Lavorare su sostegno
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PrimulaVera
Ariel*
6 partecipanti
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Lavorare su sostegno
Salve a tutti,
Vorrei raccontarvi la mia esperienza e chiedervi dei consigli. La mia è la storia di tanti: docente precaria, da qualche anno lavoro su sostegno, sebbene io non sia specializzata.
Nonostante io cerchi di lavorare al meglio delle mie possibilità, puntualmente mi ritrovo in queste situazioni:
- mi viene assegnato l'alunno più grave mentre i colleghi di ruolo veterani hanno casi lievi.
- classi difficili.
- seguo l'alunno nelle materie che il collega di ruolo non vuole fare (generalmente Matematica)
- continue sostituzioni per supplenze.
- siccome sono di sostegno vengo infilata in qualsiasi progetto o iniziativa (invalsi, gite, giornate di, accompagnamento)
- mi viene chiesto di essere presente con determinati colleghi che non sono in grado di gestire la classe.
- mi viene richiesta una sorta di onniscienza su qualsiasi materia.
- richiesta di creare l'orario non in base all'esigenza dell'alunno ma in base alla necessità di fare eventuali supplenze.
Tutto questo viene sempre posto come irrevocabile ed emergenziale, nonostante ci sia una normativa di riferimento ben chiara.
All'inizio mi sono detta che è la gavetta, che bisogna farsi le ossa, che ci sono passati tutti...ma oggi all'ennesima richiesta di supplire il collega ammalato di Covid veramente non ci ho visto più.
Inoltre, avendo lavorato anche su materia, la differenza di trattamento è totale. Il docente di materia a casa lavora il triplo ma il carico di stress che subisce il docente di sostegno con queste continue richieste che esulano dal suo lavoro, non è paragonabile. Quando lavoro su sostegno mi sembra di fare 40 ore, non 18. Più che occuparmi di didattica mi sembra di fare la baby-sitter.
A me piace insegnare, che sia sostegno o materia ma sono stufa di subire questi trattamenti.
Mi chiedevo dunque come è possibile difendersi da questi abusi. Al di là dei sindacati, è possibile fare delle segnalazioni? Come si sopravvive in queste scuole? Cosa fare se la dirigenza è totalmente assente e inadeguata?
Se questa è la prassi, sto seriamente pensando di non dare più disponibilità su sostegno con il prossimo aggiornamento delle graduatorie.
Eppure fino a poco tempo fa, pensavo di fare il tfa sostegno ma mi sta passando la voglia...
Vorrei raccontarvi la mia esperienza e chiedervi dei consigli. La mia è la storia di tanti: docente precaria, da qualche anno lavoro su sostegno, sebbene io non sia specializzata.
Nonostante io cerchi di lavorare al meglio delle mie possibilità, puntualmente mi ritrovo in queste situazioni:
- mi viene assegnato l'alunno più grave mentre i colleghi di ruolo veterani hanno casi lievi.
- classi difficili.
- seguo l'alunno nelle materie che il collega di ruolo non vuole fare (generalmente Matematica)
- continue sostituzioni per supplenze.
- siccome sono di sostegno vengo infilata in qualsiasi progetto o iniziativa (invalsi, gite, giornate di, accompagnamento)
- mi viene chiesto di essere presente con determinati colleghi che non sono in grado di gestire la classe.
- mi viene richiesta una sorta di onniscienza su qualsiasi materia.
- richiesta di creare l'orario non in base all'esigenza dell'alunno ma in base alla necessità di fare eventuali supplenze.
Tutto questo viene sempre posto come irrevocabile ed emergenziale, nonostante ci sia una normativa di riferimento ben chiara.
All'inizio mi sono detta che è la gavetta, che bisogna farsi le ossa, che ci sono passati tutti...ma oggi all'ennesima richiesta di supplire il collega ammalato di Covid veramente non ci ho visto più.
Inoltre, avendo lavorato anche su materia, la differenza di trattamento è totale. Il docente di materia a casa lavora il triplo ma il carico di stress che subisce il docente di sostegno con queste continue richieste che esulano dal suo lavoro, non è paragonabile. Quando lavoro su sostegno mi sembra di fare 40 ore, non 18. Più che occuparmi di didattica mi sembra di fare la baby-sitter.
A me piace insegnare, che sia sostegno o materia ma sono stufa di subire questi trattamenti.
Mi chiedevo dunque come è possibile difendersi da questi abusi. Al di là dei sindacati, è possibile fare delle segnalazioni? Come si sopravvive in queste scuole? Cosa fare se la dirigenza è totalmente assente e inadeguata?
Se questa è la prassi, sto seriamente pensando di non dare più disponibilità su sostegno con il prossimo aggiornamento delle graduatorie.
