Risultati maturità 2019

https://www.orizzontescuola.it/i-numeri-della-maturita-in-diminuzione-i-voti-sopra-al-70-e-i-60-in-aumento-le-lodi/

Vi dicono qualcosa questi numeri? A parte le lodi al sud.
Si può, ha senso, fare una correlazione con i test invalsi?

Beh, qualche senso ce l'ha direi.
Avrebbe senso (e sarebbe onesto) escludere ogni correlazione?
Esiste più o meno un rapporto inverso tra Invalsi e voti per la distribuzione geografica: gli ultimi nell'uno sono primi nell'altro, qualche riflessione il dato lo merita, anche senza bisogno di sposare come Vangelo la bontà delle rilevazioni Invalsi!
Un'altra osservazione che mi viene da fare è sul dato dei voti al di sotto del 70, che sono quasi il 40%. Tanti, che paiono smentire la percezione che molti hanno (anche sul forum) di una scuola che largheggia troppo con i voti.
Quasi la metà dei maturandi si diploma con la sufficienza o poco più, abbastanza in linea con i dati Invalsi, o no?

Se i dati Invalsi fotografano qualcosa, quindi non torna l'inversione geografica. In questi casi cosa può fare il miur? Fare delle ispezioni sulle prove, naturalmente sugli scritti fatti?

Beh, di solito quelli che si diplomano con il 60 preciso preciso sono quelli che avrebbero dovuto essere bocciati agli esami (cioè, quelli di cui si è davvero discusso se bocciarli o no, e si è deciso di graziarli per quieto vivere), e quelli che si diplomano con voti appena sopra al 60 sono quelli che hanno sempre tenuto un profilo modestissimo per tutto il corso di studi (e che magari avrebbero dovuto essere bocciati molto prima, in modo da non arrivare in quinta in tali condizioni, ma che invece sono sempre stati portati avanti a forza di voti di consiglio anche con carenze gravissime nelle materie fondamentali di indirizzo).

Considerando che è la prima volta che vengono valutati (anche) da figure esterne, che non è detto che siano sempre disposte ad assecondare la situazione, se uno arriva già con i crediti bassi, e magari fa un disastro in almeno una delle prove scritte, che è valutata principalmente da un esterno, beh, il voto basso ci sta tutto.

Quindi, in un certo senso, non c'è una grossa contraddizione tra questi risultati degli esami e il fatto che mediamente la scuola largheggi con i voti: quelli che si diplomano con voti appena sopra la sufficienza sono arrivati agli esami proprio perché, con loro, la scuola aveva largheggiato fino al giorno prima. Altrimenti non sarebbero stati in quinta, o sarebbero stati in una quinta di un'altra scuola con indirizzo di studi molto diverso.

E perché mai? Non esiste nessuna irregolarità.
Il voto si dà in base agli obiettivi programmati, e questo lo ha stabilito il miur e lo dicono le norme, non lo hanno preteso gli insegnanti lassisti. Per avere valutazioni non difformi serve che si risolva la schizofrenia di volere un modello come il nostro basato sulla personalizzazione, pretendendo che coincida poi con i risultati in prove standardizzate.
Questa è la riflessione che dovrebbero fare nelle alte sfere, se ci fossero persone serie. Cosa può interessare mai la difformità nord/sud a chi sogna la regionalizzazione, che è la negazione stessa (l’ennesima) dell’obiettivo standardizzato?

lucetta10 ha scritto:Per avere valutazioni non difformi serve che si risolva la schizofrenia di volere un modello come il nostro basato sulla personalizzazione, pretendendo che coincida poi con i risultati in prove standardizzate.

Guarda che con me sfondi una porta aperta grossa quanto l'arco di Traiano.

