Procedura per Legge 104/92

Ciao, avendo un genitore con una grave e rara patologia da poco diagnosticata, vorrei sapere come poter effettuare la procedura per la Legge 104 e sapere esattamente a cosa ho diritto (in particolare permessi per poterlo accompagnare all'istituto specializzato cui ci siamo rivolti). Vorrei sapere anche se per la partecipazione a sperimentazioni a livello nazionale di nuove terapie possono esserci ulteriori permessi o possibilità per me (unico figlio) con contratto annuale.
Vi ringrazio della risposta e di indicazioni in merito che possano aiutarmi.

Se tuo padre ha già effettuato la visita collegiale e gli è stata riconosciuta la 104 ( art. 3 comma 3) devi semplicemente fare una richiesta alla tua segreteria portando copia del verbale. Avrai diritto a tre giorni mensili di permesso.

Intervengo perchè a me la segreteria ha chiesto la dichiarazione di rinuncia da parte di ogni altro parente che potrebbe occuparsi del disabile perchè, come è noto, i benefici della 104 sono concessi ad un solo familiare.
Tuttavia vorrei sollevare la questione, perchè qualcuno mi ha fatto notare che esiste una banca dati Ministeriale della Funzione Pubblica e il punto 10 della Circ. della Funz. Pubb. 13/2010 ha il compito di verificare eventuali abusi da parte di più familiari alla fruizione dei benefici della legge 104. Quindi non ci sarebbe bisogno di dichiarazioni da parte degli altri parenti che lavorano in pubbliche amministrazioni. Se poi si tratta di parenti che non lavorano in una pubblica amministrazione, non si capisce a che titolo la scuola possa detenere dati di terze persone, considerando che il Garante della Privacy consente la detenzione dei dati del dipendente e del disabile e non di terzi estranei. Come si concilia tale detenzione di dati con quanto dispone il Garante della Privacy?
Qualcuno ha esperienze da riferire che sciolgano il dubbio se è davvero una procedura legale chiedere dichiarazioni degli altri parenti con (addirittura) in allegato il documento di riconoscimento di ognuno di loro?

Io non ho presentato la dichiarazione di rinuncia, però a mio fratello l'anno scorso è stata richiesta.

Anche a me per poter usufruire dei permessi per assistere mio padre è stata richiesta la dichiarazione di mio fratello (peraltro lavoratore autonomo a cui per legge i permessi non spettano, e residente a 250 km di distanza dal comune di residenza dell'assistito.....Ha dovuto spedire un fax!).

Non dovrebbe essere sufficiente la dichiarazione del richiedente, quella in cui questi afferma di essere l'unico membro della famiglia a prestare assistenza e che nessun altro parente o affine usufruisce dei permessi per assistere lo stesso disabile?

Nell'ambito del forum chiedo cortesemente anch'io, a chi dispone di conoscenze certe a riguardo, di fare chiarezza con un suo gradito intervento. Grazie.

STRETTA ASSISTENZA DISABILI - Stretta sui permessi previsti dalla legge 104/1992 per il disabile o per la cura di parenti affetti da handicap. La retribuzione per i giorni di permesso (tre al mese) scende al 50% a meno che i permessi non siano fruiti per le patologie del dipendente stesso della P.A o per l'assistenza ai figli o al coniuge. Sono esclusi dal pagamento intero quindi i permessi fruiti per prendersi cura dei genitori disabili.

da noi si dice "curnutu e mazziatu"
hai un disabile grave a casa? peggio per te e per lui...arrangiati.......

franci ha scritto:STRETTA ASSISTENZA DISABILI - Stretta sui permessi previsti dalla legge 104/1992 per il disabile o per la cura di parenti affetti da handicap. La retribuzione per i giorni di permesso (tre al mese) scende al 50% a meno che i permessi non siano fruiti per le patologie del dipendente stesso della P.A o per l'assistenza ai figli o al coniuge. Sono esclusi dal pagamento intero quindi i permessi fruiti per prendersi cura dei genitori disabili.

da noi si dice "curnutu e mazziatu"
hai un disabile grave a casa? peggio per te e per lui...arrangiati.......

ALLUCINANTEEEEEEE!!!!!! Scusa, franci, dove l'hai trovato? Non ne sapevo ancora niente!
Maledetti schifosi, scusate il frasario ma ho avuto un padre disabile scomparso da poco e ora mia mamma....sono veramente incavolata ( con due zeta!!!)

