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Messaggio Da S.F. Lun Lug 09, 2012 9:45 pm

Promemoria primo messaggio :

Ciao a tutti.
Ho visto che molti insegnanti di religione e non parlano degli insegnanti di religione.
Avrei bisogno di un consiglio, sapendo di trovarmi in una situazione delicata.
Insegno religione da molti anni. Sono a tempo determinato e sono stabilizzata.
Insegno in due scuole primarie. Per adesso ho la cattedra completa.
Il direttore dell'ufficio scuola della curia mi ha detto che il dirigente scolastico non desidera più avermi nella sua scuola l'anno prossimo.
Allora, la curia vorrebbe lasciarmi solo con l'altra mezza cattedra. Io vorrei avere la cattedra intera.
Mi sono rivolta ai sindacati. Mi hanno detto di chiedere un appuntamento con il direttore dell'ufficio scuola. Lui mi ha dato appuntamento per domani pomeriggio alle 16.
I sindacati mi hanno detto di riferire loro quello che accade durante il colloquio. Poi interverranno loro.
Ci sono consigli?
Grazie!

S.F.

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Messaggio Da Ospite Gio Lug 12, 2012 2:10 pm

7) a questi sei punti si aggiunga un lavoro didattico ed educativo enormemente diverso (relativamente all'impegno che l'insegnamento richiede), in quantoMi piace il termine “diverso”. Anche perché, ammettiamolo, ci sono idr che lavorano di più e idr che lavorano di meno in termini di preparazione del materiale e preparazione delle lezioni.

- mancando in IRC step di valutazione (debiti, corsi di recupero, esami finali), l'apprendimento dell'alunno e l'insegnamento dell'IDR non viene di fatto mai verificato - o viene verificato in modo, per così dire, formativo-soggettivo e non sommativo;
Effettivamente. Però in alcuni istituti hanno cercato di “omogeneizzare” l’irc, nel senso che hanno richiesto di usare gli stessi libri di testo, fare lo stesso programma e fare identiche verifiche. Ricordo che l’irc è considerata una materia orale e l’idr non è obbligato a fare delle verifiche scritte. Basta guardare la scheda di valutazione, dove si dice che viene valutato l’impegno e l’interesse con cui l’alunno ha seguito le lezioni. D’altra parte, l’idr deve adattare il suo metodo alle classi che trova. Non è facile pensare, per esempio, ad un programma che valga per tutta la diocesi e che venga seguito da tutti gli idr. Le situazioni sono diverse.
Però, ammetto che noi idr abbiamo meno vincoli a portare a termine un programma.

- l'unica ora settimanale non permette lo stabilirsi di una minimale relazione tra alunno e insegnante e l'inserimento dell'IDR all'interno delle dinamiche del consiglio di classe (a volte ho sentito IDR che, colludendo con l'alunno, si meravigliavano della valutazione dell'alunno in certe altre materie e minimizzavano i giudizi del consiglio di classe);
Si, capita. Secondo me, chi va bene nelle altre materie e non in religione spesso è perché se ne frega della religione. E poi, in genere che cosa vuol dire per un idr che un alunno va bene? Vuol dire non solo che segue la lezione, ma che si comporta bene.

- il lavoro domestico (compiti da correggere, misurazione e valutazione - con tutte le fatiche che esse comportano, anche sul piano della conflittualità con i ragazzi e le famiglie - attraverso cui passa, anche da ciò, l'educazione - non esiste;
Se un idr dovesse dare dei compiti è la sua fine. Si troverebbe contro tutti i genitori. E nessuno farebbe i compiti. Per quanto riguarda la conflittualità tra idr e famiglie, c’è conflittualità. Anche se spesso prevale il menefreghismo nelle famiglie.
Nelle primarie la conflittualità con i genitori è più evidente.

- i colloqui con i genitori sono ridotti;Io ho fatto due ore per scuola di colloqui per quadrimestre. In più ero presente due ore per scuola per quadrimestre per la consegna delle schede di valutazione. Nelle scuole secondarie, l’idr è presente per un’ora alla settimana per i colloqui con le famiglie.

- non vi è l'impegno didattico di "essere indietro col programma", sia per le classi intermedie e sia per le classi terminali;
Si. Non c’è neanche l’INVALSI di religione.

- non vi è l'impegno umano, didattico ed educativo di far lezione a 29 alunni;
Se la classe di 29 alunni fosse composta da soli avvalenti, ci sarebbe questo impegno.

- i consigli di classe sono, ovviamente, numerosi nella calendarizzazione ma poi di fatto vi sono molte assenze da parte degli IDR per impegni coincidenti; anche dal punto di vista qualitativo i consigli di classe a cui partecipano non vengono vissuti col medesimo impegno con cui vengono partecipati dagli insegnanti curriculari;
Certo. Però poi, soprattutto nel caso degli scrutini contemporanei, l’idr deve far intervenire i dirigenti scolastici perché si mettano d’accordo. Poi sembra che la colpa sia dell’idr. Poi, quando dici che i consigli di classe non vengono vissuti allo stesso modo, non so. Intanto, molti idr sanno che il loro punto di vista e le loro proposte non vengono prese in considerazione. Poi, mi piacerebbe sapere in che modo l’idr può partecipare con impegno ad un consiglio di classe o di interclasse. Io ho fatto in più occasioni il segretario di verbale. In altre occasioni ho ricopiato io (gratis) al computer gli appunti dei verbali e li ho stampati. Ho partecipato con impegno?

- con la Riforma Gelmini, l'unica ora settimanale - che fino a qualche anno fa veniva addotta dagli IDR come motivazione di carico gravoso e "unicum", rispetto alle altre materie - è stata paurosamente avvicinata al monte-ore di altre materie (storia, 2 ore; filosofia, 2 ore; filosofia nell'attivando liceo sportivo, 1 ora; arte, 2 ore; laboratori negli itc, 1 ora).
Cioè anche gli altri insegnanti si stanno avvicinando alla nostra situazione? È un gioco al ribasso.

