SECONDA LINGUA e l'organico calcolato "diversamente" per gli IDR
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SECONDA LINGUA e l'organico calcolato "diversamente" per gli IDR
L’organico degli insegnanti viene calcolato – come tutti sappiamo – sul numero degli alunni.
Forse tutti non sanno che non è così per tutti gli insegnanti. Una normativa del 1985 impedisce di accorpare le classi per IRC (anche se nella classe ci fosse 1 solo alunno avvalentesi), mentre è prassi accorparle 1) in itinere, per l'insegnamento di seconda lingua e 2) con il Riordino Gelmini, in fase di costituzione-classi ad inizio anno (sempre di più, due seconde costituiscono una terza per l’anno successivo). Questo "gonfia" enormemente l'organico degli IDR, che devono essere, necessariamente, uno-per-classe alle Superiori (grado di scuola dove attualmente c'è il maggior numero di soprannumerari) e impedisce la formazione, appunto, di soprannumerari.
E a proposito di soprannumerari, proprio quest'anno alle Superiori c'è un'altra materia che ha una sola ora/settimana e sono alcuni laboratori di materie di indirizzo (e quindi professionalizzanti) degli Istituti Tecnici: gli insegnanti di quei laboratori sono in forte esubero e rischiano il licenziamento, con le nuove normative.
Inoltre, è di oggi la notizia che i soprannumerari che hanno chiesto in passato la mobilità territoriale o professionale non sono più salvaguardati relativamente al rientro nella propria scuola di titolarità.
Una cosa da fare subito, per ristabilire equità, sarebbe quella di calcolare l'organico degli IDR esattamente come si fa con tutti gli altri insegnanti e soprattutto per “seconda lingua”: e cioè IN BASE AL NUMERO DEGLI ALUNNI CHE SI AVVALGONO DELLA MATERIA. E di ripetere alle Curie la famosa frase di GPII: "Non abbiate paura" e poi ancora "Abbiate fede", anche se non siamo sul lago di Tiberiade e la posta in gioco è infinitamente minore. Oppure magari la parabola dei talenti, a proposito del terzo servo, quello che si preoccupo’ di “proteggere” il suo talento.
La paura di calcolare l'organico degli IDR in base al numero degli alunni - così come avviene per qualsiasi indirizzo che ogni anno deve "guadagnarsi" gli alunni sul campo (in genere tra novembre e gennaio nelle giornate di "Scuola Aperta") -, responsabilizzerebbe gli insegnanti di religione a autovalutare il proprio insegnamento e a inserirsi a pieno titolo nella “mentalità della Scuola di oggi” che - ci piaccia o no! - è una scuola che deve offrire in modi sempre più originali e interessanti i propri saperi e la propria offerta formativa.
Perchè un insegnante di seconda lingua deve essere obbligato, di fatto, a “farsi valutare”, dagli alunni e dalle famiglie che - mediante la scelta o meno della seconda lingua - determina gli organici di quella classe di concorso, mentre all'IDR non è permesso di valutare l'indice di interesse della materia e del suo insegnamento poiché egli verrà assunto in quella classe sia che ci sia UN ALUNNO O 25 AVVALENTISI?
Capite la disparità di trattamento che esiste, nella prassi, tra SECONDA LINGUA OBBLIGATORIA (ma opzionale) e IRC che è addirittura FACOLTATIVA?
Quanto espresso nelle righe precedenti significa che, di fatto, IRC è una materia FACOLTATIVA solo "in teoria", poichè l'organico degli IDR non viene calcolato sulla base della scelta delle famiglie di avvalersi di IRC; ovvero, si potrebbe dire che IRC è facoltativa per l'utenza ma non è facoltativa per lo Stato-reclutamento. Esattamente il contrario di quello che si fa per le altre materie e per la scuola in generale.
E' un po' - mutatis mutandis - lo stesso ragionamento che lo Stato ha fatto per l'8x1000: l'8x1000 che arriva alla Ch. Cattolica non è quello reale che i cittadini scelgono di dare alla Ch. ma è "gonfiato" da coloro che scelgono di non mettere nessuna crocetta (si stima circa due terzi degli italiani), in quanto ripartito IN PROPORZIONE alle scelte espresse e cioè in misura maggiore alla Ch. Catt.
Insomma, cambia l'argomentum ma il meccanismo è sempre quello: il protezionismo.
Che nel pensiero moderno si chiama "inequità".