L'ho trovata, l'hanno chiamata "Legge stabilità"; un ennesima leggina per tagliare le gambe ai poveri lavoratori ( che si devono anche ritenere fortunati di avere ancora un lavoro) e continuare a mantenere i privilegi della casta!!! Non è certo il luogo per parlare di politica ma credevo ormai che il mio disgusto avesse raggiunto il picco massimo invece pare proprio che non sia così!!!!

vedi sulle news Rai
http://www.grr.rai.it/dl/grr/notizie/ContentItem-0643e86c-e47f-4692-85df-4511a6ed6046.html?refresh_ce

Vuol dire che se i sindacati se ne staranno zitti cominceremo anche noi lavoratori ad effettuare "tagli": è la volta buona - per chi ancora ad un qualsivoglia sindacato è iscritto - per stracciare la tessera e recuperare, sullo stipendio, gli euro della trattenuta....

Esausta ha scritto:Vuol dire che se i sindacati se ne staranno zitti cominceremo anche noi lavoratori ad effettuare "tagli": è la volta buona - per chi ancora ad un qualsivoglia sindacato è iscritto - per stracciare la tessera e recuperare, sullo stipendio, gli euro della trattenuta....

sono d 'accordo, intanto ieri hanno votato questa legge sulla stabilità,ora mi chiedo da quando entrerà in vigore?
e comunque hanno colpito proprio basso....VERGOGNA!!!!!!!
Da noi in sicilia si vota il 28.......mandiamoli tutti a casa VERGOGNA!!!!!!!!!!

E' una legge anticostituzionale e discriminatoria dinanzi alla quale i cittadini non sono trattati con pari dignità: vale a dire che nel nostro paese i cittadini non sono più uguali di fronte alla legge, che la legge non è più uguale per tutti. E la cosa è tanto più grave in quanto nel caso specifico si vanno a ledere i diritti dei disabili, i genitori anziani che dovremmo rottamare, secondo loro...
Dobbiamo risvegliare la nostra coscienza di cittadini, prima che di lavoratori e andarci a ripassare un po' di teorici dell'Illuminismo, soprattutto francese....

Hai ragione Esausta, per giunta parliamo parliamo, ci lamentiamo ma di fatto cosa stiamo facendo? accettiamo passivamente....che tristezza....ma cosa stiamo lasciando a questi poveri ragazzi?

maggio61 ha scritto:Hai ragione Esausta, per giunta parliamo parliamo, ci lamentiamo ma di fatto cosa stiamo facendo? accettiamo passivamente....che tristezza....ma cosa stiamo lasciando a questi poveri ragazzi?

Io credo che oggi come oggi la nostra è ancora , paradossalmente, una posizione di privilegio: proprio in quanto insegnanti, nostro compito è quello di formare le future generazioni. Quindi sta a noi saper valorizzare il nostro basilare ruolo nella società, riconoscendolo e utilizzandolo come valido strumento per permeare le coscienze in formazione di quei valori civili che sono alla base della democrazia e della libertà. Se abdichiamo dal "mandato" che ci è stato affidato, allora vuol dire che la scuola si è lasciata svuotare del significato che le è proprio, quello di un' istituzione fondamentale dello Stato che si prefigge lo scopo di preparare i cittadini di domani. Se i primi ad aver smarrito la nostra coscienza di cittadini siamo noi docenti, allora vuol dire che la strada da percorrere è irrimediabilmente in salita. Mi rendo conto che le politiche governative degli ultimi trenta anni - non a caso - sono state tese a impoverire la scuola e proprio la scuola di risorse umane e materiali, a svuotarla delle sue funzioni e a svuotare i programmi scolastici di contenuti: se essa fosse ancora luogo di vita, di crescita, di confronto fra pari e fosse meno azienda e meno vincolata alle spersonalizzanti e inculturali logiche di mercato, forse il compito di ognuno di noi sarebbe ancora chiaro a ciascuno. Se non recuperiamo proprio noi questa coscienza, non facciamo altro che il gioco di chi vuol farci tornare ad essere sudditi.
Pertanto ritengo, e lo ribadisco, che il nostro privilegiato ruolo attivo di cittadini non può che concidere con quello di formatori consapevoli della propria "missione". E' una sfida alla quale siamo chiamati.