Allusione volgare e prontezza nel rispondere

Mi mancava... oggi un alunno, mentre stavo spiegando al ragazzino con sostegno, risponde ad un mio monito con una battutina di stampo sessuale.
Premesso che posso tranquillamente essergli madre come età, sono rimasta allibita e impreparata nel rispondere. Ma come si permette, ad un'adulta, alla sua insegnante? Quando lavoravo su materia non mi era mai successo. Forse su sostegno ti vedono più vicina a loro, non so. Fosse stato un coetaneo avrei risposto per le rime, ma in questa situazione sono riuscita solo a fare la faccia seria e a liquidarlo con un 'fattela finita'. Inoltre ero nel pieno di una spiegazione, interrotta solo per riprenderlo e farlo sedere composto. Il ragazzino con il sostegno mi guardava con aria interrogativa in attesa di un chiarimento probabilmente, per il mio strano comportamento.
Il ragazzo in questione sembra più grande rispetto ai coetanei e infastidisce spesso le compagne, con scherni sia fisici che verbali. Spesso devo intervenire in soccorso delle ragazze, soprattutto nel cambio dell'ora. Forse era una provocazione per farmi capire che dice e fa quel che vuole o forse è solo gretto e maleducato.
Come vi sareste comportati? Vi pare normale tutto questo? A pensarci a freddo avrei voluto dirgliene tante. Hanno preso il latte fino a ieri e adesso si sentono grandi, ma in modo sbagliato.

Perché non gli hai fatto una nota scritta?

Senza drammatizzare troppo, e senza toni scandalistici con descrizione di tutti i dettagli, ma semplicemente una o due righe secche del tipo: "l'alunno X si è rivolto all'insegnante con linguaggio provocatorio e inopportuno"...

Se hai accesso al registro elettronico, fai ancora in tempo a fargliela adesso, anche se non sei in tempo reale.

Due sono i casi, o si sentirà impunito ed autorizzato a riprovarci con il suo "volgare" oppure avrà capito di aver sbagliato o al limite che non potrà riprovarci in tua presenza dopo la tua occhiataccia. Al prossimo incontro puoi preavvisare che non sono ammessi da regolamento linguaggi e comportamenti offensivi con le conseguenze del caso (note, comunicazioni ai genitori)

Nota immediata e convocazione dei genitori. Anche per come tratta le compagne.

Il problema non è se il ragazzo si sia comportato in questo modo perchè sei sul sostegno, il problema è la tua reazione: fossi stata sulla materia avresti permesso una cosa simile?
Non vorrei che tu stessa pensassi che, essendo sul sostegno, e considerandoti tu stessa un gradino sotto i tuoi colleghi, allora quasi quasi ti comincia apparire "comprensibile" l'atteggiamento del tuo alunno...
In questi casi (ma sono un uomo...) forse sei ancora in tempo per chiamare i genitori e fare presente l'atteggiamento che il pargolo ha avuto con te: spesso i ragazzi temono molto di più la chiamata dei genitori che la nota.

eragon ha scritto:Il problema non è se il ragazzo si sia comportato in questo modo perchè sei sul sostegno, il problema è la tua reazione: fossi stata sulla materia avresti permesso una cosa simile?
Non vorrei che tu stessa pensassi che, essendo sul sostegno, e considerandoti tu stessa un gradino sotto i tuoi colleghi, allora quasi quasi ti comincia apparire "comprensibile" l'atteggiamento del tuo alunno...
In questi casi (ma sono un uomo...) forse sei ancora in tempo per chiamare i genitori e fare presente l'atteggiamento che il pargolo ha avuto con te: spesso i ragazzi temono molto di più la chiamata dei genitori che la nota.

Perché dovrei considerarmi 'un gradino dotto' visto che ho una specializzazione in più e non in meno?
Il mio discorso circa il sostegno riguarda il fatto che stando fisicamente in mezzo a loro hanno più confidenza, si sentono meno in soggezione, con i pro e contro che questo comporta.
Forse chi ha lavorato sia su materia che su sostegno può cogliere meglio il senso delle mie parole.

