Attività didattica in modalità asincrona
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Attività didattica in modalità asincrona
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Qualcuno di voi potrebbe gentilmente chiarirmi quali sono i criteri con cui è possibile distinguere l’attività didattica asincrona del docente, computabile come quota parte dell’orario di servizio di attività didattica, dallo studio domestico assegnato agli studenti, che non è mai stato considerato attività didattica del docente?
Qualcuno di voi potrebbe gentilmente chiarirmi quali sono i criteri con cui è possibile distinguere l’attività didattica asincrona del docente, computabile come quota parte dell’orario di servizio di attività didattica, dallo studio domestico assegnato agli studenti, che non è mai stato considerato attività didattica del docente?
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Re: Attività didattica in modalità asincrona
[quote="lucetta10"]E' un caso che dopo i primi tentativi il 90% dei docenti si sia rifugiato nella videolezione, la pratica di didattica a distanza che riproduce con maggiore approssimazione quella in presenza? Tutti conservatori e passatisti improvvisamente mentre fino a ieri tutti per la digitalizzazione? Non sarà che abbiamo sperimentato la delusione della ricaduta didattica del "famolo strano" digitale?
In questo momento la tecnologia non sta sostituendo la didattica in classe, ma sta aiutando i docenti a fare lezione riproducendo quanto più possibile quello che veniva fatto in classe... non ci raccontiamo di una rivoluzione che non esiste[/quote]
Questo è il porto sicuro. E questa volta la metafora del "rifugio" l'hai proposta tu. C'è anche chi tenta vie autenticamente sperimentali, con risultati degni di nota.
In questo momento la tecnologia non sta sostituendo la didattica in classe, ma sta aiutando i docenti a fare lezione riproducendo quanto più possibile quello che veniva fatto in classe... non ci raccontiamo di una rivoluzione che non esiste[/quote]
Questo è il porto sicuro. E questa volta la metafora del "rifugio" l'hai proposta tu. C'è anche chi tenta vie autenticamente sperimentali, con risultati degni di nota.
Ultima modifica di MWM il Mer Nov 25, 2020 8:31 pm - modificato 1 volta.
MWM- Messaggi : 535
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Re: Attività didattica in modalità asincrona
[quote="stringiamciacoorte"][quote="MWM"]Ma il punto è proprio che ciò che prima i docenti facevano come attività funzionale all'insegnamento, al di là delle ore di servizio di insegnamento contrattualmente riconosciute, adesso viene elevato ad attività di insegnamento "asincrono", computabile nelle ore di servizio di insegnamento. Adesso le "ricerche da fare a casa" (non proprio, ma insomma...) sono computate entro le "18 ore di cattedra".
Questo apre spazi di opportunità che si possono cogliere per ripensare la didattica e la professione oppure tentare di dimenticare per rientrare nei porti sicuri della tradizione.[/quote]
Poche balle, in ogni ora in cui il ragazzo è a scuola (a studiare, a dormire, a bestemmiare, a sputare in faccia ai docenti è secondario) anche il docente deve essere a scuola; questo crea le 18 ore cattedra ed azzera le ore asincrone.
Oppure vuoi lasciare i ragazzi a casa anche dopo la pandemia ?[/quote]
Trovo l'idea del docente-vigilante o custode piuttosto avvilente, mentre trovo interessante la possibilità di modulare il tempo-scuola o di apprendimento anche prescindendo dalla presenza fisica contemporanea nello stesso luogo di docente e studente, per esempio riducendo i giorni di scuola a parità di ore di insegnamento attraverso attività didattiche asincrone autentiche (non messe in scena buone solo a salvare le apparenze).
Questo apre spazi di opportunità che si possono cogliere per ripensare la didattica e la professione oppure tentare di dimenticare per rientrare nei porti sicuri della tradizione.[/quote]
Poche balle, in ogni ora in cui il ragazzo è a scuola (a studiare, a dormire, a bestemmiare, a sputare in faccia ai docenti è secondario) anche il docente deve essere a scuola; questo crea le 18 ore cattedra ed azzera le ore asincrone.
