La solitudine dei numeri irrazionali
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Re: La solitudine dei numeri irrazionali
Dico una cosa che non dovrei dire, ma è il classico segreto di Pulcinella: la pratica quotidiana, molto spesso, è diversa dalla teoria libresca.
Certo, è evidente che non si potrà spiegare camminando per tutta l'aula; ma se pensano che io, docente, non mi avvicinerò mai, nemmeno per qualche minuto, ad un alunno per vedere che difficoltà ha, se ha fatto gli esercizi o meno, se sta facendo quello che gli ho chiesto, o peggio se sta usando telefoni o simili durante un compito...si sbagliano, e di grosso. Lo si farà con le dovute precauzioni (es. mascherina), ma lo si farà.
Il difetto di questi "comitatoni" o "task force", governative o regionali che siano, è sempre lo stesso: per certi aspetti sono del tutto fuori dalla realtà. E' evidente, ad esempio, che chi ha scritto con minuzia questo passaggio non ha mai messo piede in un'aula, o l'ha fatto da studente 30-40 anni fa.
Certo, è evidente che non si potrà spiegare camminando per tutta l'aula; ma se pensano che io, docente, non mi avvicinerò mai, nemmeno per qualche minuto, ad un alunno per vedere che difficoltà ha, se ha fatto gli esercizi o meno, se sta facendo quello che gli ho chiesto, o peggio se sta usando telefoni o simili durante un compito...si sbagliano, e di grosso. Lo si farà con le dovute precauzioni (es. mascherina), ma lo si farà.
Il difetto di questi "comitatoni" o "task force", governative o regionali che siano, è sempre lo stesso: per certi aspetti sono del tutto fuori dalla realtà. E' evidente, ad esempio, che chi ha scritto con minuzia questo passaggio non ha mai messo piede in un'aula, o l'ha fatto da studente 30-40 anni fa.
mattopris- Messaggi : 1168
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Re: La solitudine dei numeri irrazionali
Lucetta, ci siamo a lungo confrontati e ormai conosciamo somiglianze e divergenze tra i nostri punti di vista. Ribadisco quindi che - al netto dei problemi reali e contingenti, che permangono - quello che vorrei mettere in luce è soprattutto la distanza tra idealità e realtà. Questa è una caratteristica "italiana" già di suo (splendide leggi quasi mai applicate), ma in questa fase lo sta diventando ancora di più.
Chi è preposto a dare delle indicazioni specifiche (sia esso politico o tecnico) deve essere in grado anche di calarle nella realtà di tutti i giorni, che - si spera - anche lui in prima persona vive; ma a volte sembra che ciò non succeda, come nel caso di specie, o in molti altri anche al di fuori del contesto-scuola.
Due esempi ulteriori: ma come si fa anche solo a proporre di riaprire dei locali dove si balla, "ma mantenendo due metri di distanza l'uno dall'altro"? Cioè, banalmente detto: ma chi ci crede? Per averlo proposto bisogna davvero essere fuori dalla realtà, dalla vita di tutti i giorni; e infatti il governo, stavolta saggiamente, ha semplicemente detto: "a queste condizioni non ha senso, se ne riparla a metà luglio".
La stessa cosa sui bus e i treni: ora ci si scandalizza se qualcuno, come Zaia, propone di tornare alla capienza originaria, sopprimendo i "posti vuoti". Ma davvero c'è qualcuno che pensava che il problema degli affollamenti sui mezzi si risolvesse mantenendo inalterato lo stesso numero di corse e al contempo dimezzandone i posti disponibili? Qui davvero basta la matematica per capire che il problema, invece di risolverlo, lo aggravi! Ed infatti, dopo un mese e mezzo di applicazione, se ne stanno rendendo conto e chiedono un passo indietro; e non perché non si tema il virus, ma semplicemente perché non c'è alternativa! L'unica sarebbe comprare il doppio di mezzi e personale: il che è impraticabile (un po' come la situazione della scuola, purtroppo).
