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Messaggio Da Ospite Gio Ago 16, 2012 5:18 pm

Promemoria primo messaggio :

Questi i punti che propongo:

1. L’insegnante di sostegno, se per lo svolgimento del suo “caso” necessita di qualche libro di testo adottato anche dalla classe, deve averlo dall’editore o dalla scuola all’inizio dell’anno. [Senza più che l’editore o la scuola abbiano facoltà di rifiutarglielo.] Le case editrici devono redigere per ogni testo scolastico un testo semplificato per il sostegno, che egli potrà semplificare ulteriormente. Questo testo è dato in dotazione anche al docente della classe, che può richiedere in sede di verifica solo quanto in esso presente. Questo testo è per gli obiettivi minimi, e può essere adottato eventualmente anche da altri studenti in difficoltà, ad esempio extracomunitari. I testi devono presentare riassunti “settoriali” per ciascuno argomento degli anni precedenti, in modo che il docente di sostegno sia in grado di studiare e insegnare discipline “non sue” anche di anni avanzati, le quali presuppongono la conoscenza di argomenti impartiti negli anni precedenti. In questo modo egli è in grado di “ricostruire” il singolo argomento della disciplina avanzata.
2. Per gli allievi con obiettivi minimi, in classi avanzate verso l’esame di qualifica [terza] o l’esame di stato [quarta e quinta], con materie difficili per il docente di sostegno che non le conosce, l’allievo certificato deve essere affidato solo a docenti di sostegno che abbiano fatto una precedete esperienza in queste classi. Per i nuovi casi e per nuovi docenti di sostegno, nell’impossibilità di ciò, le prove per l’esame di qualifica e per l’esame di stato devono essere state formulate all’inizio dell’anno, devono essere messe a conoscenza del docente di sostegno, e durante tutto l’anno la preparazione viene soprattutto finalizzata al loro stretto superamento.
3. Per gli studenti con obiettivi minimi, le verifiche devono essere preparate di comune accordo tra docente di sostegno e docente curricolare, e il voto spetta solo ed esclusivamente al docente di sostegno. Così anche per l’esame di qualifica e l’esame di stato.
4. Il giudizio di promozione deve essere commisurato prevalentemente in base all’impegno profuso nello studio, e solo secondariamente in base alle competenze raggiunte. Il titolo di studio raggiunto non deve riflettere le conoscenze acquisite, ma solo due criteri: il grado di deficit cognitivo [tenuto segreto] e l’impegno profuso. Dalla combinazione dei due criteri derivano automaticamente le competenze raggiunte, a prescindere dai risultati ottenuti. Lo studente con programma differenziato non può mai essere bocciato. Lo studente con obiettivi minimi e qualche materia differenziata, se questa è attinente al percorso professionale, non può mai essere bocciato. Lo studente con obiettivi minimi senza materie differenziate o con materie differenziate non attinenti al percorso disciplinare, può essere bocciato solo nel caso di scarso impegno, e la decisione di bocciatura spetta solo ed esclusivamente al preside [non al consiglio di classe]. La decisione è presa di comune accordo con docente di sostegno in una riunione del gruppo H a fine anno.
5. Per ogni materia che non sia di competenza dell’insegnate di sostegno, con riferimento al suo percorso professionalizzante, il docente curricolare deve concordare col docente di sostegno, a fine settimana [ad esempio il venerdì], settimanalmente, il programma in classe, sui libri e quanto richiesto nelle verifiche e interrogazioni, in modo che niente risulti a caso o non programmato, e che il docente di sostegno non trovi difficoltà nell’imparare e insegnare materie “non sue”. Ciò a prescindere dalle quattro categorie del sostegno [AD01, AD02, AD03, AD04]. La riunione deve essere approfondita e dettagliata, e il docente curricolare deve specificare “cosa vuole” dal docente di sostegno per il suo allievo, e dall’allievo.
6. Il docente di sostegno, per gli studenti con obiettivi differenziati, ha facoltà di farli uscire dalla classe in ogni momento e anche per tutto l’orario settimanale. L’integrazione in classe si realizza per le materie senza sostegno [ad esempio, l’ora senza sostegno]. Per gli studenti con obiettivi minimi, il docente di sostegno che semplifica la materia ha facoltà di impartirla individualmente fuori della classe, anche con un gruppo separato della classe di allievi normodotati, fatti uscire per meglio seguirli. Questo a discrezione del docente di sostegno.
7. Per alcune materie per le quali il docente di sostegno ha particolarmente competenza, egli ha facoltà di tenere lui stesso lezioni a tutta la classe, concordandole con il docente curricolare, durante tutto il periodo dell’anno [non in prossimità delle verifiche]. Su queste lezioni fa lui e corregge le verifiche, con voto che vale a tutti gli effetti. Per alcune materie generali di educazione civica [sicurezza della scuola, regolamento dell’istituto e delle assemblee scolastiche, norme perla sicurezza e salute personale] il docente di sostegno, se preparato, ha facoltà di impartirle.
8. deve essere previsto che il comportamento disciplinare può influire negativamente su ogni voto di verifica in classe. il docente di sostegno ha facoltà, anche non concordata con il docente curricolare, di rilevare una mancanza disciplinare negli allievi, in modo da fare abbassare la valutazione in una verifica o interrogazione. L’eventuale contestazione del docente curricolare deve essere motivata fuori della classe, solo ed esclusivamente davanti al preside, che prende la decisione finale. [Ciò significa che il docente di sostegno, anche se non competente nella disciplina scolastica, può influire su tutte le valutazioni.]
8. In ogni istituto scolastico, uno dei vicepresidi deve essere sempre un docente di sostegno. Se c’è solo un vicepreside, egli è docente di sostegno se il gruppo H è numericamente consistente.
9. Tutta la documentazione sugli allievi deve essere resa disponibile, in qualunque formato, e il docente di sostegno, sotto la condizione della segretezza, la può portare a casa. Cessato il rapporto con l’Istituto, con riferimento all’anno successivo, il docente di sostegno la deve cancellare dai propri computer, e deve riportare in Istituto quella cartacea. Egli può conservarne una copia a casa durante tutto l’anno scolastico. Per la diffusione pubblica di materiale sensibile sugli allievi certificati conservato nei suoi computer, egli è responsabile penalmente.
Giulio Portolan

