Esame conclusivo del I ciclo - candidato privatista

Sperando sia la sezione giusta...

Lasciando per un attimo da parte il momento emergenziale che stiamo vivendo e le conseguenze che potrà avere sugli esami finali, ecco la situazione di un alunno della mia scuola secondaria di primo grado:

1) frequenta primo anno in altra scuola --> bocciato;
2) ripete il primo anno presso la mia scuola --> promosso;
3) frequenta il secondo anno presso la mia scuola --> bocciato;
4) quest'anno scolastico ripete la seconda presso la mia scuola;
5) i genitori, verso dicembre 2019, optano per l'istruzione parentale;
6) viene ritirato ufficialmente entro il 15 marzo 2020 e contestualmente fa richiesta di sostenere presso di noi l'Esame di Stato conclusivo del primo ciclo da privatista.

L'alunno compirà 15 anni ad ottobre 2020.

Detto questo, il Dirigente Scolastico vuole fargli fare un esame di idoneità/ammissione alla classe terza e, solo dopo averlo superato, fargli fare l'Esame conclusivo di terza.
Ora, per quanto mi potrebbe sembrare giusto, a livello "morale", questo iter, la normativa sembra dire altro. O almeno a me sembra che dica ben altro, visto che solo io ho sollevato la questione e sembra che nessun altro ve ne dia peso.

Riporto la parte interessata del testo del Decreto Ministeriale in questione:

[i]Sono ammessi a sostenere l'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione in qualità di candidati privatisti coloro che compiono, entro il 31 dicembre dello stesso anno scolastisco in cui sostengono l'esame, il tredicesimo anno di età e che abbiano conseguito l'ammissione alla prima classe della scuola secondaria di primo grado. Sono inoltre ammessi i candidati che abbiano conseguito tale ammissione alla scuola secondaria di primo grado da almeno un triennio.[/i]

A me sembra che l'alunno in questione abbia tutti i requisiti possibili:

a) il tredicesimo anno di età lo ha superato abbondantemente;
b) l'ammissione alla classe prima ovviamente ce l'ha.
Inoltre
c) ha l'ammissione alla classe prima da almeno un triennio (la prima volta che ha frequentato la classe prima è stato nell'a.s. 2016/2017)

Ho ragione nell'affermare, alla luce della norma, che l'alunno è direttamente ammesso a sostenere l'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione senza dover sostenere alcun esame di idoneità/ammissione alla classe terza?

Il mio Dirigente si è impuntato, ma vorrei cercare di farlo ragionare legge alla mano (anche se già ci ho provato un paio di volte senza successo...)

Per l'ammissione all'esame conclusivo non è richiesto l'esame di idoneità, ma per l'istruzione parentale sì. L'esame di idoneità serve a legittimare l'istruzione parentale di uno studente in età di obbligo scolastico che non frequenta nessuna scuola statale o paritaria

Mi torna assolutamente il tuo ragionamento "istruzione parentale --> esame idoneità per ammissione anno successivo"

Quindi quello che mi chiedo io è: se avesse frequentato la scuola (attuale classe seconda), fino a ritirarsi entro il 15 marzo (come da normativa) e poi fatto richiesta di esame di Stato da privatista entro il 20 marzo (come da normativa), avrebbe, secondo quando riportato nel mio primo post, potuto accedere direttamente all'esame senza l'aggiunta dell'esame di idoneità (che a questo punto deve esserci perché a dicembre è andato in istruzione parentale)?

All'esame può accedere. Il termine del 15 marzo riguarda la scuola secondaria di secondo grado, non ha alcuna rilevanza in questo caso. Ritengo che il DS faccia fare l'esame di idoneità per l'assolvimento dell'obbligo di istruzione (istruzione parentale), visto che la semplice richiesta di partecipare all'esame conclusivo del primo ciclo non è sufficiente per l'assolvimento l'obbligo di istruzione. Cioè credo che il ragionamento suo sia il seguente: intanto adempi all'obbligo derivante dall'istruzione parentale, dopo partecipi all'esame finale come richiesto