come accumulare aspettative

Un collega mi ha posto una interessante questione. Poniamo che al Prof. Pappino manchino una dozzina di anni di pensione e che Peppino abbia da parte un bel gruzzoletto che gli permetterebbe di mantenersi per alcuni anni senza lavorare. Peppino è molto stanco e vorrebbe trascorrere un po' di anni, nei prossimi dodici, senza lavorare, ma dedicandosi alle attività che preferisce, proprio come se fosse un pensionato. Peppino ha pensato che potrebbe licenziarsi, ma preferisce tenere il posto di lavoro, che rappresenta comunque una fonte di sicurezza dal punto di vista economico.

Ho studiato un po' la guida di Orizzonte Scuola sulle aspettative. Ho pensato che Peppino, per diminuire al massimo gli anni di lavoro nei prossim dodici anni, potrebbe alternare periodi di aspettativa personale (10 mesi da settembre a giugno compresi), l'anno sabbatico e gli anni di lavoro:

1. Aspettativa personale
2. Anno sabbatico
3. Anno di lavoro
4. Aspettativa personale
5. Anno di lavoro
6. Aspettativa personale
7. Anno di lavoro
8. Aspettativa personale
9. Anno di lavoro
10. Aspettativa personale
11. Anno di lavoro

L'alternanza tra i periodi di aspettativa e gli anni di lavoro è ovviamente necessaria perché tra un periodo di aspettativa inferiore ai 12 mesi e l'altro devono intercorrere almeno 6 mesi di servizio effettivo.

Ovviamente Peppino dovrebbe pagare i contributi volontari ne periodi di aspettativa e nell'anno sabbatico.

Un piano del genere permetterebbe a Peppino di godersi il suo tempo libero mantenendo comunque il posto di lavoro e la sicurezza economica ad esso connessa.
È un piano fattibile quello delineato sopra?
Potrebbero esistere piani migliori per massimizzare i periodi liberi, senza lavoro?

Mi sembrava di aver letto che la facoltà del riscatto è concessa solo in caso di aspettativa per gravi motivi , che suppongo vadano adeguatamente documentati.
Cercando info più accurate, sembra che ci siano diverse norme per i periodi precedenti il 1996 e quelli successivi.
Ho trovato una circolare Inpdap del 1997 che limita il riscatto a tre anni
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1997-02-26&atto.codiceRedazionale=097A1441&elenco30giorni=false
A) Periodi di interruzione o sospensione del rapporto di
lavoro (art. 5).
I periodi di sospensione o di interruzione dal rapporto di lavoro
che possono formare oggetto di riscatto nella misura massima di tre
anni, sono quelli previsti da specifiche disposizioni di legge o
contrattuali e devono essere privi di copertura assicurativa. A
titolo meramente esemplificativo si possono citare: le aspettative
per motivi di famiglia, le aspettative per motivi di studio, le
interruzioni per motivi disciplinari.
In alternativa, per gli stessi periodi, i lavoratori possono essere
autorizzati alla prosecuzione volontaria del versamento dei
contributi, applicando le disposizioni di cui alla legge 18 febbraio
1993, n. 47.

Sì, immaginavo. Quindi sarebbe necessario ovviamente versare i contribuiti per mantenere gli anni di contribuzione e di anzianità.

Una prima informazione sommaria
https://www.inps.it/prestazioni-servizi/contributi-volontari-dei-dipendenti-pubblici

l'anno sabbatico può essere riscattato

https://www.snalsverona.it/portal/attachments/article/1761/RISCATTO%20PERIODI%20NON%20RETRIBUITI%20PER%20LA%20PENSIONE.pdf

norbertobabbio ha scritto:Un collega mi ha posto una interessante questione. Poniamo che al Prof. Pappino manchino una dozzina di anni di pensione e che Peppino abbia da parte un bel gruzzoletto che gli permetterebbe di mantenersi per alcuni anni senza lavorare. Peppino è molto stanco e vorrebbe trascorrere un po' di anni, nei prossimi dodici, senza lavorare, ma dedicandosi alle attività che preferisce, proprio come se fosse un pensionato. Peppino ha pensato che potrebbe licenziarsi, ma preferisce tenere il posto di lavoro, che rappresenta comunque una fonte di sicurezza dal punto di vista economico.

Ho studiato un po' la guida di Orizzonte Scuola sulle aspettative. Ho pensato che Peppino, per diminuire al massimo gli anni di lavoro nei prossim dodici anni, potrebbe alternare periodi di aspettativa personale (10 mesi da settembre a giugno compresi), l'anno sabbatico e gli anni di lavoro:

1. Aspettativa personale
2. Anno sabbatico
3. Anno di lavoro
4. Aspettativa personale
5. Anno di lavoro
6. Aspettativa personale
7. Anno di lavoro
8. Aspettativa personale
9. Anno di lavoro
10. Aspettativa personale
11. Anno di lavoro

L'alternanza tra i periodi di aspettativa e gli anni di lavoro è ovviamente necessaria perché tra un periodo di aspettativa inferiore ai 12 mesi e l'altro devono intercorrere almeno 6 mesi di servizio effettivo.

Ovviamente Peppino dovrebbe pagare i contributi volontari ne periodi di aspettativa e nell'anno sabbatico.

Un piano del genere permetterebbe a Peppino di godersi il suo tempo libero mantenendo comunque il posto di lavoro e la sicurezza economica ad esso connessa.
È un piano fattibile quello delineato sopra?
Potrebbero esistere piani migliori per massimizzare i periodi liberi, senza lavoro?

direi a Peppino in tono grezzo e senza giri di parole,visto le disponibilità e l'assoluto bisogno di riposo e fare vita da pensionato  di versare i contributi mancanti volontariamente e licenziarsi lasciare il posto fisso che di corsa verrà preso da uno con tanta fame.
Peppino fuori dal paradiso scolastico c'e un mondo di persone giovani inkakkiate e con tanta fame.

lallaorizzonte ha scritto:l'anno sabbatico può essere riscattato

https://www.snalsverona.it/portal/attachments/article/1761/RISCATTO%20PERIODI%20NON%20RETRIBUITI%20PER%20LA%20PENSIONE.pdf

Sì, ma il soggetto a cui si riferisce l'ipotesi vorrebbe riscattare diversi anni di aspettativa per motivi personali, mentre pare che il limite sia di tre.