Tornando in tema, qui si toccano anche questioni didattiche e formative che esulano da quelle sanitarie: personalmente quindi gradirei avere un minimo di autonomia decisionale, senza farmele imporre da presidenti di regione, medici o tecnici.
Chi è preposto a dare delle indicazioni specifiche (sia esso politico o tecnico) deve essere in grado anche di calarle nella realtà di tutti i giorni, che - si spera - anche lui in prima persona vive; ma a volte sembra che ciò non succeda, come nel caso di specie, o in molti altri anche al di fuori del contesto-scuola.
Due esempi ulteriori: ma come si fa anche solo a proporre di riaprire dei locali dove si balla, "ma mantenendo due metri di distanza l'uno dall'altro"? Cioè, banalmente detto: ma chi ci crede? Per averlo proposto bisogna davvero essere fuori dalla realtà, dalla vita di tutti i giorni; e infatti il governo, stavolta saggiamente, ha semplicemente detto: "a queste condizioni non ha senso, se ne riparla a metà luglio".
La stessa cosa sui bus e i treni: ora ci si scandalizza se qualcuno, come Zaia, propone di tornare alla capienza originaria, sopprimendo i "posti vuoti". Ma davvero c'è qualcuno che pensava che il problema degli affollamenti sui mezzi si risolvesse mantenendo inalterato lo stesso numero di corse e al contempo dimezzandone i posti disponibili? Qui davvero basta la matematica per capire che il problema, invece di risolverlo, lo aggravi! Ed infatti, dopo un mese e mezzo di applicazione, se ne stanno rendendo conto e chiedono un passo indietro; e non perché non si tema il virus, ma semplicemente perché non c'è alternativa! L'unica sarebbe comprare il doppio di mezzi e personale: il che è impraticabile (un po' come la situazione della scuola, purtroppo).
Tornando in tema, qui si toccano anche questioni didattiche e formative che esulano da quelle sanitarie: personalmente quindi gradirei avere un minimo di autonomia decisionale, senza farmele imporre da presidenti di regione, medici o tecnici.
mattopris- Messaggi : 1168
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Re: La solitudine dei numeri irrazionali
[quote="mattopris"]La stessa cosa sui bus e i treni: ora ci si scandalizza se qualcuno, come Zaia, propone di tornare alla capienza originaria, sopprimendo i "posti vuoti". Ma davvero c'è qualcuno che pensava che il problema degli affollamenti sui mezzi si risolvesse mantenendo inalterato lo stesso numero di corse e al contempo dimezzandone i posti disponibili? Qui davvero basta la matematica per capire che il problema, invece di risolverlo, lo aggravi! Ed infatti, dopo un mese e mezzo di applicazione, se ne stanno rendendo conto e chiedono un passo indietro; e non perché non si tema il virus, ma semplicemente perché non c'è alternativa! L'unica sarebbe comprare il doppio di mezzi e personale: il che è impraticabile (un po' come la situazione della scuola, purtroppo).
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Io sono uno di quelli che si scandalizza, forse perché vado a scuola in autobus e mi rendo conto di cosa significa. Se a settembre si riprenderà davvero come a febbraio perché non ci sono soldi per comprare il doppio di mezzi e raddoppiare il personale, le conseguenze credo che siano facilmente prevedibili e si dovrà di nuovo chiudere tutto (non solo le scuole). Questo quanto ci costerà? Ce lo possiamo permettere? Da Zaia e da tutti quelli che ragionano come lui (ma a questo punto anche da te) vorrei una risposta su questo: anche questi sono numeri e vanno gestiti con razionalità. Se chiuderanno solo le scuole, si riprenderà con la dad, con tutte le criticità che sappiamo. Ma se davvero si farà una cosa del genere penso che non ci limiteremo a questo e, anche a voler essere cinici e a non volersi preoccupare per le vite umane, il problema diventa politico ed economico. Negli anni scorsi sono stati acquistati nuovi mezzi, più ecologici, e sono stati dismessi mezzi ancora funzionanti: non so se siano stati rottamati e se siano ancora in qualche deposito; nel secondo caso temporaneamente potrebbero essere rimessi in strada; certo servirà più personale, ma bisogna fare delle scelte e quello dei trasporti, anche se certamente saranno necessari degli investimenti, mi sembra un problema relativamente più facile da risolvere rispetto a quello delle scuole. Poi c'è sicuramente anche la questione scuole su cui si sono spese anche sul forum fin troppe parole, ma qualcosa bisognerà fare prima che la situazione precipiti.