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Messaggio Da S.F. Gio Lug 12, 2012 2:35 pm

Dibattito davvero molto interessante. Ho scoperto molte cose che non sapevo.
Mi ha colpito, in particolare, un'affermazione di Luca PS:
"4) la ricostruzione di carriera degli IDR ha un metodo di calcolo diverso da quella degli insegnanti di materia: per gli IDR tutti gli anni di precariato vengono calcolati al 100%, anzichè al 66% per gli anni successivi al quarto, come avviene per gli insegnanti di materia; questo calcolo peserà molto di più col nuovo sistema pensionistico contributivo;"
Se mi dovessero dare il part-time, la mia pensione (si parla di tempi molto lontani) sarà più bassa?
Inoltre, quest'anno avevo 24 ore di cattedra alla primaria. Prendevo circa 1350 euro al mese. (Li prenderò fino al 31 agosto). Se la curia non mi completa la cattedra, avrò sei classi, cioé 12 ore più la programmazione. 13 ore settimanali. Quanto dovrei prendere al mese?

S.F.

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Messaggio Da Dec Gio Lug 12, 2012 2:45 pm

S.F. ha scritto:Se mi dovessero dare il part-time, la mia pensione (si parla di tempi molto lontani) sarà più bassa?
Sì.

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Messaggio Da giovanna onnis Gio Lug 12, 2012 2:45 pm

LucaPS ha scritto:Giovanna, ti copio e incollo la mia tabellina, di cui i nostri colleghi con cui parlo non sanno mai nulla sulla situazione IDR.

1) l'insegnante di religione (IDR) delle medie viene pagato di più del collega di matematica o inglese perchè viene pagato come l'insegnante di religione delle superiori;

2) gli IDR hanno rinnovi contrattuali biennali, mentre gli insegnanti di materia hanno contratti triennali;

3) gli aumenti stipendiali dei rinnovi contrattuali (biennali) degli IDR vengono calcolati anche sulla I.I.S. oltrechè sullo stipendio tabellare, mentre agli insegnanti di materia gli aumenti stipendiali dei rinnovi contrattuali (triennali) sono calcolati solo sullo stipendio tabellare (esclusa I.I.S.); inoltre nel 2009 per gli IDR è stato permesso il recupero di tali scatti aggiuntivi biennali del 2,5% per ogni biennio a partire dal 2003;

4) la ricostruzione di carriera degli IDR ha un metodo di calcolo diverso da quella degli insegnanti di materia: per gli IDR tutti gli anni di precariato vengono calcolati al 100%, anzichè al 66% per gli anni successivi al quarto, come avviene per gli insegnanti di materia; questo calcolo peserà molto di più col nuovo sistema pensionistico contributivo;

5) gli IDR vengono "stabilizzati" anche da precari, in quanto la ricostruzione di carriera e la stabilizzazione dell'incarico avviene avviene automaticamente dopo quattro anni di supplenza, anche se - ad esempio - il precario è o sarà soprannumerario); gli IDR hanno quindi la ricostruzione di carriera anche da precari;

6) l'organico degli IDR viene calcolato in base ad una legge che vieta l'accorpamento-classi anche se vi è un solo alunno avvalentesi l'insegnamento di religione cattolica (materia non obbligatoria cioè facoltativa), contrariamente ad esempio all'organico di seconda e terza lingua (materia obbligatoria e opzionale) che invece viene calcolato in base all'accorpamento-classi. Inoltre, sono "accorpati" gli alunni che frequentano attività alternativa alla religione.

7) a questi sei punti si aggiunga un lavoro didattico ed educativo enormemente diverso (relativamente all'impegno che l'insegnamento richiede), in quanto

- mancando in IRC step di valutazione (debiti, corsi di recupero, esami finali), l'apprendimento dell'alunno e l'insegnamento dell'IDR non viene di fatto mai verificato - o viene verificato in modo, per così dire, formativo-soggettivo e non sommativo;

- l'unica ora settimanale non permette lo stabilirsi di una minimale relazione tra alunno e insegnante e l'inserimento dell'IDR all'interno delle dinamiche del consiglio di classe (a volte ho sentito IDR che, colludendo con l'alunno, si meravigliavano della valutazione dell'alunno in certe altre materie e minimizzavano i giudizi del consiglio di classe);

- il lavoro domestico (compiti da correggere, misurazione e valutazione - con tutte le fatiche che esse comportano, anche sul piano della conflittualità con i ragazzi e le famiglie - attraverso cui passa, anche da ciò, l'educazione - non esiste;

- i colloqui con i genitori sono ridotti;

- non vi è l'impegno didattico di "essere indietro col programma", sia per le classi intermedie e sia per le classi terminali;

- non vi è l'impegno umano, didattico ed educativo di far lezione a 29 alunni;

- i consigli di classe sono, ovviamente, numerosi nella calendarizzazione ma poi di fatto vi sono molte assenze da parte degli IDR per impegni coincidenti; anche dal punto di vista qualitativo i consigli di classe a cui partecupano non vengono vissuti col medesimo impegno con cui vengono partecipati dagli insegnanti curriculari;

- con la Riforma Gelmini, l'unica ora settimanale - che fino a qualche anno fa veniva addotta dagli IDR come motivazione di carico gravoso e "unicum", rispetto alle altre materie - è stata paurosamente avvicinata al monte-ore di altre materie (storia, 2 ore; filosofia, 2 ore; filosofia nell'attivando liceo sportivo, 1 ora; arte, 2 ore; laboratori negli itc, 1 ora).

- che altro?

Grazie LucaPS sei stato molto più esplicativo di me.
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Messaggio Da LucaPS Gio Lug 12, 2012 3:04 pm

Enrico, ti stavo rispondendo dettagliatamente ma poi mi sono accorto che i sette punti che ho elencato - e che ho cercato di sintetizzare - sono abbastanza chiari per rendere evidente - al di là delle argomentazioni di ciascuno - le specificità stipendiali, previdenziali, didattiche, educative, relazionali dell'iDR, che si presentano indubbiamente come migliorative per l'IDR.