Hoffnung2 ha scritto:

eragon ha scritto:Il problema non è se il ragazzo si sia comportato in questo modo perchè sei sul sostegno, il problema è la tua reazione: fossi stata sulla materia avresti permesso una cosa simile?
Non vorrei che tu stessa pensassi che, essendo sul sostegno, e considerandoti tu stessa un gradino sotto i tuoi colleghi, allora quasi quasi ti comincia apparire "comprensibile" l'atteggiamento del tuo alunno...
In questi casi (ma sono un uomo...) forse sei ancora in tempo per chiamare i genitori e fare presente l'atteggiamento che il pargolo ha avuto con te: spesso i ragazzi temono molto di più la chiamata dei genitori che la nota.

Perché dovrei considerarmi 'un gradino dotto' visto che ho una specializzazione in più e non in meno?
Il mio discorso circa il sostegno riguarda il fatto che stando fisicamente in mezzo a loro hanno più confidenza, si sentono meno in soggezione, con i pro e contro che questo comporta.
Forse chi ha lavorato sia su materia che su sostegno può cogliere meglio il senso delle mie parole.

La cosa più odiosa delle battute sessiste è che si rivolgono sempre a persone che si credono erroneamente "più in confidenza" (le donne in generale), che si basano sulla prevaricazione di qualcuno che si ritiene "all'altezza" dell'umiliazione, e infatti il ragazzo non ne fa mancare anche alle compagne di classe.
La questione non è quindi materia vs sostegno, probabilmente solo un maggiore timore di subire conseguenze gli impedisce di rivolgere insulti anche alle colleghe, non un maggiore "rispetto" (non ne farà mancare in privato): questo ragazzino va energicamente ridimensionato e le sue compagne tutelate. Come non si tratta di prontezza nella reazione visto che si tratta di uno dei tanti episodi dello stesso tipo.
Se mia figlia mi riferisse che un compagno si è permesso di molestarla a scuola (chiamiamo le cose col loro nome) e che la scuola, essendo a conoscenza di episodi frequenti, non lo ha censurato severamente, mi farei sentire

consiglio da una decana dell' insegnamento? lascia perdere, fingi di non aver sentito, così non avrà la soddisfazione di vederti arrabbiata, perchè è ciò che cercano certi alunni, che usciamo dai gangheri, ma la nota si, dagliela

D'accordo con lucetta10.

Hoffnung2 ha scritto:

eragon ha scritto:Il problema non è se il ragazzo si sia comportato in questo modo perchè sei sul sostegno, il problema è la tua reazione: fossi stata sulla materia avresti permesso una cosa simile?
Non vorrei che tu stessa pensassi che, essendo sul sostegno, e considerandoti tu stessa un gradino sotto i tuoi colleghi, allora quasi quasi ti comincia apparire "comprensibile" l'atteggiamento del tuo alunno...
In questi casi (ma sono un uomo...) forse sei ancora in tempo per chiamare i genitori e fare presente l'atteggiamento che il pargolo ha avuto con te: spesso i ragazzi temono molto di più la chiamata dei genitori che la nota.

Perché dovrei considerarmi 'un gradino dotto' visto che ho una specializzazione in più e non in meno?
Il mio discorso circa il sostegno riguarda il fatto che stando fisicamente in mezzo a loro hanno più confidenza, si sentono meno in soggezione, con i pro e contro che questo comporta.
Forse chi ha lavorato sia su materia che su sostegno può cogliere meglio il senso delle mie parole.

Io sono su materia e molto di recente sono stata oggetto di una battuta molto volgare da parte di un ragazzetto di terza media che ho prontamente rimesso al suo posto. Non era possibile far finta di nulla né non far trasparire la mia indignazione. Queste cose devono finire.
Per rispondere alla tua domanda, ho notato che ci provano di più, nell'ordine, con:
colleghe precarie
materie che hanno poche ore la settimana
sostegno perché "materia senza voto" e quindi ritenuta da questi deficienti di meno valore.
La storia della confidenza lascia il tempo che trova, io sono forse la persona che meno considera i ragazzini e che non dà loro nessuno, e per nessuno intendo nessuno, tipo di confidenza eppure ci hanno provato anche con me. Perché precaria, perché faccio poche ore alla settimana per classe e perché purtroppo scopro sempre dai colleghi che chi mi ha preceduto ha lasciato sempre correre, creando un andazzo intollerabile. Infatti passo sempre per la stronza di turno.