Oppure vuoi lasciare i ragazzi a casa anche dopo la pandemia ?[/quote]
Trovo l'idea del docente-vigilante o custode piuttosto avvilente, mentre trovo interessante la possibilità di modulare il tempo-scuola o di apprendimento anche prescindendo dalla presenza fisica contemporanea nello stesso luogo di docente e studente, per esempio riducendo i giorni di scuola a parità di ore di insegnamento attraverso attività didattiche asincrone autentiche (non messe in scena buone solo a salvare le apparenze).
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Re: Attività didattica in modalità asincrona
[quote="lucetta10"]si ma riusciamo a dettagliare queste attività autentiche, realmente in grado di essere meglio di una giornata in presenza e tali da giustificare docente e discente a distanza in nome dell'efficacia didattica?
Una esperienza così irrinunciabile da non poter essere accantonata o da scardinare la didattica tradizionale?[/quote]
Non è necessario che siano "meglio di una giornata in presenza", "irrinunciabili" o tali "da scardinare la didattica tradizionale". E' sufficiente che siano complessivamente migliorative dell'efficacia dell'azione didattica e del vissuto degli studenti in termini di clima di apprendimento. In molti casi, specialmente per gli studenti più maturi, l'aula socolastica come ambiente di apprendimento e i ritmi della scuola tradizionale sono vissuti con una comprensibile insofferenza. D'altra parte, la maggior parte dei loro coetanei europei alla loro età non va più a scuola.
La riduzione del tempo-scuola attraverso, per esempio, la sperimentazione di un'ora al giorno di attività didattica asincrona, potrebbe dare risultati interessanti e non pone più i problemi occupazionali per cui è stata in molti casi osteggiata. Non ci sono garanzie di successo, evidentemente. Dico solo che forse varrebbe la pena provare.
Una esperienza così irrinunciabile da non poter essere accantonata o da scardinare la didattica tradizionale?[/quote]
Non è necessario che siano "meglio di una giornata in presenza", "irrinunciabili" o tali "da scardinare la didattica tradizionale". E' sufficiente che siano complessivamente migliorative dell'efficacia dell'azione didattica e del vissuto degli studenti in termini di clima di apprendimento. In molti casi, specialmente per gli studenti più maturi, l'aula socolastica come ambiente di apprendimento e i ritmi della scuola tradizionale sono vissuti con una comprensibile insofferenza. D'altra parte, la maggior parte dei loro coetanei europei alla loro età non va più a scuola.
La riduzione del tempo-scuola attraverso, per esempio, la sperimentazione di un'ora al giorno di attività didattica asincrona, potrebbe dare risultati interessanti e non pone più i problemi occupazionali per cui è stata in molti casi osteggiata. Non ci sono garanzie di successo, evidentemente. Dico solo che forse varrebbe la pena provare.
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Re: Attività didattica in modalità asincrona
Non si tratterebbe di una robetta da poco... fare una prova del genere implicherebbe diverse criticità. Per impelagarsi in un cambiamento del genere ci vorrebbero non dico garanzie ma almeno possibilità di successo. Tu esattamente dove le vedi? Cosa e come .-concretamente- si dovrebbe fare in asincrono per far funzionare meglio il sincrono? (E a margine: ma poi non esiste già l'attività asincrona a latere di quella sincrona? La didattica prima della pandemia si esauriva in classe?)
serpina- Messaggi : 1455
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Re: Attività didattica in modalità asincrona
[quote="lucetta10"]Intanto non mi risulta che in Europa i coetanei dei nostri liceali non vadano a scuola... anzi, in Europa (ammesso che il paragone abbia un senso) il tempo scuola è mediamente molto più lungo, la famosa scuola scandinava tiene i ragazzi a scuola dall'alba al tramonto e si occupa anche della mensa e delle attività extracurricolari (in Svezia si fa perfino economia domestica a scuola...) e viene portata a esempio perché permette la piena occupazione degli adulti, non dei ragazzini.
