Sedimentare gli apprendimenti: quale strategia?
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Sedimentare gli apprendimenti: quale strategia?
Buonasera a tutti e buon 2021.
Vorrei porre un quesito: quali strategie didattiche favoriscono la sedimentazione negli alunni/e?
In questi anni ho fatto alcune ipotesi, chiedo il vostro contributo:
1.Frequenza delle valutazioni: più frequenti sono e maggiormente gli alunni/e sedimentano.
2.Chiedere ogni volta tutto il programma (questo è il mio punto d'orgoglio).
Cosa ne pensate? Quali sono gli elementi che nelle vostre materie favoriscono la sedimentazione?
Vorrei porre un quesito: quali strategie didattiche favoriscono la sedimentazione negli alunni/e?
In questi anni ho fatto alcune ipotesi, chiedo il vostro contributo:
1.Frequenza delle valutazioni: più frequenti sono e maggiormente gli alunni/e sedimentano.
2.Chiedere ogni volta tutto il programma (questo è il mio punto d'orgoglio).
Cosa ne pensate? Quali sono gli elementi che nelle vostre materie favoriscono la sedimentazione?
elirpe- Messaggi : 1127
Data d'iscrizione : 02.08.17
Re: Sedimentare gli apprendimenti: quale strategia?
Deve essere per forza una prova con valutazione?
Che materia insegni? (Non ricordo)
Che materia insegni? (Non ricordo)
Laura70- Messaggi : 3702
Data d'iscrizione : 28.09.09
Re: Sedimentare gli apprendimenti: quale strategia?
[quote="Laura70"]Deve essere per forza una prova con valutazione?
Che materia insegni? (Non ricordo)[/quote]
Filosofia e Storia; in generale come ritieni si possano sedimentare gli apprendimenti?
Che materia insegni? (Non ricordo)[/quote]
Filosofia e Storia; in generale come ritieni si possano sedimentare gli apprendimenti?
elirpe- Messaggi : 1127
Data d'iscrizione : 02.08.17
Re: Sedimentare gli apprendimenti: quale strategia?
Pensare che gli apprendimenti si sedimentino solo con la valutazione è da scuola dell'Ottocento.
Avere come punto d'orgoglio (?) il fatto di chiedere tutto il programma, altrettanto (fra l'altro venendo meno ad ogni tipologia di valutazione per argomenti), tra l'altro mostrando un imbarazzante egocentrismo sul docente e non un reale interessamento verso le strategie da applicare agli studenti.
Avere come punto d'orgoglio (?) il fatto di chiedere tutto il programma, altrettanto (fra l'altro venendo meno ad ogni tipologia di valutazione per argomenti), tra l'altro mostrando un imbarazzante egocentrismo sul docente e non un reale interessamento verso le strategie da applicare agli studenti.
gugu- Messaggi : 39712
Data d'iscrizione : 28.09.09
Re: Sedimentare gli apprendimenti: quale strategia?
[quote="elirpe"][quote="Laura70"]Deve essere per forza una prova con valutazione?
Che materia insegni? (Non ricordo)[/quote]
Filosofia e Storia; in generale come ritieni si possano sedimentare gli apprendimenti?[/quote]
Io insegno inglese alle medie per cui propongo mini conversazioni per esercitare le strutture che stiamo studiando...es. proposti dal libro e li modifichiamo, dagli ascolti alle comprensioni. Non valuto tutto ciò che facciamo perché hanno bisogno di esercitarsi e nelle lingue é fondamentale
Che materia insegni? (Non ricordo)[/quote]
Filosofia e Storia; in generale come ritieni si possano sedimentare gli apprendimenti?[/quote]
Io insegno inglese alle medie per cui propongo mini conversazioni per esercitare le strutture che stiamo studiando...es. proposti dal libro e li modifichiamo, dagli ascolti alle comprensioni. Non valuto tutto ciò che facciamo perché hanno bisogno di esercitarsi e nelle lingue é fondamentale
Laura70- Messaggi : 3702
Data d'iscrizione : 28.09.09
Re: Sedimentare gli apprendimenti: quale strategia?