Le uniche due argomentazioni che da parte dell'IDR sono state addotte da decenni anni per argomentare avverso questa situazione - simulando una situazione peggiore di quella che è la realtà - sono state: 1) "per IRC non esistono ruoli" e 2) "gli IDR hanno una faticosa promiscuità nelle classi e un numero significativo di consigli di classe, causa l'ora singola a settimana".
Tuttavia, entrambe queste argomentazioni oggi sono venute a cadere perchè 1) dal 2005 sono stati previsti i ruoli anche per IDR (ma non sono state cancellate le misure compensative stipendiali e previdenziali che erano state previste per la situazione pre-2005) e 2) all'unica ora/settimana si stanno paurosamente avvicinando anche altre materie (1 ora di geografia al biennio; 2 ore di storia; 2 ore di seconda lingua; 2 ore di arte; 2 ore di filosofia; 1 ora di filosofia nell'attivando liceo sportivo; 1 ora di laboratorio negli Ist. Tecn., etc.). Inoltre alle elementari l'IDR ha due ore/settimana, come altre materie.
Quindi la situazione delle altre materie si sta paurosamente avvicinando a quella degli IDR dal punto di vista organizzativo, a fronte invece del permanere pervicace delle differenze dal punto di vista stipendiale/previdenziale.

Inoltre, è emerso - purtroppo - da qualche anno il concetto di "accorpamento classi"; e allora consuetudini inveterate (es. il divieto di accorpamento per RC), prima accettate dal resto degli insegnanti, oggi emergono nella loro non equità; lo stesso dicasi per l'introduzione della seconda e terza lingua nelle scuole, che ha fatto emergere la questione dell'accorpamento-classi. Lo stesso dicasi per il blocco degli scatti stupendiali che, se è vero che è stato ovviamente attuato anche nei confronti degli IDR, rende non più accettabili le specificità stipendiali e di ricostruzione di carriera degli IDR che per decenni - in altra situazione economica della Società italiana e della Scuola - sono passate inosservate, anche per cattiva informazione dei colleghi di materia.

A tal proposito, qualcuno tenta sempre di "smuovere" qualcosa
http://www.orizzontescuola.it/node/24745

ma la situazione risente troppo dei meccanismi ideologici della questione "Chiesa Cattolica e laicità dello Stato" e della ricerca del consenso elettorale, che forse solo la crisi economica e la trasformazione dei fattori materiali potranno - nonostante a noi non piaccia, poichè crediamo nella preminenza dei fattori immateriali su quelli materiali! - portare al cambiamento su questa e su altre situazioni che riguardano il rapporto della Chiesa Cattolica - soprattutto quella italiana - nella Città dell'Uomo.

LucaPS

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Messaggio Da giovanna onnis Gio Lug 12, 2012 3:17 pm

enrico draghi ha scritto:Scusa Giovanna Onnis, permettimi delle osservazioni.
Mary M è stata insegnante di religione.
Grazie del chiarimento Enrico, ma l'avevo comunque capito

enrico draghi ha scritto:
Un'altra cosa: gli idr non possono battersi singolarmente per abolire i privilegi.

Certo non singolarmente, ma tutti insieme, ma.............secondo te lo farebbero? (E' gradita una risposta)

enrico draghi ha scritto:
Certo, è vero che la cosa migliore sarebbe quella di estendere i privilegi degli insegnanti di religione a tutti gli altri insegnanti.

Auspicabile, ma non realizzabile......quindi?? ........i privilegi rimangono

enrico draghi ha scritto:
Io adesso non voglio dire che tutti gli idr lavorino part-time, però molti idr hanno 20 ore su 24 alla primaria, 15 su 18 alla secondaria, ecc.

Questo, purtroppo, è un problema che riguarda tutti gli insegnanti....la precarietà del lavoro...anche per i docenti di ruolo.
Contrazioni nel numero di cattedree conseguenti tagli agli organici stanno generando esuberi in molte cdc, docenti di ruolo da una vita trasferiti d'ufficio in sedi distanti oltre 50 km dalla loro residenza, docenti precari da una vita che rimangono a casa senza avere più neanche una supplenza......quindi il "part-time obbligato" degli IdR non è il solo problema

enrico draghi ha scritto:
Altra precisazione. Hai detto: "Fino a pochi anni fa gli insegnanti di Religione erano precari a vita, non passavano mai di ruolo e ogni anno, oltre al nulla osta del vescovo, dovevano aspettare la chiamata del preside. Ma nel 2003, con legge ed apposito concorso, sono stati assunti a tempo indeterminato." Non è proprio così. Anche prima del concorso, come adesso, era la curia che ti diceva dove andare ad insegnare. ..........

Anche noi docenti di materia spessissimo andiamo a insegnare dove non abbiamo scelto, ma siamo mandati d'ufficio dall'USP

enrico draghi ha scritto:
Il problema, secondo me, è che le curie (come già fanno con i parroci) spostano gli idr quando ci sono dei problemi, mentre dovrebbero affrontarli e dovrebbero anche contrapporsi ai presidi, ricorrere al C.S.A. o provveditorato.

Su questo concordo
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Messaggio Da giovanna onnis Gio Lug 12, 2012 3:30 pm


Ciao Enrico, mi piace il tuo modo critico e aurtocritico di affrontare il dibattito in corso, "senza nasconderti dietro ad un dito"....ma vorrei un piccolo chiarimento

enrico draghi ha scritto: Poi, mi piacerebbe sapere in che modo l’idr può partecipare con impegno ad un consiglio di classe o di interclasse. Io ho fatto in più occasioni il segretario di verbale. In altre occasioni ho ricopiato io (gratis) al computer gli appunti dei verbali e li ho stampati. Ho partecipato con impegno?

Come mai lo sottolinei?
Fare il segretario verbalizzante in un Cdc o interclasse è un dovere che ciascuno di noi docenti ha una volta che riceve la nomina da parte del DS.....in buona parte delle scuole questo incarico è incentivato (sarà una miseria, ma comunque si riceve qualche cosa, quindi non è completamente gratuito)


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Messaggio Da Mary M Gio Lug 12, 2012 3:36 pm

Credo di aver detto mille volte e questa sarà la 1.001 che il trattamento riservato agli insegnanti di religione dovrebbe essere esteso a tutti i precari... mentre le regole per il reclutamento (convocazioni) e trasferimenti dovrebbe essere esteso agli insegnananti di religione eliminando pure l'idoneità della curia.

Purtroppo il Concordato non si tocca e nessun sindacato potrà imporre qualcosa alla Chiesa.