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Messaggio Da Dec Dom Ago 19, 2012 1:59 pm

Cinderella ha scritto:
Dec ha scritto:Non sono contrario in linea di principio alla tua proposta, Gigi79, però bisognerebbe intanto essere sicuri che il docente di sostegno sia presente in classe in tutte le ore di quella materia, cosa che non sempre accade, perchè l'alunno ha per esempio nove ore che devono essere divise tra le varie materie. E poi sono convinto che, in caso di contrasto tra i due docenti (e può capitare), si creerebbero dei problemi seri, anche perchè non c'è una ragione logica perchè il docente di sostegno sia di una materia o di un'altra (al di là del discorso delle aree alle superiori) ed è probabile che il docente della stessa materia si sentirebbe sminuito rispetto agli altri curricolari. Come dici tu, è da studiare e in certi casi può sicuramente funzionare, in altri penso meno.

Penso che ciò può essere realizzabile anche nei casi in cui il docente sos NON è presente in tutte le ore di quella materia...
Infatti i due docenti dovrebbero "parlarsi"...
Che debbano parlarsi è pacifico, mi auguro. Ma se un collega vuole correggere e valutare i compiti della mia materia e non sa come l'argomento è stato affrontato in classe mi sembra che non abbia gli strumenti per farlo. Questo a prescindere dal fatto che sia l'insegnante di sostegno, il collega della classe parallela o un genitore che per caso insegna la stessa materia. La verifica è legata all'attività didattica, non può essere valutata prescindendo dal contesto.

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Messaggio Da Ospite Dom Ago 19, 2012 2:43 pm

per cinderella

1. ma il problema principale è la semplificazione del testo per gli studenti con obiettivi minimi. Il curricolare studia e insegna. Il doc sos invece deve praticamente riscrivere il testo ... se i testi sono dieci per una classe, diventano venti per due classi, ecc.. Ci vorrebbe un testo già semplificato, dato in dotazione ai due docenti, così il curricolare non può chiedere ciò che non è presente nel testo. Un altro problema infatti è che la verifica può chiedere ciò che non è stato semplificato. Insomma anche la semplificazione può non servire, e non si può concordare il programma, perchè i punti da chiarire sono troppi.

per dec

ok
2. ma prevale la questione della materia difficile. Per la continuità sono d'accordo. Ma per un altro motivo. E' chiaro che se ho svolto il programam di terza, saprò affronatare il programma di quarta. Io mi riferivo al caso in cui un doc sos si trova un quinto anno senza aver fatto il quarto e neanche il terzo [sempre per la materia].

3. la normativa si può cambiare.

4. ok

5. no, bisogna istituzionalizzare normativamente questi colloqui, altrienti il curricolare non si rende disponibile.

6. io non potevo accettare che lo studente DOVESSE stare in classe anche quando per ragioni didattiche ritenevo essenziale che stesse fuori. Infatti come posso spiegargli la metaria ? Ero costretto a parlare sottovoce e in disparte. Ciò è francamente inaccettabile, perchè sei un docente a tutti gli effetti, e invece ti capita di sentirti dire dal curricolare: "io voglio che stia in classe". Cioè la decisione sull'allievo certificato la prende lui, e non io che sono doc sos e che devo fare "lezione" [il caso lo richiedeva].

per cindy sul commento di dec

a volte il curricolare non è molto disponibile, e la normativa deve proteggere il doc sos, perchè spesso il currocolare non lo aiuta e anche non gli rende la vita facile. L'ho osservato per molti colleghi, non solo per me.

per dec

il doc sos non ha una sua materia, ha tutte le materie e non ne ha nessuna. Spesso il rispetto degli allievi è dovuto alla materia, e questi non sanno che anche il doc sos ha la sua materia [ma che non può insegnare]. Sono d'accordo che egli non può co-valutare. Neppure potrebbe farlo per il suo allievo. Ribadisco che un docente senza possiblità di valutare alcunchè è un docente quasi "dimezzato".

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Messaggio Da GiGi79 Dom Ago 19, 2012 3:28 pm

LM2012 ha scritto:
il doc sos non ha una sua materia, ha tutte le materie e non ne ha nessuna. Spesso il rispetto degli allievi è dovuto alla materia, e questi non sanno che anche il doc sos ha la sua materia [ma che non può insegnare]. Sono d'accordo che egli non può co-valutare. Neppure potrebbe farlo per il suo allievo. Ribadisco che un docente senza possiblità di valutare alcunchè è un docente quasi "dimezzato".

Credo che con la proposta di cattedra mista che in un altro post è stata fatta (e che secondo me è la chiave di volta per la riforma del sostegno in Italia) nessuno potrebbe più dire "il docente sos ha una materia che non può insegnare". Già ci rendiamo conto che è un contro-senso.

NOn capisco proprio, invece, perchè non possa co-valutare, nè per tutti nè per l'allievo certificato (che non è il "suo"...). Io lo faccio tutti i giorni, certo cercando mediazioni ragionevoli, a volte va meglio e a volte meno, dipende dalla disciplina, ma... per ora è meglio di niente. Bisognerebbe invece lavorare normativamente proprio sulla co-valutazione!

Tra le varie cose dette da LM2012, che come sa non mi trovano molto d'accordo perchè l'idea di sostegno che emerge è molto lontana dalla mia, solo una cosa mi convince: IL PROBLEMA è NELL'AREA AD03 ed è da qui che bisogna ripartire...
Mi dispiace molto che il collega abbia dovuto seguire tutte le materie indicate nel suo lungo elenco, ma non è che se mettiamo colleghi di lettere o matematica a seguirle cambierebbe qualcosa... anzi, direi che sarebbe anche peggio perchè invece di avere un'area troppo ampia avremmo tutti i colleghi coinvolti nel marasma...

