Concorso straordinario e procedimento penale

Buondì,

i fatti: da dicembre sono "indagato" per il reato di coltivazione di sostanze stupefacenti (art. 73); no detenzione o spaccio.
Al di là di inutili questioni morali, al momento non sono imputato ma risulto iscritto al registro degli indagati.

Nel caso si "proceda" e nel caso di "condanna" non rischio certamente l'interdizione dai pubblici uffici.

È chiaro che farò presente la questione nell'iscrizione al concorso straordinario.

Mi pare di aver capito però che sia "discrezionalità" dellla PA escludere o meno.
Mi pare di aver capito che la condanna debba essere definitiva per un'esclusione.

Insomma, vorrei capire se c'è il rischio concreto che non possa partecipare.

Avvocato, sindacati della scuola etc. non sono riusciti ad essere chiari in merito.

Mi chiedevo se qualcuno della comunità qui può aiutarmi.

Grazie molte

Nessuno mi può aiutare?

Nel bando (bozza) si legge:

f. di non avere riportato condanne penali e di non avere procedimenti penali in corso. Le eventuali condanne penali riportate (anche se sono stati concessi amnistia, indulto, condono o perdono giudiziale) e gli eventuali procedimenti penali pendenti, in Italia e all’estero. Tale dichiarazione deve essere resa anche se negativa, pena l’esclusione dal concorso;

Deduco che chi ha un procedimento avviato sia escluso a priori, sbaglio? Anche per chi è solamente "indagato"?

Grazie

Devi dichiarare, non e' detto che sia escluso dal concorso

[quote="peadp"]Devi dichiarare, non e' detto che sia escluso dal concorso
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infatti, a logica direi lo stesso. Informare del procedimento in corso mi pare giusto, ma se non sei condannato, perche' non potresti partecipare? sentire un altro avvocato o un altro sindacato?

Siamo di fronte alla solita vexata quaestio del casellario giudiziale. Sicuramente nel testo della bozza del bando c'è un refuso: probabilmente manca un "ovvero" tra  "in corso" e "Le eventuali", sennò non si spiegherebbe la frase finale "Tale dichiarazione deve essere resa anche se negativa, pena l’esclusione dal concorso".
Non esiste un elenco specifico delle condanne che impediscono, di per sé, l'accesso al pubblico impiego: bisogna guardare le varie leggi, decreti etc che, come spesso accade in Italia, si sovrappongono e cozzano tra loro. Molti casi sono stati risolti da sentenze della Cassazione e dei vari TAR, in particolare nell'ambito della dichiarazione mendace.
Recentemente c'è stata anche un'importante modifica al TU sul casellario giudiziale: i dichiaranti che compilano autocertificazione, ai sensi degli art. 46 e 47 (dichiarazioni sostitutive di certificazioni e atti di notorietà), non sono obbligati a segnalare le condanne per reati che non appaiono nel certificato del casellario richiesto dall'interessato (art. 28, comma 8). Resta però da vedere come la norma possa essere recepita dalle PA.
Nel tuo caso specifico, la produzione ("coltivazione") di sostanze stupefacenti (art. 73 del TU sugli stupefacenti) è contemplata tra le cause ostative nella legge n. 16 del 18 gennaio 1992, lex specialis richiamata dai decreti del MIUR che, ogni tre anni, istituiscono le graduatorie di istituto ("non possono iscriversi alle graduatorie coloro che si trovano in una delle condizioni ostative previste dalle legge 16 del 18 gennaio 1992).
Ovviamente è solo un'interpretazione, dato che nei vari bandi per docenti che si sono susseguiti negli anni queste condizioni non sono mai richiamate. Direi di aspettare il bando e chiedere a chi di competenza, sperando nella tua assoluzione!