Fare l'Idr è un pacchetto tutto compreso dove sì, in termini contrattuali ti conviene un bel po' ma vuoi mettere che ad esempio TI VIENE NEGATO DI SPOSARTI CON UN SEPARATO che sennò ti tolgono il lavoro????
La scelta sta tra i soldi e la libertà... ognuno fa le sue scelte a seconda della sua testa.
Poi dipende dalle Curie.. alcune ti danno l'incarico e poi ti lasciano in pace.. in altre devi ad esempio andare all'incontro con i cresimandi, la giornata della diocesi, a Roma dal Papa perchè sennò marchi male e non si sa dove ti sbatteranno a insegnare. Diventa insomma un icrocio tra un lavoro pubblico e uno privato.
Ripeto: contrattualmente ci sono tanti vantaggi, la materia da insegnare è una passeggiata rispetto ad altre (tipo lettere... ma questo vale anche paragonando ginnastica/matematica) ma tutto ciò lo paghi in altre cose.
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Messaggio Da Ospite Gio Lug 12, 2012 3:58 pm

[quote="giovanna onnis"]
enrico draghi ha scritto:
Un'altra cosa: gli idr non possono battersi singolarmente per abolire i privilegi.

Certo non singolarmente, ma tutti insieme, ma.............secondo te lo farebbero? (E' gradita una risposta)
enrico draghi ha scritto:
Guarda, magari mi sbaglio. Ma se fosse fatto un referendum tra gli idr dove si potesse scegliere tra il sistema attuale (controllo della curia e privilegi) e un sistema simile a quello della terza fascia o comunque un sistema in cui si risponde allo Stato e non alla Chiesa del proprio lavoro, penso che molti idr sceglierebbero di abbandonare i privilegi.
Sul giudizio degli idr sull'intervento della Chiesa nella scuola, vorrei riportarti un dato significativo. Una volta il vescovo voleva fare il giro delle scuole per la visita pastorale. Allora, per conoscere la nostra opinione, ci è stato consegnato un foglio. Ci veniva chiesto se eravamo d'accordo sulla visita pastorale del vescovo nelle scuole. Bisognava barrare si o no. E, particolare importante, si doveva consegnare il foglio in busta chiusa alla portineria della curia. Il sondaggio era anonimo. Hanno vinto i no.

enrico draghi ha scritto:
Certo, è vero che la cosa migliore sarebbe quella di estendere i privilegi degli insegnanti di religione a tutti gli altri insegnanti.

Auspicabile, ma non realizzabile......quindi?? ........i privilegi rimangono

enrico draghi ha scritto:
Hanno appena firmato la nuova intesa. Praticamente, non cambia nulla.
Quindi, per il momento, i privilegi rimangono. Il problema è che in Italia le cose non cambiano per anni.

Io adesso non voglio dire che tutti gli idr lavorino part-time, però molti idr hanno 20 ore su 24 alla primaria, 15 su 18 alla secondaria, ecc.

Questo, purtroppo, è un problema che riguarda tutti gli insegnanti....la precarietà del lavoro...anche per i docenti di ruolo.
Contrazioni nel numero di cattedree conseguenti tagli agli organici stanno generando esuberi in molte cdc, docenti di ruolo da una vita trasferiti d'ufficio in sedi distanti oltre 50 km dalla loro residenza, docenti precari da una vita che rimangono a casa senza avere più neanche una supplenza......quindi il "part-time obbligato" degli IdR non è il solo problema

[quote="enrico draghi"]
Si, però nel caso di S.F. è una cattiveria. Lei aveva una cattedra intera e per problemi con il preside la curia vuole darle il part-time.
enrico draghi ha scritto:
Altra precisazione. Hai detto: "Fino a pochi anni fa gli insegnanti di Religione erano precari a vita, non passavano mai di ruolo e ogni anno, oltre al nulla osta del vescovo, dovevano aspettare la chiamata del preside. Ma nel 2003, con legge ed apposito concorso, sono stati assunti a tempo indeterminato." Non è proprio così. Anche prima del concorso, come adesso, era la curia che ti diceva dove andare ad insegnare. ..........

Anche noi docenti di materia spessissimo andiamo a insegnare dove non abbiamo scelto, ma siamo mandati d'ufficio dall'USP

[quote="enrico draghi"]
Questo non lo sapevo. Però, vedi il caso di Mary M, un idr in pratica non è nemmeno libero di scegliere in quale ordine di scuola insegnare. Poi, ho notato che molti insegnanti di posto comune e di altre materie spesso hanno un minimo di scelta nelle scuole.

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Messaggio Da Ospite Gio Lug 12, 2012 4:04 pm

[quote="giovanna onnis"]
Ciao Enrico, mi piace il tuo modo critico e aurtocritico di affrontare il dibattito in corso, "senza nasconderti dietro ad un dito"....ma vorrei un piccolo chiarimento

enrico draghi ha scritto: Poi, mi piacerebbe sapere in che modo l’idr può partecipare con impegno ad un consiglio di classe o di interclasse. Io ho fatto in più occasioni il segretario di verbale. In altre occasioni ho ricopiato io (gratis) al computer gli appunti dei verbali e li ho stampati. Ho partecipato con impegno?

Come mai lo sottolinei?
Fare il segretario verbalizzante in un Cdc o interclasse è un dovere che ciascuno di noi docenti ha una volta che riceve la nomina da parte del DS.....in buona parte delle scuole questo incarico è incentivato (sarà una miseria, ma comunque si riceve qualche cosa, quindi non è completamente gratuito)

enrico draghi ha scritto:
Stavo replicando alla riflessione di Luca PS. Mi chiedevo in che modo un idr può mostrarsi interessato ai consigli di interclasse. Non mi dà fastidio fare il verbale e non mi dà nemmeno fastidio se lo faccio gratis per un altro insegnante. L'importante è collaborare e fare un verbale non mi sembra una cosa grave.

