L’insegnante che mette la nota ha fallito?

In sala insegnanti sentivo alcuni colleghi che parlavano a riguardo delle note disciplinari ed esce fuori questa frase: “ma nel momento che metti una nota sei tu ad avere fallito!”. Tipico ragionamento da indottrinamento INDIRE, sta di fatto che questa panzana ormai la pensano in tanti... come se ci fosse la gara a chi arriva alla fine dell’anno con meno note, manco che il DS ti desse un premio. È veramente preoccupante come siano riusciti a manipolare gli insegnanti facendoli sentire addirittura virtuosi nel non sanzionare.

[quote="hypernova"]In sala insegnanti sentivo alcuni colleghi che parlavano a riguardo delle note disciplinari ed esce fuori questa frase: “ma nel momento che metti una nota sei tu ad avere fallito!”. Tipico ragionamento da indottrinamento INDIRE, sta di fatto che questa panzana ormai la pensano in tanti... come se ci fosse la gara a chi arriva alla fine dell’anno con meno note, manco che il DS ti desse un premio. È veramente preoccupante come siano riusciti a manipolare gli insegnanti facendoli sentire addirittura virtuosi nel non sanzionare.[/quote]

Messa cosi' e' una sciocchezza stereotipata che viene ripetuta a pappagallo .
Aggiungo che gli insegnanti hanno non solo il diritto, ma anche il dovere di segnalare i fatti incresciosi che avvengono durante la lezione, anche se sul momento non appaiono eclatanti.

[quote="hypernova"]In sala insegnanti sentivo alcuni colleghi che parlavano a riguardo delle note disciplinari ed esce fuori questa frase: “ma nel momento che metti una nota sei tu ad avere fallito!”. Tipico ragionamento da indottrinamento INDIRE, sta di fatto che questa panzana ormai la pensano in tanti... come se ci fosse la gara a chi arriva alla fine dell’anno con meno note, manco che il DS ti desse un premio. È veramente preoccupante come siano riusciti a manipolare gli insegnanti facendoli sentire addirittura virtuosi nel non sanzionare.[/quote]

Chi pulisce è uno zozzone; chi non pulisce mai è una persona pulita.

Poi ti chiedi perchè le persone normali spesso ci disprezzano.

Ma infatti, è anche una questione di tutela per il lavoro dell’insegnante, poi ovviamente non è che si mette una nota per ogni cosa stupida che avviene in classe. In un cdc di una mia classe siamo praticamente solo in tre a mettere note, poi senti dire che ne combinano anche con altri (detto dagli alunni), ma non vengono mai segnalate.

Io sono 4 anni pieni che insegno e due cose le posso affermare senza timore di essere smentito:
- la professione del docente è una professione a cui stanno dando martellate e picconate continue e la dignità della professione docente è ai minimi storici,
- il corpo docente fa DI TUTTO e di PIU' per punirsi in nome del timore di peggiorare le cose (come se non fossimo messi tutti da cani ora).

Potrei parlare della formazione obbligatoria, delle note che si omettono in nome del quieto vivere e di tutte le cose che si accettano in nome del "tanto questi sono i più ignoranti di sempre"

Io direi che è sostanzialmente un effetto di massa critica, o se vogliamo, di inseguimento di Lotka-Volterra (che era già venuto fuori qualche settimana fa su un argomento completamente diverso, ossia la diminuzione e la ripresa dei contagi).

Io non credo che la maggioranza degli insegnanti "si senta virtuosa nel non sanzionare", ma piuttosto che la maggioranza degli insegnanti (come pure la maggioranza di qualsiasi gruppo umano preso a caso), si senta più a suo agio e si smazzi meno grane scegliendo di uniformarsi a quello che, in quella specifica situazione, appare come pensiero dominante o comunque come comportamento apprezzato, e quindi conveniente.

In una scuola dove quasi nessuno mette le note, quei pochi che le mettono hanno (legittimamente) paura di essere bollati dai colleghi

come l'unico di tutto il cdc che " è troppo rigido" mentre tutti gli altri sono tolleranti e inclusivi,

oppure come l'unico di tutto il cdc che "non sa tenere la classe" o che "non è riuscito a stabilire un buon rapporto con la classe" mentre tutti gli altri giurano e spergiurano che "con loro si comportano benissimo!"