Non so come funzioni per le lingue ma in storia ogni argomento ha agganci con quelli precedenti. Non si tratta di chiedere tutto il programma per partito preso ma è inevitabile che si facciano continui riferimenti a cose già studiate in precedenza.
baustelle- Messaggi : 1745
Data d'iscrizione : 24.08.10
Re: Sedimentare gli apprendimenti: quale strategia?
Per me l'unica strategia che può aiutare a sedimentare gli apprendimenti è mettere in rilievo il valore assoluto degli argomenti che si studiano, ciò che permette di comprendere meglio la realtà, il mondo e se stessi. Solo se si capisce questo rimarrà qualcosa al di là delle interrogazioni e delle verifiche, anche se è difficile che avvenga, e non è neanche detto che sia possibile per noi insegnanti capire bene se è avvenuto o no nei tempi concitati della scuola. Se si potesse, secondo me, bisognerebbe dedicare molto più tempo alle spiegazioni e molto meno tempo alle verifiche. Parlo per le materie letterarie.
In generale mi sembra di poter capire meglio se qualcosa è rimasto nei miei alunni più da quello che scrivono nei compiti di italiano non basati su argomenti di studio, ma per i quali ciò che si è studiato, se sedimentato, può fornire una più profonda capacità di riflessione.
In generale mi sembra di poter capire meglio se qualcosa è rimasto nei miei alunni più da quello che scrivono nei compiti di italiano non basati su argomenti di studio, ma per i quali ciò che si è studiato, se sedimentato, può fornire una più profonda capacità di riflessione.
Ultima modifica di baustelle il Sab Gen 02, 2021 12:02 am - modificato 1 volta.
baustelle- Messaggi : 1745
Data d'iscrizione : 24.08.10
Re: Sedimentare gli apprendimenti: quale strategia?
Infatti è come dici tu, franco.
baustelle- Messaggi : 1745
Data d'iscrizione : 24.08.10
Re: Sedimentare gli apprendimenti: quale strategia?
In Matematica la cosa non è così difficile se hai la continuità didattica, dalla prima alla quinta. Io uso un metodo che chiamo "della spazzola", perché come una spazzola passo sopra agli argomenti più volte, in tempi diversi.
Quando tratto un argomento nuovo non è mai del tutto nuovo perché o l'ho già infilato dentro in modo un po' superficiale negli argomenti precedenti, o, se questo non è stato possibile, ne ho fatto sentire la necessità.
Quando chiudo con un argomento, non ho mai chiuso del tutto, perché lo rispolvero dentro ai problemi sui nuovi argomenti.
La cosa mi risultava particolarmente bene quando insegnavo ai geometri e avevo la continuità sui 5 anni. Avevo sviluppato alcuni semplici problemi che risolvevo in modo diverso a seconda dell'argomento che stavo trattando.
Quando tratto un argomento nuovo non è mai del tutto nuovo perché o l'ho già infilato dentro in modo un po' superficiale negli argomenti precedenti, o, se questo non è stato possibile, ne ho fatto sentire la necessità.
Quando chiudo con un argomento, non ho mai chiuso del tutto, perché lo rispolvero dentro ai problemi sui nuovi argomenti.
La cosa mi risultava particolarmente bene quando insegnavo ai geometri e avevo la continuità sui 5 anni. Avevo sviluppato alcuni semplici problemi che risolvevo in modo diverso a seconda dell'argomento che stavo trattando.
@melia- Messaggi : 4461
Data d'iscrizione : 12.07.15
Età : 65
Località : Padova
Re: Sedimentare gli apprendimenti: quale strategia?
Anche io rispolvero sempre
baustelle- Messaggi : 1745
Data d'iscrizione : 24.08.10
Re: Sedimentare gli apprendimenti: quale strategia?
