi età non si può essere felici se non ci si sente amati da qualcuno e se non si ama nessuno, chiunque egli sia: un uomo/donna, un figlio, un familiare, un amico.
chicca70- Messaggi : 3610
Data d'iscrizione : 26.12.14
Re: Bullismo di oggi e bullismo di ieri
Anch'io ho vissuto una adolescenza e periodo scolastico analogo a quello descritto da balanzone. Vite da ragazzi di quell'età, con gli alti e bassi ma non fenomeni di bullismo, se lo vogliamo intendere come vada inteso, beninteso (scusate le rime poetiche). Selettiva lo sono di carattere, e poco mi sono lasciata affascinare da certe dinamiche di gruppo; dunque si potrebbe dire, paradossalmente, che sono stata bullizzata dai miei geni :-)
sempreconfusa1- Messaggi : 6338
Data d'iscrizione : 05.08.11
Località : MA COSA E' SUCCESSO AL FORUM??????
Re: Bullismo di oggi e bullismo di ieri
Il desiderio di amore non è uguale per ogni persona e io penso che anzi tanto più è forte il bisogno di essere amati tanto meno si è liberi, poiché se gli altri ti rifiutano ti fanno stare male e la libertà secondo me consiste proprio nel non dipendere emotivamente. Per me è assolutamente diverso da come dici, da solo mi sento più libero e credo che la maggior parte delle persone non sia libera perché mette il bisogno di amore al primo posto nell'esistenza, le cause più importanti delle depressioni sono proprio i rapporti umani, ci si deprime perché muore un amico, un familiare, perché ci si lascia, si divorzia, altroché felicità, l'amore è la causa prima della depressione! In realtà la tua visione, Chicca, secondo cui non si può essere felici senza qualcuno da amare va contro la libertà, perché è come se tu dicessi: "Devi per forza amare per essere felici", ma ognuno ha il diritto di cercare la felicità in base alla propria personalità, l'importante è non ledere i diritti altrui.
Scuola70- Messaggi : 1434
Data d'iscrizione : 28.02.14
Re: Bullismo di oggi e bullismo di ieri
Scuola70 ha scritto: Il desiderio di amore non è uguale per ogni persona e io penso che anzi tanto più è forte il bisogno di essere amati tanto meno si è liberi, poiché se gli altri ti rifiutano ti fanno stare male e la libertà secondo me consiste proprio nel non dipendere emotivamente. Per me è assolutamente diverso da come dici, da solo mi sento più libero e credo che la maggior parte delle persone non sia libera perché mette il bisogno di amore al primo posto nell'esistenza, le cause più importanti delle depressioni sono proprio i rapporti umani, ci si deprime perché muore un amico, un familiare, perché ci si lascia, si divorzia, altroché felicità, l'amore è la causa prima della depressione!
ma lo pensi ora, da adulto, o lo pensavi anche allora?
Comunque una cosa è la depressione, altro sono le tristezze...le malinconie, le sofferenze per vari episodi poco felici della nostra vita. Non si possono mica equiparare. La dipendenza poi non è sempre uguale in tutti, anche gli innamoramenti e l'amore sono vissuti in modo personale, e dunque diverso per ciascuno.
sempreconfusa1- Messaggi : 6338
Data d'iscrizione : 05.08.11
Località : MA COSA E' SUCCESSO AL FORUM??????
Re: Bullismo di oggi e bullismo di ieri
balanzoneXXI ha scritto:
Si stava peggio quando si stava meglio Mah ? Io in 13 anni di scuola, frequentata negli anni 70/80, non ho mai assistito a fenomeni di bullismo nelle mie classi'. Si', c'era qualche compagno un po' stronzo( ma compagni integralmente stronzi non riesco a ricordarmene), c' erano i gruppetti, c' erano scazzi occasionali , niente che si potesse davvero chiamare " bullismo". Non nego che episodi di bullismo potessero verificarsi, ma secondo me erano molto meno diffusi 40 anni fa. Già 20 anni dopo, in piena età berlusconiana, il clima sociale era tristemente deteriorato, con prevedibili ripercussioni nelle aule scolastiche, ma forse tu hai avuto sfortuna.Alcuni miei compagni erano così ingenui che sognavano di cambiare il mondo, altri , piu' bischeri , si commuovevano se la maestra gli faceva vedere "Marcellino pane e vino" o sentire "son tutte belle le mamme del mondo", altro che bullismo !Quello ci sembrava più una roba da telefilm inglesi o da " Ragazzi della Via Pal".
