PEI ed esame di maturità

Chiedo consiglio per una mia amica, docente di sostegno alla prima esperienza in un istituto tecnico industriale.

Tra i casi di quest'anno c'è un ragazzino con ritardo mentale medio, scarso coordinamento motorio, parla a monosillabi, legge a monosillabi, fa addizioni usando la linea del 20, tendenzialmente assente. Il ragazzino è al primo anno e la collega, in accordo con la madre,ha predisposto PEI in cui tutta le materie sono state riviste in un'ottica di totale differenziazione. La madre, un paio di giorni fa, quasi distrattamente, ha detto che era ovvio che alla fine dei cinque anni il ragazzo avrebbe preso il diploma di maturità.

Riflettendoci un po' e guardando la normativa, ci è parso che è anche possibile che il ragazzo faccia per 5 anni una programmazione differenziata al 100%, ma per avere la maturità è necessario o fare la prova ministeriale o comunque una prova, redatta dal consiglio di classe, che però si attenga agli obiettivi minimi formativi dell'indirizzo frequentato.

Ci pare dunque, e qui chiedo conferma a chi lavora alle superiori (ché alle medie è un po' diversa la situazione), che per ottenere la maturità bisogna comunque uniformarsi agli obiettivi minimi dell'indirizzo scolastico. In tal caso gli allievi con programmazioni differenziate non ottengono al maturità alla fine del percorso ma una specie di certificazione delle competenze acquisite.

E' così? Oppure è possibile far svolgere al ragazzo una prova di maturità ad hoc? E nel caso, deve avere un'approvazione ministeriale? O ancora il ministero predispone delle prove differenziate ad hoc, magari spedendo per tempo il lavoro svolto col ragazzo negli ultimi anni?

Grazie per l'aiuto!

io ricordo ke col pei differenziato si ottiene solo la certificazione...

forza ha scritto:io ricordo ke col pei differenziato si ottiene solo la certificazione...

Ma non è una cosa irreversibile, giusto? Intendo dire: questo è il primo anno del ragazzo nell'istituto tecnico. Dall'anno prossimo si può pensare a una programmazione per obiettivi minimi da portare avanti fino al quinto anno?

Non voglio qui discutere sull'opportunità di una simile scelta (dalla descrizione che ne fa la mia collega non credo che ci siano molti margini), ma se è normativamente possibile oppure ormai non si può più tornare indietro.

E' evidente che se al quinto anno il ragazzo sostiene delle prove d'esame non conformi agli obiettivi ministeriali, il suo esame non sarà finalizzato al conseguimento del diploma ma al certificato di crediti formativi...

E' anche vero tuttavia, anche se in casi piuttosto rari che IL DIFFERENZIATO SI PUO' TOGLIERE.... Nel mio caso io l'ho fatto togliere tempo fa ad un ragazzo... e recentemente quesot ragazzo ha sostenuto la maturità e preso il diploma...

Questo è un caso particolarissimo: nei primi due anni delle superiori il ragazzo, che era e che è molto intelligente, è stato sottovalutato dagli insegnanti curricolari che hanno interpretato le sue lacune e la sua demotivazione di fondo, i suoi problemi a concentarsi come una sorta di ritardo mentale.... Ma ritardato non era!!! ANZI!

Nei primi due anni delle superiori gli è stato quindi dato il differenziato.... anche se nessuno degli insegnanti sapeva bene che cosa fosse (sapevano solo il fatto che non poteva arrivare al diploma)...

Sono arrivata io... ho parlato con lo psicologo, ho cercato di capire che tipo era... e mi sono accorta che NON era da differenziato, anzi!!!
Ho battagliato parecchio però sono riuscita a fargli togliere il differenziato...

E in seguito negli anni successivi il ragazzo, anche se con una ripetenza, è arrivato a prendere il suo diploma...

Questo è un caso particolarissimo... però anche in situazioni più normali si può togliere: un ragazzo da un anno all'altro può infatti crescere, può sviluppare potenzialità che prima non aveva e quindi in un anno potrebbe raggiungere gli obiettivi minimi anche se nel precedente aveva il differenziato....
In questo caso gli si toglie il differenziato e, se alla fine dell'anno ha raggiunto gli obiettivi ministeriali, viene promosso a tutti gli effetti... e il suo passato non conta!

Ciao da Cindy

Per ciò infatti che riguarda gli esami di II grado e gli allievi in disabilità art 9 commi 5 e 6 DPR 122/09:


5. Gli alunni con disabilità sostengono le prove dell’esame di Stato conclusivo del secondo
ciclo dell’istruzione secondo le modalità previste dall’articolo 318 del decreto legislativo n. 297 del
1994.
6. All’alunno con disabilità che ha svolto un percorso didattico differenziato e non ha
conseguito il diploma attestante il superamento dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo, è
rilasciato un attestato recante gli elementi informativi relativi all’indirizzo e alla durata del corso di
studi seguito, alle materie di insegnamento comprese nel piano di studi, con l’indicazione della
durata oraria complessiva destinata a ciascuna, alle competenze, conoscenze e capacità, anche
professionali, acquisite e dei crediti formativi documentati in sede di esame.