Sierologico Lombardia

Promemoria primo messaggio :

Buon pomeriggio. Qualche collega ha capito cosa dobbiamo fare concretamente per accedere al test sierologico? Forse basta chiedere al proprio medico di base? In passato avevo letto che ci sarebbe stato un numero telefonico per le prenotazioni...

Chiedo in particolare per docente di ruolo in Lombardia.
Grazie,
Elisa

Le virgolette le ho messe io per sottolineare alcuni termini, visto i colori del BBCode non fungono mi arrangio in altro modo.

Dunque ... letto a mo' di automa, non metto in dubbio la vostra interpretazione. Ma il significato va calato in un contesto comunicativo (quello dell'istituto in particolare), per afferrarne il senso vero.
Notate anche il richiamo all'unità (da me leggermente enfatizzato, ma se volete l'originale, eccolo: Siamo abituati a fare grandi cose, tutti insieme. A scuola e per la scuola).


In ogni caso non mi sento minimamente costretto a farlo. Nessuna paura a dire no! nel caso me lo chiedessero esplicitamente. Se poi faranno un altro dpcm che l'impone per legge, vedremo.

[quote="Superconduttore"]Rispondo a laura70 che di chiede " ma se abbiamo i marcatori di immunità, perché ci fanno il tampone?"
Chi si ficca nella bocca del lupo poi non deve lamentarsi se morde. Il test è l inizio..poi vi faranno il tampone, molti saranno positivi, poi quarantena, poi ritampone. Poi tritampone e poi ripeterete il test...non ne uscite più.
se il test è facoltativo,  è perché anche salire sul Titanic lo era.[/quote]
E dài, su, nessuno ti incarcera. Febbricola persistente: richiesta/proposta del medico di tampone effettuata il venerdi 14 agosto al mattino, contattata dall'asl alle h 10 dello stesso giorno per chiedere se volevo farlo, alle 12.00 richiamano da altra unità per dare appuntamento alle 9.00 del lunedi 17. Il giorno dopo l'esame, al mattino avevo già il risultato sulla app sanitaria regionale (e non era un tampone rapido). Negativo: ciao e buona vita. Se non ci fosse stato di mezzo il Ferragosto, lo avrei effettuato il giorno dopo. Effetti collaterali nessuno, nessun microchip impiantato, non mi è caduto il naso, non sono stata torturata.

Senza inserire cose un po futili, è proprio la risposta che aspettavo nel 3d " tempistica del tampone "

[quote="Superconduttore"] Qua l essere accondiscendenti con il preside vuol dire inserirsi in un meccanismo che può portare alla quarantena da sani..occhio [/quote]



Qurantena da positivi. Ciò significa evitare di poter contagiare gli altri e magari evitare di portare alla morte il papà del tuo amico, la mamma del vicino di casa o lo zio del tuo alunno.

Il senso civico, questo sconosciuto.... .

[quote="Superconduttore"] Qua l essere accondiscendenti con il preside vuol dire inserirsi in un meccanismo che può portare alla quarantena da sani..occhio [/quote]

Veramente, se al test si risulta negativi, in quarantena non si ci va.

Ma sul serio, se tu avessi il dubbio di essere positivo, preferiresti non saperlo? Non per essere accondiscendente con il preside, ma proprio per saperlo nel tuo interesse?

Anche io son rimasta di sasso di fronte a chi mi ha serenamente detto: "non faccio il test, non voglio mica rischiare poi di dover fare la quarantena... Ho i bambini piccoli da curare, devo andare avanti e indietro dai nonni, devo fare questo e quello..."
Mah... Senso civico, questo sconosciuto, certo... Ma anche la logica latita parecchio eh...
Devi curare i tuoi genitori anziani...e non vuoi sapere se li stai mettendo ancora più a rischio con la tua presenza?!