Quindi se ci sono delle ragioni in LM2012, dovrebbero essere prese in considerazione nella direzione di una ulteriore differenziazione nell'area AD03, non certo nell'eliminare le altre!
Ma, ribadisco, se si pensasse in modo DIVERSO il sostegno e si mettessero in compresenza due docenti della stessa disciplina, è ovvio che due docenti di meccanica, elettronica, taglio e cucito, tornio... saprebbero gestire molto meglio sia la classe sia il ragazzino disabile!
E si creerebbero nuovi posti di lavoro non tutto sostegno/tutto materia... è ovvio che un docente di elettronica che lavora in un istituto tecnico potrebbe avere 12 - 14 ore "curricolari" e seguire un paio di ragazzini della scuola con disabilità in compresenza con un altro collega nelle classi in cui sono inseriti...
Facendo la somma, ogni 3 - 4 docenti di elettronica, ce ne sarebbe uno in più che farebbe la stessa articolazione oraria... Quindi ogni docente potrebbe seguire un paio di ragazzi per le sue materie (che SA GESTIRE E SEMPLIFICARE quando serve), e per le altre materie dovrebbe funzionare esattamente nello stesso modo...

Ma perchè dovrebbe essere così difficile da organizzare? a me sembra più semplice, è tutto il contrario: a inizio anno si progetta l'orario "a coppie", cioè si prevede che ci siano 2 colleghi della stessa materia in compresenza nelle classi in cui serve.

Se poi c'è il caso di disabilità che ha bisogno di una sola figura di riferimento per un certo tipo di difficoltà specifica, ovviamente sarà in DS e il suo collegio a valutare come gestirlo, ma non possiamo rendere inefficiente tutto un sistema per pochi ed eventuali casi!

Questo è quello che penso. Ne consegue che tutte le questioni legate al "potere", alla "disciplina", alla "valutazione e co-valutazione", alla "frustrazione"... sarebbero in gran parte risolte.

Io così farei sostegno anche tutta la vita, con l'area unica penso vorrei scappare prima che posso...

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Messaggio Da GiGi79 Dom Ago 19, 2012 3:41 pm

Dec ha scritto:Non sono contrario in linea di principio alla tua proposta, Gigi79, però bisognerebbe intanto essere sicuri che il docente di sostegno sia presente in classe in tutte le ore di quella materia, cosa che non sempre accade, perchè l'alunno ha per esempio nove ore che devono essere divise tra le varie materie.

Sarebbe fantastico se l'insegnante fosse presente in tutte le ore della materia, ma senz'altro è irrealizzabile.

Io penso che le attuali 9 ore di sostegno, per fare un esempio, dovrebbero essere ripartite più o meno come si fa oggi, ma con la differenza che dovrebbero essere tra più docenti in compresenza (ipotesi: 3-4 ore umanistiche, 3 -4 scientifiche, + lingua straniera o cosa serve...)

Quindi ci sarebbero più persone diverse in compresenza A SOSTEGNO DELLA CLASSE. Senza farsi troppe menate sull'unicità della persona, che nel 99% dei casi sono menate che ci facciamo noi ma di cui i disabili non sentirebbero l'esigenza.

Credo che nella maggior parte dei casi, al contrario, i disabili si sentirebbero più integrati a vedere che non c'è "l'insegnante per loro", l'angelo custode simbolo della loro diversità, ma avrebbero molte meno difficoltà ad accettare che più persone diverse hanno competenze diverse e ognuno le mette al servizio del bene comune, per lui e per gli altri.
Se poi, come ho già detto, c'è il caso per cui serve una sola figura... è possibile, nel qual caso il CDC terrà conto che le 9 ore vadano tutte alla stessa persona.

Per medie e superiori penso che questa gestione abbia assolutamente senso, perchè più aumenta la "difficoltà" e la "complessità" delle discipline, più bisogna ragionare per competenze disciplinari dei docenti e non nella dimensione di "accudimento" in senso lato, che non serve a nessuno.

Penso che forse alle elementari potrebbe essere meglio una figura di riferimento, non solo per il disabile ma per tutta la classe data la minore età dei bambini... visto, però, che alle elementari c'è già il "posto comune" che copre tutto, non mi sembra affatto problematico assegnare un insegnante in più alla classe per il numero di ore che servono, togliendo alla maestra in questione un analogo numero di ore "curricolari" in un'altra classe. Quindi, anche qui non mi pare ci sarebbero grossi problemi di gestione... anzi!

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Messaggio Da Ospite Dom Ago 19, 2012 3:49 pm

Geniale ! Questa è la riforma che serve. Se ho capito bene, in caso di allievo certificato, nel giorno della convocazione per l'assegnazione delle cattedre ai precari, invece di dare 18 ore all'ingegnere e 18 ore al doc sos [che ha la sua materia], si prepara il primo al sostegno [con una SOS], e gli si danno 10 ore per la materia e 8 ore per il sostegno NELLA SUA MATERIA. Così sparirebbero tutti i doc sos, tranne come dici nei casi che richiedono una sola figura [i differenziati]. Il problema infatti sono gli obiettivi minimi, è qui che il progrmma è quello della classe, e si chiede al doc sos di imparare una materia difficile e non sua, per anni avanzati. E così ci sarebbero anche più cattedre curricolari, e gli attuali doc sos potrebbero insegnare la loro disciplina. A me pare che questa di GiGi79 sia la soluzione.

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Messaggio Da GiGi79 Dom Ago 19, 2012 3:49 pm

Albith ha scritto:
Mi pare che già la normativa preveda il docente SOS come sostegno alla classe, non come tutor privato dell'alunno H. Alle medie funziona così: forse sarebbe ora che anche alle superiori si stabilisse questo criterio.