Ma anche in una scuola in cui è normale che chiunque rilevi un comportamento scorretto faccia una nota, e quindi le note sono tante...

quei pochi che non le mettono hanno paura di essere bollati come dei mollaccioni che tollerano qualsiasi sregolatezza e che delegittimano il lavoro dei colleghi, presentandosi come gli amiconi che consentono ai ragazzi di fare tutto quello che vogliono.

Purtroppo, la maggioranza degli insegnanti tenderà ad adeguarsi al clima che si trova intorno...

Condivido, si adeguano al pensiero della massa per non avere grane.
Io alle scuole medie addirittura sono stata richiamata da un DS per aver messo troppe note... ed erano 2/3, non decine.

Io credo anche che sia questione di "massa critica", nel senso che se le note sono troppe hanno solo l'effetto opposto. Ricordo una classe terribile in cui gli studenti facevano a gara a chi prendeva più note.

Nel registro elettronico Classe Viva è possibile mettere delle annotazioni (verdi, gialle, arancioni, rosse) oltre alle vere e proprie note disciplinari. Se succede in classe qualcosa di non grave o se uno studente dimentica il materiale o non fa i compiti, prima di assegnare una nota disciplinare, preferisco mettere un'annotazione, gialla la prima e poi, se si ripete, arancione o rossa.
La nota disciplinare è l'ultima razio, ma se serve, di solito non serve a chi la prende, ma al resto della classe, ben venga anche la nota.

[quote="hypernova"]Condivido, si adeguano al pensiero della massa per non avere grane.
Io alle scuole medie addirittura sono stata richiamata da un DS per aver messo troppe note... ed erano 2/3, non decine.[/quote]


In che senso sei stata "richiamata"? E tu cosa hai risposto?

[quote="@melia"]Io credo anche che sia questione di "massa critica", nel senso che se le note sono troppe hanno solo l'effetto opposto. Ricordo una classe terribile in cui gli studenti facevano a gara a chi prendeva più note.

Nel registro elettronico Classe Viva è possibile mettere delle annotazioni (verdi, gialle, arancioni, rosse) oltre alle vere e proprie note disciplinari. Se succede in classe qualcosa di non grave o se uno studente dimentica il materiale o non fa i compiti, prima di assegnare una nota disciplinare, preferisco mettere un'annotazione, gialla la prima e poi, se si ripete, arancione o rossa.
La nota disciplinare è l'ultima razio, ma se serve, di solito non serve a chi la prende, ma al resto della classe, ben venga anche la nota.[/quote]

Vos quoque?

Abbiamo il governo del semaforo, non mi stupisco che la scuola si adegui.

[quote="@melia"]Io credo anche che sia questione di "massa critica", nel senso che se le note sono troppe hanno solo l'effetto opposto. Ricordo una classe terribile in cui gli studenti facevano a gara a chi prendeva più note.[/quote]

Riconosco il fenomeno perché è successo anche a me... ma questo avviene solo se è chiaramente percepito che le note non hanno alcuna conseguenza.

Se fosse chiaro che dopo due o tre note scatta una sanzione disciplinare più grave, o scatta un abbassamento automatico del voto di condotta (o magari scatta la convocazione automatica dei genitori, che devono smazzarsi l'impegno di muovere le chiappe e prendersi le loro responsabilità)... diventerebbe un fenomeno molto più raro. .

[quote="balanzoneXXI"][quote="hypernova"]Condivido, si adeguano al pensiero della massa per non avere grane.
Io alle scuole medie addirittura sono stata richiamata da un DS per aver messo troppe note... ed erano 2/3, non decine.[/quote]


In che senso sei stata "richiamata"?  E tu cosa hai risposto?[/quote]

Richiamata in servizio ?

