Si aumentino le ore anche ai proff. universitari.

In considerazione della diversa modalità didattica e di valutazione utilizzata all'Università e al diverso carico relazionale, rispetto alla Scuola Secondaria di Primo Grado e alla Scuola Secondaria di Secondo Grado, le ore di didattica dovrebbero essere molte di più.

Rimarrebbero comunque ore per la Ricerca.

Non dimentichiamo che oggi l'Università è molto più appiattita su livelli di Scuola Superiore (es. se la Scuola Superiore è, di fatto, diventata la Scuola Media; la laurea triennale è, di fatto, diventata il triennio delle Scuole Superiori; inoltre, il dottorato ha perso la sua caratteristica che aveva nel passato di introduzione all'insegnamento universitario e ha assunto la forma di corso di formazione post-lauream).

Quello dell'università è un altro dei settori da ridimensionare... Quante volte mi è capitato di perdere ore ad aspettare un prof. per il ricevimento e poi sentirmi dire che non sarebbe venuto per impegni improvvisi/contrattempi ecc. Lo strapotere dei baroni andrebbe eliminato, tutti dovrebbero essere aiutati a laurearsi in tempi normali invece che metterci davanti ostacoli di ogni tipo. Ad un esame presi due punti in meno perché il prof. non mi portò mai parte del materiale in programma. Materiale introvabile, cercato ovunque, che aveva lui come esperto, e richiesto solo a me in quell'esame in quanto non frequentante. Potrei fare altri mille esempi, ma sarebbe inutile. Loro guadagnano un sacco di soldi, possono sbatterti fuori per un'incertezza causata da emozione/paura e noi possiamo solo rimetterci sui libri e continuare a pagare tasse...
Non entro nel merito del loro lavoro, non ne so nulla, ma sicuramente a tanti manca la disponibilità.

Condivido solo in parte la tua mail. Nella seconda parte della mail emerge l'idea di rendere anche la formazione universitaria "accudente", così come è stata resa "accudente" la Scuola superiore. Il risultato è stata la degenerazione del processo (virtuoso) di democratizzazione dello studio: perchè vi è il diritto allo studio universitario MA non vi è il diritto a laurearsi. Per cui ritengo che delle umane difficoltà (non insormontabili, come quelle che descrivi tu) vadano necessariamente lasciate almeno nel percorso universitario: lo dico soprattutto alle Facoltà umanistiche delle filo-psico-peda-socio-antropologie e, in misura minore, anche alla Facoltà di Lettere.

Tornando ai proff. universitari, la normativa prevede
* 120 ore di didattica frontale per i rapporti di lavoro a tempo pieno
* 80 ore di didattica frontale per i rapporti di lavoro a tempo definito;

ripettivamente (calcolando su 33 settimane)
* 3,6 ore a settimana nel primo caso
* 2,4 ore a settimana nel secondo caso.

LucaPS ha scritto:Condivido solo in parte la tua mail. Nella seconda parte della mail emerge l'idea di rendere anche la formazione universitaria "accudente", così come è stata resa "accudente" la Scuola superiore. Il risultato è stata la degenerazione del processo (virtuoso) di democratizzazione dello studio: perchè vi è il diritto allo studio universitario MA non vi è il diritto a laurearsi. Per cui ritengo che delle umane difficoltà (non insormontabili, come quelle che descrivi tu) vadano necessariamente lasciate almeno nel percorso universitario: lo dico soprattutto alle Facoltà umanistiche delle filo-psico-peda-socio-antropologie e, in misura minore, anche alla Facoltà di Lettere.

Tornando ai proff. universitari, la normativa prevede
* 120 ore di didattica frontale per i rapporti di lavoro a tempo pieno
* 80 ore di didattica frontale per i rapporti di lavoro a tempo definito;

ripettivamente (calcolando su 33 settimane)
* 3,6 ore a settimana nel primo caso
* 2,4 ore a settimana nel secondo caso.

davvero interessante! Praticamente questi non fanno nulla e guadagnano il triplo del nostro stipendio. Incredibile e poi ci chiedono di impoverirci ulteriormente.

Chiedo a lalla, giulia o altro moderatore:Questo di luca è un post davvero interessante, sarebbe il caso di proporlo nella homepage o creare una nota della red con tali informazioni nella home

E ora Sconcertato si sconcerterà ancora di più.

L. 230/2005 (L. Moratti) - art. 1 comma 16
Resta fermo, secondo l'attuale struttura retributiva, il trattamento economico dei professori universitari articolato secondo il regime prescelto a tempo pieno ovvero a tempo definito. Tale trattamento è correlato all'espletamento delle attività scientifiche e all'impegno per le altre attività, fissato per il rapporto a tempo pieno in non meno di 350 ore annue di didattica, di cui 120 di didattica frontale e per il rapporto a tempo definito in non meno di 250 ore annue di didattica, di cui 80 di didattica frontale. Le ore di didattica frontale possono variare sulla base dell'organizzazione didattica e della specificità e della diversità dei settori scientifico-disciplinari e del rapporto docenti-studenti, sulla base di parametri definiti con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Ai professori a tempo pieno è attribuita una eventuale retribuzione aggiuntiva nei limiti delle disponibilità di bilancio, in relazione agli impegni ulteriori di attività di ricerca, didattica e gestionale, oggetto di specifico incarico, nonché in relazione ai risultati conseguiti, secondo i criteri e le modalità definiti con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sentiti il Ministro dell'economia e delle finanze e il Ministro per la funzione pubblica. Per il personale medico universitario, in caso di svolgimento delle attività assistenziali per conto del Servizio sanitario nazionale, resta fermo lo speciale trattamento aggiuntivo previsto dalle vigenti disposizioni.

Sconcertato, non ti sconcertare.

Si sa che nell'Università italiana la didattica è l'ultima ruota del carro e l'ultima preoccupazione dei proff. universitari, tra le tre colonne: attività gestionale, ricerca, didattica.

Non dimentichiamo che il sogno di qualsiasi insegnante - soprattutto nelle classi di oggi - è quello di essere insegnante senza insegnamento : ) Pure Galilei chiese questo ai Medici di Firenze!

I proff. universitari - invidiosi dei loro colleghi del CNR, quelli sì "insegnanti universitari senza insegnamento" - si son ridotti al minimo le ore di didattica frontale.

Certo che si dovrebbe rivedere il loro l'orario, per risparmiare anche là: una eventuale risparmio cmq non toccherebbe la soglia di sopravvivenza - dati gli stipendi -, come invece tocca la soglia di sopravvivenza uno stipendio ridotto a part-time, qualora tra due anni le 18 ore diventino improvvisamente part-time.

Anche perchè l'impegno richiesto per la didattica e il carico relazionale è totalmente diverso e migliore, rispetto al nostro...

Il signor Profumo non proporrà mai di aumentare le ore di lezione ai suoi amici professori universitari. E' solidale con la categoria a cui appartiene. E se osasse anche solo ventilare qualcosa di simile interverrebbe lo stesso Monti a redarguirlo e a spiegargli che deve pagare la crisi chi è sotto i 2.000 euro di entrate mensili, e quindi lo indirizzerebbe verso altri docenti. Ma non c'è bisogno dell'intervento di Monti, Profumo sa già tutto e ce ne siamo accorti.

E il suo vice invece sa bene che i maestri elementari fanno già 22 + 2.