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Messaggio Da insegnare1974 Gio Lug 12, 2012 4:08 pm

Che bello: un altro salotto sul mondo degli idr. E io mi ci infilo per contenta, posso?
Ho sentito parlare di riduzioni di orario, di "graduatoria dei soprannumerari idr", del fatto che il n. degli idr sia "paurosamente" aumentato negli ultimi anni...a fronte di ciò, non so quanti posti di lavoro resteranno liberi (lasciando salvi quelli degli idr di ruolo, ovviamente) per i precari stabilizzati o le new entries come me. C'è il rischio (da correre comunque) di studiare altrettanti anni e di non fare neache una sola ora di supplenza, come è capitato a qualche utente che ha scritto su culturacattolica.it....Senza considerare poi che se tizio - puta caso me medesima - prima di iscriversi a issr volesse farsi due conti sulle reali possibilità di lavoro future e capire/vedere/realizzare quanti idr sono presenti nella graduatoria curiale, beh farebbe prima a farsi un giro per il mondo su una tartaruga, perché tanto nessuno in Curia rivelerà mai l'entità del rapporto domanda-offerta degli idr di zona. Per cui, studia, scommetti alla cieca col tuo futuro e magari, se sarai fortunato, troverai le risposte/soddisfazioni che cerchi. Un po' come il gratta e vinci (che io aborrrro!). Stessa situazione di delirio, direi, degli insegnanti curriculari...Del domani non v'è certezza: questa la frase che la segretaria della curia mi ha rivolto 2 volte.
p.s. trovo sempre molto istruttivo leggere i commenti di coloro che hanno a che fare direttamente o indirettamente col mondo degli idr. Istruttivo per me che mi sto apprestando a entrarvi. grazie mille!
Buona estate a tutti
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Messaggio Da Ospite Gio Lug 12, 2012 4:12 pm

S.F. ha scritto:Dibattito davvero molto interessante. Ho scoperto molte cose che non sapevo.
Mi ha colpito, in particolare, un'affermazione di Luca PS:
"4) la ricostruzione di carriera degli IDR ha un metodo di calcolo diverso da quella degli insegnanti di materia: per gli IDR tutti gli anni di precariato vengono calcolati al 100%, anzichè al 66% per gli anni successivi al quarto, come avviene per gli insegnanti di materia; questo calcolo peserà molto di più col nuovo sistema pensionistico contributivo;"
Se mi dovessero dare il part-time, la mia pensione (si parla di tempi molto lontani) sarà più bassa?
Inoltre, quest'anno avevo 24 ore di cattedra alla primaria. Prendevo circa 1350 euro al mese. (Li prenderò fino al 31 agosto). Se la curia non mi completa la cattedra, avrò sei classi, cioé 12 ore più la programmazione. 13 ore settimanali. Quanto dovrei prendere al mese?
A parte il fatto che credo strano che ti diano il part-time, di solito scambiano anche gli insegnanti. Comunque, penso che, se prendi 1350 euro al mese, dovresti avere i 13/24esimi di 1350 euro, cioé 730-740 euro al mese. Però, non ne sono sicuro. Perché penso che chi prende di meno sia anche tassato di meno. Sulla pensione, immagino che abbia ragione DEC, cioé che la diano in proporzione. Però, da qui alla pensione ce ne vuole. Prima di allora avrai la cattedra completa. Magari Luca PS è più pratico di part-time e di pensione.

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Problemi con la curia - Pagina 3 Empty Re: Problemi con la curia

Messaggio Da Dec Gio Lug 12, 2012 4:16 pm

Con il sistema contributivo si tiene conto dei contributi versati, non solo della situazione degli ultimi anni. Quindi, se lavori part-time, perdi qualcosa. Naturalmente se è solo per un anno è una piccola cifra, ma ogni anno che rimani in part-time aumenta.
Per quanto riguarda lo stipendio, hai ragione; non sono esattamente i 13/24esimi, ma qualcosa di più perchè si pagano meno tasse.

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Messaggio Da Ospite Gio Lug 12, 2012 4:22 pm

insegnare1974 ha scritto:Che bello: un altro salotto sul mondo degli idr. E io mi ci infilo per contenta, posso?
Ho sentito parlare di riduzioni di orario, di "graduatoria dei soprannumerari idr", del fatto che il n. degli idr sia "paurosamente" aumentato negli ultimi anni...a fronte di ciò, non so quanti posti di lavoro resteranno liberi (lasciando salvi quelli degli idr di ruolo, ovviamente) per i precari stabilizzati o le new entries come me. C'è il rischio (da correre comunque) di studiare altrettanti anni e di non fare neache una sola ora di supplenza, come è capitato a qualche utente che ha scritto su culturacattolica.it....Senza considerare poi che se tizio - puta caso me medesima - prima di iscriversi a issr volesse farsi due conti sulle reali possibilità di lavoro future e capire/vedere/realizzare quanti idr sono presenti nella graduatoria curiale, beh farebbe prima a farsi un giro per il mondo su una tartaruga, perché tanto nessuno in Curia rivelerà mai l'entità del rapporto domanda-offerta degli idr di zona. Per cui, studia, scommetti alla cieca col tuo futuro e magari, se sarai fortunato, troverai le risposte/soddisfazioni che cerchi. Un po' come il gratta e vinci (che io aborrrro!). Stessa situazione di delirio, direi, degli insegnanti curriculari...Del domani non v'è certezza: questa la frase che la segretaria della curia mi ha rivolto 2 volte.
p.s. trovo sempre molto istruttivo leggere i commenti di coloro che hanno a che fare direttamente o indirettamente col mondo degli idr. Istruttivo per me che mi sto apprestando a entrarvi. grazie mille!
Buona estate a tutti
Io credo che comunque ci siano più posti nell'irc che non in altre materie. E comunque, il caso di Mary M è molto interessante: ha avuto punti come idr e li ha utilizzati per passare ad un'altra materia. Questo vuol dire, secondo me, che c'è comunque un margine per poter cambiare insegnamento. Tra l'altro, non dimentichiamo che un aspirante idr può far domanda per insegnare religione anche in tutte le diocesi d'Italia. Per le altre materie non è così. Inoltre, anche nelle diocesi in cui non è detto che ci siano posti, ci possono essere però posti nelle supplenze. I soprannumerari dovrebbero essere quelli di ruolo che però perdono il posto per mancanza di ore e si rifanno sugli altri precari. Anche in questo caso però la situazione è decisamente molto meno grave che nelle altre materie. Il vantaggio delle altre materie è che c'è più trasparenza: hai un punteggio, sai a che punto sei nella graduatoria. Ma c'è più precarietà. Il vantaggio dell'irc è che in genere ci sono più posti. Però non sai dove ti mandano e sei meno rispettato dai colleghi, dagli alunni, dai genitori, dai D.S. e dalla curia.