Le zone con maggiori tassi di disoccupazione sono quelle con tempi scuola ridotti, basti pensare all'allarme che si lancia ogni 3x2 per l'assenza del tempo pieno in molte aree del Sud Italia.
Riguardo all'ambiente di apprendimento e alla insofferenza verso l'aula scolastica, anche lì l'allarme odierno degli psicologi e degli educatori non è certo per l'eccesso di "collettivismo" dei ragazzi, quanto piuttosto per comportamenti sociopatici in continuo aumento indotti anche dall'abuso di nuove tecnologie, socialmedia ecc. che mi pare di capire tu vorresti addirittura promuovere... e infatti anche in questo caso la proposta è un allungamento del tempo scuola, non certo una sua riduzione.
Non vedo dunque né miglioramenti né risposta e esigenze educative dei nostri ragazzi, stante la situazione il quadro didattico e quello psicologico e sociale. Non c'è insomma né domanda né una risposta degna di questo nome per una sperimentazione del genere, che dubito verrà promossa...[/quote]
Si può affermare - quanto meno l'INDIRE si spinge ad affermarlo - che nel resto d’Europa, la scuola superiore termina spesso a 18 anni (http://www.indire.it/2017/08/10/lorganizzazione-dellistruzione-scolastica-in-europa). Basta? Un anno in meno è una riduzione del tempo-scuola sufficiente?
Le zone con maggiori tassi di disoccupazione sono quelle con tempi scuola ridotti, basti pensare all'allarme che si lancia ogni 3x2 per l'assenza del tempo pieno in molte aree del Sud Italia.
Riguardo all'ambiente di apprendimento e alla insofferenza verso l'aula scolastica, anche lì l'allarme odierno degli psicologi e degli educatori non è certo per l'eccesso di "collettivismo" dei ragazzi, quanto piuttosto per comportamenti sociopatici in continuo aumento indotti anche dall'abuso di nuove tecnologie, socialmedia ecc. che mi pare di capire tu vorresti addirittura promuovere... e infatti anche in questo caso la proposta è un allungamento del tempo scuola, non certo una sua riduzione.
Non vedo dunque né miglioramenti né risposta e esigenze educative dei nostri ragazzi, stante la situazione il quadro didattico e quello psicologico e sociale. Non c'è insomma né domanda né una risposta degna di questo nome per una sperimentazione del genere, che dubito verrà promossa...[/quote]
Si può affermare - quanto meno l'INDIRE si spinge ad affermarlo - che nel resto d’Europa, la scuola superiore termina spesso a 18 anni (http://www.indire.it/2017/08/10/lorganizzazione-dellistruzione-scolastica-in-europa). Basta? Un anno in meno è una riduzione del tempo-scuola sufficiente?
Ultima modifica di MWM il Gio Nov 26, 2020 1:22 pm - modificato 1 volta.
MWM- Messaggi : 535
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Re: Attività didattica in modalità asincrona
[quote="serpina"]Non si tratterebbe di una robetta da poco... fare una prova del genere implicherebbe diverse criticità. Per impelagarsi in un cambiamento del genere ci vorrebbero non dico garanzie ma almeno possibilità di successo. Tu esattamente dove le vedi? Cosa e come .-concretamente- si dovrebbe fare in asincrono per far funzionare meglio il sincrono? (E a margine: ma poi non esiste già l'attività asincrona a latere di quella sincrona? La didattica prima della pandemia si esauriva in classe?)[/quote]
[quote="lucetta10"]Continui a eludere la domanda: quali sarebbero questa attività alternative e queste esperienze "degne di nota" che promuovi?