Nemmeno io in 13 anni di scuola ho mai assistito a fenomeni di bullismo nelle mie classi, né ho mai sentito di atti di bullismo nelle altre classi delle scuole che ho frequentato, eppure ho iniziato ad andare alla scuola elementare nel '97 e ho terminato le superiori nel 2010. Come dici tu, qualche presa in giro fra compagni c'era (soprattutto alle medie), ma era assolutamente reciproca e sfociava al limite in qualche piccolo insulto o litigio. Niente botte, niente umiliazioni, niente esclusione sociale, niente che possa essere minimamente considerato bullismo.
Mio zio, nato nel 1968, è stato bullizzato per un periodo delle scuole elementari da un compagno che lo menava, fino a che non ha reagito rispondendo con la stessa moneta su consiglio di mio nonno e allora è stato lasciato in pace. Non gli è rimasto nessun trauma, ma sicuramente ha avuto un disagio che io non ho subito mai, a distanza di più di 20 anni.
Non intendo smentire quello che sostieni, ovvero che in linea generale le cose siano molto peggiorate in 40 anni, ma sicuramente se dobbiamo solo basarci sulle esperienze di vita scolastica, come hai appena fatto tu, posso dirti che ognuno può portare testimonianze diverse e contrastanti, senza bisogno di tirare in ballo gli anni in cui si è andati a scuola.
Mairu- Messaggi : 544
Data d'iscrizione : 14.03.16
Re: Bullismo di oggi e bullismo di ieri
@Franco71: Tu non puoi giudicarmi, perché non mi conosci. Io ti dico invece, e forse ti stupirai, che l'amore vero NON è una relazione, esso non deve dipendere dalla risposta altrui alle tue azioni, ma soltanto da te, dalla tua volontà di fare il bene, che non dev'essere dipendente dai mutevoli ed effimeri atteggiamenti delle persone. Solo se l'affetto è incondizionato rende libero chi lo pratica, mentre il "Do ut des" (Do affinché tu dia) rende dipendenti. Lo diceva anche Madre Teresa di Calcutta, che non può certo essere tacciata di misantropia (semmai il contrario), ma affermava questo nelle sue preghiere: "Liberami, Gesù, dal desiderio di essere amata, accettata, accolta", ad indicare il fatto che questi desideri non portano alla libertà interiore, ma sono solo catene che producono sofferenza e ci rendono soggetti al prossimo.
Scuola70- Messaggi : 1434
Data d'iscrizione : 28.02.14
Re: Bullismo di oggi e bullismo di ieri
@c'è un limite a tutto: In realtà quella frase di Madre Teresa riassume quella che è la sua filosofia, basata sul dare e non sul ricevere. Non credo sia una fesseria, rimango dell'idea che il desiderio di essere amati, accettati, porta a riduzione della libertà, mi sembra un dato di fatto. Porta a conformismo, si fanno un sacco di cose inutili, sciocche, per il puro desiderio di essere accettati, se si fosse più liberi da questi condizionamenti sarebbe di certo meglio e lo stesso bullismo sarebbe ridotto, almeno non si sarebbe acquiescenti ai bulli pur di essere accettati dal gruppo.