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Messaggio Da S.F. Gio Lug 12, 2012 4:24 pm

Dec ha scritto:Con il sistema contributivo si tiene conto dei contributi versati, non solo della situazione degli ultimi anni. Quindi, se lavori part-time, perdi qualcosa. Naturalmente se è solo per un anno è una piccola cifra, ma ogni anno che rimani in part-time aumenta.
Per quanto riguarda lo stipendio, hai ragione; non sono esattamente i 13/24esimi, ma qualcosa di più perchè si pagano meno tasse.
Grazie per il chiarimento.

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Messaggio Da giovanna onnis Gio Lug 12, 2012 4:31 pm

enrico draghi ha scritto:
Io credo che comunque ci siano più posti nell'irc che non in altre materie. E comunque, il caso di Mary M è molto interessante: ha avuto punti come idr e li ha utilizzati per passare ad un'altra materia. Questo vuol dire, secondo me, che c'è comunque un margine per poter cambiare insegnamento. Tra l'altro, non dimentichiamo che un aspirante idr può far domanda per insegnare religione anche in tutte le diocesi d'Italia. Per le altre materie non è così. Inoltre, anche nelle diocesi in cui non è detto che ci siano posti, ci possono essere però posti nelle supplenze. I soprannumerari dovrebbero essere quelli di ruolo che però perdono il posto per mancanza di ore e si rifanno sugli altri precari. Anche in questo caso però la situazione è decisamente molto meno grave che nelle altre materie. Il vantaggio delle altre materie è che c'è più trasparenza: hai un punteggio, sai a che punto sei nella graduatoria. Ma c'è più precarietà. Il vantaggio dell'irc è che in genere ci sono più posti. Però non sai dove ti mandano e sei meno rispettato dai colleghi, dagli alunni, dai genitori, dai D.S. e dalla curia.

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Messaggio Da Ospite Gio Lug 12, 2012 4:37 pm

giovanna onnis ha scritto:
enrico draghi ha scritto:
Io credo che comunque ci siano più posti nell'irc che non in altre materie. E comunque, il caso di Mary M è molto interessante: ha avuto punti come idr e li ha utilizzati per passare ad un'altra materia. Questo vuol dire, secondo me, che c'è comunque un margine per poter cambiare insegnamento. Tra l'altro, non dimentichiamo che un aspirante idr può far domanda per insegnare religione anche in tutte le diocesi d'Italia. Per le altre materie non è così. Inoltre, anche nelle diocesi in cui non è detto che ci siano posti, ci possono essere però posti nelle supplenze. I soprannumerari dovrebbero essere quelli di ruolo che però perdono il posto per mancanza di ore e si rifanno sugli altri precari. Anche in questo caso però la situazione è decisamente molto meno grave che nelle altre materie. Il vantaggio delle altre materie è che c'è più trasparenza: hai un punteggio, sai a che punto sei nella graduatoria. Ma c'è più precarietà. Il vantaggio dell'irc è che in genere ci sono più posti. Però non sai dove ti mandano e sei meno rispettato dai colleghi, dagli alunni, dai genitori, dai D.S. e dalla curia.

Obiettivo come sempre. Complimenti Enrico se proprio l'esempio di uno che non vuole a tutti i costi "tirare acqua al proprio mulino"
Grazie!
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Messaggio Da LucaPS Gio Lug 12, 2012 5:22 pm

> ha avuto punti come idr e li ha utilizzati per passare ad un'altra materia.
> Questo vuol dire, secondo me, che c'è comunque un margine per poter cambiare insegnamento.
Questo - che tu consideri, per la tua parte, un fattore positivo - è, al contrario, un vulnus istituzionale per la parte dell'equita cioè della totalità degli insegnanti: i punti - di cui tu parli - sono stati accumulati in conseguenza di incarichi attribuiti dalla Curia discrezionalmente (graduatorie non pubbliche) cioè, in altri termini, per "intuitu personae" e vengono utilizzati per "passare all'insegnamento su materia" concorrendo con un collega che ha accumulato i punteggi da graduatoria pubblica, pubblicata e concorsuale per titoli attribuiti con criteri oggettivi.
E lo stesso vulnus - in piccolo - che si verifica quando la Curia fa il piacere all'IDR di ruolo di togliergli l'idoneità e l'IDR di ruolo con grande piacere deve essere ricollocato su materia - al posto di un collega di mateirua abilitato su quella classe di concorso -, pur essendo entrato in ruolo tramite Concorso Pubblico 2005 in base a punteggi accumulati negli anni precedenti in cui lo Stato non c'entrata alcunchè. E torniamo al monstrum del C.O. del 2005, che peraltro ha creato enorme disparità anche tra IDR medesimi, disparità di cui gli IDR non di ruolo non si rendono conto o, pur rendendosene conto, non emerge in loro nessuna rivendicazione critica.

> Anche in questo caso però la situazione è decisamente
> molto meno grave che nelle altre materie.
Ma è così solo perchè IRC non compete ad armi pari con le altre materie, perchè possiede una legge degli anni Ottanta che vieta l'accorpamento delle classi anche in presenza di un solo alunno avvalentesi. Se applicassimo questa legge "che mette le mani nelle tasche dei contribuenti" a Lingue (es. seconda e terza lingua, le cui classi invece vengono accorpate), anche Seconda Lingua sarebbe - più o meno - più o meno nella situazione dell'IRC. Come vedi, la situazione di IRC non è piovuta dal cielo, ma è stata artificialmente creata mediante normative, al pari del trucchetto dell'8x1000 che obbliga lo Stato a devolvere alla Chiesa Cattolica anche le quote dei contribuenti che non optano per nessun destinatario (in base al rapporto percentuale dei contribuenti che scelgono). Molto più facile la vita così, facendosi leggi "ad personam", in barba all'uguaglianza democratica.

> altre materie... c'è più precarietà.
> Il vantaggio dell'irc è che in genere ci sono più posti.
Vedi risposta precedente. La minor precarietà e il maggior numero di posti non è "naturale" ma artificialmente creata tramite normative compiacenti (per quanti anni il Miur ha "sbagliato" i moduli per l'attività alternativa?). E via discorrendo. E' come se gli italiani fossero condannati - di normativa in normativa per decenni - a risarcire il 1870 in aeternum: e gli italiani sono stanchi, soprattutto di questi tempi.

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Messaggio Da LucaPS Gio Lug 12, 2012 5:32 pm

> Grazie! E' meglio che ognuno si scelga il suo mulino.

