alunno che rifiuta il sostegno
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tata matilda
maria bianchi
gf
clace
9 partecipanti
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alunno che rifiuta il sostegno
l'alunno ha il sostegno da quest'anno e non vuole essere aiutato, si rifiuta, non vuole uscire dall'aula per lavorare e neanche in classe si vuole far aiutare, si fa aiutare solo durante le verifiche perchè è in forte difficoltà e sa che avrà il voto. ho provato a portarlo fuori anche con altri compagni che non hanno il sostegno o a portare fuori anche altri compagni che avevano delle difficoltà per fargli capire che uscire dall'aula è normale, ma dopo un pò ritorna a comportarsi allo stesso modo. si vergogna di avere il sostegno e così la famiglia.
come si fa?
come si fa?
clace- Messaggi : 1156
Data d'iscrizione : 04.09.10
Re: alunno che rifiuta il sostegno
A mio parere uscire dalla classe non è affatto "normale". Salvo particolari casi specifici e a seguito di una programmazione in cui si evidenziano i vantaggi o le necessità di operare tali attività fuori dalla classe. Le attività didattiche, nella stragrande maggioranza dei casi, andrebbero svolte in classe poiché l'alunno vi appartiene e la sua classe è il luogo deputato per lo svolgimento delle stesse.
Potresti provare a lavorare regolarmente in classe distribuendo i tuoi interventi di recupero a più alunni, non concentrando il tuo intervento solo su di lui e facendogli rendere conto che la tua presenza in classe è una risorsa quanto per lui tanto per gli altri.
Potresti provare a lavorare regolarmente in classe distribuendo i tuoi interventi di recupero a più alunni, non concentrando il tuo intervento solo su di lui e facendogli rendere conto che la tua presenza in classe è una risorsa quanto per lui tanto per gli altri.
gf- Messaggi : 111
Data d'iscrizione : 01.04.11
Re: alunno che rifiuta il sostegno
bravo gf,ma il problema e' 1 altro e anche molto grave,"educare i docenti curriculari"a sapere lavorare di concerto con gli insegnati specializzati.....cosi' da non creare le situazioni di cui sopra!!!
maria bianchi- Messaggi : 24
Data d'iscrizione : 23.02.12
Re: alunno che rifiuta il sostegno
maria bianchi ha scritto:bravo gf,ma il problema e' 1 altro e anche molto grave,"educare i docenti curriculari"a sapere lavorare di concerto con gli insegnati specializzati.....cosi' da non creare le situazioni di cui sopra!!!
Sì certo, capisco. Ma ciò è ancora più difficile se già gli insegnati di sostegno stessi si pongono a volte erroneamente in una posizione quasi subordinata al docente curriculare e ritengono che il loro ruolo sia unicamente limitato a quello "dell'insegnate privato" di...
gf- Messaggi : 111
Data d'iscrizione : 01.04.11
Re: alunno che rifiuta il sostegno
hai perfettamente ragioneeeee!!!!!
NON HO ANCORA COMPRESO SE QUELLO CHE DICI VIENE FATTO PER INCOMPETENZA E\O IGNORANZA...............................
NON HO ANCORA COMPRESO SE QUELLO CHE DICI VIENE FATTO PER INCOMPETENZA E\O IGNORANZA...............................
maria bianchi- Messaggi : 24
Data d'iscrizione : 23.02.12
Re: alunno che rifiuta il sostegno
Non riesci a fargli svolgere le attività differenziate facendolo restare in classe? Io ho 2 alunni che seguono una programmazione differenziata ma in genere riusciamo a lavorare in classe...
tata matilda- Messaggi : 566
Data d'iscrizione : 25.10.11
Re: alunno che rifiuta il sostegno
no, il punto è che non accetta di avere il sostegno e in classe vuole lavorare da solo o non lavora per niente perchè da solo non sa fare
clace- Messaggi : 1156
Data d'iscrizione : 04.09.10
Re: alunno che rifiuta il sostegno
Ci sono questi casi, purtroppo, ci sono, mica è colpa tua. Resta in classe, non sollecitarlo più ad uscire (forse puoi aver sbagliato, senza volere, nell'insistere troppo - ai ragazzi specie maschi non piace lasciare il gruppo "di riferimento", anche se magari non sono per nulla ben integrati cmq...) , ignoralo dopo un iniziale e sorridente buongiorno, interessati agli altri alunni della classe (sicuramente ce ne saranno che ne avranno bisogno pur senza avere il sostegno!!). Ora, non so se questa situazione si protrae dall'inizio dell'anno, certo è un po' tardi propinare consigli adesso che ne siamo alla fine... Cmq con infinita pazienza, lui vedendo che non "rompi" e resti serena lavorando con gli altri, che gli altri ti chiamano per le spiegazioni e per avere aiuto, cederà - prima o poi, poco o tanto, ma cederà.