Secondo me si tratta di sfiducia nelle istituzioni. Perché se il test risultasse positivo inizierebbe la quarantena "in attesa di tampone". Quanto è lunga questa attesa? Si parla di tampone entro 48 ore. Ma ci fidiamo? E chi ha figli piccoli o genitori anziani e nessuno che li possa curare al proprio posto... cosa fa? Se non li contagi col coronavirus (sempre che si risulti attualmente positivi) li abbandoni al loro destino. Non deve essere una scelta facile.
Per quanto mi riguarda ero convinta di fare il test. Poi viste le difficoltà (medici di base che non hanno ancora i kit o che non aderiscono e Asl che non rispondono al telefono) ho deciso di lasciar perdere. Insomma... se per lo Stato è importante mappare il personale scolastico, mi sarei aspettata una procedura semplificata.

Nera...corrette anche le tue osservazioni. Ma se son 48 ore...passate quelle corro a fare un tampone na pagamento piuttosto eh...
Per quanto riguarda il rinunciare causa difficoltà di accesso... Penso dipenda tutto dalla regione di competenza. Stavolta in Lombardia, dove praticamente nessun medico di base ha accettato di fare i test (non avrebbero potuto obbligarli fornendo ovviamente loro tutto il materiale necessario pdi compresi?), Ma stavolta mi pare che le cose siano state organizzate bene, ci sono davvero tantissimi posti dove scegliere di fare il test, in ogni zona della città...

[quote="Nera"]Secondo me si tratta di sfiducia nelle istituzioni. Perché se il test risultasse positivo inizierebbe la quarantena "in attesa di tampone". Quanto è lunga questa attesa? Si parla di tampone entro 48 ore. Ma ci fidiamo? E chi ha figli piccoli o genitori anziani e nessuno che li possa curare al proprio posto... cosa fa? [/quote]

No, secondo me esiste anche una percentuale significativa di gente (NON maggioritaria, ma comunque significativa)

che crede davvero che la malattia non esista, o che sia esistita in passato ma adesso non c'è più, o che anche se esiste sia trascurabile e sostanzialmente innocua  ("mostly harmless", citazione commossa del compianto Douglas Adams) e che non ci sia più bisogno di prendere alcuna precauzione.

In particolare, c'è un sacco di gente che crede davvero che non esistano gli asintomatici contagiosi, e che quindi chiunque "si senta bene" possa essere sicuro di non fare niente di male a nessuno, ad andarsene in giro senza limiti e accorgimenti. In parte è un comodo autoconvincimento per potersi comunque sentire liberi di fare tutto quello che si vuole, ma in parte ci credono davvero.

Per cui, se anche fossero positivi, preferirebbero non saperlo, piuttosto che rischiare la quarantena. Sempre in base al principio del "ma che vuoi che succeda, tanto io so di essere sano..."

Il problema non è la paura di perdere troppi giorni in attesa del tampone, per poi risultare negativi e lamentare di aver fatto qualche giorno di isolamento inutile... il problema è che questi rifiuterebbero l'idea di andare in quarantena ANCHE se il tampone fosse positivo, perché convinti (o strumentalmente dichiarandosi convinti) che la quarantena sia un provvedimento inutile e ingiusto ANCHE in caso di tampone positivo.

Per cui, semplicemente, non vogliono farlo e basta, ma non per la paura dell'attesa... se anche glielo facessero immediatamente dopo mezz'ora dal test sierologico, non lo accetterebbero comunque, perché la morivazione è un'altra.

Non vogliono farlo, perché se anche fossero positivi, preferiscono che non ci siano prove di questo, e preferiscono che non lo venga a sapere nessuno, per poter continuare a fare i propri comodi!

Io sono in Puglia. Qui la sanità è un colabrodo. Siamo costretti ad elemosinare visite mediche ed esami diagnostici. Ecco... forse mi sto impuntando... ma non mi va di elemosinare pure un test sierologico. Quanto al tampone a pagamento... a questo punto conviene andare a fare direttamente quello. Però... siamo alle solite. Se ti vuoi controllare o curare... lo devi fare di tasca tua.

Nel caso di positività bisognerà che anche tutta la famiglia si sottoponga al test, giusto?