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Io sono uno di quelli che si scandalizza, forse perché vado a scuola in autobus e mi rendo conto di cosa significa. Se a settembre si riprenderà davvero come a febbraio perché non ci sono soldi per comprare il doppio di mezzi e raddoppiare il personale, le conseguenze credo che siano facilmente prevedibili e si dovrà di nuovo chiudere tutto (non solo le scuole). Questo quanto ci costerà? Ce lo possiamo permettere? Da Zaia e da tutti quelli che ragionano come lui (ma a questo punto anche da te) vorrei una risposta su questo: anche questi sono numeri e vanno gestiti con razionalità. Se chiuderanno solo le scuole, si riprenderà con la dad, con tutte le criticità che sappiamo. Ma se davvero si farà una cosa del genere penso che non ci limiteremo a questo e, anche a voler essere cinici e a non volersi preoccupare per le vite umane, il problema diventa politico ed economico. Negli anni scorsi sono stati acquistati nuovi mezzi, più ecologici, e sono stati dismessi mezzi ancora funzionanti: non so se siano stati rottamati e se siano ancora in qualche deposito; nel secondo caso temporaneamente potrebbero essere rimessi in strada; certo servirà più personale, ma bisogna fare delle scelte e quello dei trasporti, anche se certamente saranno necessari degli investimenti, mi sembra un problema relativamente più facile da risolvere rispetto a quello delle scuole. Poi c'è sicuramente anche la questione scuole su cui si sono spese anche sul forum fin troppe parole, ma qualcosa bisognerà fare prima che la situazione precipiti.
Dec- Moderatore
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Re: La solitudine dei numeri irrazionali
[quote="Dec"]
Io sono uno di quelli che si scandalizza, forse perché vado a scuola in autobus e mi rendo conto di cosa significa. Se a settembre si riprenderà davvero come a febbraio perché non ci sono soldi per comprare il doppio di mezzi e raddoppiare il personale, le conseguenze credo che siano facilmente prevedibili e si dovrà di nuovo chiudere tutto (non solo le scuole). Questo quanto ci costerà? Ce lo possiamo permettere? Da Zaia e da tutti quelli che ragionano come lui (ma a questo punto anche da te) vorrei una risposta su questo: anche questi sono numeri e vanno gestiti con razionalità. Se chiuderanno solo le scuole, si riprenderà con la dad, con tutte le criticità che sappiamo. Ma se davvero si farà una cosa del genere penso che non ci limiteremo a questo e, anche a voler essere cinici e a non volersi preoccupare per le vite umane, il problema diventa politico ed economico. Negli anni scorsi sono stati acquistati nuovi mezzi, più ecologici, e sono stati dismessi mezzi ancora funzionanti: non so se siano stati rottamati e se siano ancora in qualche deposito; nel secondo caso temporaneamente potrebbero essere rimessi in strada; certo servirà più personale, ma bisogna fare delle scelte e quello dei trasporti, anche se certamente saranno necessari degli investimenti, mi sembra un problema relativamente più facile da risolvere rispetto a quello delle scuole. Poi c'è sicuramente anche la questione scuole su cui si sono spese anche sul forum fin troppe parole, ma qualcosa bisognerà fare prima che la situazione precipiti.[/quote]
Certe volte, da come scrivo, sembra effettivamente che io "parteggi" per determinate soluzioni semplicistiche, che invece io guardo con ironia e che, seppur sottilmente, critico.