Hoffnung2 ha scritto:

eragon ha scritto:Il problema non è se il ragazzo si sia comportato in questo modo perchè sei sul sostegno, il problema è la tua reazione: fossi stata sulla materia avresti permesso una cosa simile?
Non vorrei che tu stessa pensassi che, essendo sul sostegno, e considerandoti tu stessa un gradino sotto i tuoi colleghi, allora quasi quasi ti comincia apparire "comprensibile" l'atteggiamento del tuo alunno...
In questi casi (ma sono un uomo...) forse sei ancora in tempo per chiamare i genitori e fare presente l'atteggiamento che il pargolo ha avuto con te: spesso i ragazzi temono molto di più la chiamata dei genitori che la nota.

Perché dovrei considerarmi 'un gradino dotto' visto che ho una specializzazione in più e non in meno?
Il mio discorso circa il sostegno riguarda il fatto che stando fisicamente in mezzo a loro hanno più confidenza, si sentono meno in soggezione, con i pro e contro che questo comporta.
Forse chi ha lavorato sia su materia che su sostegno può cogliere meglio il senso delle mie parole.

Io ho lavorato sia su materia (avendo tutte le ore di indirizzo) che su sostegno; dalle tue parole, leggendoti sembrava trasparire quello che ti ho scritto. Anzi, ti dirò di più, a maggior ragione avendo la doppia esperienza, ho letto il tuo messaggio in quel modo.

lucetta10 ha scritto:

Hoffnung2 ha scritto:

eragon ha scritto:Il problema non è se il ragazzo si sia comportato in questo modo perchè sei sul sostegno, il problema è la tua reazione: fossi stata sulla materia avresti permesso una cosa simile?
Non vorrei che tu stessa pensassi che, essendo sul sostegno, e considerandoti tu stessa un gradino sotto i tuoi colleghi, allora quasi quasi ti comincia apparire "comprensibile" l'atteggiamento del tuo alunno...
In questi casi (ma sono un uomo...) forse sei ancora in tempo per chiamare i genitori e fare presente l'atteggiamento che il pargolo ha avuto con te: spesso i ragazzi temono molto di più la chiamata dei genitori che la nota.

Perché dovrei considerarmi 'un gradino dotto' visto che ho una specializzazione in più e non in meno?
Il mio discorso circa il sostegno riguarda il fatto che stando fisicamente in mezzo a loro hanno più confidenza, si sentono meno in soggezione, con i pro e contro che questo comporta.
Forse chi ha lavorato sia su materia che su sostegno può cogliere meglio il senso delle mie parole.

La cosa più odiosa delle battute sessiste è che si rivolgono sempre a persone che si credono erroneamente "più in confidenza" (le donne in generale), che si basano sulla prevaricazione di qualcuno che si ritiene "all'altezza" dell'umiliazione, e infatti il ragazzo non ne fa mancare anche alle compagne di classe.
La questione non è quindi materia vs sostegno, probabilmente solo un maggiore timore di subire conseguenze gli impedisce di rivolgere insulti anche alle colleghe, non un maggiore "rispetto" (non ne farà mancare in privato): questo ragazzino va energicamente ridimensionato e le sue compagne tutelate. Come non si tratta di prontezza nella reazione visto che si tratta di uno dei tanti episodi dello stesso tipo.  
Se mia figlia mi riferisse che un compagno si è permesso di molestarla a scuola (chiamiamo le cose col loro nome) e che la scuola, essendo a conoscenza di episodi frequenti, non lo ha censurato severamente, mi farei sentire

Quindi, implicitamente, confermi che la battutina alla docente di sostegno si fa perchè "probabilmente si ha un "minore" timore di subire conseguenze"? Non era appunto il ragionamento che facevo io?

che la scuola, essendo a conoscenza di episodi frequenti, non lo ha censurato severamente, mi farei sentire
non puoi mettere becco su ciò che decidono gli insegnanti, anche xchè non puoi e non devi sapere se l' alunno molestatore è stato sanzionato, i colleghi sapranno come fare, e faranno di sicuro la cosa migliore...