Più o meno quello che succedeva nella squola (volutamente con la q) dove ero: ero l'unico che metteva le cosiddette (dal registro) note didattiche quando i bimbini non facevano i compiti o non venivano all'interrogazione, con gli altri erano tutti bravissimi, perfettissimi, precisissimi, ...issimi.

concordo con l'affermazione iniziale di Hypernova su un certo "effetto indire", cioè quell'attitudine che viene esplicitamente coltivata nei corsi di formazione per cui l'insegnante si deve autocolpevolizzare costantemente, anche quando siano i suoi studenti ad essere totalmente nel torto.
Concordo anche con paniscus e altri sul tema del conformismo: i docenti tendono ad adeguarsi al comportamento medio dei colleghi, di solito in maniera negativa, spesso alimentando vere e proprie leggende metropolitane (tipo appunto "le note non si mettono" o l'altra "gli alunni dsa non si bocciano e quasi non si valutano") che non hanno fondamento giuridico o pedagogico: ma questo chiama in causa l'ignoranza dell'insegnante medio su quali siano i propri diritti, i propri doveri e sulla mancanza di quella che lo stesso Indire chiama "autoriflessione", cioè la consapevolezza del ruolo dell'insegnante e dei suoi strumenti, quella cassetta degli attrezzi che negli anni ogni insegnante è chiamato a mettere insieme e rinnovare per poter affrontare meglio le classi e l'insegnamento della propria materia. Per esempio l'altro giorno in un consiglio di classe ho dovuto controbattere alle idee di un collega maschio-alfa, che con il suo dipartimento aveva arbitrariamente stabilito come e cosa dovessero proporre tutte le altre discipline nell'ambito dell'educazione civica.
Però il discorso è più complesso, ogni scuola nel bene o nel male ha un suo standard che rappresenta un po' l'identità della scuola e un riferimento per tutti i docenti. Per esempio l'alunno X con inclinazioni da bullo per il quale nella mia scuola precedente si approntavano in tutti i modi strategie per il recupero e l'inclusione, è identico all'alunno Y che invece, nella mia scuola attuale, è oggetto di strenui tentativi finalizzati ad isolarlo, punirlo e in definitiva a bocciarlo, a mio avviso sbagliando sia in un caso che nell'altro. Cioè è importante che in una scuola, o almeno in un consiglio di classe, ci sia un atteggiamento comune, frutto non di leggende metropolitane, ma della consapevolezza normativa e pedagogica e del dialogo e del confronto sia nei corridoi, sia soprattutto nei consigli di classe (che pure molti colleghi snobbano bollandoli come perdita di tempo e inutile burocrazia).
Resta il fatto che la nota è uno strumento utilissimo per condividere con le famiglie e con i colleghi i comportamenti problematici degli alunni, alimentando una comunicazione che è l'unica speranza per un'azione comune di tutto il cdc.

Il DS che mi ha richiamata per le 2/3 note era nella scuola media dove ho avuto il mio primo incarico, in un paese sperduto di montagna. Praticamente mi ha telefonato e mi ha detto che dovevo toglierle, senza tanti giri di parole... non mi ha fatto un richiamo scritto, ovviamente. Io all’epoca non sapevo ancora molto di scuola per cui le ho tolte. Questo DS comunque faceva anche molte altre cose scorrette che col senno di poi sarebbero intollerabili... ma ho notato che nelle scuole “sperdute” della mia regione è abbastanza tipico, si conoscono tutti e si fanno le regole a modo loro. Essendo gli alunni così pochi sono terrorizzati dal calo degli iscritti, se li litigano tra un comune e l’altro e le scuole private... e ovviamente TUTTO è permesso, non sia mai mettere note!

Io le note disciplinari le metto: tizio usa il telefono senza permesso, tizio insulta caio, tizio mette le mani addosso a caio o altri comportamenti pericolosi, tizio resta fuori dalla classe 20 minuti, non è in classe a inizio lezione ecc. Non metto mai note con risvolti didattici, non ha fatto i compiti, non sta attento... ma solo con risvolti penali, in classe capita qualcosa io segnalo di essermene accorta e di essere intervenuta, se tizio che è sotto la mia responsabilità va a spasso per la scuola a spacciare io segnalo che si è sottratto alla mia vigilanza.