Io non devo nemmeno pormi il problema; non "conoscere" una parte della lingua blocca tutto il processo.
Anche nei trienni i programmi di letteratura sono in ogni caso legati a doppio filo alla lingua. Chiaramente questo porta a risultati insoddisfacenti laddove lo studente passi poi da un anno all'altro con lacune oggettive.
Anche nei trienni i programmi di letteratura sono in ogni caso legati a doppio filo alla lingua. Chiaramente questo porta a risultati insoddisfacenti laddove lo studente passi poi da un anno all'altro con lacune oggettive.
gugu- Messaggi : 39712
Data d'iscrizione : 28.09.09
Re: Sedimentare gli apprendimenti: quale strategia?
Vorrei commentare alcuni di questi interventi:
@baustelle. Condivido. Io ho visto la stessa cosa in Filosofia quando propongo dei "temi" di riflessione che però permettono di capire se gli apprendimenti remoti sono "germogliati" e si sono uniti al vissuto personale. Aggiungo però un'osservazione: questo mi sembra sia un secondo tempo di verifica che deve comunque passare per un primo passaggio di apprendimento esecutivo, il cui livello di sedimentazione deve poter in qualche modo essere valutato.
@franco. In parte condivido ma secondo me non si può rinunciare del tutto a declinare procedure oggettive per comprendere il percorso che una data informazione ha avuto nella mente altrui dopo la prima valutazione, pur nella consapevolezza dei limiti di tale ricerca; il metodo "spazzolato" di Amelia e quello di Laura70, nei loro rispettivi ambiti del sapere, ne sono un esempio.
@baustelle. Condivido. Io ho visto la stessa cosa in Filosofia quando propongo dei "temi" di riflessione che però permettono di capire se gli apprendimenti remoti sono "germogliati" e si sono uniti al vissuto personale. Aggiungo però un'osservazione: questo mi sembra sia un secondo tempo di verifica che deve comunque passare per un primo passaggio di apprendimento esecutivo, il cui livello di sedimentazione deve poter in qualche modo essere valutato.
@franco. In parte condivido ma secondo me non si può rinunciare del tutto a declinare procedure oggettive per comprendere il percorso che una data informazione ha avuto nella mente altrui dopo la prima valutazione, pur nella consapevolezza dei limiti di tale ricerca; il metodo "spazzolato" di Amelia e quello di Laura70, nei loro rispettivi ambiti del sapere, ne sono un esempio.
elirpe- Messaggi : 1127
Data d'iscrizione : 02.08.17
Re: Sedimentare gli apprendimenti: quale strategia?
Ogni tanto inserisco delle uda che vanno a lavorare in maniera trasversale su parti già fatte, da una prospettiva diversa.
hypernova- Messaggi : 2145
Data d'iscrizione : 26.05.14
Re: Sedimentare gli apprendimenti: quale strategia?
[quote="elirpe"]Vorrei commentare alcuni di questi interventi:
@baustelle. Condivido. Io ho visto la stessa cosa in Filosofia quando propongo dei "temi" di riflessione che però permettono di capire se gli apprendimenti remoti sono "germogliati" e si sono uniti al vissuto personale. Aggiungo però un'osservazione: questo mi sembra sia un secondo tempo di verifica che deve comunque passare per un primo passaggio di apprendimento esecutivo, il cui livello di sedimentazione deve poter in qualche modo essere valutato.
[/quote]
Naturalmente ci vuole questo primo livello di cui tu parli. Il problema è far capire agli alunni che è solo un primo livello e non basta "prepararsi per l'interrogazione". Questa è la cosa più difficile. Mi pare che la scuola di oggi sia un po' troppo basata sulla performance occasionale.
@baustelle. Condivido. Io ho visto la stessa cosa in Filosofia quando propongo dei "temi" di riflessione che però permettono di capire se gli apprendimenti remoti sono "germogliati" e si sono uniti al vissuto personale. Aggiungo però un'osservazione: questo mi sembra sia un secondo tempo di verifica che deve comunque passare per un primo passaggio di apprendimento esecutivo, il cui livello di sedimentazione deve poter in qualche modo essere valutato.