Nel caso specifico: sono pienamente d'accordo con te, ma senza alcun dubbio. Vale per i trasporti la stessa cosa della scuola: se vogliamo essere sicuri e previdenti occorre investire, investire, investire. Occorrono nuovi mezzi e nuovi autisti, così come occorrono nuove classi, nuovi ata, nuovi docenti.
Purtroppo sappiamo tutti come finirà: zero investimenti; anzi, ci andrà bene se perlomeno non taglieranno ancora risorse, in nome della "sostenibilità del debito" e della "razionalizzazione del bilancio pubblico". Purtroppo è decenni che le cose vanno avanti così; nonostante in questa fase (io dico fortunatamente) abbiamo un governo almeno teoricamente "amico", non mi illudo che le cose cambino.
Io mi incavolo a morte per questo: perché divulgare ai quattro venti delle indicazioni precise fino all'ultimo dettaglio, a volte persino oggettivamente assurde, quando poi si sa da principio che non potranno fattivamente essere rispettate, e che quindi, col tempo, verranno almeno in parte "informalmente" disattese? Perché in Italia dobbiamo sempre fare i primi della classe "a parole", quando nei fatti le cose vanno in senso opposto?
Ricordo anche un altro mantra dei mesi scorsi, proferito da politici, industriali, esperti: "cambieranno gli orari delle città", "non possiamo permetterci le ore di punta", "riorganizzeremo il lavoro". La situazione, oggi? Identica a febbraio: tutti vanno al lavoro alle 8 ed escono alle 18, le code sono le stesse di prima e agli stessi orari, il sabato e la domenica sono e restano intoccabili (e a loro volta "attraggono" assembramenti ovunque ci sia svago e divertimento, dallo spritz alla strada per il mare). E ci scommetto la casa che, qualora per le scuole si prospettassero orari di ingresso differenziati, scoppierebbe il finimondo proprio per questo motivo.
Da cittadino, una sola cosa chiedo a chi di dovere: non proponete cose assurde, o cose che sapete già da principio che saranno inattuabili, o altre che nella pratica quotidiana saranno disattese dopo un istante. Perché chi, come me, invece vi crede, e cerca di rispettare le vostre norme (distanziamento, mascherina, metro al ristorante), finisce per passare da "mona" e prova un leggerissimo senso di frustrazione.
Io sono uno di quelli che si scandalizza, forse perché vado a scuola in autobus e mi rendo conto di cosa significa. Se a settembre si riprenderà davvero come a febbraio perché non ci sono soldi per comprare il doppio di mezzi e raddoppiare il personale, le conseguenze credo che siano facilmente prevedibili e si dovrà di nuovo chiudere tutto (non solo le scuole). Questo quanto ci costerà? Ce lo possiamo permettere? Da Zaia e da tutti quelli che ragionano come lui (ma a questo punto anche da te) vorrei una risposta su questo: anche questi sono numeri e vanno gestiti con razionalità. Se chiuderanno solo le scuole, si riprenderà con la dad, con tutte le criticità che sappiamo. Ma se davvero si farà una cosa del genere penso che non ci limiteremo a questo e, anche a voler essere cinici e a non volersi preoccupare per le vite umane, il problema diventa politico ed economico. Negli anni scorsi sono stati acquistati nuovi mezzi, più ecologici, e sono stati dismessi mezzi ancora funzionanti: non so se siano stati rottamati e se siano ancora in qualche deposito; nel secondo caso temporaneamente potrebbero essere rimessi in strada; certo servirà più personale, ma bisogna fare delle scelte e quello dei trasporti, anche se certamente saranno necessari degli investimenti, mi sembra un problema relativamente più facile da risolvere rispetto a quello delle scuole. Poi c'è sicuramente anche la questione scuole su cui si sono spese anche sul forum fin troppe parole, ma qualcosa bisognerà fare prima che la situazione precipiti.[/quote]
Certe volte, da come scrivo, sembra effettivamente che io "parteggi" per determinate soluzioni semplicistiche, che invece io guardo con ironia e che, seppur sottilmente, critico.