In ogni caso, al prossimo glh fai presente chiaramente questa situazione, e descrivi dettagliatamente il suo comportamento, in modo da far vedere che comunque l'hai osservato tanto, il "tuo" alunno, al fine di trovare le giuste strategie per interagire con lui. Intanto, puoi preparare del materiale semplificato e farglielo consegnare dal docente curriculare di turno, sulle lezioni del giorno - certo qua ci vorrebbe taaaaanta collaborazione con i curriculari, che so per esperienza non essere cosa così tanto frequente, purtroppo... Ma sicuramente almeno qualcuno si "presterà" - è anche il suo alunno!!!!!!
E poi, come si dice.... noi facciamo tutto il possibile - per l'impossibile ci stiamo attrezzando...
In ogni caso, al prossimo glh fai presente chiaramente questa situazione, e descrivi dettagliatamente il suo comportamento, in modo da far vedere che comunque l'hai osservato tanto, il "tuo" alunno, al fine di trovare le giuste strategie per interagire con lui. Intanto, puoi preparare del materiale semplificato e farglielo consegnare dal docente curriculare di turno, sulle lezioni del giorno - certo qua ci vorrebbe taaaaanta collaborazione con i curriculari, che so per esperienza non essere cosa così tanto frequente, purtroppo... Ma sicuramente almeno qualcuno si "presterà" - è anche il suo alunno!!!!!!
E poi, come si dice.... noi facciamo tutto il possibile - per l'impossibile ci stiamo attrezzando...
Ospite- Ospite
alunno che rifiuta il sostegno
21.06.2014
Sia che sia l'alunno, la famiglia o entrambi la situazione non cambia, allora mi chiedo: a chi fa comodo un ragazzo certificato senza il loro consenso? E' difficile capire che chi non vuole il sostegno, per qualsiasi motivo, bisogna solo prenderne atto, altrimenti chi dovrà darne conto sarà solo l'insegnante di sostegno? In questi casi, cosa dovrebbe fare il collega di sostegno, ascoltare le lezioni frontali degli insegnanti della materia senza alcuna possibilità di interagire con nessuno? Se ci pagano per questo lo si dica chiaramente, altrimenti siamo fuori pista. E non si venga a dire che siamo di sostegno alla classe. Se non sbaglio, in un incontro sui BES, Salvatore Nocera sottolineò che il compito dell'insegnante di sostegno, previsto dalla legge, è di garantire l'integrazione dell'alunno H nel gruppo classe. E poi, non vi è mai capitato di avvicinarvi a qualche compagno della classe e capire dal suo sguardo: cosa vuole questo da me! Perciò, visto che spesso sono nominati insegnanti senza titolo, non sarebbe più giusto che ci vengano assegnati casi che necessitano veramente del sostegno?
Sia che sia l'alunno, la famiglia o entrambi la situazione non cambia, allora mi chiedo: a chi fa comodo un ragazzo certificato senza il loro consenso? E' difficile capire che chi non vuole il sostegno, per qualsiasi motivo, bisogna solo prenderne atto, altrimenti chi dovrà darne conto sarà solo l'insegnante di sostegno? In questi casi, cosa dovrebbe fare il collega di sostegno, ascoltare le lezioni frontali degli insegnanti della materia senza alcuna possibilità di interagire con nessuno? Se ci pagano per questo lo si dica chiaramente, altrimenti siamo fuori pista. E non si venga a dire che siamo di sostegno alla classe. Se non sbaglio, in un incontro sui BES, Salvatore Nocera sottolineò che il compito dell'insegnante di sostegno, previsto dalla legge, è di garantire l'integrazione dell'alunno H nel gruppo classe. E poi, non vi è mai capitato di avvicinarvi a qualche compagno della classe e capire dal suo sguardo: cosa vuole questo da me! Perciò, visto che spesso sono nominati insegnanti senza titolo, non sarebbe più giusto che ci vengano assegnati casi che necessitano veramente del sostegno?
Pin- Messaggi : 2
Data d'iscrizione : 01.03.11
Re: alunno che rifiuta il sostegno
Sono scettico...non tutto si può fare in classe...se devi dare dei chiarimenti suppletivi, rivedere qualcosa non puoi farlo in classe, sfido io a stare in una classe dove due docenti parlano ad alta voce...e non sempre lo svolgimento dell'attività didattica di classe può rispettare i tempi del ragazzo con il sostegno, così come a volte non è possibile "curvare" un intero anno di attività didattica di classe sulle esigenze del disabile.
Io partirei dalla sua volontà di far bene le verifiche...NON lo aiuterei più nelle verifiche ma gli farei capire che il mio aiuto viene PRIMA della verifica, che io posso aiutarlo a prepararsi bene per la verifica ma non DURANTE la verifica.