Ho capito, Albith, ma alle superiori non si può pensare che UNA SOLA PERSONA possa essere di sostegno a tutta la classe per tutte le materie in cui ci sarebbe necessità... davvero non è realizzabile. Io non avrei idea di come sostenere nessuno in elettronica, meccanica, tornio... anzi, il collega dovrebbe sostenere me! pensa anche (oltre alla frustrazione, ma pazienza...) alla percezione che di me avrebbero gli altri alunni della classe... ovviamente si chiederebbero che cosa ci sto a fare e avrebbero ragione.

Ma se la normativa parla già di "docente di sostegno alla classe", come dici tu, perchè non si potrebbe rispettare la normativa proprio REALIZZANDOLA? cioè: serve un docente di sostegno alla classe? bene, che sia il docente che ha le competenze per essere di sostegno alla classe!

serve slegare il concetto di "sostegno" dal concetto di "insegnante di sostegno": nel primo caso si cerca l'efficienza del sistema, nel secondo caso molto spesso si cerca un modo per impiegare il personale che ha meno possibilità di essere impiegato sul curricolare... spiace dirlo, ma il primo problema è proprio questo.

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Messaggio Da GiGi79 Dom Ago 19, 2012 3:55 pm

LM2012 ha scritto:Geniale ! Questa è la riforma che serve. Se ho capito bene, in caso di allievo certificato, nel giorno della convocazione per l'assegnazione delle cattedre ai precari, invece di dare 18 ore all'ingegnere e 18 ore al doc sos [che ha la sua materia], si prepara il primo al sostegno [con una SOS], e gli si danno 10 ore per la materia e 8 ore per il sostegno NELLA SUA MATERIA. Così sparirebbero tutti i doc sos, tranne come dici nei casi che richiedono una sola figura [i differenziati]. Il problema infatti sono gli obiettivi minimi, è qui che il progrmma è quello della classe, e si chiede al doc sos di imparare una materia difficile e non sua, per anni avanzati. E così ci sarebbero anche più cattedre curricolari, e gli attuali doc sos potrebbero insegnare la loro disciplina. A me pare che questa di GiGi79 sia la soluzione.

Meno male che adesso è chiara la mia idea! :-)
certo, proprio questa è la riforma che servirebbe, è presente anche in un altro post (quello sui 10 anni... autentica follia!).
Del resto, quando la fondazione Agnelli parlava di "eliminazione del docente di sostegno" che è stata paurosamente fraintesa, penso avesse in mente proprio questo... non servono docenti di sostegno così, servono docenti in organico aggiuntivo della stessa materia, con orario articolato in compresenza.

Sostengo da mesi che è l'unica strada perchè il sostegno abbia un senso nella scuola!

La prima cosa da fare sarebbe cominciare a organizzare così gli orari anche per i docenti già di ruolo.
Io penso che a questo proposito l'organico FUNZIONALE proposto da qualcuno sarebbe esattamente quello che servirebbe per dare più libertà di gestione delle ore. Ci vuole una assegnazione di personale globale, poi la ripartizione interna è fatta tra "materia" e "sostegno nella materia che serve".

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Messaggio Da Ospite Dom Ago 19, 2012 4:00 pm

GiGi79 ha scritto: "Io non avrei idea di come sostenere nessuno in elettronica, meccanica, tornio... anzi, il collega dovrebbe sostenere me! pensa anche (oltre alla frustrazione, ma pazienza...) alla percezione che di me avrebbero gli altri alunni della classe... ovviamente si chiederebbero che cosa ci sto a fare e avrebbero ragione." E' quello che mi è capitato in sei anni in sei istituti. Li ho fatti tutti promuovere, i miei allievi, ma ci ho rimesso la salute !!!

Per me GiGi79 ha trovato LA soluzione.

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Messaggio Da Cinderella Dom Ago 19, 2012 5:44 pm

Ciao!

Dec ha scritto:
Cinderella ha scritto:
Dec ha scritto:Non sono contrario in linea di principio alla tua proposta, Gigi79, però bisognerebbe intanto essere sicuri che il docente di sostegno sia presente in classe in tutte le ore di quella materia, cosa che non sempre accade, perchè l'alunno ha per esempio nove ore che devono essere divise tra le varie materie. E poi sono convinto che, in caso di contrasto tra i due docenti (e può capitare), si creerebbero dei problemi seri, anche perchè non c'è una ragione logica perchè il docente di sostegno sia di una materia o di un'altra (al di là del discorso delle aree alle superiori) ed è probabile che il docente della stessa materia si sentirebbe sminuito rispetto agli altri curricolari. Come dici tu, è da studiare e in certi casi può sicuramente funzionare, in altri penso meno.

Penso che ciò può essere realizzabile anche nei casi in cui il docente sos NON è presente in tutte le ore di quella materia...
Infatti i due docenti dovrebbero "parlarsi"...
Che debbano parlarsi è pacifico, mi auguro. Ma se un collega vuole correggere e valutare i compiti della mia materia e non sa come l'argomento è stato affrontato in classe mi sembra che non abbia gli strumenti per farlo. Questo a prescindere dal fatto che sia l'insegnante di sostegno, il collega della classe parallela o un genitore che per caso insegna la stessa materia. La verifica è legata all'attività didattica, non può essere valutata prescindendo dal contesto.

Per "parlarsi" non intendevo soltanto "oggi ho spiegato questo" ma anche le modalità con cui l'argomento è stato spiegato... le motivazioni della scelta... etc... In modo da mettere in condizione il collega sos di avere gli strumenti per valutare...
Volevo sottolineare che i supplenti che sostituiscono un insegnante in malattia valutano pur non essendo stati presenti alle sue lezioni... A maggior ragione l'insegnante di sostegno può valutare... ;-)

Ciao da Cindy

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Messaggio Da Dec Dom Ago 19, 2012 5:50 pm

Cinderella ha scritto:Per "parlarsi" non intendevo soltanto "oggi ho spiegato questo" ma anche le modalità con cui l'argomento è stato spiegato... le motivazioni della scelta... etc... In modo da mettere in condizione il collega sos di avere gli strumenti per valutare...
Capisci anche tu che non è la stessa cosa.
Volevo sottolineare che i supplenti che sostituiscono un insegnante in malattia valutano pur non essendo stati presenti alle sue lezioni...
Infatti sono sempre situazioni molto antipatiche e lo dico da supplente. Se proprio non arrivo a fine anno che ho bisogno di voti, cerco di fare prima qualche lezione in modo da poter interrogare su quello che ho fatto io. Se non è possibile, mi tocca valutare, ma il metro deve essere necessariamente largo perchè non posso sapere nei dettagli come sono state fatte le cose; oppure mi appoggio rigorosamente al libro di testo e raccomando di studiare su quello.
A maggior ragione l'insegnante di sostegno può valutare... ;-)

Ciao da Cindy

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Messaggio Da Cinderella Dom Ago 19, 2012 6:05 pm

Ciao!