ma infatti... non è che stiamo parlando solo di assegnare più compiti a casa per stare meno a scuola?[/quote]
Sto pensanso, ad esempio, ad attività laboratoriali in cui il docente segue uno studente o un gruppo di studenti nell'elaborazione di un prodotto all'interno di progetto didattico, oppure a forme analoghe di tutoraggio individuale o di gruppo. In molti di questi casi, l'aula scolastica e la dotazione delle scuole rappresentano un ambiente di apprendimento con enormi limiti (a cominciare dalla strumentazione disponibile, per non parlare delle difficoltà finanziarie - ma non solo - di mantenere le strutture aperte per tempi prolungati) e i risultati che si possono ottenere con azioni didattiche in ambienti digitali risultano molto promettenti, almeno nella mia esperienza di sperimentazione didattica. Naturalmente sto parlando di una integrazione della scuola in presenza e di una sostituzione solamente parziale di questo con un tempo di apprendimento in ambienti digitali.
(E' francamente curioso anche solo pensare che lo stesso ambiente di apprendimento e le medesime routine - che si fondano storicamente su una didattica puramente trasmissiva - possano essere adatte all'apprendimento dai 6 ai 19 anni).
In effetti, come ho già avuto modo di sottolineare, in alcuni casi - non certo in tutti - si tratta di azioni didattiche che venivano messe in atto anche prima di questa situazione emergenziale. Ma è un fatto abbastanza clamoroso che alle medesime attività che prima venivano considerate "funzionali all'insengnamento" ora venga data la dignità di attività di insegnamento vero e proprio. Quando termineranno le restrizioni, torneranno ad essere derubricate? A mio modo di vedere, o non sono attività di insegnamento e non lo sono ora come prima, oppure lo sono e dovrebbero continuare ad essere considerate tali e computate nelle ore di servizio di insegnamento. D'altra parte, prima erano anche invalse attività di cosiddetto insegnamento in classe - tipicamente, guardare un film o un filmato - che potrebbero tranquillamente avvenire in assenza del docente, ovvero in cui per una certa quantità non marginale di tempo considerato di insegnamento, l'azione didattica del docente è di fatto nulla (si limita lla sorveglianza, che non è certo attività didattica) e l'attività potrebbe avvenire tranquillamente in assenza del docente - e talvolta in effetti accade proprio così.
[quote="lucetta10"]Continui a eludere la domanda: quali sarebbero questa attività alternative e queste esperienze "degne di nota" che promuovi?
ma infatti... non è che stiamo parlando solo di assegnare più compiti a casa per stare meno a scuola?[/quote]
Sto pensanso, ad esempio, ad attività laboratoriali in cui il docente segue uno studente o un gruppo di studenti nell'elaborazione di un prodotto all'interno di progetto didattico, oppure a forme analoghe di tutoraggio individuale o di gruppo. In molti di questi casi, l'aula scolastica e la dotazione delle scuole rappresentano un ambiente di apprendimento con enormi limiti (a cominciare dalla strumentazione disponibile, per non parlare delle difficoltà finanziarie - ma non solo - di mantenere le strutture aperte per tempi prolungati) e i risultati che si possono ottenere con azioni didattiche in ambienti digitali risultano molto promettenti, almeno nella mia esperienza di sperimentazione didattica. Naturalmente sto parlando di una integrazione della scuola in presenza e di una sostituzione solamente parziale di questo con un tempo di apprendimento in ambienti digitali.
(E' francamente curioso anche solo pensare che lo stesso ambiente di apprendimento e le medesime routine - che si fondano storicamente su una didattica puramente trasmissiva - possano essere adatte all'apprendimento dai 6 ai 19 anni).
