E' solo un'influenza !
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Re: E' solo un'influenza !
È ciò che speriamo, soprattutto quelli tra noi che stanno diventando diversamente giovani.
Annaangelaelvira- Messaggi : 2310
Data d'iscrizione : 03.09.15
Re: E' solo un'influenza !
Forse non capisco qualcosa ma leggendo i dati di stringiamoci mi aspetterei una differenza maggiore fra morti totali 2019 e 2020.
baustelle- Messaggi : 1745
Data d'iscrizione : 24.08.10
Re: E' solo un'influenza !
Se si contano solo le vittime civili e non militari, tra un po’ ci arriviamo.
A me quello che indigna di più è il silenzio. Muoiono due calciatori e se ne parla per giorni e giorni, quasi mille morti al giorno e non ne parla quasi nessuno... è diventato sconveniente parlarne.
A me quello che indigna di più è il silenzio. Muoiono due calciatori e se ne parla per giorni e giorni, quasi mille morti al giorno e non ne parla quasi nessuno... è diventato sconveniente parlarne.
hypernova- Messaggi : 2145
Data d'iscrizione : 26.05.14
Re: E' solo un'influenza !
[quote="lucetta10"]
... e da quando nascono più bambini in contesti economici agiati?
Il decremento demografico è sempre stato direttamente proporzionale al miglioramento delle condizioni economiche: più agiatezza=meno figli e questo è un andamento costante, planetario e storico, che in Italia temo sia ormai inarrestabile, visto il basso numero di donne in età fertile (perfino le donne immigrate in Italia hanno meno figli delle connazionali e con il tempo di permanenza in Italia, quindi verosimilmente con un miglioramento delle condizioni economiche, si riduce ancora di più)[/quote]
Ma appunto... sono decenni che si viene martellati con la storia di doverci colpevolizzare perché tutte le tragedie planetarie (dall'inquinamento, alle guerre, al terrorismo, alle pandemie) sono dovute principalmente al fatto che al mondo siamo troppi... e adesso viene fuori che il problema è il contrario, cioè che una diminuzione delle nascite è una disgrazia?
Oppure la si vuole intendere in maniera selettiva, cioè che la colpa è solo degli "altri" popoli che si ostinano a fare troppi figli, mentre noi dobbiamo stracciarci le vesti perché ne facciamo troppo pochi e saremmo perfettamente "giustificati" a farne sempre di più, perché siamo più bravi, più progrediti e più illuminati?
Le nascite aumentano spontaneamente nelle società in cui allevare figli costa pochissimo, poi vanno a lavorare giovanissimi e contribuiscono al mantenimento di tutti i familiari, e si occupano personalmente dei genitori quando saranno anziani. Nelle società in cui fare un figlio vuol dire mantenerlo integralmente fino a 25 anni (e non solo a livelli di pura sussistenza, ma di massimo benessere possibile, pagandogli non solo gli studi, ma sport, hobby, sfizi, viaggi, vacanze, mezzi di trasporto, computer, cellulari e sostanziosi contributi per aiutarlo a comprarsi casa (e in cui è disponibile una tale abbondanza di consumi voluttuari e di intrattenimenti, che la maggior parte della gente vuole passare molti anni a farsi esperienze personali e a godersi la vita individualmente prima di avere figli) mi pare normale che le nascite diminuiscano.
Se si vuole che in Ghana diminuisca la natalità, si deve rendere COSTOSO l'allevare figli, se si vuole che la natalità aumenti in Italia, lo si deve rendere più economico...
... e da quando nascono più bambini in contesti economici agiati?
Il decremento demografico è sempre stato direttamente proporzionale al miglioramento delle condizioni economiche: più agiatezza=meno figli e questo è un andamento costante, planetario e storico, che in Italia temo sia ormai inarrestabile, visto il basso numero di donne in età fertile (perfino le donne immigrate in Italia hanno meno figli delle connazionali e con il tempo di permanenza in Italia, quindi verosimilmente con un miglioramento delle condizioni economiche, si riduce ancora di più)[/quote]
Ma appunto... sono decenni che si viene martellati con la storia di doverci colpevolizzare perché tutte le tragedie planetarie (dall'inquinamento, alle guerre, al terrorismo, alle pandemie) sono dovute principalmente al fatto che al mondo siamo troppi... e adesso viene fuori che il problema è il contrario, cioè che una diminuzione delle nascite è una disgrazia?