Io partirei dalla sua volontà di far bene le verifiche...NON lo aiuterei più nelle verifiche ma gli farei capire che il mio aiuto viene PRIMA della verifica, che io posso aiutarlo a prepararsi bene per la verifica ma non DURANTE la verifica.
Nessunpericolo- Messaggi : 274
Data d'iscrizione : 09.11.12
Re: alunno che rifiuta il sostegno
Sono scettico...non tutto si può fare in classe...se devi dare dei chiarimenti suppletivi, rivedere qualcosa non puoi farlo in classe, sfido io a stare in una classe dove due docenti parlano ad alta voce...e non sempre lo svolgimento dell'attività didattica di classe può rispettare i tempi del ragazzo con il sostegno, così come a volte non è possibile "curvare" un intero anno di attività didattica di classe sulle esigenze del disabile.
Io partirei dalla sua volontà di far bene le verifiche...NON lo aiuterei più nelle verifiche ma gli farei capire che il mio aiuto viene PRIMA della verifica, che io posso aiutarlo a prepararsi bene per la verifica ma non DURANTE la verifica.
Io partirei dalla sua volontà di far bene le verifiche...NON lo aiuterei più nelle verifiche ma gli farei capire che il mio aiuto viene PRIMA della verifica, che io posso aiutarlo a prepararsi bene per la verifica ma non DURANTE la verifica.
Nessunpericolo- Messaggi : 274
Data d'iscrizione : 09.11.12
Re: alunno che rifiuta il sostegno
Anch'io quest'anno avevo un alunno che non voleva il sostegno. Essendo i miei colleghi curriculari molto collaborativi, nel corso dell'anno qualche progresso c'è stato nella mia interazione con lui, ma certo non ho potuto aiutarlo come avrei voluto. In certi casi si fa quel che si può, non dipende da noi. Certo è un peccato, perchè quelle ore avrei potuto dedicarle all'altro mio alunno, che invece con me lavorava tanto e volentieri. L'anno prossimo premerò per una diminuzione delle ore nella sua classe, visto l'andazzo.
docente63- Messaggi : 1061
Data d'iscrizione : 11.06.13
Re: alunno che rifiuta il sostegno
Ma il docente di sostegno non è richiesto in accordo con la famiglia?
Cosa significa quindi che la famiglia si vergogna?
Ha capito che il ragazzo necessita di un aiuto e ha dato il consenso (e mi sembra di capire che non tutte le famiglie lo facciano) mi sembra già un passo importante verso l'accettazione.
Il resto lo fa il docente, il docente deve trovare il modo.
E se non lo trova sta comunque lì, l'integrazione di cui parla Pin non è unidirezionale.
E' vero che il compito del sostegno è quello di favorire l'integrazione ma se da una parte si aiuta l'alunno h ad inserirsi dall'altra bisogna aiutare la classe ad accogliere. Quindi si sta lì e si fa da intermediari.
Sarebbe bello avere un ragazzino riconoscente e desideroso di interagire con l'insegnante a lui dedicato, sarebbe gratificante per il docente, in effetti, però bisogna anche assecondare i desideri dell'alunno: vuole fare da solo, noi sappiamo che non può, ma lui vuole fare da solo. Cosa può sostenere la sua autostima più del fatto di riuscirci? Allora forse si può lavorare diversamente, non con l'alunno ma per l'alunno, preparando per lui insieme, su indicazione del, o dando indicazioni al docente curricolare affinchè le modalità didattiche, le proposte e le verifiche siano adeguate alle sue capacità.
Lavorare tanto per lui facendogli pensare di farcela da solo. Con approcci cauti.
Se alla fine del percorso, lui, ma soprattutto la famiglia, non sarà in grado di rendersi conto del lavoro fatto dall'insegnante di sostegno, amen. La gratificazione per l'insegnante sarà quella di sapere di aver fatto comunque un buon lavoro, in modo diverso dal solito.
Se i ragazzi con sostegno fossero in grado di valutare le loro difficoltà e capissero l'importanza di avere un aiuto forse non sarebbero ragazzi con necessità di sostegno.
Un po' come quando ci si trova di fronte ad uno psicopatico: quando si rende conto di aver bisogno di uno psichiatra è già sulla strada per la guarigione. Il difficile è fare in modo che accetti l'aiuto. Dopo è semplice. Questo è per te @docente63: sei stata assegnata a due casi in uno dei quali l'interazione è semplice a differenza che nell'altro, evidentemente però se ti hanno nominata c'è bisogno per entrambi e non so se sia deontologicamente corretto che tu "spinga" per affiancare di più uno dei due a discapito dell'altro.
Cosa significa quindi che la famiglia si vergogna?
Ha capito che il ragazzo necessita di un aiuto e ha dato il consenso (e mi sembra di capire che non tutte le famiglie lo facciano) mi sembra già un passo importante verso l'accettazione.
