Pagamento/maturazione dei giorni del ponte del 1° maggio (sospensione per chiusura scuola + festività)

Versione dettagliata:
Sono una docente in supplenza temporanea che ha prestato servizio dal 29/09/2011 al 28/04/2012 (maturata la domenica 29/04) su posto di titolare che ha variato la tipologia di assenza (maternità, malattia propria e dei figli, congedo parentale, legge 104). Mi è stato inoltre riproposto l'incarico con decorrenza 02/05 per nuova assenza della stessa titolare, ma non mi si vuole riconoscere né economicamente né giuridicamente il 30/04 e il 1° maggio in quanto il 30/04 era sospensione dell'attività didattica prevista dal calendario regionale e deliberata come chiusura della scuola. E' corretta questa interpretazione?
Per le ragioni di cui al comma 3 dell'articolo 40 del CCNL 2006/2009 («In tali casi, qualora il docente titolare si assenti in un'unica soluzione a decorrere da una data anteriore di almeno sette giorni all'inizio di un periodo predeterminato di sospensione delle lezioni e fino a una data non inferiore a sette giorni successivi a quello di ripresa delle lezioni, il rapporto di lavoro a tempo determinato è costituito per l'intera durata dell'assenza. Rileva esclusivamente l’oggettiva e continuativa assenza del titolare, indipendentemente dalle sottostanti procedure giustificative dell’assenza del titolare medesimo»), la supplenza temporanea non dovrebbe essere prorogata nei riguardi dello stesso supplente già in servizio a decorrere dal giorno successivo a quello di scadenza del precedente contratto?
O è corretto chiamare invece in causa, come sarebbe propensa a fare la mia scuola, il comma 5 dell'art. 7 del “Regolamento delle supplenze” secondo il quale «nel caso in cui ad un primo periodo di assenza del titolare ne consegua un altro intervallato da un periodo di sospensione delle lezioni si procede alla conferma del supplente già in servizio; in tal caso il nuovo contratto decorre dal primo giorno di effettivo servizio dopo la ripresa delle lezioni»?
Secondo me questi due articoli non sono in contrasto: semplicemente, l'art. 7 è più focalizzato sulla sottolineatura che la riconferma della supplenza spetta al docente già in servizio in precedenza, per ragioni di continuità didattica, anche nel caso in cui non valgano le condizioni riguardanti i periodi di sette giorni di cui sopra e l'art. 40 si innesta su di esso focalizzandosi maggiormente sulla sottolineatura delle garanzie e dei diritti che spettano al docente precario medesimo nei casi in cui sussistano anche queste ulteriori condizioni! Che ne dite?



Versione breve:
Docente in supplenza temporanea con contratto fino al 29/04; 30/04 deliberata chiusura scuola; 1/05 festività; proroga contratto dal 2/05; ho diritto al pagamento di 30/04 e 1/05?

se il 30 aprile e il 1 maggio la titolare è rientrata, cioè i due gg non sono coperti da certificato qualunque esso sia, la supplenza è confermata , altrimenti è prorogata e con pagamenti di tutte le giornate

Scusa, Giulia, ma mi sembra molto difficile poter affermare che la titolare sia «rientrata» il 30 aprile e il 1° maggio dal momento che la scuola era chiusa e che lei non avrebbe potuto prendere servizio neanche volendo! (Capirei l'uso del verbo «rientrare» in casi di prese di servizio fittizie come quelle che avvengono durante le vacanze di Natale in cui spesso un titolare, pur non rientrando in classe – e, il più delle volte, non varcando nemmeno per un solo giorno la soglia d'ingresso della scuola – risulta effettivamente rientrato in servizio, ma qui stiamo parlando d'altro.)

Disquisizioni lessicali a parte, comunque, no, la titolare non ha coperto con nessun certificato quei due giorni (del resto, altrimenti, credo non ci sarebbero stati dubbi in merito ai miei diritti né da parte mia né da parte della segreteria): ella ha intenzionalmente fatto terminare il vecchio periodo di malattia appena prima di essi e ha fatto ricominciare quello nuovo dal 2 maggio per non “mangiarsi”/sprecare nemmeno un giorno inutilmente.

Ora, davvero, mi confermi che secondo te quei due giorni non mi spettano né giuridicamente né economicamente? A me sembra che questo sia in contrasto con il succitato comma 3 dell'art. 40, dal momento che, se, come viene spiegato, prescindiamo «dalle sottostanti procedure giustificative dell’assenza», la docente titolare si è effettivamente assentata «in un'unica soluzione a decorrere da una data anteriore di almeno sette giorni all'inizio di un periodo predeterminato di sospensione delle lezioni e fino a una data non inferiore a sette giorni successivi a quello di ripresa delle lezioni».

Insomma, mi par di capire che l'inghippo possa eventualmente stare solo nelle parole «in un'unica soluzione», ma a me sembra proprio innegabile che, di fatto, l'assenza sia stata in un'unica soluzione o, come infatti si usa dire con lo stesso sostantivo in lingua italiana, senza soluzione di continuità.

Ma magari sbaglio e allora ribadiscimelo.

il 30 era chiusa o c'era solo sospensione dell'attività didattica? sono due cose un po' diverse: la segreteria funzionava? Nel caso funzionasse, la titolare era in servizio, senza un certificato

Ringraziandoti per il tempo e l'attenzione che cortesemente mi stai dedicando, ribadisco quanto già scritto (e sottolineato) nel mio primo messaggio: la scuola era proprio chiusa, completamente.

"ma non mi si vuole riconoscere né economicamente né giuridicamente il 30/04 e il 1° maggio in quanto il 30/04 era sospensione dell'attività didattica prevista dal calendario regionale e deliberata come chiusura della scuola."

Te l'ho chiesto perchè hai scritto entrambe le cose; se la scuola era chiusa, allora la titolare non poteva rientrare, quindi il tuo contratto va prorogato e non confermato, con relativo pagamento di tutti i gg

Ah, ecco!

Scusa il fraintendimento, ma con quelle mie parole avevo solo inteso specificare che la chiusura completa della scuola si innestasse su una precedente (quanto, ex post, ininfluente, ne convengo) sospensione delle attività didattiche già sancita dal calendario regionale.

Ti chiedo ancora un'ultima cortesia, sebbene non sappia se sia in tuo potere esaudirla: sarebbe possibile riportare la sintesi di questo mio caso nello spazio della rubrica "Chiedilo a Lalla" di domani? Te lo chiedo perché il mio Dirigente Scolastico mi ha detto espressamente che si sarebbe rimesso «alla risposta di Lalla», ma io ho già provato a scriverle due volte nei giorni scorsi senza mai ottenere risposta. So che sembra paradossale, ma credo che questa sarebbe l'unica strada per far valere i miei diritti senza imbarcarmi in contenziosi altrimenti spiacevoli e verosimilmente poco meno che interminabili!

Grazie mille fin d'ora (eventualmente a entrambe)!

Proroga. Senza dubbio. Credo che Lalla non avrà dubbi.