In effetti, come ho già avuto modo di sottolineare, in alcuni casi - non certo in tutti - si tratta di azioni didattiche che venivano messe in atto anche prima di questa situazione emergenziale. Ma è un fatto abbastanza clamoroso che alle medesime attività che prima venivano considerate "funzionali all'insengnamento" ora venga data la dignità di attività di insegnamento vero e proprio. Quando termineranno le restrizioni, torneranno ad essere derubricate? A mio modo di vedere, o non sono attività di insegnamento e non lo sono ora come prima, oppure lo sono e dovrebbero continuare ad essere considerate tali e computate nelle ore di servizio di insegnamento. D'altra parte, prima erano anche invalse attività di cosiddetto insegnamento in classe - tipicamente, guardare un film o un filmato - che potrebbero tranquillamente avvenire in assenza del docente, ovvero in cui per una certa quantità non marginale di tempo considerato di insegnamento, l'azione didattica del docente è di fatto nulla (si limita lla sorveglianza, che non è certo attività didattica) e l'attività potrebbe avvenire tranquillamente in assenza del docente - e talvolta in effetti accade proprio così.
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Re: Attività didattica in modalità asincrona
[quote="MWM"] Sto pensanso, ad esempio, ad attività laboratoriali in cui il docente segue uno studente o un gruppo di studenti nell'elaborazione di un prodotto all'interno di progetto didattico, oppure a forme analoghe di tutoraggio individuale o di gruppo. In molti di questi casi, l'aula scolastica e la dotazione delle scuole rappresentano un ambiente di apprendimento con enormi limiti (a cominciare dalla strumentazione disponibile, per non parlare delle difficoltà finanziarie - ma non solo - di mantenere le strutture aperte per tempi prolungati) e i risultati che si possono ottenere con azioni didattiche in ambienti digitali risultano molto promettenti, almeno nella mia esperienza di sperimentazione didattica. Naturalmente sto parlando di una integrazione della scuola in presenza e di una sostituzione solamente parziale di questo con un tempo di apprendimento in ambienti digitali. [/quote]
In un quadro di questo tipo mi pare che la questione della disponibilità di dispositivi, degli oneri economici ecc si sposterebbe dalla scuola ai singoli studenti, ampliando ancora di più la forbice tra chi può permettersi certi devices e chi no, tra chi ha un ambiente domestico favorevole a questa attività e chi no ecc. Si accentuerebbero quindi quelle diseguaglianze di partenza che la scuola dovrebbe contribuire a livellare.
[quote="MWM"]in effetti, come ho già avuto modo di sottolineare, in alcuni casi - non certo in tutti - si tratta di azioni didattiche che venivano messe in atto anche prima di questa situazione emergenziale. Ma è un fatto abbastanza clamoroso che alle medesime attività che prima venivano considerate "funzionali all'insengnamento" ora venga data la dignità di attività di insegnamento vero e proprio. Quando termineranno le restrizioni, torneranno ad essere derubricate? A mio modo di vedere, o non sono attività di insegnamento e non lo sono ora come prima, oppure lo sono e dovrebbero continuare ad essere considerate tali e computate nelle ore di servizio di insegnamento. [/quote]
Se ne fai una questione contrattuale e non didattica è diverso. Non mi pare in realtà che alla DDI venga data pari dignità rispetto alla didattica in presenza: perfino il miur non fa che ripetere che ce la facciamo andar bene solo per mancanza di alternative.
Mi sembra estremamente improbabile che queste attività possano, in tempi di pace, confluire nelle 18 ore: la tendenza negli ultimi anni è quella opposta.