[quote="pasqui74"]Io le note disciplinari le metto: tizio usa il telefono senza permesso, tizio insulta caio, tizio mette le mani addosso a caio o altri comportamenti pericolosi, tizio resta fuori dalla classe 20 minuti, non è in classe a inizio lezione ecc. Non metto mai note con risvolti didattici, non ha fatto i compiti, non sta attento... ma solo con risvolti penali, in classe capita qualcosa io segnalo  di essermene accorta e di essere intervenuta, se tizio che è sotto la mia responsabilità va a spasso per la scuola a spacciare io segnalo che si è sottratto alla mia vigilanza. [/quote]

Sei stato più chiaro di me, per le "note didattiche" preferisco l'area delle "annotazioni". Le note disciplinari sono solo quelle con comportamenti pericolosi, assenze e ritardi dalla lezione a metà mattina, ..., adesso il un liceo sono veramente poche, quando insegnavo al tecnico erano quasi ordinaria amministrazione.

Giustifico l'inserimento delle note didattiche: nel registro che era in usa nella scuola dove ero non c'era la sezione delle annotazioni (come su Argo, ad esempio) quindi l'unico spazio dove inserire annotazioni sulla didattica erano le note didattiche, che avevano il risvolto positivo di essere visibili anche alle famiglie. Sono state utili perché, ad esempio, alla fine dell'anno capitò la solita mammina che di lamentava del fatto che il figlio aveva la media del 7 e gli avevo messo 6, per fortuna che gli avevo messo 4 note didattiche e così si è acquietata...

[quote="@melia"]... Le note disciplinari sono solo quelle con comportamenti pericolosi, assenze e ritardi dalla lezione a metà mattina, ..., adesso in un liceo sono veramente poche, quando insegnavo al tecnico erano quasi ordinaria amministrazione.[/quote]
... nei professionali le note disciplinari fanno parte della programmazione didattica ...

[quote="franco71"][quote="@melia"]... Le note disciplinari sono solo quelle con comportamenti pericolosi, assenze e ritardi dalla lezione a metà mattina, ..., adesso in un liceo sono veramente poche, quando insegnavo al tecnico erano quasi ordinaria amministrazione.[/quote]
... nei professionali le note disciplinari fanno parte della programmazione didattica ...[/quote]

Quando insegnavo al professionale le note riempivano completamente l'apposito spazio sul registro cartaceo e poi sbordavano in tutti gli altri, eccetto lo spazio delle assenze che era già pieno di suo.

Non mi manca per nulla quel periodo.

Io lavoro in un professionale che non è un IPSIA meccanica, però alcuni personaggi parecchio sopra le righe li abbiamo... non mettere mai note significa proprio ignorare quello che accade.

[quote="stringiamciacoorte"][quote="franco71"][quote="@melia"]... Le note disciplinari sono solo quelle con comportamenti pericolosi, assenze e ritardi dalla lezione a metà mattina, ..., adesso in un liceo sono veramente poche, quando insegnavo al tecnico erano quasi ordinaria amministrazione.[/quote]
... nei professionali le note disciplinari fanno parte della programmazione didattica ...[/quote]

Quando insegnavo al professionale le note riempivano completamente l'apposito spazio sul registro cartaceo e poi sbordavano in tutti gli altri, eccetto lo spazio delle assenze che era già pieno di suo.

...[/quote]
Purtroppo confermo, scrittura fitta come negli atti notarili di una volta.
Rodari ci avrebbe scritto una fiaba con tutte quelle parole a fare le capriole sul foglio.

Il problema di fondo è che si è passati da un'idea di scuola (del passato) di tipo NORMATIVO, in cui appunto ciò che contava erano le regole e se non le rispettavi scattavano le sanzioni, ad una scuola di tipo affettivo, in cui in pratica l'insegnante deve ottenere il rispetto dei ragazzi attraverso la relazione, l'empatia, il coinvolgimento affettivo. In quest'idea di scuola le punizioni sono mal viste, sono viste come un fallimento del docente che non è riuscito ad ottenere rispetto attraverso altre vie, e quindi deve ricorrere alle sanzioni. Il pedagogista Daniele Novara ad esempio afferma che non bisogna mai ricorrere a punizioni e che quest'ultime sono un fallimento educativo, e con lui molti altri pedagogisti attuali.
Ma il problema sta nel fatto che il rapporto "affettivo" tra docente ed alunno non sempre scatta, visto che esso dipende anche dalla disponibilità dell'alunno a lasciarsi educare e guidare nell'apprendimento: di fronte ad alunni demotivati e maleducati quale mezzo dunque rimane se non la sanzione, almeno come esempio per gli altri? Inoltre se un alunno ad esempio bullizza i compagni ed è abituato a comportarsi obbedendo alla logica della sopraffazione, se non viene punito mai finisce per essere certo dell'impunità, e quindi sicuramente farà sempre peggio.