LM2012 ha scritto:per cinderella

1. ma il problema principale è la semplificazione del testo per gli studenti con obiettivi minimi. Il curricolare studia e insegna. Il doc sos invece deve praticamente riscrivere il testo ... se i testi sono dieci per una classe, diventano venti per due classi, ecc.. Ci vorrebbe un testo già semplificato, dato in dotazione ai due docenti, così il curricolare non può chiedere ciò che non è presente nel testo. Un altro problema infatti è che la verifica può chiedere ciò che non è stato semplificato. Insomma anche la semplificazione può non servire, e non si può concordare il programma, perchè i punti da chiarire sono troppi.

".

Forse non ho capito quello che intendevi... Penso che per la semplificazione possa andare bene l'insegnante curricolare... oppure "farla insieme"...

LM2012 ha scritto:
2. ma prevale la questione della materia difficile. Per la continuità sono d'accordo. Ma per un altro motivo. E' chiaro che se ho svolto il programam di terza, saprò affronatare il programma di quarta. Io mi riferivo al caso in cui un doc sos si trova un quinto anno senza aver fatto il quarto e neanche il terzo [sempre per la materia].

Ok... Ma tu parti dall'idea che per forza l'insegnante di sostegno debba diventare competente di una materia non sua...
Uno NON si può improvvisare insegnante di una materia che non sa... può mettercela tutta ma spesso non è possibile... vuol dire che ne seguirà delle altre in cui potrà rendersi più utile... e l'insegnante curricolare della materia incompatibile dovrà essere più responsabilizzato....

LM2012 ha scritto:
3. la normativa si può cambiare.

Uhm.... Spiega che cosa intendi per "cambiare la normativa..."

LM2012 ha scritto:
5. no, bisogna istituzionalizzare normativamente questi colloqui, altrienti il curricolare non si rende disponibile.

Di solito i curricolari sono poco disponibili... se gli mettiamo il vincolo "dobbiamo vederci ogni venerdì" corriamo il rischio che si inaspriscano sempre di più...

LM2012 ha scritto:
6. io non potevo accettare che lo studente DOVESSE stare in classe anche quando per ragioni didattiche ritenevo essenziale che stesse fuori. Infatti come posso spiegargli la metaria ? Ero costretto a parlare sottovoce e in disparte. Ciò è francamente inaccettabile, perchè sei un docente a tutti gli effetti, e invece ti capita di sentirti dire dal curricolare: "io voglio che stia in classe". Cioè la decisione sull'allievo certificato la prende lui, e non io che sono doc sos e che devo fare "lezione" [il caso lo richiedeva].


Ok... ho capito... A me in alcuni casi capita il contrario: qualcuno ha avuto dei pregiudizi nei confronti di Pierino e quindi ci ha detto "fuori" senza troppi complimenti... e sono io che ho dovuto parlare con il curricolare per fargli capitre che era meglio stare dentro.
Penso che in questo caso puoi parlare con il curricolare spiegando perché pensi che sia meglio stare fuori (bisbiglio sotto voce, problemi di distrazione etc). Senti anche le sue proposte: forse vuole che restiate in classe perché vuole spiegare qualcosa con una modalità particolare che ritiene alla portata dell'alunno... o forse per altre ragioni... Stallo ad ascoltare...

Io per i problemi della sovrapposizione delle voci sono riuscita a trovare un espediente... Mi metto di fronte all'alunno in modo da poter comunicare guardandolo in faccia senza bisogno di alzare troppo il bisbiglio... e prendo gli appunti scrivendo "alla rovescia"... rivolti verso lo studente... :-)
Ho dovuto esercitarmi parecchio per scrivere alla rovescia... ma di solito ci riesco.... basta stare attenti alla destra e alla sinistra...

LM2012 ha scritto:
il doc sos non ha una sua materia, ha tutte le materie e non ne ha nessuna. Spesso il rispetto degli allievi è dovuto alla materia, e questi non sanno che anche il doc sos ha la sua materia [ma che non può insegnare]. Sono d'accordo che egli non può co-valutare. Neppure potrebbe farlo per il suo allievo. Ribadisco che un docente senza possiblità di valutare alcunchè è un docente quasi "dimezzato".

Concordo... gli alunni di solito hanno poco rispetto verso di noi perché non sentono il nostro potere valutativo...
I docenti curricolari dovrebbero fare in modo che il collega sos sia rispettato...

Purtroppo spesso non accade: mi è capitato che in attesa di un docente ritardatario mi sono messa a fare un predicozzo perché si comportavano male... e stavo per far venire alla luce il nocciolo della questione... I ragazzi avevano riconosciuto i loro errori.... quando è entrato il prof ritardatario...
Ha fatto alzare gli alunni, è entrato in classe e ha iniziato la lezione come se niente fosse INTERROMPENDOMI!!!

Un'altra volta che gli ho chiesto un chiarimento si è messo ad urlare che NON DOVEVO INTERROMPERLO... Insomma: lui interrompe ma non vuole essere interrotto...

Il messaggio che dà agli studenti è: "Quello che dici tu vale ZERO!"

In queste situazioni è molto difficile farsi rispettare...

