pdp e obiettivi minimi
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pdp e obiettivi minimi
vorrei sapere se per un alunno bes non certificato bisogna allegare per legge la programmazione con obiettivi minimi oppure basta compilare il pdp nelle sue parti. Grazie a chi mi risponderà
Genvit- Messaggi : 2
Data d'iscrizione : 21.11.21
Re: pdp e obiettivi minimi
bes non certificato e obiettivi minimi sono due espressioni un po' stridenti. Che bisogno educativo speciale avete riscontrato?
herman il lattoniere- Messaggi : 1676
Data d'iscrizione : 15.11.17
Re: pdp e obiettivi minimi
Solo gli studenti con disabilità possono avere un PEI per obiettivi minimi. Tutti gli altri, alunni con DSA compresi, devono raggiungere gli stessi obiettivi della classe.
saracinesca- Messaggi : 381
Data d'iscrizione : 25.09.15
Re: pdp e obiettivi minimi
stringiamciacoorte ha scritto:Ovvero quelli minimi.saracinesca ha scritto:Solo gli studenti con disabilità possono avere un PEI per obiettivi minimi. Tutti gli altri, alunni con DSA compresi, devono raggiungere gli stessi obiettivi della classe.
Le differenze sono che il disabile ha il sostegno e che con il disabile si può andare oltre (oltre all'indietro), con una programmazione differenziata.
Che ci si accontenti della sufficienza è un conto, che l'obiettivo sia la sufficienza è un'altra cosa.
saracinesca- Messaggi : 381
Data d'iscrizione : 25.09.15
Re: pdp e obiettivi minimi
Io non ho detto che l'alunno con disabilità non può andare oltre la sufficienza, ma che i suoi voti saranno calibrati sui suoi obiettivi.
Se il suo obiettivo minimo è riconoscere le parti del discorso, lo valuterò in base al raggiungimento di quell'obiettivo e non in base anche alla capacità di analizzarli, che è invece l'obiettivo della classe.
Se il suo obiettivo minimo è riconoscere le parti del discorso, lo valuterò in base al raggiungimento di quell'obiettivo e non in base anche alla capacità di analizzarli, che è invece l'obiettivo della classe.
saracinesca- Messaggi : 381
Data d'iscrizione : 25.09.15
Re: pdp e obiettivi minimi
In linea generale mi trovi d'accordo, anche se la normativa dice diversamente. Alcuni anni fa ho fatto da tutor ad una collega che aveva in classe uno studente ad obiettivi minimi. Ho cercato di farle capire che mettere un 10 perché ha raggiunto gli obiettivi minimi non fa il bene del ragazzo che si farà false illusioni. Certo, se raggiunge tutti gli obiettivi minimi prefissati un 7 va benissimo, dobbiamo premiare un poco anche la costanza nell'impegno, ma non dobbiamo creare false illusioni.stringiamciacoorte ha scritto:Io trovo sbagliato correlare il voto all'impegno o ricalibrarlo sugli obiettivi programmati, quel che deve contare secondo me deve essere solo il risultato assoluto conseguito.
Poi ci sono obiettivi minimi e obiettivi minimi. Lo studente con difficoltà motorie anche agli arti superiori, ma normodotato, non sarà in grado di rappresentare il grafico di una funzione in modo decente, ma se dimostra di aver capito e sa affrontare tutti gli step necessari, può prendere anche 10, perché no.
In Scienze motorie, insegnavo allo sportivo, i 10 non sono riservati ai campioni olimpici, ma anche a normali studenti che hanno ottenuto certificazioni, come quella sull'uso del defibrillatore o di bagnino o di giudice/arbitro sportivo.
@melia- Messaggi : 4461
Data d'iscrizione : 12.07.15
Età : 65
Località : Padova
Re: pdp e obiettivi minimi
E per fortuna che di obiettivi minimi proprio non si può parlare più. si parla di programmazione personalizzata. La personalizzazione di una programmazione per un ragazzo Abile è totalmente diversa da una personalizzazione che si deve fare per un ragazzo DSA che, ovviamente, non ha problemi cognitivi.
carla75- Messaggi : 5790
Data d'iscrizione : 26.10.10
Re: pdp e obiettivi minimi
Scusatemi Volevo dire ragazzo disabile. Mica dovete fare la programmazione per ogni alunno!