Nel caso specifico: sono pienamente d'accordo con te, ma senza alcun dubbio. Vale per i trasporti la stessa cosa della scuola: se vogliamo essere sicuri e previdenti occorre investire, investire, investire. Occorrono nuovi mezzi e nuovi autisti, così come occorrono nuove classi, nuovi ata, nuovi docenti.
Purtroppo sappiamo tutti come finirà: zero investimenti; anzi, ci andrà bene se perlomeno non taglieranno ancora risorse, in nome della "sostenibilità del debito" e della "razionalizzazione del bilancio pubblico". Purtroppo è decenni che le cose vanno avanti così; nonostante in questa fase (io dico fortunatamente) abbiamo un governo almeno teoricamente "amico", non mi illudo che le cose cambino.
Io mi incavolo a morte per questo: perché divulgare ai quattro venti delle indicazioni precise fino all'ultimo dettaglio, a volte persino oggettivamente assurde, quando poi si sa da principio che non potranno fattivamente essere rispettate, e che quindi, col tempo, verranno almeno in parte "informalmente" disattese? Perché in Italia dobbiamo sempre fare i primi della classe "a parole", quando nei fatti le cose vanno in senso opposto?
Ricordo anche un altro mantra dei mesi scorsi, proferito da politici, industriali, esperti: "cambieranno gli orari delle città", "non possiamo permetterci le ore di punta", "riorganizzeremo il lavoro". La situazione, oggi? Identica a febbraio: tutti vanno al lavoro alle 8 ed escono alle 18, le code sono le stesse di prima e agli stessi orari, il sabato e la domenica sono e restano intoccabili (e a loro volta "attraggono" assembramenti ovunque ci sia svago e divertimento, dallo spritz alla strada per il mare). E ci scommetto la casa che, qualora per le scuole si prospettassero orari di ingresso differenziati, scoppierebbe il finimondo proprio per questo motivo.
Da cittadino, una sola cosa chiedo a chi di dovere: non proponete cose assurde, o cose che sapete già da principio che saranno inattuabili, o altre che nella pratica quotidiana saranno disattese dopo un istante. Perché chi, come me, invece vi crede, e cerca di rispettare le vostre norme (distanziamento, mascherina, metro al ristorante), finisce per passare da "mona" e prova un leggerissimo senso di frustrazione.
mattopris- Messaggi : 1168
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Re: La solitudine dei numeri irrazionali
A me sembra invece ben più ridicolo proprio questo presunto "divieto" di avvicinarsi ad un alunno. Anche questo fa parte della didattica, inutile negarlo; non è una questione di lana caprina. Per non parlare degli studenti disabili: io non ne ho esperienza diretta né competenze, ma come facciamo? Il docente di sostegno li segue da distante?
Nessun bisogno di ulteriori pronunce del "Comitato" in tal senso: in un mondo normale funziona che, se è necessario avvicinarsi all'alunno per motivi didattici, lui e il docente si mettono la mascherina per quei due minuti e finisce lì. Esattamente come il "protocollo" prevede già ora quando non sia possibile mantenere il distanziamento interpersonale; studenti e docenti non sono alieni.
Non so cosa insegni e in che grado, ma se un tuo alunno ti dicesse: "prof non so se ho fatto giusto, posso mostrarle il quaderno?" o se notassi che armeggia con un telefono durante una verifica, cosa faresti? Io di certo, in entrambi i casi, non starei alla cattedra, perché farebbe parte della mia professione intervenire, Comitato o non Comitato.