[quote="MWM"] d'altra parte, prima erano anche invalse attività di cosiddetto insegnamento in classe - tipicamente, guardare un film o un filmato - che potrebbero tranquillamente avvenire in assenza del docente, ovvero in cui per una certa quantità non marginale di tempo considerato di insegnamento, l'azione didattica del docente è di fatto nulla (si limita lla sorveglianza, che non è certo attività didattica) e l'attività potrebbe avvenire tranquillamente in assenza del docente - e talvolta in effetti accade proprio così.[/quote]
Si tratta di capire se:
1. Il filmato viene visto e compreso anche senza la mediazione del docente, del che dubito
2. Il tempo dedicato ai filmati nella quotidiana prassi didattica è, come tu dici, non marginale. Nella mia personale prassi credo si aggiri sull' 1%
In un quadro di questo tipo mi pare che la questione della disponibilità di dispositivi, degli oneri economici ecc si sposterebbe dalla scuola ai singoli studenti, ampliando ancora di più la forbice tra chi può permettersi certi devices e chi no, tra chi ha un ambiente domestico favorevole a questa attività e chi no ecc. Si accentuerebbero quindi quelle diseguaglianze di partenza che la scuola dovrebbe contribuire a livellare.
[quote="MWM"]in effetti, come ho già avuto modo di sottolineare, in alcuni casi - non certo in tutti - si tratta di azioni didattiche che venivano messe in atto anche prima di questa situazione emergenziale. Ma è un fatto abbastanza clamoroso che alle medesime attività che prima venivano considerate "funzionali all'insengnamento" ora venga data la dignità di attività di insegnamento vero e proprio. Quando termineranno le restrizioni, torneranno ad essere derubricate? A mio modo di vedere, o non sono attività di insegnamento e non lo sono ora come prima, oppure lo sono e dovrebbero continuare ad essere considerate tali e computate nelle ore di servizio di insegnamento. [/quote]
Se ne fai una questione contrattuale e non didattica è diverso. Non mi pare in realtà che alla DDI venga data pari dignità rispetto alla didattica in presenza: perfino il miur non fa che ripetere che ce la facciamo andar bene solo per mancanza di alternative.
Mi sembra estremamente improbabile che queste attività possano, in tempi di pace, confluire nelle 18 ore: la tendenza negli ultimi anni è quella opposta.
[quote="MWM"] d'altra parte, prima erano anche invalse attività di cosiddetto insegnamento in classe - tipicamente, guardare un film o un filmato - che potrebbero tranquillamente avvenire in assenza del docente, ovvero in cui per una certa quantità non marginale di tempo considerato di insegnamento, l'azione didattica del docente è di fatto nulla (si limita lla sorveglianza, che non è certo attività didattica) e l'attività potrebbe avvenire tranquillamente in assenza del docente - e talvolta in effetti accade proprio così.[/quote]
Si tratta di capire se:
1. Il filmato viene visto e compreso anche senza la mediazione del docente, del che dubito
2. Il tempo dedicato ai filmati nella quotidiana prassi didattica è, come tu dici, non marginale. Nella mia personale prassi credo si aggiri sull' 1%
Ultima modifica di serpina il Gio Nov 26, 2020 2:55 pm - modificato 1 volta.
serpina- Messaggi : 1455
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Re: Attività didattica in modalità asincrona
[quote="stringiamciacoorte"][quote="MWM"]alle medesime attività che prima venivano considerate "funzionali all'insengnamento" ora venga data la dignità di attività di insegnamento vero e proprio. [/quote]
Le attività funzionali all'insegnamento sono la preparazione e la correzione delle verifiche, la preparazione delle lezioni, i rapporti con le famiglie, l'aggiornamento professionale e forse qualcosa di minore.
Quali di queste attività oggi sono insegnamento ?
Probabilmente lavori in un professionale, ti rompe i coglioni avere i ragazzi intorno e li vuoi a casa il più possibile.
Ti capisco, ero così anch'io, ma non ho mai chiesto una riduzione del tempo scuola, semmai ho cercato (con successo) di spostarmi al liceo.
Gli studenti, quelli veri, sanno anche essere piacevoli.[/quote]
Secono le faq del MI, una tipologia di attività didattica in modalità asincrona è costituita da "materiali multimediali (dispense in PDF, immagini, link a siti di interesse, programmi, presentazioni), esercitazioni e verifiche formative predisposte dal docente con richiesta di produzione di materiale da parte degli studenti" (https://www.istruzione.it/rientriamoascuola/domandeerisposte.html#ddi).