carla75- Messaggi : 5790
Data d'iscrizione : 26.10.10
Re: pdp e obiettivi minimi
Ecco perché non si può parlare di obiettivi minimi. mi spiegolucetta10 ha scritto:@melia ha scritto:In linea generale mi trovi d'accordo, anche se la normativa dice diversamente. Alcuni anni fa ho fatto da tutor ad una collega che aveva in classe uno studente ad obiettivi minimi. Ho cercato di farle capire che mettere un 10 perché ha raggiunto gli obiettivi minimi non fa il bene del ragazzo che si farà false illusioni. Certo, se raggiunge tutti gli obiettivi minimi prefissati un 7 va benissimo, dobbiamo premiare un poco anche la costanza nell'impegno, ma non dobbiamo creare false illusioni.stringiamciacoorte ha scritto:Io trovo sbagliato correlare il voto all'impegno o ricalibrarlo sugli obiettivi programmati, quel che deve contare secondo me deve essere solo il risultato assoluto conseguito.
Poi ci sono obiettivi minimi e obiettivi minimi. Lo studente con difficoltà motorie anche agli arti superiori, ma normodotato, non sarà in grado di rappresentare il grafico di una funzione in modo decente, ma se dimostra di aver capito e sa affrontare tutti gli step necessari, può prendere anche 10, perché no.
In Scienze motorie, insegnavo allo sportivo, i 10 non sono riservati ai campioni olimpici, ma anche a normali studenti che hanno ottenuto certificazioni, come quella sull'uso del defibrillatore o di bagnino o di giudice/arbitro sportivo.
A prescindere da come la pensiamo in merito alla personalizzazione degli obiettivi (e personalmente ne penso tutto il male possibile) la collega cui facevi da tutor aveva assolutamente ragione.
È esattamente come chi si rifiuta di dare 10 per la prova che considera troppo semplice, di cui si discuteva tempo fa.
La valutazione dipende dagli obiettivi, ma anche solo a logica, non per forza in punta di didattica. Se si supera una prova con X, X corrisponde al massimo non a un numero approssimativo dato da un 6 più un bonus spannometrico.
Se un ragazzo ha obiettivi tarati sul minimo, il raggiungimento pieno del suo obiettivo equivale a 10...si pensa possa fare di meglio? Allora si dovrebbe programmare un obiettivo più ambizioso, ma è folle condannare a un 6 un alunno cui la prova che darebbe 7 o 8 non viene nemmeno somministrata. In ogni caso, è chiaro che il voto si accompagna con la certificazione, se il ragazzo si illude significa che non è consapevole delle sue capacità, ma è un'altra questione. Se il problema sta nel fatto che raggiunge sempre il massimo il problema sta nell'obiettivo prefissato.
Se gli si chiede una cosa e la dà non si può poi applicare una penalità... Attribuita a chi? Chi ha progettato? Le sue capacità individuali? Penalizzarlo sulla base dei suoi obiettivi non equivale a premiarlo perché poveretto ha una certificazione?
carla75- Messaggi : 5790
Data d'iscrizione : 26.10.10
Re: pdp e obiettivi minimi
se si parla di pdp si parla di un alunno che, almeno sulla carta, non ha profili di disabilità. In tal caso gli obiettivi "minimi" sono gli stessi di tutti i suoi compagni, al contrario dell'alunno con pei che, nei casi in cui sia necessario, viene condotto al raggiungimento di obiettivi "differenziati".
Se per esempio nella programmazione di matematica viene indicato come obiettivo che un alunno di terza media debba imparare a maneggiare i polinomi e a risolvere delle equazioni semplici, tale obiettivo sarà valido sia per l'alunno senza disturbi che per quello con disturbi; magari a quest'ultimo, secondo quanto stabilito dal pei, verranno proposti esercizi semplificati o tempi dilatati o altre misure dispensative e compensative, ma alla fine dell'anno deve comunque aver fatti propri sia i polinomi che le equazioni.
Se invece l'alunno ha un PEI il discorso cambia, e può benissimo succedere che si decida per obiettivi differenziati, ad esempio quello di imparare a svolgere operazioni aritmetiche con l'utilizzo di una calcolatrice.
Il problema è che con l'attuale assetto normativo (legge 104, legge 170 e circolari a corredo) capita con grande frequenza che vengano considerati in regime di legge 170 (pdp) alunni che invece avrebbero bisogno del sostegno (pei), per cui noi docenti non veniamo affatto messi di fronte a studenti che con gli opportuni strumenti compensativi e misure dispensative possano raggiungere gli stessi obiettivi della classe, ma a persone che non riusciranno mai a risolvere l'equazione di cui sopra o a "avere la comprensione lessicale e globale di un testo".