Nessun bisogno di ulteriori pronunce del "Comitato" in tal senso: in un mondo normale funziona che, se è necessario avvicinarsi all'alunno per motivi didattici, lui e il docente si mettono la mascherina per quei due minuti e finisce lì. Esattamente come il "protocollo" prevede già ora quando non sia possibile mantenere il distanziamento interpersonale; studenti e docenti non sono alieni.
Non so cosa insegni e in che grado, ma se un tuo alunno ti dicesse: "prof non so se ho fatto giusto, posso mostrarle il quaderno?" o se notassi che armeggia con un telefono durante una verifica, cosa faresti? Io di certo, in entrambi i casi, non starei alla cattedra, perché farebbe parte della mia professione intervenire, Comitato o non Comitato.
mattopris- Messaggi : 1168
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Re: La solitudine dei numeri irrazionali
@Lucetta: la tesi finale (o meglio, il mio umile auspicio) è che lorsignori smettano di prodigarsi a voler normare qualsiasi minimo aspetto della nostra vita quotidiana e professionale, spesso con prescrizioni al limite dell'assurdo; diano delle indicazioni generali, ci si muoverà all'interno di esse e stop.
Nel caso specifico, pur evitando di riproporre altre sinossi di altri protocolli (...ma anche sul calcio ne avrei da dire...:-), mi limito a ribadire come alunni e docenti siano esseri umani esattamente come gli altri. Se avvicinarsi per qualche minuto ad un alunno, con regolare mascherina per entrambi, fosse davvero qualcosa di letale, dal 18 maggio ad oggi avremmo dovuto assistere all'ecatombe di, perlomeno, due categorie professionali: commessi dei negozi e camerieri dei ristoranti (questi ultimi, tra l'altro, si avvicinano ai clienti che sono seduti senza mascherina).
Razionalmente così non sarebbe, vista anche la presenza della mascherina per entrambi (il cui utilizzo è indicato proprio per i casi in cui non si può tenere il distanziamento di un metro). E' quindi una cosa che, oltre ad avere un suo scopo didattico (penso anche alla primaria, ad esempio), è assolutamente gestibile (in relazione alla rarità delle occasioni in cui comunque capiterebbe di doverlo fare); pertanto ci lascino fare il nostro lavoro senza oberarci di minuziosità e pedanterie laddove queste siano a tutti gli effetti solo d'intralcio.
Nel caso specifico, pur evitando di riproporre altre sinossi di altri protocolli (...ma anche sul calcio ne avrei da dire...:-), mi limito a ribadire come alunni e docenti siano esseri umani esattamente come gli altri. Se avvicinarsi per qualche minuto ad un alunno, con regolare mascherina per entrambi, fosse davvero qualcosa di letale, dal 18 maggio ad oggi avremmo dovuto assistere all'ecatombe di, perlomeno, due categorie professionali: commessi dei negozi e camerieri dei ristoranti (questi ultimi, tra l'altro, si avvicinano ai clienti che sono seduti senza mascherina).
Razionalmente così non sarebbe, vista anche la presenza della mascherina per entrambi (il cui utilizzo è indicato proprio per i casi in cui non si può tenere il distanziamento di un metro). E' quindi una cosa che, oltre ad avere un suo scopo didattico (penso anche alla primaria, ad esempio), è assolutamente gestibile (in relazione alla rarità delle occasioni in cui comunque capiterebbe di doverlo fare); pertanto ci lascino fare il nostro lavoro senza oberarci di minuziosità e pedanterie laddove queste siano a tutti gli effetti solo d'intralcio.
mattopris- Messaggi : 1168
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Re: La solitudine dei numeri irrazionali
Su questo abbiamo visioni opposte. Personalmente (al di là della questione specifica) non amo le situazioni in cui si cerca di normare tutto il normabile, riducendo l'essere umano ad una sorta di "applicatore" automatico di direttive che intendono regolare ogni aspetto della vita quotidiana. Lo stesso nello svolgimento della professione: apprezzo particolarmente le scuole in cui si lascia autonomia didattica e organizzativa al docente, molto meno invece quelle in cui la "gerarchia" dipartimenti-collegio-ds vuole regolare fino al minimo dettaglio e standardizzare tutti gli aspetti della quotidianità scolastica e didattica.