[/quote]
Naturalmente ci vuole questo primo livello di cui tu parli. Il problema è far capire agli alunni che è solo un primo livello e non basta "prepararsi per l'interrogazione". Questa è la cosa più difficile. Mi pare che la scuola di oggi sia un po' troppo basata sulla performance occasionale.
baustelle- Messaggi : 1745
Data d'iscrizione : 24.08.10
Re: Sedimentare gli apprendimenti: quale strategia?
[quote="stringiamciacoorte"][quote="gugu"]Io non devo nemmeno pormi il problema; non "conoscere" una parte della lingua blocca tutto il processo.
Anche nei trienni i programmi di letteratura sono in ogni caso legati a doppio filo alla lingua. Chiaramente questo porta a risultati insoddisfacenti laddove lo studente passi poi da un anno all'altro con lacune oggettive.
[/quote]
Vogliamo dirlo chiaramente ? Ci sono materie dove quello che si impara serve a qualcosa, lo si usa e non lo si dimentica; ci sono materie che sono fine a se stesse dove quello che impari non lo utilizzerai mai più, neanche nella prosecuzione degli studi di quella materia e dove è possibile dimenticare le cose se non ti viene impedito di farlo.
Chi trova bella una materia del secondo tipo (magari così tanto da volerne diventare insegnante) comunque non dimentica quel che ha appreso, chi le studia perchè deve le dimentica quando può.[/quote]
Mi puoi fare un esempio del primo tipo di materia? In realtà tutto ciò che si studia dopo la terza media potrebbe non servire a niente, in qualsiasi disciplina.
Anche nei trienni i programmi di letteratura sono in ogni caso legati a doppio filo alla lingua. Chiaramente questo porta a risultati insoddisfacenti laddove lo studente passi poi da un anno all'altro con lacune oggettive.
[/quote]
Vogliamo dirlo chiaramente ? Ci sono materie dove quello che si impara serve a qualcosa, lo si usa e non lo si dimentica; ci sono materie che sono fine a se stesse dove quello che impari non lo utilizzerai mai più, neanche nella prosecuzione degli studi di quella materia e dove è possibile dimenticare le cose se non ti viene impedito di farlo.
Chi trova bella una materia del secondo tipo (magari così tanto da volerne diventare insegnante) comunque non dimentica quel che ha appreso, chi le studia perchè deve le dimentica quando può.[/quote]
Mi puoi fare un esempio del primo tipo di materia? In realtà tutto ciò che si studia dopo la terza media potrebbe non servire a niente, in qualsiasi disciplina.
baustelle- Messaggi : 1745
Data d'iscrizione : 24.08.10
Re: Sedimentare gli apprendimenti: quale strategia?
[quote="stringiamciacoorte"][quote="baustelle"]Mi puoi fare un esempio del primo tipo di materia? In realtà tutto ciò che si studia dopo la terza media potrebbe non servire a niente, in qualsiasi disciplina.[/quote]
Dante, Petrarca e Boccaccio mi ricordo che li ho studiati in rapida successione, verosimilmente lo stesso anno (il 3° ?)
Serve sapere Dante per imparare Boccaccio ?, Serve per Foscolo ? Serve per Montale ?
Le disequazioni si studiano al primo anno, le ritrovi in tutti gli anni ma anche in tutti i mesi, ogni volta che fai le condizioni di esistenza, idem i prodotti notevoli, idem le goniometriche ecc ecc.
Se fai il liceo scientifico forse da grande farai l'avvocato e la matematica la dimenticherai tutta (e non ne soffrirai), ma fin quando sei a scuola le disequazioni non le devi richiedere, fai un esercizio qualsiasi e vengono fuori da sole dunque non le dimentichi
Se fai il liceo scientifico forse da grande diventerai docente di matematica (come me): non ti ricorderai praticamente nulla di Dante, Petrarca, e Boccaccio (e non ne soffrirai) ma a differenza della matematica se di letteratura antica non te ne frega niente (90% degli studenti) li dimenticherai senza soffrirne anche prima.
