Assegnazione dei docenti alle classi e ai plessi

Buonasera.
Formulo un quesito riguardo ad un argomento che in passato è già stato affrontato. In particolare, mi riferisco alle modalità di assegnazione dei docenti ai plessi e alle classi.
Poniamo il caso di una Scuola che, con un unico codice meccanografico, abbia un Liceo e un Istituto tecnico, in due plessi diversi (nello stesso Comune). Se un docente in AP, lo scorso anno, era su uno dei due plessi (ad esempio, al Liceo), cioè aveva tutte le sue ore lì, e per il prossimo anno ha ottenuto la mobilità su quella scuola, è abbastanza sicuro il fatto che egli potrà andare avanti ad insegnare alle classi dell’anno precedente (che ci saranno ancora)? Oppure, in presenza, nell’intera scuola, di un ampio numero di ore della classe di concorso di riferimento, in entrambi i plessi, potrà accadere che egli venga spostato sull’altro plesso e magari le sue ore potranno essere date ad un docente che sarà in AP o supplente ? E che magari ha manifestato la sua “ambizione” riguardo alle classi e al plesso in questione?

Decide il Dirigente, con atto motivato, sulla base delle proposte del
Collegio Docenti, della contrattazione di istituto, del PTOF, della normativa vigente. E se la scuola non ha deciso in passato particolari, specifici criteri, limitandosi ad un richiamo alla normativa vigente ?
Vale la circolare del MIUR del 2011, che menziona come primo criterio quello della continuità.
Si può far riferimento alla continuità, in assenza di particolari motivi che inducano il Dirigente a spostare il docente?

È competenza esclusivamente dirigenziale. I riferimenti che citi sono ampiamente superati da decenni di modifiche legislative e contrattuali. In sede di confronto le RSU potrebbero avere sollecitato il DS a qualche tipo di riflessione, ma la decisione resta al DS. Non è più materia di contrattazione da circa dieci anni