Diciamo che il "suo" mulino è meglio che si trasformi in "proprio" mulino, perchè solo il "proprio" ha la forza di chiamare in causa il principio della responsabilità individuale che necessariamente - se è tale - è indissolubilmente legata alla responsabilità sociale. Dire "ognuno il suo mulino" al posto che "ognuno il proprio mulino" è ambiguo, perchè c'è il pericolo di qualche deriva eteronoma o opportunistica.

E poi è anche pericoloso, come ben si capisce dalla frase "ognuno nel suo letto" (tutti nel letto di lui???); e quindi è meglio dire "ognuno nel proprio letto"... per evitare pericoli di bunga bunga.

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Messaggio Da Mary M Gio Lug 12, 2012 5:35 pm

Ma ti pare parlare di bunga bunga in mezzo a pii insegnanti di RC??? :-)
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Messaggio Da LucaPS Gio Lug 12, 2012 5:56 pm

Ma certo! Dopo aver parlato di peccati ben più gravi - quelli della morale sociale (potere, ricerca attiva dell'ingiustizia sociale colludendo con le leggi civili, solo per rimanere nel nostro ambito), peccati sociali a lungo posti in secondo piano dalla Chiesa Cattolica (d'ogni tempo) rispetto alla morale individuale - soprattutto quella sessuale (con risultati del tutto fallimentari, non solo tra i credenti laici ma anche anche all'interno del sacerdozio ordinato della Chiesa Cattolica, come la cronaca dell'ultimo decennio informa rispetto a fatti accaduti negli scorsi 40-50 anni ma di certo anche prima); ebbene, a fronte dei peccati sociali commessi, sul peccato sessuale del bunga bunga o sull'amore verso un divorziato non saremo certo giudicati dal Dio di Gesù Cristo, anche se il primo - ma non il secondo - è pernicioso per un sano equilibrio psicologico e spirituale e rappresenta di certo un uso egoistico dell'altra persona, oltrechè impedire la mattina dopo di occuparsi con responsabilità ed essendosi riposati la notte degli affari istituzionali e politici.

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Messaggio Da Ospite Gio Lug 12, 2012 6:35 pm

LucaPS ha scritto:> ha avuto punti come idr e li ha utilizzati per passare ad un'altra materia.
> Questo vuol dire, secondo me, che c'è comunque un margine per poter cambiare insegnamento.
Questo - che tu consideri, per la tua parte, un fattore positivo - è, al contrario, un vulnus istituzionale per la parte dell'equita cioè della totalità degli insegnanti: i punti - di cui tu parli - sono stati accumulati in conseguenza di incarichi attribuiti dalla Curia discrezionalmente (graduatorie non pubbliche) cioè, in altri termini, per "intuitu personae" e vengono utilizzati per "passare all'insegnamento su materia" concorrendo con un collega che ha accumulato i punteggi da graduatoria pubblica, pubblicata e concorsuale per titoli attribuiti con criteri oggettivi.
Scusa, ma mi piace precisare. E' ovvio che se una persona insegna italiano alle superiori e prende 12 punti all'anno, allora non è giusto che, arrivato a 10 anni di insegnamento con 120 punti, sia superato da un idr che ha insegnato religione per 11 anni. Infatti religione viene valutata come punteggio non specifico. Magari sbaglio, ma immagino che un laureato in lingue e in lettere che insegna lingue per 10 anni ottenga 120 punti per la graduatoria di lingue, che diventano 60 punti per la graduatoria di lettere.
Anche per l'insegnamento della religione è così. Anzi, si arriva al paradosso per cui un idr sa quanti punti ha e in quale posizione si trova in una graduatoria pubblica, ma non sa che cosa deve aspettarsi dalla curia.
Poi, in base alla tua riflessione, chissà che cosa ne pensi degli insegnanti delle private che passano alle graduatorie pubbliche con i 12 punti, rimanendo ovviamente sulla stessa materia. Anche questo può essere considerato un caso controverso. Un insegnante viene assunto da una scuola privata. Viene pagato di meno, rispetto ad un insegnante della scuola pubblica. Però l'insegnante della scuola privata potrebbe impiegare meno anni dell'insegnante che fa le supplenze solo nella scuola pubblica per avere più punti.
Riguardo al ruolo agli idr, in realtà la situazione economica non migliora perché gli idr sono già stabilizzati. E non migliora nemmeno nella scelta dei posti, perché, tutto sommato, è sempre la curia che sceglie.

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Messaggio Da Ospite Gio Lug 12, 2012 6:48 pm

Osservazione sui non avvalenti. E' evidente che le classi con un solo alunno e un idr stridono fortemente con le situazioni delle classi numerose.
Da una parte c'è il problema per cui l'idr non può certo dire a tutti gli alunni che incontra: "Scegliete di avvalervi, altrimenti io perdo il posto". L'insegnante diventerebbe schiavo degli alunni. Io, per quanto cerchi di aggiornarmi, non ho mai scoperto che cosa accade se un idr si trova ad avere una classe senza alunni avvalenti.
D'altra parte, non è nemmeno possibile che nella scuola ci sia una materia di insegnamento che possa causare una crisi di coscienza e spingere a non sceglierla.
Sarebbe più pratico fare religione in modo più neutrale. In realtà, gli idr (di solito) insegnano la religione dal punto di vista culturale. Solo che, fino a quando sarà la Chiesa a formare gli idr nell'ISSR e a collocarli nella scuola, gli idr saranno sempre visti come dei catechisti che cercano di convertire i loro alunni alla fede cristiana.
Inoltre, lo Stato si accolla le spese per pagare le ore agli insegnanti che svolgono attività alternativa. Anche in questo caso, può succedere che sia per uno o due alunni.
Il punto è: non possiamo togliere di colpo gli idr e l'irc dalla scuola.
Possiamo fare in modo che l'irc sia più "statalizzato". Gli idr vengono nominati in base alle graduatorie pubbliche. Questa, magari io sbaglio, potrebbe essere una soluzione. E non dimentichiamo che spesso l'idr parla non solo della religione cattolica, ma fa anche un confronto con le altre religioni.