Oppure la si vuole intendere in maniera selettiva, cioè che la colpa è solo degli "altri" popoli che si ostinano a fare troppi figli, mentre noi dobbiamo stracciarci le vesti perché ne facciamo troppo pochi e saremmo perfettamente "giustificati" a farne sempre di più, perché siamo più bravi, più progrediti e più illuminati?
Le nascite aumentano spontaneamente nelle società in cui allevare figli costa pochissimo, poi vanno a lavorare giovanissimi e contribuiscono al mantenimento di tutti i familiari, e si occupano personalmente dei genitori quando saranno anziani. Nelle società in cui fare un figlio vuol dire mantenerlo integralmente fino a 25 anni (e non solo a livelli di pura sussistenza, ma di massimo benessere possibile, pagandogli non solo gli studi, ma sport, hobby, sfizi, viaggi, vacanze, mezzi di trasporto, computer, cellulari e sostanziosi contributi per aiutarlo a comprarsi casa (e in cui è disponibile una tale abbondanza di consumi voluttuari e di intrattenimenti, che la maggior parte della gente vuole passare molti anni a farsi esperienze personali e a godersi la vita individualmente prima di avere figli) mi pare normale che le nascite diminuiscano.
Se si vuole che in Ghana diminuisca la natalità, si deve rendere COSTOSO l'allevare figli, se si vuole che la natalità aumenti in Italia, lo si deve rendere più economico...
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: E' solo un'influenza !
[quote="stringiamciacoorte"][quote="lucetta10"]... e da quando nascono più bambini in contesti economici agiati? [/quote]
Mi sa che ti sei persa qualcosa.
Nei paesi del menga la gente priva di "cultura e valori del 20° secolo" (e non ho scritto 21° volutamente) fa figli a gogò, lo sappiamo bene.[/quote]
Ma ti prego....
secondo te nei paesi più arretrati la gente fa più figli solo per ignoranza, ottusità, fanatismo religioso, e valori antiquati? O magari, perché non è interessata a godersi la vita e preferisce buttarsi a capofitto nella fatica e nel sacrificio, così, per scelta, perché a loro piace?????
Nei paesi più arretrati la gente fa più figli, innanzi tutto perché esiste la possibilità concreta che non tutti sopravvivano, e poi perché (non esistendo previdenza sociale, assistenza pubblica, e soprattutto non esistendo PENSIONI per gli anziani), i figli adulti saranno l'unica risorsa possibile per mantenere i genitori quando non ce la faranno più a lavorare.
E inoltre, la gente fa più figli anche perché l'unità fondamentale della vita di relazione (sia affettiva che economica) non è il singolo individuo che fa quello che gli pare, ma è l'intera famiglia che, in gran parte, si produce direttamente da sola le stesse risorse che poi consuma.
Il concetto di "lavoro", nelle società che vivono a livello di semplice sussistenza, non è quello di andare a prestare per un estraneo un'opera di cui non te ne fai nulla, in cambio di denaro con cui poi ti comprerai da un altro estraneo quello che ti serve davvero... il concetto di "lavoro" significa che genitori, figli, nuore, generi, nipoti e cuGGini lavorano direttamente nel campo, nell'orto o nel pascolo da cui si produce lo stesso cibo, la stessa legna e lo stesso vestiario di che poi consumeranno loro stessi, con una percentale molto limitata di scambi con l'esterno e di uso della moneta.
Pensi davvero che questa sia una questione di ideologia, o di adesione a una certa cultura o a certi "valori"?