Ciao da Cindy

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Messaggio Da Cinderella Dom Ago 19, 2012 6:14 pm

Dec ha scritto:
Cinderella ha scritto:Per "parlarsi" non intendevo soltanto "oggi ho spiegato questo" ma anche le modalità con cui l'argomento è stato spiegato... le motivazioni della scelta... etc... In modo da mettere in condizione il collega sos di avere gli strumenti per valutare...
Capisci anche tu che non è la stessa cosa.
Volevo sottolineare che i supplenti che sostituiscono un insegnante in malattia valutano pur non essendo stati presenti alle sue lezioni...
Infatti sono sempre situazioni molto antipatiche e lo dico da supplente. Se proprio non arrivo a fine anno che ho bisogno di voti, cerco di fare prima qualche lezione in modo da poter interrogare su quello che ho fatto io. Se non è possibile, mi tocca valutare, ma il metro deve essere necessariamente largo perchè non posso sapere nei dettagli come sono state fatte le cose; oppure mi appoggio rigorosamente al libro di testo e raccomando di studiare su quello.
A maggior ragione l'insegnante di sostegno può valutare... ;-)

Ciao da Cindy

Infatti... il supplente deve valutare pur non essendo stato presente alle lezioni del collega... e cerca di farlo nel miglior modo possibile...
Il commissario esterno all'esame di stato valuta anche se non è stato presente alle lezioni del collega... C'è il documento del 15 maggio... ma nessun documento può descrivere la situazione in modo esaustiva...

Il docente di sostegno è di solito presente alle lezioni... e in aggiunta conosce i ragazzi perché li vede anche al di fuori del contesto di quella materia... e li vede anche "dietro le quinte"... Sa ad esempio che Tizio è emotivo e di solito rende al di sotto delle sue capacità...

Quindi non vedo perché non può valutare (pur mettendosi d'accordo)... In alcuni casi ha più elementi rispetto all'insegnante curricolare perché conosce la classe sotto molti aspetti e sfaccettature...

Ciao da Cindy

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Messaggio Da Ospite Dom Ago 19, 2012 7:44 pm

L'insegnante curricolare non favorisce il compito del doc sos, a meno che non sia vincolato, e un modo per farlo è la normativa. Egli non si mette a semplificare il testo. Dice che non ha tempo. Per lui [ed è così, purtroppo] il doc sos è un CORPO ESTERNO ED ESTRANEO alla classe, un motivo di fastidio da tollerare. Non così è per tutti, ma ciò dipende dal carattere della persona. Tu hai trovato un docente spigoloso, sapessi io quanti ne ho trovati. Sei anni di combattimenti, nella direzione da te illustrata perfettamente. Occorre cambiare la normativa, per porre vincoli al comportamento del docente curricolare, in attesa che il Ministero agisce nella direzione indicata da GiGi79, che sintetizzo così: 1. fine del sostegno; 2. tutti i docenti curricolari hanno metà ore per la materia alla classe, e metà ore per la materia dedicata al sostegno. Essi sono i competenti per la materia, e quindi il sostegno lo devono fare loro. 3. il doc sos dedicato a pieno tempo rimane, ma viene riservato ai ragazzi con programma differenziato. [Quello che dico vale quindi solo per gli obiettivi minimi, in cui c'è da sapere la disciplina]. Tu hai scritto: "Ma tu parti dall'idea che per forza l'insegnante di sostegno debba diventare competente di una materia non sua... Uno NON si può improvvisare insegnante di una materia che non sa". Questa idea è la realtà odierna del sostegno. E se non "fingi" di insegnare la materia che non puoi assolutamente insegnare, non fai sostegno e ti prendi la responsabilità davati ai genitori di non aiutare il ragazzo. E' io credo una situnazione dramatica, che tocca oggi migliaia di docenti di sostegno. Uno non può "morire" di sostegno. E allora uno lascia perdere, e questo è bene, oppure uno fa quello che può, e come me ci rimette la salute. Con genitori [giacchè non si è finora parlato dei genitori] che ti chiedono la promozione, e alla fine dell'anno, a promozione avvenuta, pensano che tu hai fatto poco o nulla, e che non servivi ... Dicono loro: ha fatto tutto mio figlio". Questo è il loro pensiero.

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Messaggio Da Ospite Dom Ago 19, 2012 7:48 pm

Naturlamente c'è chi la prende bene. Il sostegno dà anche grandi soddisfazioni. Così pure è stato per me. Non sono stato ringraziato, ma so che ho fatto il mio dovere, e spesso ho "salvato" situzioni difficili, aiutando il discente. Sono contento del mio sostegno. E' stata una scuola di vita.

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Messaggio Da GiGi79 Dom Ago 19, 2012 8:13 pm

LM2012 ha scritto: Occorre cambiare la normativa, per porre vincoli al comportamento del docente curricolare, in attesa che il Ministero agisce nella direzione indicata da GiGi79

Il Ministero ad oggi non ha affatto intenzione di cambiare la normativa nella direzione che io ed altri colleghi abbiamo suggerito, ma con le idee portate avanti con l'area unica, con la classe di concorso a parte, con il vincolo decennale e altre bestialità del genere pare voler isolare ed emarginare ancora di più la figura del docente di sostegno e dei ragazzi, trattando entrambi come "incapaci", gli uni di insegnare e gli altri di apprendere.

Se vogliamo fare in modo che ciò non accada e vogliamo tutelare la nostra professionalità io credo che dobbiamo

1. per ora fare DI TUTTO perchè non venga approvata l'area unica e almeno per un po' (un anno, due, dipende...) tutto rimanga esattamente così com'è. Non è certo il meglio nella organizzazione, ma ALMENO siamo ABITUATI a questo modo di gestire (maluccio) le cose e in molti casi si sono creati dei team "attrezzati" a gestire la situazione

2. in questi uno/due anni a bocce ferme, bisogna spingere per organizzare dei corsi di formazione-base rispetto alla attività di sostegno al personale in servizio, soprattutto i docenti di ruolo sul curricolare. Non certo come corsi di riconversione dei personale in esubero, ma proprio nella prospettiva di sensibilizzare la gente all'idea di cattedra "mista", con parsimonia e lentezza...