Bene, questo tipo di attività didattica lo facevo anche prima della sospensione della didattica in presenza ed era considerata attività funzionale all'insegnamento - o no?
Le attività funzionali all'insegnamento sono la preparazione e la correzione delle verifiche, la preparazione delle lezioni, i rapporti con le famiglie, l'aggiornamento professionale e forse qualcosa di minore.
Quali di queste attività oggi sono insegnamento ?
Probabilmente lavori in un professionale, ti rompe i coglioni avere i ragazzi intorno e li vuoi a casa il più possibile.
Ti capisco, ero così anch'io, ma non ho mai chiesto una riduzione del tempo scuola, semmai ho cercato (con successo) di spostarmi al liceo.
Gli studenti, quelli veri, sanno anche essere piacevoli.[/quote]
Secono le faq del MI, una tipologia di attività didattica in modalità asincrona è costituita da "materiali multimediali (dispense in PDF, immagini, link a siti di interesse, programmi, presentazioni), esercitazioni e verifiche formative predisposte dal docente con richiesta di produzione di materiale da parte degli studenti" (https://www.istruzione.it/rientriamoascuola/domandeerisposte.html#ddi).
Bene, questo tipo di attività didattica lo facevo anche prima della sospensione della didattica in presenza ed era considerata attività funzionale all'insegnamento - o no?
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Re: Attività didattica in modalità asincrona
[quote="lucetta10"]...dipende: di che Europa parliamo?
In Francia, per esempio, la scuola materna è obbligatorio, quindi gli anni complessivi sono di più, alle medie è generalizzato il tempo pieno e nel liceo ci sono rientri pomeridiani. Della Scandinavia ti ho detto, in Germania idem... con altri paesi forse non è il grado di mettersi in competizione.
Rimane un fatto che non stai proponendo la riduzione di un anno di corso, per quello c'è in piedi load proposta del liceo di 4 anni di cui potrai farti promotore, ma della riduzione del monte ore annuale, che in Italia è già molto ridotto rispetto a altri paesi.
Una proposta del genere non è assolutamente condivisa e non si vede quale beneficio possa portare.[/quote]
Forse non mi sono spiegato - eppure l'avevo scritto a chiare lettere: "Naturalmente sto parlando di una integrazione della scuola in presenza e di una sostituzione solamente parziale di questo con un tempo di apprendimento in ambienti digitali." Nessuna riduzione del monte ore annuale, né di un anno del corso di studi, ma semplicemente una rimodulazione del tempo-scuola in ambienti di apprendimento diversi dall'aula, anche digitali.
In Francia, per esempio, la scuola materna è obbligatorio, quindi gli anni complessivi sono di più, alle medie è generalizzato il tempo pieno e nel liceo ci sono rientri pomeridiani. Della Scandinavia ti ho detto, in Germania idem... con altri paesi forse non è il grado di mettersi in competizione.
Rimane un fatto che non stai proponendo la riduzione di un anno di corso, per quello c'è in piedi load proposta del liceo di 4 anni di cui potrai farti promotore, ma della riduzione del monte ore annuale, che in Italia è già molto ridotto rispetto a altri paesi.
Una proposta del genere non è assolutamente condivisa e non si vede quale beneficio possa portare.[/quote]
Forse non mi sono spiegato - eppure l'avevo scritto a chiare lettere: "Naturalmente sto parlando di una integrazione della scuola in presenza e di una sostituzione solamente parziale di questo con un tempo di apprendimento in ambienti digitali." Nessuna riduzione del monte ore annuale, né di un anno del corso di studi, ma semplicemente una rimodulazione del tempo-scuola in ambienti di apprendimento diversi dall'aula, anche digitali.