Chiedo scusa se ribadisco l'ovvio.
Se per esempio nella programmazione di matematica viene indicato come obiettivo che un alunno di terza media debba imparare a maneggiare i polinomi e a risolvere delle equazioni semplici, tale obiettivo sarà valido sia per l'alunno senza disturbi che per quello con disturbi; magari a quest'ultimo, secondo quanto stabilito dal pei, verranno proposti esercizi semplificati o tempi dilatati o altre misure dispensative e compensative, ma alla fine dell'anno deve comunque aver fatti propri sia i polinomi che le equazioni.
Se invece l'alunno ha un PEI il discorso cambia, e può benissimo succedere che si decida per obiettivi differenziati, ad esempio quello di imparare a svolgere operazioni aritmetiche con l'utilizzo di una calcolatrice.
Il problema è che con l'attuale assetto normativo (legge 104, legge 170 e circolari a corredo) capita con grande frequenza che vengano considerati in regime di legge 170 (pdp) alunni che invece avrebbero bisogno del sostegno (pei), per cui noi docenti non veniamo affatto messi di fronte a studenti che con gli opportuni strumenti compensativi e misure dispensative possano raggiungere gli stessi obiettivi della classe, ma a persone che non riusciranno mai a risolvere l'equazione di cui sopra o a "avere la comprensione lessicale e globale di un testo".
Chiedo scusa se ribadisco l'ovvio.
herman il lattoniere- Messaggi : 1676
Data d'iscrizione : 15.11.17
Re: pdp e obiettivi minimi
Ricordo che varie disabilità certificate a cui va poi il sostegno (escludendo quelle solo sensoriali o fisiche) sono spesso legate ad un QI basso, a un deficit dell'intelligenza o a un funzionamento intellettivo limite.
Io sono alla primaria e tutti, tutti i miei alunni con certificazione e diritto alla 104 avevano segnalato o un deficit cognitivo di entità anche lieve oppure non era stato possibile ottenere risultati attendibili dai test (nel caso di un bambino con ADHD ad esempio o fortemente oppositivo).
Dunque, che voglio dire?
Che anche le aspettative dei curriculari vanno calibrate su questo aspetto (e capita spesso che i curricolari non si siano letti neanche la diagnosi e no, non parlo di chi ha quaranta classi ma anche di chi ne ha solo una e si stupiscano a leggere nel PEI la diagnosi completa).
Io sono alla primaria e tutti, tutti i miei alunni con certificazione e diritto alla 104 avevano segnalato o un deficit cognitivo di entità anche lieve oppure non era stato possibile ottenere risultati attendibili dai test (nel caso di un bambino con ADHD ad esempio o fortemente oppositivo).
Dunque, che voglio dire?
Che anche le aspettative dei curriculari vanno calibrate su questo aspetto (e capita spesso che i curricolari non si siano letti neanche la diagnosi e no, non parlo di chi ha quaranta classi ma anche di chi ne ha solo una e si stupiscano a leggere nel PEI la diagnosi completa).
Ellie*- Messaggi : 654
Data d'iscrizione : 02.12.17
Re: pdp e obiettivi minimi
I curricolari se ci riescono leggono la diagnosi, che almeno nella mia scuola è il terzo segreto di Fatima, custodita così gelosamente che a volte davvero non si riesce neanche a dare un'occhiata.
Le aspettative dei curricolari si adeguano a quanto concordato con pei o pdp, tenuto conto della normativa e della diagnosi.
Ma gli obiettivi differenziati, ripeto, valgono in regime di PEI, non con il pdp. Le aspettative dei curricolari rimangono giustamente uguali a quelle per gli altri alunni se non c'è una diagnosi che dia diritto al sostegno.
Le aspettative dei curricolari si adeguano a quanto concordato con pei o pdp, tenuto conto della normativa e della diagnosi.
Ma gli obiettivi differenziati, ripeto, valgono in regime di PEI, non con il pdp. Le aspettative dei curricolari rimangono giustamente uguali a quelle per gli altri alunni se non c'è una diagnosi che dia diritto al sostegno.
herman il lattoniere- Messaggi : 1676
Data d'iscrizione : 15.11.17
Re: pdp e obiettivi minimi
è tutto un passaparola, ma sottovoce... "sccc... tizio è dislessico, con un po' di discalculia e una spruzzata di disgrafia... ma non dire niente, sccc..."
herman il lattoniere- Messaggi : 1676
Data d'iscrizione : 15.11.17
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