Eppure fino a poco tempo fa, pensavo di fare il tfa sostegno ma mi sta passando la voglia...
Ariel*- Messaggi : 7
Data d'iscrizione : 31.03.22
Re: Lavorare su sostegno
Benvenuta nel club! Gli insegnanti di sostegno sono i/le cenerentol* della scuola. Si potrebbe usare anche un'altra parola, ma troppo volgare/sessista. Essere specializzati, di ruolo, con esperienza decennale cambia davvero poco.
PrimulaVera- Messaggi : 724
Data d'iscrizione : 02.09.15
Località : Toscana
Re: Lavorare su sostegno
Io non ho un'esperienza così negativa, ci sono scuole in cui tutto sommato non si sta male. Quanto alle supplenze, intendi dire che ti mandano in altre classi quando saresti invece in servizio nella tua? Chiedi di metterti la richiesta per iscritto e vedrai che la prossima volta non te lo chiedono più. Una cosa simile la trovo intollerabile, è proprio uno svilimento del nostro lavoro e totale mancanza di rispetto verso i nostri alunni...addirittura ti fanno fare un orario ad hoc per coprire eventuali buchi. Da un posto del genere c'è da fuggire a gambe levate
Carolina9- Messaggi : 42
Data d'iscrizione : 14.03.22
Re: Lavorare su sostegno
Buongiorno, anche io ho notato questo.
La cosa che infastidisce anche me e' che pretendono onniscienza e se l'alunno non capisce e' colpa mia. Ma la cosa che mi infastidisce di piu' e' quando l'alunno disegna qualcosa dicono: "bravi!".
Trattano anche me come un alunno.
Purtroppo ho bisogno di lavorare e per questo chiedo se anche a settembre 2022 assumeranno per l'anno di prova dalla prima fascia sostegno come l'anno scorso.
Ho un dubbio:
sono iscritto nella gps di una provincia e mando mad in un'altra e a settembre 2022 accetto da gps.
Poi a settembre 2023, cioe' l'anno dopo, accade il contrario, non avendo chiamate da gps mando le mad, le scuole possono ricordarsi o tenere conto del fatto che l'anno prima non ho accettato da mad e non mi chiamano piu'?
La cosa che infastidisce anche me e' che pretendono onniscienza e se l'alunno non capisce e' colpa mia. Ma la cosa che mi infastidisce di piu' e' quando l'alunno disegna qualcosa dicono: "bravi!".
Trattano anche me come un alunno.
Purtroppo ho bisogno di lavorare e per questo chiedo se anche a settembre 2022 assumeranno per l'anno di prova dalla prima fascia sostegno come l'anno scorso.
Ho un dubbio:
sono iscritto nella gps di una provincia e mando mad in un'altra e a settembre 2022 accetto da gps.
Poi a settembre 2023, cioe' l'anno dopo, accade il contrario, non avendo chiamate da gps mando le mad, le scuole possono ricordarsi o tenere conto del fatto che l'anno prima non ho accettato da mad e non mi chiamano piu'?
ata2017- Messaggi : 489
Data d'iscrizione : 02.09.17
Re: Lavorare su sostegno
I problemi che segnali sono esattamente i punti deboli del lavoro su sostegno. Prima di passare su materia, ho avuto la fortuna di lavorare in una scuola come Funzione Strumentale BES, con il completo appoggio della dirigenza, che mi offrì l'occasione di provare a disegnare un sistema sostegno virtuoso.
Qui ti scrivo quello che facemmo, magari può servirti per capire che ci sono posti dove le cose non devono andare per forza così.
Ogni insegnante lavorava per una parte dell'orario sugli alunni più complicati e una parte su alunni a obiettivi minimi.
Dopo le prime proteste tutti accettarono di buon grado la soluzione. La complicazione maggiore era fare l'orario, ma risolvemmo anche quel problema.
Quando si faceva l'orario di tutto l'istituto, io venivo aggregato alla commissione (che poi era un collega che faceva girare il programma per l'orario) e si inserivano i colleghi di sostegno in compresenza nelle materie scelte. In questo modo l'orario girava già dal principio sulle esigenze del sostegno. Tutto si complicava molto (ricordo il programma che girava per notti intere) ma alla fine il risultato era splendido.
Non tutte le scuole sono come le hai descritte. Non so se hai già la possibilità di scegliere, ma se ce l'hai, semplicemente cercati un istituto normale. Il lavoro su sostegno mi ha arricchito professionalmente in modi che fatico ancora a quantificare: ma è il più difficile di tutti. Eppure ti consiglio di lavorarci per una decina d'anni, augurandoti di trovare un posto, come è successo a me, dove vivere questo ruolo in maniera costruttiva. Sarai un insegnante migliore, senza alcun dubbio.
E conoscerai la gnatologia!
