spostamento tra due sedi

sono una docente di inglese nella scuola primaria e quest'anno dovrei completare il mio orario su due plessi in due paesi diversi facenti parte del mio Istituto comprensivo. Dovrei recarmi nella seconda sede due volte per 4 ore di servizio.come posso regolarmi nel formulare l'orario? per gli spostamenti dovrò lasciarmi un'ora buca o posso usare delle ore residue di disponibilità alle supplenze? per esigenze di orario potrebbe saltarmi la giornata libera? grazie

sisinda ha scritto:sono una docente di inglese nella scuola primaria e quest'anno dovrei completare il mio orario su due plessi in due paesi diversi facenti parte del mio Istituto comprensivo. Dovrei recarmi nella seconda sede due volte per 4 ore di servizio.come posso regolarmi nel formulare l'orario? Devi tener conto degli orari dei mezzi pubblici. Nessuno può importi di usare il tuo mezzo personale; tieni anche conto, se possibile, degli eventuali ritardi per esempio sui treni regionali se sono ormai "storici" per gli spostamenti dovrò lasciarmi un'ora buca o posso usare delle ore residue di disponibilità alle supplenze? Vedi sopra... per esigenze di orario potrebbe saltarmi la giornata libera? Putroppo si, la giornata "libera" non è un diritto, specie se sei impegnata su 2 o più scuole, ma una consuetudine; non sempre i precari vengono accontentati; qualche volta non ce la fanno neanche i colleghi di ruolo, specie sulle COE... grazie

Prego

Nell'IC in cui lavoro, per i docenti di primaria che hanno orario su più plessi (in genere L2, IRC, Sos ma è successo in passato anche ad una docente su posto comune), i tempi degli spostamenti non sono inclusi nell'orario di servizio.

Per compensare almeno "simbolicamente" il maggior aggravio di lavoro, in contrattazione d'istituto è stabilita una quota forfettaria chiamata "flessibilità" (informati presso le RSU di scuola se è stato contrattato qualcosa di simile)

Rispetto all'eventualità che possa saltare il "giorno libero" non ti so dire con certezza, avendo sempre lavorato in scuole con la settimana di 5 giorni, ma in analogia con quello che succede ai docenti di secondaria penso possa accadere...
non sempre si riesce a far "quadrare il cerchio"

> per i docenti di primaria che hanno orario su più plessi (in genere L2, IRC, Sos)

> Per compensare almeno "simbolicamente" il maggior aggravio di lavoro,
> in contrattazione d'istituto è stabilita una quota forfettaria chiamata "flessibilità"

Scusa ma anch'io - che insegno una materia curriculare alle superiori - ho due ore settimanali come il collega di religione cattolica alle elementari e ho una cattedra COE (su due scuole, alcuni miei colleghi di altre materie su tre scuole): e non c'è alcuna quota forfetaria di flessibilità!

Inoltre, i colleghi di religione hanno già dei benefici economici sia stipendiali (es. contratti biennali anzichè triennali, come avviene per noi; scatti aggiuntivi biennali del 2,5%) e sia previdenziali (gradoni anche da precari, ricostruzione di carriera al 100% anzichè al 66% per gli anni successivi al quarto come avviene per gli insegnanti di materia) attribuiti dal Miur di concerto con la Conferenza Episcopale della Chiesa Cattolica Italiana rispetto ai colleghi di posto comune e materia e... non mi sembra sia equo attribuirne loro di ulteriori in sede di contrattazione di istituto.

Poi, l'etichettà "flessibilità" in questo caso... è davvero esilarante, per non dir di peggio. Peraltro, questo tipo di "flessibilità" con le soprannumerarietà di questi anni e dei prossimi anni (e le molte cattedre COE) aumenterà di molto... Quindi, è quantomeno discutibile che codesta "flessibilità" sia oggetto di incentivazione economica in sede di contrattazione di istituto per alcuni.

LucaPS ha scritto:...Poi, l'etichettà "flessibilità" in questo caso... è davvero esilarante, per non dir di peggio. Peraltro, questo tipo di "flessibilità" con le soprannumerarietà di questi anni e dei prossimi anni (e le molte cattedre COE) aumenterà di molto... Quindi, è quantomeno discutibile che codesta "flessibilità" sia oggetto di incentivazione economica in sede di contrattazione di istituto per alcuni.