E che, in un'ottica cristiana, si chiama "paura nel futuro, mancanza di Fiducia, Potere".
Forse tutti non sanno che non è così per tutti gli insegnanti. Una normativa del 1985 impedisce di accorpare le classi per IRC (anche se nella classe ci fosse 1 solo alunno avvalentesi), mentre è prassi accorparle 1) in itinere, per l'insegnamento di seconda lingua e 2) con il Riordino Gelmini, in fase di costituzione-classi ad inizio anno (sempre di più, due seconde costituiscono una terza per l’anno successivo). Questo "gonfia" enormemente l'organico degli IDR, che devono essere, necessariamente, uno-per-classe alle Superiori (grado di scuola dove attualmente c'è il maggior numero di soprannumerari) e impedisce la formazione, appunto, di soprannumerari.
E a proposito di soprannumerari, proprio quest'anno alle Superiori c'è un'altra materia che ha una sola ora/settimana e sono alcuni laboratori di materie di indirizzo (e quindi professionalizzanti) degli Istituti Tecnici: gli insegnanti di quei laboratori sono in forte esubero e rischiano il licenziamento, con le nuove normative.
Inoltre, è di oggi la notizia che i soprannumerari che hanno chiesto in passato la mobilità territoriale o professionale non sono più salvaguardati relativamente al rientro nella propria scuola di titolarità.
Una cosa da fare subito, per ristabilire equità, sarebbe quella di calcolare l'organico degli IDR esattamente come si fa con tutti gli altri insegnanti e soprattutto per “seconda lingua”: e cioè IN BASE AL NUMERO DEGLI ALUNNI CHE SI AVVALGONO DELLA MATERIA. E di ripetere alle Curie la famosa frase di GPII: "Non abbiate paura" e poi ancora "Abbiate fede", anche se non siamo sul lago di Tiberiade e la posta in gioco è infinitamente minore. Oppure magari la parabola dei talenti, a proposito del terzo servo, quello che si preoccupo’ di “proteggere” il suo talento.
La paura di calcolare l'organico degli IDR in base al numero degli alunni - così come avviene per qualsiasi indirizzo che ogni anno deve "guadagnarsi" gli alunni sul campo (in genere tra novembre e gennaio nelle giornate di "Scuola Aperta") -, responsabilizzerebbe gli insegnanti di religione a autovalutare il proprio insegnamento e a inserirsi a pieno titolo nella “mentalità della Scuola di oggi” che - ci piaccia o no! - è una scuola che deve offrire in modi sempre più originali e interessanti i propri saperi e la propria offerta formativa.
Perchè un insegnante di seconda lingua deve essere obbligato, di fatto, a “farsi valutare”, dagli alunni e dalle famiglie che - mediante la scelta o meno della seconda lingua - determina gli organici di quella classe di concorso, mentre all'IDR non è permesso di valutare l'indice di interesse della materia e del suo insegnamento poiché egli verrà assunto in quella classe sia che ci sia UN ALUNNO O 25 AVVALENTISI?
Capite la disparità di trattamento che esiste, nella prassi, tra SECONDA LINGUA OBBLIGATORIA (ma opzionale) e IRC che è addirittura FACOLTATIVA?
Quanto espresso nelle righe precedenti significa che, di fatto, IRC è una materia FACOLTATIVA solo "in teoria", poichè l'organico degli IDR non viene calcolato sulla base della scelta delle famiglie di avvalersi di IRC; ovvero, si potrebbe dire che IRC è facoltativa per l'utenza ma non è facoltativa per lo Stato-reclutamento. Esattamente il contrario di quello che si fa per le altre materie e per la scuola in generale.
E' un po' - mutatis mutandis - lo stesso ragionamento che lo Stato ha fatto per l'8x1000: l'8x1000 che arriva alla Ch. Cattolica non è quello reale che i cittadini scelgono di dare alla Ch. ma è "gonfiato" da coloro che scelgono di non mettere nessuna crocetta (si stima circa due terzi degli italiani), in quanto ripartito IN PROPORZIONE alle scelte espresse e cioè in misura maggiore alla Ch. Catt.
Insomma, cambia l'argomentum ma il meccanismo è sempre quello: il protezionismo.
Che nel pensiero moderno si chiama "inequità".
E che, in un'ottica cristiana, si chiama "paura nel futuro, mancanza di Fiducia, Potere".
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