E' da anni che lo dico, che secondo me questa contraddizione sta gonfiando sempre più velocemente, e che prima o poi scoppierà. Ovviamente non posso sapere quale delle due tendenze prevarrà, ma di sicuro non potranno continuare a convivere entrambe a oltranza...

paniscus_2.1 ha scritto:Beh, di solito quelli che si diplomano con il 60 preciso preciso sono quelli che avrebbero dovuto essere bocciati agli esami (cioè, quelli di cui si è davvero discusso se bocciarli o no, e si è deciso di graziarli per quieto vivere), e quelli che si diplomano con voti appena sopra al 60 sono quelli che hanno sempre tenuto un profilo modestissimo per tutto il corso di studi (e che magari avrebbero dovuto essere bocciati molto prima, in modo da non arrivare in quinta in tali condizioni, ma che invece sono sempre stati portati avanti a forza di voti di consiglio anche con carenze gravissime nelle materie fondamentali di indirizzo).

Considerando che è la prima volta che vengono valutati (anche) da figure esterne, che non è detto che siano sempre disposte ad assecondare la situazione, se uno arriva già con i crediti bassi, e magari fa un disastro in almeno una delle prove scritte, che è valutata principalmente da un esterno, beh, il voto basso ci sta tutto.

Quindi, in un certo senso, non c'è una grossa contraddizione tra questi risultati degli esami e il fatto che mediamente la scuola largheggi con i voti: quelli che si diplomano con voti appena sopra la sufficienza sono arrivati agli esami proprio perché, con loro, la scuola aveva largheggiato fino al giorno prima. Altrimenti non sarebbero stati in quinta, o sarebbero stati in una quinta di un'altra scuola con indirizzo di studi molto diverso.

Io rimarrei ai dati: 40% di diplomati con voti bassi (quale che sia la ragione, che i dati non ci dicono), e mettiamoci anche il 10% di voti tra 90 e 100, fotografa una scuola che non largheggia, anzi...

paniscus_2.1 ha scritto:

lucetta10 ha scritto:Per avere valutazioni non difformi serve che si risolva la schizofrenia di volere un modello come il nostro basato sulla personalizzazione, pretendendo che coincida poi con i risultati in prove standardizzate.

Guarda che con me sfondi una porta aperta grossa quanto l'arco di Traiano.

E' da anni che lo dico, che secondo me questa contraddizione sta gonfiando sempre più velocemente, e che prima o poi scoppierà. Ovviamente non posso sapere quale delle due tendenze prevarrà, ma di sicuro non potranno continuare a convivere entrambe a oltranza...

e certo non possono imputarla agli insegnanti, una ispezione, come dice franco, sarebbe veramente paradossale!

Io mi sono diplomato negli anni '80, con presidente e un commissario provenienti dal nord. A quei tempi, si mandavano docenti e presidenti (spesso prof universitari) in giro per l'Italia per avere uniformità nella valutazione, almeno a livello macroscopico.

Oggi si pretende di risparmiare e ottenere gli stessi esiti con presidenti e commissari locali. Come no.

Scusa Mac io negli 80 ero alle elementari. Davvero un prof di Padova scendeva a corleone per fare gli esami di maturità? E quanto gli davano di rimborso spese e tutto il resto?

Paddington ha scritto:Scusa Mac io negli 80 ero alle elementari. Davvero un prof di Padova scendeva a corleone per fare gli esami di maturità?

Ma davvero c'è qualcuno che non lo sapeva?

Paddington ha scritto:Scusa Mac io negli 80 ero alle elementari. Davvero un prof di Padova scendeva a corleone per fare gli esami di maturità?  E quanto gli davano di rimborso spese e tutto il resto?

Fino alla riforma Berlinguer funzionava così. Il mio presidente di commissione era un ordinario di Bologna. Il mio prof di Geometria all'università faceva appelli ai primi di giugno e nella seconda metà di luglio, perché era via per esami di maturità, in genere al Nord. Una commissione copriva 3 classi. Per quel che ne so, si poteva optare per una cifra fissa (probabilmente dipendente dalla distanza) o per il rimborso a piè di lista, che era sicuramente l'opzione preferita da chi dal Nord veniva a fare un mese (o quasi) di parziale vacanza al sud.

paniscus_2.1 ha scritto:

Paddington ha scritto:Scusa Mac io negli 80 ero alle elementari. Davvero un prof di Padova scendeva a corleone per fare gli esami di maturità?

Ma davvero c'è qualcuno che non lo sapeva?