Nella contrattazione integrativa d'istituto le parti contraenti (Rsu e DS) stabiliscono i criteri di impiego delle risorse finanziarie, Fis e altre risorse che sono assegnate alla scuola, nel rispetto di quanto disposto dal CCNL art 88. (nello specifico viene fatto riferimento alla "flessibilità oraria").

E' quello che è stato fatto nella mia scuola, nel rispetto della normativa, e la voce "flessibilità" si declina anche per i docenti di secondaria che operano nella stessa giornata su più plessi, al pari di quelli di primaria e infanzia (la collega parlava di primaria e a quella mi ero riferita) non parlo di COE ma di docenti con posto cattedra intera nell'istituto con orario giornaliero articolato su più plessi facenti parte dello stesso.


Può sembrarti "esilarante" e ne prendo atto.... ma non credo sia discutibile, in quanto sempre nel rispetto della norma ogni contrattazione d'istituto è sovrana e legittimata.

Infatti esistono differenze tra scuola e scuola in termini di contrattazione d'istituto e non è che una sia più valida dell'altra.

Buona prima settimana di settembre!

Non intendevo dire che "non è legale" (la contrattazione di istituto è stato un grande traguardo!); non mi riferivo quindi alla "forma-procedura" ma alla "sostanza" ovvero a ciò che al contrattazione di istituto ha deciso. E incentivare i docenti "che si spostano" (invece di destinare il Fondo di Istituto ad altri scopi) è certamente una decisione discutibile.

Capisco la differenza tra COE e "orario articolato in plessi" ma... tra un anno o due tutti gli istituti saranno pluricomprensivi o comprensivi e anche quelli che non saranno pluricomprensivi o comprensivi (es. più istituti superiori) verranno accorpati per formare "scuole polo" o "scuole campus" (per fare fronte al fenomeno degli istituti sottodimensionati e anche per ridurre il numero dei D.S.); quindi in pratica tra qualche anno le "cattedre orario esterne" verranno chiamate "posto cattedra intera nell'istituto "polo" o "campus" con orario giornaliero articolato su più plessi" (ad organico unico).

Quindi, tra qualche anno, la "flessibilità" incentivata economicamente - nella forma che descrivi - "scomparirà" e decisioni di quel genere non saranno praticabili.

E anche il FIS verrà dirottato ad altri usi: speriamo per pagare gli scatti stipendiali bloccati.

LucaPS ha scritto:... E anche il FIS verrà dirottato ad altri usi: speriamo per pagare gli scatti stipendiali bloccati.

Non concordo in tutto quanto tu esprimi, ma ci mancherebbe che ognuno non possa esprimere la propria opinione!

Su quali caratteristiche possa assumere la scuola del "futuro" preferisco non esprimere previsioni...
la mia sfera di cristallo è ultimamente molto appannata... (scherzo ovviamente)

Sul "dirottamento" del fis per altri usi... e in particolar modo per ovviare allo blocco stipendiale... sono in disaccordo...

non perché non sia giusto recuperare le risorse per essi.... anzi...
ma ritengo che ci siano altre strade da percorrere... che non sia quella di "togliere alla mano destra per dare alla sinistra"...

Non si tratta di concordare o non-concordare: è un dato di fatto.

Con i sottodimensionamenti e gli accorpamenti si creeranno ulteriori pluricomprensivi e istituti "polo" o "campus" ed allora non vi saranno più cattedre COE o cattedre articolate su plessi e allora misure del genere che descrivi (es. la "mobilità" degli insegnanti che prende il nome di "flessibilità" [*]) non avranno più senso.

Sono d'accordo invece con te quando dici che è sbagliato dirottare il FIS per il recupero degli scatti che ci hanno bloccato.

[*] Allo stesso modo di quando - per i nostri ragazzi e noi stessi - ci avevano insegnato a chiamare "flessibilità" la "precarietà" dei contratti a progetto (e ce ne siamo resi conto col tempo). Sono tutti inganni nominalistici politically correct.