Chiederli in continuazione ha un unico effetto: renderli più odiosi.[/quote]
Certamente, conoscere Dante aiuta a comprendere meglio Boccaccio e anche Montale, e così per altri autori. Non è che si chiedono in continuazione, ma è che proprio alcune cose non si possono capire bene non conoscendone altre. Concordo che magari la dipendenza non è diretta ed evidente come in matematica, ed è proprio per questo motivo che rimane oscura agli studenti ed, evidentemente, anche a molti adulti, ma ti assicuro che esiste.
Inoltre c'è un'utilità che travalica l'ambito letterario, in quanto le materie umanistiche si chiamano così proprio perché hanno come argomento l'uomo, e forniscono un tipo di conoscenza indispensabile, senza la quale, ad esempio, la tecnica sarebbe completamente inutile.
Dante, Petrarca e Boccaccio mi ricordo che li ho studiati in rapida successione, verosimilmente lo stesso anno (il 3° ?)
Serve sapere Dante per imparare Boccaccio ?, Serve per Foscolo ? Serve per Montale ?
Le disequazioni si studiano al primo anno, le ritrovi in tutti gli anni ma anche in tutti i mesi, ogni volta che fai le condizioni di esistenza, idem i prodotti notevoli, idem le goniometriche ecc ecc.
Se fai il liceo scientifico forse da grande farai l'avvocato e la matematica la dimenticherai tutta (e non ne soffrirai), ma fin quando sei a scuola le disequazioni non le devi richiedere, fai un esercizio qualsiasi e vengono fuori da sole dunque non le dimentichi
Se fai il liceo scientifico forse da grande diventerai docente di matematica (come me): non ti ricorderai praticamente nulla di Dante, Petrarca, e Boccaccio (e non ne soffrirai) ma a differenza della matematica se di letteratura antica non te ne frega niente (90% degli studenti) li dimenticherai senza soffrirne anche prima.
Chiederli in continuazione ha un unico effetto: renderli più odiosi.[/quote]
Certamente, conoscere Dante aiuta a comprendere meglio Boccaccio e anche Montale, e così per altri autori. Non è che si chiedono in continuazione, ma è che proprio alcune cose non si possono capire bene non conoscendone altre. Concordo che magari la dipendenza non è diretta ed evidente come in matematica, ed è proprio per questo motivo che rimane oscura agli studenti ed, evidentemente, anche a molti adulti, ma ti assicuro che esiste.
Inoltre c'è un'utilità che travalica l'ambito letterario, in quanto le materie umanistiche si chiamano così proprio perché hanno come argomento l'uomo, e forniscono un tipo di conoscenza indispensabile, senza la quale, ad esempio, la tecnica sarebbe completamente inutile.
baustelle- Messaggi : 1745
Data d'iscrizione : 24.08.10
Re: Sedimentare gli apprendimenti: quale strategia?
[quote="stringiamciacoorte"][quote="baustelle"]Mi puoi fare un esempio del primo tipo di materia? In realtà tutto ciò che si studia dopo la terza media potrebbe non servire a niente, in qualsiasi disciplina.[/quote]
Dante, Petrarca e Boccaccio mi ricordo che li ho studiati in rapida successione, verosimilmente lo stesso anno (il 3° ?)
Serve sapere Dante per imparare Boccaccio ?, Serve per Foscolo ? Serve per Montale ?
Le disequazioni si studiano al primo anno, le ritrovi in tutti gli anni ma anche in tutti i mesi, ogni volta che fai le condizioni di esistenza, idem i prodotti notevoli, idem le goniometriche ecc ecc.