E' giovane, che può saperne? Prova a chiedere ai tuoi alunni da quando c'è Internet a disposizione del grande pubblico, vedrai le risate.

mac67 ha scritto:

paniscus_2.1 ha scritto:

Paddington ha scritto:Scusa Mac io negli 80 ero alle elementari. Davvero un prof di Padova scendeva a corleone per fare gli esami di maturità?

Ma davvero c'è qualcuno che non lo sapeva?

E' giovane, che può saperne? Prova a chiedere ai tuoi alunni da quando c'è Internet a disposizione del grande pubblico, vedrai le risate.

Ma è mai possibile che non abbia mai avuto un parente, un amico, un collega, un po' più grande di lui, che gli abbia riferito una cosa tanto nota? O una zia, una vicina di casa, o un amico di famiglia, che facevano gli insegnanti in quel periodo?

Io so come erano strutturati gli esami di maturità negli anni sessanta, quando non ero nata!

paniscus_2.1 ha scritto:

mac67 ha scritto:

paniscus_2.1 ha scritto:

Paddington ha scritto:Scusa Mac io negli 80 ero alle elementari. Davvero un prof di Padova scendeva a corleone per fare gli esami di maturità?

Ma davvero c'è qualcuno che non lo sapeva?

E' giovane, che può saperne? Prova a chiedere ai tuoi alunni da quando c'è Internet a disposizione del grande pubblico, vedrai le risate.

Ma è mai possibile che non abbia mai avuto un parente, un amico, un collega, un po' più grande di lui, che gli abbia riferito una cosa tanto nota? O una zia, una vicina di casa, o un amico di famiglia, che facevano gli insegnanti in quel periodo?

Io so come erano strutturati gli esami di maturità negli anni sessanta, quando non ero nata!

Lui aveva altri interessi: gli aerei, i fiori nelle stazioni, ...

mac67 ha scritto:Io mi sono diplomato negli anni '80, con presidente e un commissario provenienti dal nord. A quei tempi, si mandavano docenti e presidenti (spesso prof universitari) in giro per l'Italia per avere uniformità nella valutazione, almeno a livello macroscopico.

Oggi si pretende di risparmiare e ottenere gli stessi esiti con presidenti e commissari locali. Come no.

Non solo a quei tempi Mac!
Io nell'a.s. 2000/2001 sono stata nominata d'ufficio (perchè sede non richiesta) come commissario esterno in Piemonte.....e io sono sarda. In quell'anno ci sono state molte nomine di questo tipo

giovanna onnis ha scritto:

mac67 ha scritto:Io mi sono diplomato negli anni '80, con presidente e un commissario provenienti dal nord. A quei tempi, si mandavano docenti e presidenti (spesso prof universitari) in giro per l'Italia per avere uniformità nella valutazione, almeno a livello macroscopico.

Oggi si pretende di risparmiare e ottenere gli stessi esiti con presidenti e commissari locali. Come no.

Non solo a quei tempi Mac!
Io nell'a.s. 2000/2001 sono stata nominata d'ufficio (perchè sede non richiesta) come commissario esterno in Piemonte.....e io sono sarda. In quell'anno ci sono state molte nomine di questo tipo

Davvero? Alla scuola superiore, con la commissione 3 esterni + 3 interni? Pensavo fosse finita nel '99.

mac67 ha scritto:
Davvero? Alla scuola superiore, con la commissione 3 esterni + 3 interni? Pensavo fosse finita nel '99.

Mi pare che il primo anno della sciagurata commissione tutta interna della Moratti sia stato il 2001/2002

paniscus_2.1 ha scritto:

mac67 ha scritto:
Davvero? Alla scuola superiore, con la commissione 3 esterni + 3 interni? Pensavo fosse finita nel '99.

Mi pare che il primo anno della sciagurata commissione tutta interna della Moratti sia stato il 2001/2002

Pare anche a me, ma io mi riferivo al passaggio dalla commissione nazionale, con un membro interno e 5 esterni, alla commissione 3+3, che nei miei ricordi era già provinciale, ma Giovanna dice di no.

Ricordo di avere fatto esami come membro interno nel '99 e i 3 esterni erano tutti della provincia.