3. bisogna poi attivare in modo sperimentale la cattedra mista negli istituti e vedere quali vantaggi si ottengono e quali situazioni critiche si creano (perchè senz'altro se ne creeranno, non è pensabile che tutti i colleghi accetterebbero di buon grado... essendo un problema di cultura, il lavoro è lento)

4. nel giro di qualche anno (non so quanti, ma si potrebbe prevedere un lungo termine, diciamo il 2020... si riorganizza il sistema lavorando senza "docenti di sostegno", ma con organico potenziato in compresenza, a coppie di docenti, nei casi in cui in classe è presente una disabilità. A mio parere si dovrebbe prevedere ciò anche in altri casi (magari con meno ore di compresenza...), ad esempio in presenza di DSA, stranieri di prima alfabetizzazione, casi di disagio socio-culturale pesanti...

5. per i casi gravi in cui serve il docente sos a tempo pieno, bisogna prevedere tutele per questo personale, sia economiche (devono essere pagati di più) sia di mobilità (devono avere la possibilità di rientrare nella cattedra "mista" normale se sono in burn-out). Per i casi gravissimi, bisogna trovare un accordo con educatori e assistenti alla persona.

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Messaggio Da Ospite Dom Ago 19, 2012 9:49 pm

Purtroppo, tranne che per la proposta 5., quello che dici sembra una riforma implicita fatta scavalcando il Ministero, cosa che non si può fare, a meno di trovare, difficilissimo, l'accrodo tra tutte le parti interessate all'interno dell'istituto. Più concretamente si dovrebbe direttare l'attenzione dei curricolari sui problemi del sostegno, perchè se l'allievo con obiettivi minimi rischia la bocciatura, questo è di interesse anche per il curricolare. Concretamente quindi io propongo questa strada: 1. sensibilizzare la presidenza [ds] sulle difficoltà del sostegno [può accadere che essa non le conosca]. 2. portarla a fare un consiglio di istituto specifico per parlare con i curricolari senza la presenza dei doc sos [questo lo si può ottenere facilmente, se a chiderlo al ds è tutto il gruppo h].
Il risultato è che i curricolari saranno informati sulle difficoltà intriseche a questa professione, e ALMENO si porranno in un atteggimento facilitatore. [Invitati a ciò dalla riunione specificamente dedicata a inizio anno.]

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Messaggio Da LucaPS Dom Ago 19, 2012 9:54 pm

Duro il SOS. Io pagherei di più gli insegnanti di SOS, invece di pagare di più - come avviene - gli insegnanti di Religione Cattolica, rispetto ai colleghi di materia.

Dico a chi si scoraggia - per la reale difficoltà del ruolo - che è normale e che non molli, soprattutto se si trova in posizioni alte nelle GaE: certo, serve "resettare" il proprio modo di concepire le relazioni e il proprio modo di stare a Scuola ma - lo dico per esperienza - non scoraggiarsi, se si vuole entrare in ruolo. E ciò non vuol dire far male il mestiere di SOS per gli anni che è necessario farlo.

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Messaggio Da Ospite Dom Ago 19, 2012 10:19 pm

Vorrei sottolineare a chi ha seguito i miei interventi su questo sito che io non sono un caso isolato di frustrazione. Altri colleghi si sono trovati nella mia situazione. Gente che ce la fa con ausilii ... [chi con il terapeuta, chi con il direttore spirituale]. Quanti sono in Italia ? La situazione è alquanto problematica, per certi aspetti, e il Ministero non sembra agire. Ma nessun allarmismo. C'è chi sa prenderla con filosofia. I primi anni sono andati bene.
Poi ho cominciato a preoccuparmi troppo dell'esito scolastico dei miei allievi.

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Messaggio Da Ospite Dom Ago 19, 2012 10:20 pm

LucaPS ha dato un suggerimento. Io ne aggiungo due. Prenderla con leggerenza, senza preoccuparsi. E poi a ogni costo pretendere rispetto.

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Messaggio Da LucaPS Dom Ago 19, 2012 11:31 pm

> Poi ho cominciato a preoccuparmi troppo dell'esito scolastico dei miei allievi.
Cosa intendi dire?

Intendi che il peso che senti non è relativo al ragazzo (es. relazione) ma relativo agli apprendimenti? Se questo non succedeva nei primi anni ma è successo progressivamente, ha forse agito un "effetto contagio" per cui il tuo ruolo (che è quello di SOS) ha aderito al ruolo "designato" per te dagli insegnanti curriculari, cioè centrato in special modo sugli apprendimenti dell'alunno? Hai presente - mutatis mutandis - il concetto di "falsa coscienza di classe" di Marx, poi mutuato dalla psicoanalisi (ma soprattutto dell'approccio della psicoanalisi della famiglia, penso alla pragmatica della comunicazione umana) per indicare ruoli deontici che caricano un membro della famiglia di ruoli/compiti costrittivi e costringenti difficili da portare (es. il paziente designato, capro espiatorio scelto per risolvere l'equilibrio della famiglia, invece molto disequilibrata non a causa del paziente designato ma a causa degli altri familiari)?

Il problema che riferisci è solo che l'insegnante SOS non riesce a "far superare bene le materie" all'alunno, con la conseguente colpevolizzazione del consiglio di classe e della famiglia; o altro?




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Messaggio Da LucaPS Dom Ago 19, 2012 11:41 pm

> E poi a ogni costo pretendere rispetto.
Si, ma anche no. Nel senso che si può anche tollerare una dose di "svarioni relazionali" e se si mette nel conto che - e come negarlo! - non si è l'insegnante curriculare.

Cioè si deve mettere nel conto che si può essere destinatari di meno rispetto degli insegnanti curriculari: e questo non è mortificante, se si hanno i propri obiettivi (a) e se ci si impegna nel proprio lavoro (b).