O non è piuttosto una situazione in cui si nasce, esattamente come noi siamo nati in mezzo ai cosiddetti "valori del 20° secolo", e ci siamo talmente adeguati da pensare che esistano solo quelli, mentre tutti gli altri sono solo ignoranza, arretratezza e modelli sociali "del menga"?
Mi sa che ti sei persa qualcosa.
Nei paesi del menga la gente priva di "cultura e valori del 20° secolo" (e non ho scritto 21° volutamente) fa figli a gogò, lo sappiamo bene.[/quote]
Ma ti prego....
secondo te nei paesi più arretrati la gente fa più figli solo per ignoranza, ottusità, fanatismo religioso, e valori antiquati? O magari, perché non è interessata a godersi la vita e preferisce buttarsi a capofitto nella fatica e nel sacrificio, così, per scelta, perché a loro piace?????
Nei paesi più arretrati la gente fa più figli, innanzi tutto perché esiste la possibilità concreta che non tutti sopravvivano, e poi perché (non esistendo previdenza sociale, assistenza pubblica, e soprattutto non esistendo PENSIONI per gli anziani), i figli adulti saranno l'unica risorsa possibile per mantenere i genitori quando non ce la faranno più a lavorare.
E inoltre, la gente fa più figli anche perché l'unità fondamentale della vita di relazione (sia affettiva che economica) non è il singolo individuo che fa quello che gli pare, ma è l'intera famiglia che, in gran parte, si produce direttamente da sola le stesse risorse che poi consuma.
Il concetto di "lavoro", nelle società che vivono a livello di semplice sussistenza, non è quello di andare a prestare per un estraneo un'opera di cui non te ne fai nulla, in cambio di denaro con cui poi ti comprerai da un altro estraneo quello che ti serve davvero... il concetto di "lavoro" significa che genitori, figli, nuore, generi, nipoti e cuGGini lavorano direttamente nel campo, nell'orto o nel pascolo da cui si produce lo stesso cibo, la stessa legna e lo stesso vestiario di che poi consumeranno loro stessi, con una percentale molto limitata di scambi con l'esterno e di uso della moneta.
Pensi davvero che questa sia una questione di ideologia, o di adesione a una certa cultura o a certi "valori"?
O non è piuttosto una situazione in cui si nasce, esattamente come noi siamo nati in mezzo ai cosiddetti "valori del 20° secolo", e ci siamo talmente adeguati da pensare che esistano solo quelli, mentre tutti gli altri sono solo ignoranza, arretratezza e modelli sociali "del menga"?
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: E' solo un'influenza !
Tra le varie considerazioni fatte, sulla mancanza di senso logico riscontrata in certe modalità di ritorno al lavoro e di riapertura delle scuole, aggiunsi già tempo addietro che potremmo pure sospettare un voler "lasciar andare" le cose in un certo modo, anche male se devono, per la fascia di popolazione più anziana e malata...
Poi inevitabilmente c'è stata la prevedibilissima seconda ondata, con altre migliaia di vittime.
"Svecchiare", nel modo più tragico e definitivo, farebbe bene a cosa?
Poi inevitabilmente c'è stata la prevedibilissima seconda ondata, con altre migliaia di vittime.
"Svecchiare", nel modo più tragico e definitivo, farebbe bene a cosa?
Ciccio.8- Messaggi : 3319
Data d'iscrizione : 24.02.15
Re: E' solo un'influenza !
La popolazione in Italia oggi è di 20.000.000 e passa circa superiore rispetto agli anni 30/40 del Novecento, sono tutti vecchi? Forse lo sono per il sistema economico succhia sangue che hanno instaurato, per il quale se hai sopra i 35/40 anni al lavoro non ti vuole più nessuno.
Ultima modifica di hypernova il Gio Dic 17, 2020 9:11 am - modificato 1 volta.
hypernova- Messaggi : 2145
Data d'iscrizione : 26.05.14
Re: E' solo un'influenza !
[quote="franco71"][quote="paniscus_2.1"]...