Il resto lo fa il docente, il docente deve trovare il modo.
E se non lo trova sta comunque lì, l'integrazione di cui parla Pin non è unidirezionale.
E' vero che il compito del sostegno è quello di favorire l'integrazione ma se da una parte si aiuta l'alunno h ad inserirsi dall'altra bisogna aiutare la classe ad accogliere. Quindi si sta lì e si fa da intermediari.
Sarebbe bello avere un ragazzino riconoscente e desideroso di interagire con l'insegnante a lui dedicato, sarebbe gratificante per il docente, in effetti, però bisogna anche assecondare i desideri dell'alunno: vuole fare da solo, noi sappiamo che non può, ma lui vuole fare da solo. Cosa può sostenere la sua autostima più del fatto di riuscirci? Allora forse si può lavorare diversamente, non con l'alunno ma per l'alunno, preparando per lui insieme, su indicazione del, o dando indicazioni al docente curricolare affinchè le modalità didattiche, le proposte e le verifiche siano adeguate alle sue capacità.
Lavorare tanto per lui facendogli pensare di farcela da solo. Con approcci cauti.
Se alla fine del percorso, lui, ma soprattutto la famiglia, non sarà in grado di rendersi conto del lavoro fatto dall'insegnante di sostegno, amen. La gratificazione per l'insegnante sarà quella di sapere di aver fatto comunque un buon lavoro, in modo diverso dal solito.
Se i ragazzi con sostegno fossero in grado di valutare le loro difficoltà e capissero l'importanza di avere un aiuto forse non sarebbero ragazzi con necessità di sostegno.
Un po' come quando ci si trova di fronte ad uno psicopatico: quando si rende conto di aver bisogno di uno psichiatra è già sulla strada per la guarigione. Il difficile è fare in modo che accetti l'aiuto. Dopo è semplice. Questo è per te @docente63: sei stata assegnata a due casi in uno dei quali l'interazione è semplice a differenza che nell'altro, evidentemente però se ti hanno nominata c'è bisogno per entrambi e non so se sia deontologicamente corretto che tu "spinga" per affiancare di più uno dei due a discapito dell'altro.
Re: alunno che rifiuta il sostegno
Ire ha scritto:Ma il docente di sostegno non è richiesto in accordo con la famiglia?
Cosa significa quindi che la famiglia si vergogna?
Ha capito che il ragazzo necessita di un aiuto e ha dato il consenso (e mi sembra di capire che non tutte le famiglie lo facciano) mi sembra già un passo importante verso l'accettazione.
Il resto lo fa il docente, il docente deve trovare il modo.
E se non lo trova sta comunque lì, l'integrazione di cui parla Pin non è unidirezionale.
E' vero che il compito del sostegno è quello di favorire l'integrazione ma se da una parte si aiuta l'alunno h ad inserirsi dall'altra bisogna aiutare la classe ad accogliere. Quindi si sta lì e si fa da intermediari.
Sarebbe bello avere un ragazzino riconoscente e desideroso di interagire con l'insegnante a lui dedicato, sarebbe gratificante per il docente, in effetti, però bisogna anche assecondare i desideri dell'alunno: vuole fare da solo, noi sappiamo che non può, ma lui vuole fare da solo. Cosa può sostenere la sua autostima più del fatto di riuscirci? Allora forse si può lavorare diversamente, non con l'alunno ma per l'alunno, preparando per lui insieme, su indicazione del, o dando indicazioni al docente curricolare affinchè le modalità didattiche, le proposte e le verifiche siano adeguate alle sue capacità.
Lavorare tanto per lui facendogli pensare di farcela da solo. Con approcci cauti.
Se alla fine del percorso, lui, ma soprattutto la famiglia, non sarà in grado di rendersi conto del lavoro fatto dall'insegnante di sostegno, amen. La gratificazione per l'insegnante sarà quella di sapere di aver fatto comunque un buon lavoro, in modo diverso dal solito.
Se i ragazzi con sostegno fossero in grado di valutare le loro difficoltà e capissero l'importanza di avere un aiuto forse non sarebbero ragazzi con necessità di sostegno.
Un po' come quando ci si trova di fronte ad uno psicopatico: quando si rende conto di aver bisogno di uno psichiatra è già sulla strada per la guarigione. Il difficile è fare in modo che accetti l'aiuto. Dopo è semplice. Questo è per te @docente63: sei stata assegnata a due casi in uno dei quali l'interazione è semplice a differenza che nell'altro, evidentemente però se ti hanno nominata c'è bisogno per entrambi e non so se sia deontologicamente corretto che tu "spinga" per affiancare di più uno dei due a discapito dell'altro.
Concordo su tutto il discorso.
dami- Messaggi : 1158
Data d'iscrizione : 28.08.11
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