Il problema però è anche il docente che continua a mettere note. Le stesse, alle stesse persone, per gli stessi motivi...
e le mette e le rimette... e non cambia nulla.
a quel punto, secondo me, c'è il fallimento. il fallimento della scuola che non supporta il docente che sanziona.
il fallimento della famiglia che non supporta il docente che sanziona.
il fallimento anche consentitemelo, del sistemna di insegnamento adottato dal docente che, di fronte all'evidente insuccesso didattico...non cambia sistema, non cambia dialogo, non cambia nemmeno la nota.

[quote="hypernova"]Io lavoro in un professionale che non è un IPSIA meccanica, però alcuni personaggi parecchio sopra le righe li abbiamo... non mettere mai note significa proprio ignorare quello che accade.[/quote]

Io ero sino a due anni fa su un grande istituto che comprendeva diversi indirizzi e alcune ore di potenziamento in supplenza, spese soprattutto sull'indirizzo IPSIA meccanica... Colleghi che si assentavano spesso e biennio da delirio. Lì il vero problema, come dicevate nei vari commenti precedenti, era che il registro pieno zeppo di note non garantiva granché nell'immediato... se non in un'ottica a medio e lungo termine, con l'impegno di ulteriori riunioni per consigli di classe straordinari a cadenza settimanale per decidere le sospensioni e attuare una turnazione dei gruppi. Le mettevamo cioè per poi procedere con gli unici provvedimenti utili a dare respiro.

La gara a prendere più note, da parte dei teppistelli (veri e propri, da verbali di polizia, o solo in atteggio da bulletti) di primo anno è purtroppo cosa vera, come pure le faide interne tra gruppi di stranieri di origini diverse (assurdo ma è così) quando la classe si componeva di 20 stranieri di prima e seconda generazione e 5 italiani, per fare un esempio.

In un contesto differente, come può essere quello del liceo, la nota va messa certamente quando occorre... ma soprattutto va resa chiaramente l'idea ai ragazzi che non bisogna arrivare a tanto e che, se accade, le conseguenze sono immediate e peseranno nel proseguimento dell'anno scolastico.
Io oggi, dopo questi addestramenti intensivi, mi sento in una posizione particolare, che è un po', come dire... di mezzo tra la tranquillità di usarle se occorre e il non ritenere di doverle mettere per delle cose che posso risolvere personalmente e che, appunto mi impegno a risolvere. Non faccio però mai finta di non sentire e vedere.
Quando scatta l'incazzatura, posso perdere almeno mezz'ora a puntualizzare un paio di cose:
- Che non sono buonista tout court. Se mi deludono con determinati atteggiamenti, poi vado fino in fondo.
- Che, proprio per la determinazione di andare fino in fondo, né il Dirigente né altri potranno alleggerire quanto chiederò in consiglio di classe. Lo dico chiaramente che vorrò parlare col genitore, che se non si presenta lo convoco e, al di là dell’atteggiamento che potrà avere, lo farò vergognare per quanto fatto dal figlio.

Faccio leva su ciò che in un professionale è inesistente o ha poco peso – la figura genitoriale - che viceversa al liceo vorrebbe avere voce in capitolo su tante cose e invece va opportunamente ridimensionata, responsabilizzata e sfruttata.

Pare stia funzionando.
Unica rogna, quest’anno mi hanno messo come coordinatore della classe più agitata. Niente di che, quisquilie direbbe Totò, per il discorso di cui sopra, ma con la DAD ho già dovuto fare alcune telefonate e colloqui.