Se fai il liceo scientifico forse da grande farai l'avvocato e la matematica la dimenticherai tutta (e non ne soffrirai), ma fin quando sei a scuola le disequazioni non le devi richiedere, fai un esercizio qualsiasi e vengono fuori da sole dunque non le dimentichi
Se fai il liceo scientifico forse da grande diventerai docente di matematica (come me): non ti ricorderai praticamente nulla di Dante, Petrarca, e Boccaccio (e non ne soffrirai) ma a differenza della matematica se di letteratura antica non te ne frega niente (90% degli studenti) li dimenticherai senza soffrirne anche prima.
Chiederli in continuazione ha un unico effetto: renderli più odiosi.[/quote]
Se si pensa di poter comprendere Hegel senza aver sedimentato Kant (non dico tutto, in modo nozionistico, ma almeno i concetti essenziali) non si sa di cosa si sta parlando; è per quello che il tema della sedimentazione è centrale; non è il mio ramo ma dubito si possa comprendere quanto di Boccaccio sia innovativo e quanto sia legato alla tradizione senza aver sedimentato gli autori precedenti... se poi si parla di imparare a pappagallo ogni singolo autore e poi di resettarlo e si ritiene questa pratica inevitabile non vale nemmeno la pena di parlarne.
Dante, Petrarca e Boccaccio mi ricordo che li ho studiati in rapida successione, verosimilmente lo stesso anno (il 3° ?)
Serve sapere Dante per imparare Boccaccio ?, Serve per Foscolo ? Serve per Montale ?
Le disequazioni si studiano al primo anno, le ritrovi in tutti gli anni ma anche in tutti i mesi, ogni volta che fai le condizioni di esistenza, idem i prodotti notevoli, idem le goniometriche ecc ecc.
Se fai il liceo scientifico forse da grande farai l'avvocato e la matematica la dimenticherai tutta (e non ne soffrirai), ma fin quando sei a scuola le disequazioni non le devi richiedere, fai un esercizio qualsiasi e vengono fuori da sole dunque non le dimentichi
Se fai il liceo scientifico forse da grande diventerai docente di matematica (come me): non ti ricorderai praticamente nulla di Dante, Petrarca, e Boccaccio (e non ne soffrirai) ma a differenza della matematica se di letteratura antica non te ne frega niente (90% degli studenti) li dimenticherai senza soffrirne anche prima.
Chiederli in continuazione ha un unico effetto: renderli più odiosi.[/quote]
Se si pensa di poter comprendere Hegel senza aver sedimentato Kant (non dico tutto, in modo nozionistico, ma almeno i concetti essenziali) non si sa di cosa si sta parlando; è per quello che il tema della sedimentazione è centrale; non è il mio ramo ma dubito si possa comprendere quanto di Boccaccio sia innovativo e quanto sia legato alla tradizione senza aver sedimentato gli autori precedenti... se poi si parla di imparare a pappagallo ogni singolo autore e poi di resettarlo e si ritiene questa pratica inevitabile non vale nemmeno la pena di parlarne.
elirpe- Messaggi : 1127
Data d'iscrizione : 02.08.17
Re: Sedimentare gli apprendimenti: quale strategia?
Credo che la sedimentazione in chi è interessato alla materia avviene in modo forse quasi automatico. Alla maggioranza interessa più che altro avere una buona valutazione ai fini di poter proseguire, soprattutto in quelle materie che non vengono considerate “fondamentali”. Ho sentito molti colleghi fare il discorso di insegnare poche cose ma fatte bene, tornandoci sopra tante volte, in modo da farle ricordare anche al più tordo. Forse sbaglio, ma non essendo sostenitrice dell’istruzione a tutti i costi per tutti, preferisco andare avanti in maniera più spedita e fare più cose, in modo da dare una formazione più ampia almeno a quella minoranza di fedelissimi che seguono con passione. C’è da dire che la mia materia non è valutata da prove nazionali, per cui da questo punto di vista sono molto libera.
hypernova- Messaggi : 2145
Data d'iscrizione : 26.05.14
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