Considera che il SOS è sì "più esposto" dell'insegnante curriculare; ma è sempre meno esposto che un insegnante di religione alle superiori; che è meno esposto di un curriculare alle medie; che è più protetto dell'insegnante elementare; che è più protetto del personale educativo nei convitti ed educandati statali; che è più protetto dell'educatore di cooperativo o dell'assistente della comunicazione nelle scuole... E così via alla fiera dell'est... un topolino... alla fiera della moltiplicazione plotiniana degli enti...

Parlo per esperienza, non sono parole astratte le mie.
Bisogna "resettare" e fare i conti con le proprie aspettative: ricordo che a inizio anno aveva lo stesso problema una collega di religione della scuola dell'infanzia (lì sì son cavoli!).

Io ce l'ho fatta, ma avevo degli obiettivi (come anche tu li hai) e forse la sofferenza è durata poco, ringraziando il Cielo. Tu devi farcela!

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Messaggio Da LucaPS Lun Ago 20, 2012 12:20 am

Gugu scrive:
> Albith è meglio della Sibilla Cumana. ;-)

Un altro che chiama Alb "Sibilla Cumana"? Pensavo di essere stato il primo io, ieri!
Eppoi io almeno l'avevo chiamato "Sibillo Cumano".

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Messaggio Da Ospite Lun Ago 20, 2012 9:11 am

Riporto un articolo apparso sul Messaggero Veneto. Il titolo è "Il disagio in classe dell'insegnante di sostegno". Si trova anche nella rassegna stampa del Ministero dell'Istruzione:


Vi scrivo perché vorrei sensibilizzare i lettori sulla condizione degli insegnanti di sostegno nella scuola italiana. Spesso rifiutati psicologicamente dagli allievi ad essi assegnati, possono essere maltrattati dai colleghi curricolari, che hanno facoltà di non aiutarli nel loro difficile compito; sono poco stimati dagli alunni della classe e dai genitori degli alunni certificati, che svalutano il loro lavoro. Se si tratta di semplificare e riassumere un testo, possono perdersi informazioni importanti per la verifica. Servirebbe quindi che il collega curricolare indicasse con precisione quanto da lui richiesto in sede di verifica o interrogazione, ma egli non è disposto a concedere al docente di sostegno che pochi secondi all’inizio o alla fine della sua ora. Il docente di sostegno non dà un voto, nè ai suoi allievi nè agli allievi della classe: per questo egli non ha “potere”, non viene temuto e per questo non viene rispettato (La possibilità di voto agli scrutini su ogni componente della classe, per la loro promozione o bocciatura, è da essa non tenuta in considerazione). Egli è insomma, senza valutazione, un insegnante dimezzato, considerato come un assistente o aiuto del docente curricolare, come un educatore, a volte come un collaboratore scolastico (va a fare le fotocopie, assiste gli studenti che non stanno bene in salute). La sua opinione su un tema affrontato in classe non è mai richiesta, e se interviene viene percepito con fastidio dal docente curricolare e addirittura con meraviglia dalla classe, che non lo interpreta come un insegnante a tutti gli effetti, portatore di sapere. Può capitare che sia soggetto per questo anche a molestie (comportamenti vessatori) da allievi e colleghi, e da questo può essere “ricattato” nella valutazione dei suoi allievi, che spetta solo all’insegnante della disciplina. Il docente di sostegno deve quasi sempre insagnare materie non “sue”. Se ad esempio è laureato in economia e quindi appartiene alla classe di concorso tecnico - professionale, a seconda dell’istituto a cui è destinato dovrà apprendere e insegnare il tornio, discipline meccaniche ed elettroniche (proprie degli ingegneri), disegno tecnico (proprio degli architetti) e addirittura moda, cucito e tessitura. Capita così che in aula e in laboratorio egli debba passare due ore solo osservando, creando disistima nell’allievo. Se questo ultimo non passa le verifiche ed è a rischio bocciatura, il docente di sostegno può sviluppare, specie se vessati, stati di ansia, stress e depressione.

L'articolo è stato cambiato rispetto all'originale. Sul Piccolo di Trieste appare l'originale. Esso dice, alla fine, non "... creando disistima nell'allievo", ma: "... la classe diche che non fa niente". Come mi è capitato a me.

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Messaggio Da gabry Lun Ago 20, 2012 10:20 am

LucaPS ha scritto:

Considera che il SOS è sì "più esposto" dell'insegnante curriculare; ma è sempre meno esposto che un insegnante di religione alle superiori; che è meno esposto di un curriculare alle medie; che è più protetto dell'insegnante elementare; che è più protetto del personale educativo nei convitti ed educandati statali; che è più protetto dell'educatore di cooperativo o dell'assistente della comunicazione nelle scuole... E così via alla fiera dell'est... un topolino... alla fiera della moltiplicazione plotiniana degli enti...

Più esposto? Più protetto? Ma che vuoi dire?
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Messaggio Da LucaPS Lun Ago 20, 2012 11:12 am

> Più esposto? Più protetto? Ma che vuoi dire?
Le espressioni più/meno "esposto", più/meno "protetto" si riferiscono allo status, al ruolo prescritto, al ruolo svolto, ai compiti prescritti, ai compiti di fatto svolti (entrambi legati alle aspettative sociali), Ruolo e compiti, come tutti sappiamo, possono essere diversi considerando quelli prescritti e quelli effettivamente svolti. Avviene così in tutte le professioni, ma maggiormente in quelle di ambito sociale, com'è quella dell'insegnante.

Più esposto/protetto hanno a che fare con il coinvolgimento emotivo e relazionale.

Per questo, l'elenco delle professioni che ho fatto non è una classifica ma è una classificazione in base all'engagement che quei diversi ruoli professionali hanno con la società dal punto di vista istituzionale, sociale, relazionale; engagement che, peraltro, varia da epoca ad epoca e da cultura a cultura.


Ultima modifica di LucaPS il Lun Ago 20, 2012 11:27 am - modificato 1 volta.

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