Ma comunque non c'è troppo da "scontrarsi": la pratica quotidiana, prima e più dei papiri con le direttive, ci dirà cosa si potrà e si dovrà fare. E continuo a ripetere, da par mio, che dubito davvero profondamente che quando (e non "se") si presenterà una situazione simile (richiesta di aiuto da parte di un alunno, necessità di controllo da parte del docente, magari anche liti tra alunni), ci saranno molti di noi che staranno fermi alla cattedra come statue di sale. E questo non per volontà di infrangere chissà cosa, per spirito missionario o per altri motivi; semplicemente perché è il nostro lavoro.
Ma comunque non c'è troppo da "scontrarsi": la pratica quotidiana, prima e più dei papiri con le direttive, ci dirà cosa si potrà e si dovrà fare. E continuo a ripetere, da par mio, che dubito davvero profondamente che quando (e non "se") si presenterà una situazione simile (richiesta di aiuto da parte di un alunno, necessità di controllo da parte del docente, magari anche liti tra alunni), ci saranno molti di noi che staranno fermi alla cattedra come statue di sale. E questo non per volontà di infrangere chissà cosa, per spirito missionario o per altri motivi; semplicemente perché è il nostro lavoro.
mattopris- Messaggi : 1168
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Re: La solitudine dei numeri irrazionali
Al massimo possiamo parlare di liberalismo, e non di liberismo (che è una dottrina economica). Essere liberali dal punto di vista dei diritti sociali ed individuali (come io sono, convintamente) non implica per forza l'adesione al liberismo economico (che nello specifico io vedo come il diavolo).
Ma comunque è evidente che non ne caviamo un ragno da un buco. Mi permetto di chiederti solo di rispondere a queste due domande: ritieni davvero che la "pratica" di cui stiamo discutendo sia pericolosa, se portata avanti con tutte le precauzioni del caso? E, qualora ti capitasse, davvero rifiuteresti di avvicinarti ad un tuo alunno?
Ma comunque è evidente che non ne caviamo un ragno da un buco. Mi permetto di chiederti solo di rispondere a queste due domande: ritieni davvero che la "pratica" di cui stiamo discutendo sia pericolosa, se portata avanti con tutte le precauzioni del caso? E, qualora ti capitasse, davvero rifiuteresti di avvicinarti ad un tuo alunno?
mattopris- Messaggi : 1168
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Re: La solitudine dei numeri irrazionali
i numeri irrazionali..."Quelli che...." cambiano dalla mattina alla sera, quando non da un'ora all'altra.
sempreconfusa1- Messaggi : 6338
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Località : MA COSA E' SUCCESSO AL FORUM??????
Re: La solitudine dei numeri irrazionali
[quote="franco71"][quote="provvisorio"]Ci sono ottime alternative..
L anno sabbatico..il licenziamento...
La sicurezza sul luogo di lavoro.... il covid ha fatto 0 vittime tra gli studenti e non mi pare nessuna tra gli insegnanti. ... [/quote]
Hanno sospeso gli esami di stato per un solo caso di covid, immagina cosa potrebbe succedere da Settembre in caso di altri casi. Non prendiamo la questione sottogamba.
https://www.orizzontescuola.it/docente-positivo-gli-esami-di-maturita-vengono-sospesi-ha-65-anni/[/quote]
Secondo me, faranno le prove in presenza senza se e senza ma, e se va male, si richiude tutto. Almeno per le scuole di I e II grado.