Qui ti scrivo quello che facemmo, magari può servirti per capire che ci sono posti dove le cose non devono andare per forza così.
Tipico. La soluzione che trovammo era l'uovo di Colombo: evitare come la peste il rapporto 1 ad 1. Gli alunni bisognosi di orario intero di sostegno (18 ore) avevano un team di 2 o 3 insegnanti (9 ore e 9 ore, oppure 6 ciascuno) più uno o due AEC.Ariel* ha scritto:
- mi viene assegnato l'alunno più grave mentre i colleghi di ruolo veterani hanno casi lievi.
- classi difficili.
Ogni insegnante lavorava per una parte dell'orario sugli alunni più complicati e una parte su alunni a obiettivi minimi.
Dopo le prime proteste tutti accettarono di buon grado la soluzione. La complicazione maggiore era fare l'orario, ma risolvemmo anche quel problema.
Anche qui, decidemmo di assegnare gli alunni ai professori di sostegno in base alle competenze di questi ultimi, seguendo la vecchia (e erroneamente abolita) divisione in ambiti (AD01, AD02 e AD03) con flessibilità (io per esempio, abilitato per filosofia e storia, me la cavavo nella matematica che serviva nell'istituto dove lavoravo, e quindi prendevo quelle ore là).- seguo l'alunno nelle materie che il collega di ruolo non vuole fare (generalmente Matematica)
Quando si faceva l'orario di tutto l'istituto, io venivo aggregato alla commissione (che poi era un collega che faceva girare il programma per l'orario) e si inserivano i colleghi di sostegno in compresenza nelle materie scelte. In questo modo l'orario girava già dal principio sulle esigenze del sostegno. Tutto si complicava molto (ricordo il programma che girava per notti intere) ma alla fine il risultato era splendido.
Questo puoi semplicemente rifiutarti di farlo. Non è difficile, è tuo diritto.- continue sostituzioni per supplenze.
- siccome sono di sostegno vengo infilata in qualsiasi progetto o iniziativa (invalsi, gite, giornate di, accompagnamento)
Questo in parte lo facevamo anche noi; ma inserendolo in un progetto più globale di accreditamento della funzione dell'insegnante di sostegno nei confronti della classe.- mi viene chiesto di essere presente con determinati colleghi che non sono in grado di gestire la classe.
Questa cosa, ovviamente, si risolve dividendo in aree come sopra, ma in ogni caso è il grande elefante nella stanza dell'insegnamento di sostegno alle superiori. Io stesso ho dovuto studiare da capo materie come Gnatologia, laboratorio di odontotecnica, tecniche dei servizi commerciali, e soprattutto il mio odiato francese... ma tant'è. Per questo mi sorprende che scrivi che il pomeriggio si lavora di meno: io passavo le ore a tentare di capire come funziona la partita doppia...- mi viene richiesta una sorta di onniscienza su qualsiasi materia.
Questo è veramente uno schifo, da denuncia.- richiesta di creare l'orario non in base all'esigenza dell'alunno ma in base alla necessità di fare eventuali supplenze.
Non tutte le scuole sono come le hai descritte. Non so se hai già la possibilità di scegliere, ma se ce l'hai, semplicemente cercati un istituto normale. Il lavoro su sostegno mi ha arricchito professionalmente in modi che fatico ancora a quantificare: ma è il più difficile di tutti. Eppure ti consiglio di lavorarci per una decina d'anni, augurandoti di trovare un posto, come è successo a me, dove vivere questo ruolo in maniera costruttiva. Sarai un insegnante migliore, senza alcun dubbio.
E conoscerai la gnatologia!
apollonius- Messaggi : 400
Data d'iscrizione : 12.10.12
Re: Lavorare su sostegno
Buongiorno, come ti hanno scritto sono problematiche comuni. Ci sono istituti più virtuosi ed altri meno... A volte le figure di sostengo (insegnanti, aec,...) sembrano una realtà parallela rispetto alla vita di classe, specie per i casi più gravi. Gli insegnanti di sostegno migliori che ho incontrato sono quelli che non solo si sono spesi per i loro alunni, ma che hanno saputo anche essere assertivi con colleghi e genitori. Non è facile e non è da tutti; ho visto anche insegnanti con tanto di specializzazione, tfa etc. fare molta fatica e farsi sopraffare da un contesto "ostile". Oppure dopo anni denunciare i loro limiti e chiedere di essere caricati di meno. Siamo tutti umani e, talvolta, un caso è così grave e delicato che tra scuola e famiglia non sono certo rose e fiori, perché le dinamiche da tenere in considerazione sono molte. Il lavoro in team è il segreto per superare le difficoltà, ma spesso il team non c'è purtroppo e allora... si fa del proprio meglio.
Antis- Messaggi : 320
Data d'iscrizione : 25.03.22
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