Scuola70- Messaggi : 1434
Data d'iscrizione : 28.02.14
Re: Bullismo di oggi e bullismo di ieri
franco71 ha scritto:@lucetta: quello che scrivi è verissimo, però negli interventi precedenti (balanzone, mairu) e nel mio , magari statisticamente non importanti, si sottolineava la mancanza di episodi forti all'interno della classe, e forse il motivo era il maggiore controllo del docente sulla classe.
mi aggrego al post per fare una considerazione ulteriore: nel caso del bullismo dovrebbe esserci un ripetuto assillo da parte del bullo, o del gruppo guidato dal bullo (che solitamente non si verifica in una sola occasione) nei confronti del bullizzato.
Se vogliamo considerare il gay o la lesbica picchiati, per essere tali, può trattarsi allora di esempio calzante; se invece ci mettiamo anche l'episodio in cui carletto è stato messo nel secchione, allora non concordo, perché in casi del genere, simili episodi potevano capitare benissimo anche in gruppo tra amici (o addirittura tra bande rivali e in competizione) in cui peraltro, nel tempo, potevano persino scambiarsi i ruoli, "restituendosi" gli scherzi reciprocamente.
Nel mio caso ho assistito più al secondo tipo che al primo.
sempreconfusa1- Messaggi : 6338
Data d'iscrizione : 05.08.11
Località : MA COSA E' SUCCESSO AL FORUM??????
Re: Bullismo di oggi e bullismo di ieri
a proposito di musica, mi viene in mente una breve intervista che mi è capitato di ascoltare qualche giorno fa. L'intervistato era Giovanni Allevi, in occasione della pubblicazione...del suo libro (ormai, tutti pubblicano libri, ho sospirato tra me e me , non se ne salva uno).
A proposito del bullo (ebbene sì, ha affrontato questo argomento) sosteneva che il bullo in fondo è un debole, un insicuro, e che dovrebbe accettarsi per ciò che è, per stare bene".
Io ho pensato che ci voleva proprio il suo libro per farcelo capire, altrimenti nessuno ci sarebbe arrivato...eh!
A proposito del bullo (ebbene sì, ha affrontato questo argomento) sosteneva che il bullo in fondo è un debole, un insicuro, e che dovrebbe accettarsi per ciò che è, per stare bene".
Io ho pensato che ci voleva proprio il suo libro per farcelo capire, altrimenti nessuno ci sarebbe arrivato...eh!
sempreconfusa1- Messaggi : 6338
Data d'iscrizione : 05.08.11
Località : MA COSA E' SUCCESSO AL FORUM??????
Pagina 1 di 3 • 1, 2, 3
Argomenti simili
» Riflessione sull'articolo "Il bullismo non è cattiveria".
» Referente bullismo
» Referente bullismo
» Bullismo: i DS sono...
» Ieri la Malpezzi ha scritto che oggi sarà reso noto il ddl "quello vero"... sorprese in vista?
» Referente bullismo
» Referente bullismo
» Bullismo: i DS sono...
» Ieri la Malpezzi ha scritto che oggi sarà reso noto il ddl "quello vero"... sorprese in vista?
Pagina 1 di 3
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
Gio Ago 18, 2022 10:01 pm Da arrubiu
» AP Ottenuta su COE
Gio Ago 18, 2022 10:00 pm Da sirosergio
» L'unico votabile: De Magistris
Gio Ago 18, 2022 9:57 pm Da franco.71
» Primo giorno assoluto da docente dopo superamento concorso ordinario
Gio Ago 18, 2022 9:56 pm Da arrubiu
» Ridatemi i soldi versati!
Gio Ago 18, 2022 9:31 pm Da nuts&peanuts
» SOS rinuncia al ruolo
Gio Ago 18, 2022 9:25 pm Da lilli87&!
» docente in ruolo a.s. 2020-2021 - accettazione nuovo ruolo da gm straordinario 2020 dal 1 settembre 2022
Gio Ago 18, 2022 9:16 pm Da giuseppedong
» Firma digitale per presa di servizio e stipula contratto
Gio Ago 18, 2022 9:02 pm Da gugu
» Chi ha usufruito dei 6 mesi può prendere altri 3?
Gio Ago 18, 2022 8:37 pm Da Dark