O non è piuttosto una situazione in cui si nasce, esattamente come noi siamo nati in mezzo ai cosiddetti "valori del 20° secolo", e ci siamo talmente adeguati da pensare che esistano solo quelli, mentre tutti gli altri sono solo ignoranza, arretratezza e modelli sociali "del menga"?[/quote]
Senza finire in Ghana, con un sforzo di memoria storica, è la storia dei nostri "nonni".[/quote]
La mia bisnonna (contadina di società arcaica tradizionale), tra il 1910 e il 1925, ebbe NOVE figli. Due morti giovani, ma complessivamente sette arrivati all'età adulta, e alcuni anche molto longevi.
Bene, di questi sette fratelli e sorelle, uno dei quali era mio nonno (e tutti questi si sono sposati, nessuno è rimasto solo), tutti hanno avuto un figlio unico, tranne una sola delle sorelle che ne ha avuti tre.
Di questa mandata di seconda generazione (cioè, mio padre e i suoi vari cugini di primo grado, ancora tutti in vita) i più vecchi sono nati intorno al 1940, la più giovane credo che sia del 1955 o 56, e comunque erano già quasi tutti figli unici. Nel giro di una sola generazione, che coincise con la riscostruzione del dopoguerra, l'abbandono delle campagne e il passaggio a un'economia industriale moderna, la stessa famiglia era passata dalla prolificità indiscriminata e fatalista alla mentalità dell'investimento di tutte le risorse su un unico figlio, per cui svenarsi di sacrifici per farlo studiare e per fargli fare il "salto" socioeconomico.
E questo, paradossalmente, non ha niente a che fare con l'evoluzione delle libertà sessuali e con l'avvento della contraccezione scientificamente efficace, e accessibile a tutti in massa.
Non ho idea di come facessero, nel concreto, a ottenere un risultato così drastico (con mia nonna ho avuto confidenza, ma non abbastanza da andarglielo a chiedere direttamente con parole esplicite), ma di sicuro negli anni 40 e 50 la pillola ancora non c'era. E in quell'ambiente anche gli aborti, ovviamente clandestini, erano veramente malvisti e molto rari... non solo per motivi morali, ma perché considerati (e non a torto) una pratica molto pericolosa per l'incolumità della donna, e quindi una scelta profondamente incosciente per chi rischiava di lasciare orfani i figli che aveva già.
Posso capire che anche il più rozzo dei metodi naturali potesse bastare a RIDURRE la fecondità, ma non certo ad affossarla del tutto, tanto da passare da 9 figli per donna a uno solo, nell'arco di una sola generazione in cui, appunto, i metodi affidabili attuali non c'erano.
L'unica correlazione che posso osservare è che, appunto, il crollo radicale della natalità coincise con un cambiamento altrettanto radicale della situazione economica.
Di più non so.
O non è piuttosto una situazione in cui si nasce, esattamente come noi siamo nati in mezzo ai cosiddetti "valori del 20° secolo", e ci siamo talmente adeguati da pensare che esistano solo quelli, mentre tutti gli altri sono solo ignoranza, arretratezza e modelli sociali "del menga"?[/quote]
Senza finire in Ghana, con un sforzo di memoria storica, è la storia dei nostri "nonni".[/quote]
La mia bisnonna (contadina di società arcaica tradizionale), tra il 1910 e il 1925, ebbe NOVE figli. Due morti giovani, ma complessivamente sette arrivati all'età adulta, e alcuni anche molto longevi.
Bene, di questi sette fratelli e sorelle, uno dei quali era mio nonno (e tutti questi si sono sposati, nessuno è rimasto solo), tutti hanno avuto un figlio unico, tranne una sola delle sorelle che ne ha avuti tre.
Di questa mandata di seconda generazione (cioè, mio padre e i suoi vari cugini di primo grado, ancora tutti in vita) i più vecchi sono nati intorno al 1940, la più giovane credo che sia del 1955 o 56, e comunque erano già quasi tutti figli unici. Nel giro di una sola generazione, che coincise con la riscostruzione del dopoguerra, l'abbandono delle campagne e il passaggio a un'economia industriale moderna, la stessa famiglia era passata dalla prolificità indiscriminata e fatalista alla mentalità dell'investimento di tutte le risorse su un unico figlio, per cui svenarsi di sacrifici per farlo studiare e per fargli fare il "salto" socioeconomico.
