ancora sullo sciopero

Salve mi è capitato di scioperare in passato e non ho mai comunicato le mie intenzioni alla scuola. Quest'anno lavorando nella scuola dell'infanzia sono stata oggetto di un vero e proprio tartassamento. In primis della mia collega di sezione che voleva sapere per organizzarsi la giornata (lei non scioperava e dovendo assicurare il servizio mensa avrebbe dovuto fare un'ora in più, e non capisco come quell'ora in più le potesse cambiare la vita), poi dalla coordinatrice di plesso, secondo la quale in merito ad un accordo fatto anni fa con il dirigente, si deve comunicare lo sciopero, trattandosi di una scuola dell'infanzia noi dobbiamo assicurare un servizio e bla bla son bimbi piccoli non ragazzi delle superiori ecc ecc. Poi per ultimo i genitori, veri e propri rompiscatole, che di continuo volevano sapere cosa facessi. Una mamma ha continuato a dirmi che non era legale lasciarli così in forse e che si sarebbe informata sulla normativa, lei che lavora 8 ore in ufficio e noi facciamo appena 4 ore al giorno! A parte dimostrare quanto il lavoro nella scuola dell'infanzia sia sottovalutato e considerato solo alla stregua di un parcheggio - la maggior parte dei genitori ignora le motivazioni dello sciopero e pensano solo a dove dover sistemare i figli - questa persona mi ha mancato di rispetto e quasi velatamente minacciato. Ora chiedo, trattandosi di una scuola dell0infanzia, sono tenuta a rispettare un fantomatico accordo - che non ho assolutamente letto e che non ho sottoscritto - o comportarmi come sempre fatto? E per piacere non ditemi che è una questione di buon senso, perchè i genitori sono avvisati e possono organizzarsi come meglio credono.
grazie

La normativa sullo sciopero recita:"Stai a casa e strafottetene...non è un problema tuo!". Saluti!
PS: al di là della battuta..."Il diritto dis ciopero è garantito dalla Costituzione e può essere fruito da tutti i lavoratori, salvo il rispetto della legge sui servizi pubblici essenziali (146/90), la quale prevede alcune restrizioni che rilevano, per lo più, in capo al personale Ata e alle organizzazioni sindacali. Le modalità di attuazione della legge 146/90 sono contenute in un accordo allegato al CCNL del 98/2001, tuttora in vigore. Per quanto riguarda i docenti non sono previsti contingenti per lo svolgimento del servizio (possono scioperar anche tutti i docenti contemporaneamente), ma è previsto un tetto massimo annuale per le astensioni fino a 40 ore individuali (equivalenti a 8 giorni) per gli insegnanti della scuola d'infanzia e primarie e fino ad un massimo di 60 ore (12 giorni) per i docenti delle scuole secondarie. Ogni sciopero anche se breve non può superare per ciascun ordine di scuola i 2 giorni consecutivi e tra un'azione e la successiva deve intercorrere un intervallo non inferiore a 7 giorni. Non è consentito scioperare durante gli scrutini (anche se qui ho qualche dubbio, credo si riferisca solo agli scrutini di classi terminali e/o con esame (III media, V superiore e III anno dei professionali dove c'è l'esame interno di qualifica)) e gli esami. IN OCCASIONE DI OGNI SCIOPERO I DIRIGENTI SCOLASTICI DEVONO INVITARE (E SOTTOLINEO INVITARE) I DOCENTI IN FORMA SCRITTA A COMUNICARE LA PROPRIA ADESIONE AL FINE DI RIORGANIZZARE IL SERVIZIO PER TEMPO. FERMO RESTANDO CHE TALE COMUNICAZIONE NON COSTITUISCE ATTO DOVUTO PER GLI INSEGNANTI, CHE POSSONO LEGITTIMAMENTE ASTENERSI DALL'ADERIRE ALL'INVITO".Quindi non c'è accordo sottobanco che tenga e se è stato verbalizzato tale accordo in collegi precedenti è assolutamente illegittimo, quindi spero che tu sia stata a casa l'8 e non abbia comunicato nulla a nessuno (dirigente, vicaria, genitori, bidelle, Protezione Civile o Esercito della Salvezza che sia...), perchè la tua domanda credo si riferisse allo sciopero di venerdì scorso. Saluti

sì si riferiva a quello, grazie!