Tanto i corsi di formazione sulla dad li hanno predisposti, e molti effettuati; le piattaforme le hanno rodate, e sono pronti pronti per fare un altro anno scolastico a distanza, almeno per i più grandicelli e autonomi.
Per i più piccoli studieranno situazioni di babysitteraggio scolastico istituzionalizzato.
L anno sabbatico..il licenziamento...
La sicurezza sul luogo di lavoro.... il covid ha fatto 0 vittime tra gli studenti e non mi pare nessuna tra gli insegnanti. ... [/quote]
Hanno sospeso gli esami di stato per un solo caso di covid, immagina cosa potrebbe succedere da Settembre in caso di altri casi. Non prendiamo la questione sottogamba.
https://www.orizzontescuola.it/docente-positivo-gli-esami-di-maturita-vengono-sospesi-ha-65-anni/[/quote]
Secondo me, faranno le prove in presenza senza se e senza ma, e se va male, si richiude tutto. Almeno per le scuole di I e II grado.
Tanto i corsi di formazione sulla dad li hanno predisposti, e molti effettuati; le piattaforme le hanno rodate, e sono pronti pronti per fare un altro anno scolastico a distanza, almeno per i più grandicelli e autonomi.
Per i più piccoli studieranno situazioni di babysitteraggio scolastico istituzionalizzato.
sempreconfusa1- Messaggi : 6338
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Località : MA COSA E' SUCCESSO AL FORUM??????
Re: La solitudine dei numeri irrazionali
Rodato nel senso che hanno tacitamente utilizzato piattaforme senza che alcuna critica o alternativa venisse proposta.
Da quello che ho potuto capire io, il modus operandi è proprio quello di scegliere in situazioni di emergenza, dove qualsiasi scelta, anche la peggiore, possa essere approvata e condivisa causa di forza maggiore.
In questi mesi stanno cercando di modificare l'impensabile, vuoi che non partoriscano un protocollino in qualche mese di vacanza? Abbi fede.
Da quello che ho potuto capire io, il modus operandi è proprio quello di scegliere in situazioni di emergenza, dove qualsiasi scelta, anche la peggiore, possa essere approvata e condivisa causa di forza maggiore.
In questi mesi stanno cercando di modificare l'impensabile, vuoi che non partoriscano un protocollino in qualche mese di vacanza? Abbi fede.
sempreconfusa1- Messaggi : 6338
Data d'iscrizione : 05.08.11
Località : MA COSA E' SUCCESSO AL FORUM??????
Re: La solitudine dei numeri irrazionali
Dove leggi questa speranza? Non l'ho scritto, e francamente mi auguro si torni in presenza, in totale sicurezza, perché la Dad mi ha creato tanti problemi, oltre ai personali che mi sono caduti sopra.
Però dubito che la frequenza in presenza, in condizioni simili, possa durare.
Quanto ai protocolli, io ho alluso che lo faranno, ma talmente male da risultare assurdo, se non ridicolo. Guarda che i protocolli per molti che anno riaperto fanno acqua da tutte le parti, non basta la propaganda di un conte in tv per risolvere le varie e spinose problematiche sulle riaperture.
Di impensabile c'è tanto, un frammento di questo è il ruolo del docente nella new dad school.
Che c'entra, grazie alla pandemia si ottiene anche il resto, difficilmente ottenibile in situazioni pre pandemiche
Però dubito che la frequenza in presenza, in condizioni simili, possa durare.
Quanto ai protocolli, io ho alluso che lo faranno, ma talmente male da risultare assurdo, se non ridicolo. Guarda che i protocolli per molti che anno riaperto fanno acqua da tutte le parti, non basta la propaganda di un conte in tv per risolvere le varie e spinose problematiche sulle riaperture.
Di impensabile c'è tanto, un frammento di questo è il ruolo del docente nella new dad school.
Che c'entra, grazie alla pandemia si ottiene anche il resto, difficilmente ottenibile in situazioni pre pandemiche
sempreconfusa1- Messaggi : 6338
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