E questo, paradossalmente, non ha niente a che fare con l'evoluzione delle libertà sessuali e con l'avvento della contraccezione scientificamente efficace, e accessibile a tutti in massa.
Non ho idea di come facessero, nel concreto, a ottenere un risultato così drastico (con mia nonna ho avuto confidenza, ma non abbastanza da andarglielo a chiedere direttamente con parole esplicite), ma di sicuro negli anni 40 e 50 la pillola ancora non c'era. E in quell'ambiente anche gli aborti, ovviamente clandestini, erano veramente malvisti e molto rari... non solo per motivi morali, ma perché considerati (e non a torto) una pratica molto pericolosa per l'incolumità della donna, e quindi una scelta profondamente incosciente per chi rischiava di lasciare orfani i figli che aveva già.
Posso capire che anche il più rozzo dei metodi naturali potesse bastare a RIDURRE la fecondità, ma non certo ad affossarla del tutto, tanto da passare da 9 figli per donna a uno solo, nell'arco di una sola generazione in cui, appunto, i metodi affidabili attuali non c'erano.
L'unica correlazione che posso osservare è che, appunto, il crollo radicale della natalità coincise con un cambiamento altrettanto radicale della situazione economica.
Di più non so.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: E' solo un'influenza !
[quote="franco71"]E' singolare che i figli della tua bisnonna (tranne quindi in un caso) abbiano avuto un solo figlio, si era ancora dentro la civiltà contadina ed i figli più grandi (1910) immagino si erano sposati con l'eco della propaganda demografica fascista.[/quote]
Diciamo pure che a quel versante della mia famiglia, della propaganda fascista non gliene poteva frega' 'dde meno, e che anzi erano sempre rimasti oppositori dichiarati, anche se non esplicitamente militanti.
Comunque, non credo nemmeno che avessero fatto pochi figli solo per opposizione al regime, ma per ragioni personali, e tuttavia il fatto rimane: la coppia di bisnonni che aveva messo al mondo nove figli, ha avuto in tutto nove nipoti, con un rapporto 1 a 1... il tutto molto prima dell'arrivo della pillola anticoncezionale ormonale, e in un contesto in cui, anche dopo l'abbandono della civiltà contadina e l'inserimento in realtà urbane strutturate, ancora la maggior parte delle donne erano casalinghe (magari arrotondavano lo stipendio del marito facendo lavoretti artigianali in casa, ma di sicuro non avevano il problema moderno di conciliare le cure familiari con un lavoro stipendiato fisso).
Come si spiega? Boh... non c'è più nessuno a cui posso chiederlo, le due ultime di queste prozie (della covata dei nove figli) sono morte ultranovantenni pochi anni fa.
Diciamo pure che a quel versante della mia famiglia, della propaganda fascista non gliene poteva frega' 'dde meno, e che anzi erano sempre rimasti oppositori dichiarati, anche se non esplicitamente militanti.
Comunque, non credo nemmeno che avessero fatto pochi figli solo per opposizione al regime, ma per ragioni personali, e tuttavia il fatto rimane: la coppia di bisnonni che aveva messo al mondo nove figli, ha avuto in tutto nove nipoti, con un rapporto 1 a 1... il tutto molto prima dell'arrivo della pillola anticoncezionale ormonale, e in un contesto in cui, anche dopo l'abbandono della civiltà contadina e l'inserimento in realtà urbane strutturate, ancora la maggior parte delle donne erano casalinghe (magari arrotondavano lo stipendio del marito facendo lavoretti artigianali in casa, ma di sicuro non avevano il problema moderno di conciliare le cure familiari con un lavoro stipendiato fisso).
Come si spiega? Boh... non c'è più nessuno a cui posso chiederlo, le due ultime di queste prozie (della covata dei nove figli) sono morte ultranovantenni pochi anni fa.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
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