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Messaggio Da Ospite Gio Lug 12, 2012 7:02 pm

Ancora sui non avvalenti. Intanto, una mia collega si lamentava che i non avvalenti facevano i compiti con un'altra insegnante, mentre i suoi alunni seguivano l'ora di religione. Non mi sembra nemmeno corretto che i non avvalenti possano uscire e andare al mercato mentre gli avvalenti sono in classe. Secondo me sarebbe più corretto far scegliere tra religione e un'altra cosa. Non so, le altre religioni, l'educazione civica, educazione morale. A me sembra che, molte volte, l'attività alternativa si limiti a due possibilità: andare con un altro insegnante e non fare un tubo oppure andare in un'altra classe e non fare un tubo. Tra l'altro, l'insegnante di attività alternativa non può essere un insegnante di un'altra materia dell'alunno non avvalente. Anche questa norma non viene sempre rispettata. Questo, in teoria, dovrebbe prevenire i favoritismi: se l'insegnante dell'attività alternativa insegna un'altra materia potrebbe far ripassare i non avvalenti mettendoli in vantaggio rispetto ai loro compagni avvalenti. Inoltre, se l'insegnante in questione è ateo, potrebbe favorire i non avvalenti anche per quanto riguarda le altre materie che insegna. Poi, secondo me, l'attività alternativa dovrebbe essere uguale in tutta Italia. Non è bello, quando gli alunni gli avvalenti chiedono ai non avvalenti: "Che cosa avete fatto", che questi ultimi rispondano: "Niente". Magari io sbaglio, ma mi piace confrontarmi con gli altri. Ricordo che comunque il tema di partenza è "problemi con la curia". Quindi, abbiamo un po' divagato, ma non dimentichiamo che in questo momento c'è una collega che non sa che cosa le accadrà l'anno prossimo e che potrebbe vedersi dimezzare il suo orario di cattedra per dei motivi ingiusti.

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Messaggio Da LucaPS Gio Lug 12, 2012 7:20 pm

La questione non riguarda la “quantità” del punteggio (aspecifico, 6pt; o specifico, 12 pt) ma la natura del punteggio: il laureato in lingue che decida di concorrere per una supplenza su altra classe di concorso – di cui tu fai l’esempio – ha maturato quel punteggio in base a graduatorie pubbliche e pubblicate (cioè regolate da criteri normati da procedure che garantiscano l’uguaglianza); ciò non avviene per l’IDR, che ha maturato punteggio sulla base di scelte discrezionali e incarichi attribuiti – come si suol dire – per “intuitu personae” (basterebbe un solo IDR che avesse il coraggio di fare ricorso e chiedere – tramite avvocato la pubblicazione delle graduatorie e i criteri di attribuzione degli incarichi per far “saltare il sistema” con cui gli Uffici Scuola tengono per le p**** gli IDR - o bloccano un IDR laureato alle elementari - e fare un gran servizio a quegli Uffici della Chiesa Cattolica, riconducendoli all’esercizio della Giustizia Etica e dell’Uguaglianza Democraticam dato che al di qua del Tevere non siamo in una Monarchia assoluta!).

Le Graduatorie non devono essere secretate e “private” – soprattutto in base alla recente legge sull’obbligatorietà per la P.A. della pubblicazione degli atti – vuoi per motivi di semplificazione digitale e vuoi per motivi di trasparenza – nell’albo pubblico on-line del sito istituzionale. Anzi, dovrebbe essere il Provveditoriato (ovvero il Miur) che – come forma di autotutela, dopo le recenti normative – ad obbligare la Curia a rendere pubbliche le graduatorie e i posti disponibili, come si fa per tutte le altre materie della Scuola Pubblica, pena mettersi a rischio – il Miur – di essere destinatario di ricorsi… che non riesco a capire perché ancora non avvengono tra IDR (oppure posso capirlo che non avvengano, perchè il sistema clientelare-discrezionale fa comodo a tutti, tranne che a coloro che vengono esclusi da esso).

Ma torniamo alla differenza tra un insegnante a T.D. di inglese e un IDR che vogliano passare ad insegnare spagnolo. Non si differenziano solo per la natura del punteggio - come spiegato sopra - ma anche per la procedura di abilitazione che ha permesso di acquisire il punteggio del posto di insegnamento dal quale si muovono per transitare ad altro insegnamento: l'insegnante di inglese si è abilitato in inglese mediante procedure selettive in entrata e impegnative in itinere (Concorso, Ssis, Tfa); l'IDR si è "idoneizzato" in RC mediante procedure non selettive in entrata (basta pagare per l'iscrizione al Corso di SR), ancorchè impegnative in itinere. Ebbene, a fronte di questa differenza, entrambi però possono far valere come punteggio aspecifico il punteggio accumulato (come insegnante di inglese e come IDR) per concorrere all'assegnazione di una supplenza su spagnolo.

> Anzi, si arriva al paradosso per cui un idr sa quanti punti
> ha e in quale posizione si trova in una graduatoria pubblica,
> ma non sa che cosa deve aspettarsi dalla curia.
Appunto, dall’entrata in vigore della nuova normativa sull’albo online per la Pubblica Amministrazione (e la Scuola Pubblica lo è) questo metterà a rischio il Miur di contenzioso da parte di eventuali ricorsi di IDR. E non sarà più possibile, appena qualche sindacato o parlamentare ci ragiona un po’ e se ne accorge.



> Poi, in base alla tua riflessione, chissà che cosa ne pensi degli
> insegnanti delle private che passano alle graduatorie
> pubbliche con i 12 punti, rimanendo ovviamente sulla stessa materia.
Beh, sulle Private abbiamo detto molto, anche a partire dai casi in cui alcune Private certificavano il punteggio in assenza di affettivo servizio oppure frammentavano le cattedre in 2+4+6, etc. per fare a tutti il punteggio e negando la giusta mercede cioè il salario o sottopagando.

> Riguardo al ruolo agli idr, in realtà la situazione economica
> non migliora perché gli idr sono già stabilizzati.
Non migliora, perché è già migliore (“parte migliore”, come vizio d’origine o peccato originale), in conseguenza di normative discriminanti migliorative! E come sai, il meccanismo stipendiale e previdenziale, funziona incrementalmente e quindi una partenza avvantaggiata determina un miglioramento progressivo spalmato per l’intera durata della carriera e del post-carriera: chiedilo ai precari che, non potendosi avvalere dell’istituto della “stabilizzazione” della Città dei Puffi pensata “ad categoriam” per gli IDR, si vedono decurtati, una volta assunti in ruolo, di un terzo del servizio svolto da precari!

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