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Re: Attività didattica in modalità asincrona
[quote="lucetta10"]Ripeto che sono d'accordo con te che le attività funzionali si confondano con quelle asincrone, ma lo interpreto diversamente, ovvero con il fatto che la DaD è una didattica emergenziale, inevitabilmente peggiore di quella ordinaria, al punto che una attività non funzionale sembra funzionale. Questo non significa che sia meno faticosa o richieda minore lavoro, ma che assicura risultati più deludenti, inevitabilmente.[/quote]
Sto cercando di capire se questa esperienza altamente problematica non presenti forse anche qualche opportunità. Non ho certezze da offrire, ma avanzo riflessioni su cui aprire un confronto, auspicabilmente sereno e pacato (ma qui gli animi si surriscaldano istantaneamente e la serenità evapora in men che non si dica), e proposte di ragionevoli linee di sperimentazione (perché credo che i risultati siano il banco di prova di ogni previsione basata solamente su credenze e convinzioni più o meno ben fondate).
Sto cercando di capire se questa esperienza altamente problematica non presenti forse anche qualche opportunità. Non ho certezze da offrire, ma avanzo riflessioni su cui aprire un confronto, auspicabilmente sereno e pacato (ma qui gli animi si surriscaldano istantaneamente e la serenità evapora in men che non si dica), e proposte di ragionevoli linee di sperimentazione (perché credo che i risultati siano il banco di prova di ogni previsione basata solamente su credenze e convinzioni più o meno ben fondate).
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Re: Attività didattica in modalità asincrona
[quote="stringiamciacoorte"][quote="MWM"]Secono le faq del MI, una tipologia di attività didattica in modalità asincrona è costituita da "materiali multimediali (dispense in PDF, immagini, link a siti di interesse, programmi, presentazioni), esercitazioni e verifiche formative predisposte dal docente con richiesta di produzione di materiale da parte degli studenti" (https://www.istruzione.it/rientriamoascuola/domandeerisposte.html#ddi).
Bene, questo tipo di attività didattica lo facevo anche prima della sospensione della didattica in presenza ed era considerata attività funzionale all'insegnamento - o no?[/quote]
No, era dato come compito a casa. Il docente si faceva 18 ore in aula dove spiegava una bella fetta di argomenti, poi, a corollario, proponeva approfondimenti sulle cose minori.
Tra l'altro sapeva che i ragazzi migliori lo avrebbero ascoltato ed avrebbero approfondito ed i ragazzi peggiori non lo avrebbero cagato neanche di striscio.
Oggi fa 12 ore in diretta ed assegna 6 ore di lavoro per completare i contenuti minimi, poi ancora in aggiunta assegna i vecchi compiti.
Domani si tornerà alle origini.
Le attività funzionali sono la correzione dei compiti ecc (elencate qualche post più in altro)[/quote]
Esempio di didattica puramente frontale vetero-novecentesca trasferita in ambiente digitale. Pura retroguardia.
Bene, questo tipo di attività didattica lo facevo anche prima della sospensione della didattica in presenza ed era considerata attività funzionale all'insegnamento - o no?[/quote]
No, era dato come compito a casa. Il docente si faceva 18 ore in aula dove spiegava una bella fetta di argomenti, poi, a corollario, proponeva approfondimenti sulle cose minori.
Tra l'altro sapeva che i ragazzi migliori lo avrebbero ascoltato ed avrebbero approfondito ed i ragazzi peggiori non lo avrebbero cagato neanche di striscio.
Oggi fa 12 ore in diretta ed assegna 6 ore di lavoro per completare i contenuti minimi, poi ancora in aggiunta assegna i vecchi compiti.
Domani si tornerà alle origini.
Le attività funzionali sono la correzione dei compiti ecc (elencate qualche post più in altro)[/quote]
Esempio di didattica puramente frontale vetero-novecentesca trasferita in ambiente digitale. Pura retroguardia.
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Gio Ago 18, 2022 8:37 pm Da Dark