Fast learning primaria

La signora maestra assegna ad una quinta 4 pagine di geometria da studiare. Nell arco di 4 pagine abbiamo: superficie laterale e totale di parallelepipedi cubo prisma regolare piramide regolare cilindro, volume del cubo, parallelepipedo, calcolo del volume di un solido irregolare immergendo in un contenitore di acqua e, rullo di tamburi,  un accenno alla spinta idrostatica tanto per non farci mancare nulla.
Ovviamente i bambini devono studiare tutto ed essere in grado, nelle more della spiegazione in classe, di svolgere 4 pagine di calcoli fondo libro..
E pensare che ai miei tempi si faceva un argomento, limitato alla volta, con esercizi mirati e graduali..
Oggi, a guardare i compiti dei bambini e questi libroni delle elementari, parrebbe che in 2 media i ragazzini debbano già maneggiare con scioltezza integrali di flusso e leggi dell elettromagnetismo.. 
..e invece...e invece più roba viene proposta, rapidamente e in proporzioni industriali per inseguire questi libri  che' ormai contengono tutto li scibile umano ( in quello di scienze c è il progetto di una diga, così al termine della quinta possono gia essere tecnici respobsabili di impianti idroelettrici e firmare calcoli strutturali ), meno concretamente imparano, giacché poi, 5 anni più tardi, in 2 superiore, non hanno idea di cosa sia un volume o una circonferenza.

tutto dipende da un'interpretazione arbitraria da parte di maestre ed editori delle già non chiarissime indicazioni nazionali, che almeno per la primaria, a mio avviso, andrebbero totalmente riviste: obiettivi chiari, limitati, ben scanditi nel tempo e ineludibili.

...e poi, da adulti, magari popoleranno i marciapiedi...almeno li sapessero anche rimettere in sesto, visto e considerato che sono sempre là, con o senza cani...
non ti crucciare, magari indirizza bene tuo figlio nella lettura e nel calcolo, e meno sul cellulare, sul resto purtroppo puoi fare poco, il processo di retrocessione è ormai avviato da tempo...

Povera Italia, poveri studenti.

Patrizio Bianchi ne ha parlato durante l’evento “I Giovani nel cuore dell’Europa“, svolto il 3 giugno. E lo ha fatto cercando di convincere i più scettici ad adeguarsi. Il titolare del dicastero dell’Istruzione ha detto loro che bisogna uscire “dal mito ossessivo del programma, l’ossessione di ognuno di noi. Bisogna andare” oltre a “quei muri dei programmi, cercando gli strumenti per capire quello che è stato e sarà”.

Secondo il responsabile del MI è ora di puntare ad “una scuola basata sulla capacità di progetto”, da realizzare in modo soggettivo e quindi rifiutando modelli didattico-formativi precostituiti. “L’esame di Stato di quest’anno si basa su questo principio”, ha sottolineato Bianchi.

cdfjgrjgnjugf ha scritto:Povera Italia, poveri studenti.

Patrizio Bianchi ne ha parlato durante l’evento “I Giovani nel cuore dell’Europa“, svolto il 3 giugno. E lo ha fatto cercando di convincere i più scettici ad adeguarsi. Il titolare del dicastero dell’Istruzione ha detto loro che bisogna uscire “dal mito ossessivo del programma, l’ossessione di ognuno di noi. Bisogna andare” oltre a “quei muri dei programmi, cercando gli strumenti per capire quello che è stato e sarà”.

Secondo il responsabile del MI è ora di puntare ad “una scuola basata sulla capacità di progetto”, da realizzare in modo soggettivo e quindi rifiutando modelli didattico-formativi precostituiti. “L’esame di Stato di quest’anno si basa su questo principio”, ha sottolineato Bianchi.

Qualcuno mandi in pensione Bianchi.
Qualcuno ci liberi da questo governo da film horror

Io ormai sono fuori dal tunnel dei figli alle elementari, ma da parte di amici, parenti e conoscenti vari, è molto più frequente sentire la lamentela esattamente opposta, cioè che non fanno quasi niente di contenuti, e che i ragazzini si annoiano a fare solo cornicette colorate e pensierini di quattro righe. L'idea che li facciano studiare troppo, o roba troppo difficile, proprio non la sento, e non la sentivo nemmeno prima... al massimo qualche genitore si lamentava dei compiti a casa, ma non perché fossero troppo difficili, ma solo perché venivano vissuti come una seccatura oer i genitori, non per il bambino.

paniscus_2.1 ha scritto:Io ormai sono fuori dal tunnel dei figli alle elementari, ma da parte di amici, parenti e conoscenti vari, è molto più frequente sentire la lamentela esattamente opposta, cioè che non fanno quasi niente di contenuti, e che i ragazzini si annoiano a fare solo cornicette colorate e pensierini di quattro righe. L'idea che li facciano studiare troppo, o roba troppo difficile, proprio non la sento, e non la sentivo nemmeno prima... al massimo qualche genitore si lamentava dei compiti a casa, ma non perché fossero troppo difficili, ma solo perché venivano vissuti come una seccatura oer i genitori, non per il bambino.

il troppo e il troppo poco sono, per me, due facce della stessa medaglia: con l'abolizione dei programmi nazionali e l'adozione delle indicazioni nazionali, che nel caso della primaria sono particolarmente deleterie, non c'è alcuna chiarezza per scuole e insegnanti di cosa vada fatto e con quale scansione temporale. E' tutto sullo stesso piano, dalle cornicette alle tabelline agli elementi di statistica. In più aggiungiamoci le nuove mode pedagogiche, il lavaggio del cervello subito dai nuovi insegnanti, lo stigma verso chi proponga riassunti, tabelline, dettati, corsivo eccetera e il quadro è completo. La scuola da riformare in Italia è proprio quella più riformata, cioè la primaria.

herman il lattoniere ha scritto:

paniscus_2.1 ha scritto:Io ormai sono fuori dal tunnel dei figli alle elementari, ma da parte di amici, parenti e conoscenti vari, è molto più frequente sentire la lamentela esattamente opposta, cioè che non fanno quasi niente di contenuti, e che i ragazzini si annoiano a fare solo cornicette colorate e pensierini di quattro righe. L'idea che li facciano studiare troppo, o roba troppo difficile, proprio non la sento, e non la sentivo nemmeno prima... al massimo qualche genitore si lamentava dei compiti a casa, ma non perché fossero troppo difficili, ma solo perché venivano vissuti come una seccatura oer i genitori, non per il bambino.

il troppo e il troppo poco sono, per me, due facce della stessa medaglia: con l'abolizione dei programmi nazionali e l'adozione delle indicazioni nazionali, che nel caso della primaria sono particolarmente deleterie, non c'è alcuna chiarezza per scuole e insegnanti di cosa vada fatto e con quale scansione temporale. E' tutto sullo stesso piano, dalle cornicette alle tabelline agli elementi di statistica. In più aggiungiamoci le nuove mode pedagogiche, il lavaggio del cervello subito dai nuovi insegnanti, lo stigma verso chi proponga riassunti, tabelline, dettati, corsivo eccetera e il quadro è completo. La scuola da riformare in Italia è proprio quella più riformata, cioè la primaria.

Non dimentichiamo poi l ossessione verso i libri di testo,  sempre più numerosi, sempre più corposi..e allora quando per n motivi si rimane indietro con il programma,  o semplicemente con l attivita didattica, poi è un attimo sommergere gli alunni di valanghe di argomenti perché " dobbiamo finire il libro"
Di tutta questa mole di dati, concetti, informazioni non esercitate e sedimentate, poi arrivati alle medie non rimane praticamente nulla