domanda sciocca

Salve, questa è la prima volta che scrivo sul forum. La domanda che sto per fare vi sembrerà molto sciocca ma gradirei una risposta certa. E' da un paio di volte che non voto alle elezioni politiche e vorrei sapere se questo può essere un fattore discriminante ai fini del concorso. Lo chiedo perchè ho sentito dire che in passato chi non votava regolarmente veniva appunto discriminato nelle assunzioni e nei concorsi, soprattutto quelli pubblici. Questa storia è vera? Se sì, succede ancora adesso?
Grazie fin d'ora per la delucidazione e un grazie di cuore allo staf per l'aiuto che ci fornisce ogni giorno.

Il TU delle leggi elettorali del 1957, all'art. 115, diceva che chi non avesse esercitato il diritto di voto doveva fornirne giustificazione al Sindaco. Quest'ultimo, valutati i motivi, compilava un elenco di elettori che ritenesse "ingiustificati" e lo affiggeva per 30 giorni all'Albo pretorio. Inoltre, per un periodo di 5 anni, veniva inserita nel certificato di buona condotta eventualmente richiesto dal soggetto in questione l'annotazione "Non ha votato".
Tale articolo è stato formalmente abrogato solo nel 1993, ma il certificato di buona condotta, richiesto una volta per l'accesso ai pubblici impieghi, era già stato abolito da tempo.
In conclusione, fa' quello che vuoi: puoi votare o non votare, non sarà certo questo che t'impedirà di vincere un concorso pubblico....

Grazie per la chiarificazione.