Catanzaro, uno scandalo Italiano (Forse)

Sono stato convocato dal CSA di Catanzaro e, poiché ho la legge 104, ho scelto l’istituzione scolastica più vicina al comune di residenza del mio genitore assistito e con minore ore. Il giorno stesso mi sono recato per la presa di servizio. Ho fatto le mie lezioni regolarmente. Dopo 10 giorni mi chiama telefonicamente la scuola e mi riferisce di recarmi al CSA nel pomeriggio, senza darmi alcuna spiegazione. Vado al CSA e mi accorgo che, oltre me, sono stati convocati, di nuovo, tutti quelli della mia classe di concorso. Ci viene, quindi, detto, che bisogna di nuovo rifare le “convocazioni” in quanto due scuole non risultavano avere le ore di cattedra (ma come, 10 giorni prima c’erano). A questo punto ho la possibilità di scegliere, di nuovo, le istituzioni scolastiche che avevo già scelto nella prima convocazione. Mi viene, quindi rilasciato di nuovo la lettera di individuazione e proposta del CSA con su scritto, a penna, la dicitura conferma. Torno a casa e dopo circa due ore vengo ricontattato da una mia collega (che nel frattempo era rimasta presso il CSA) la quale mi chiede se volevo accettare altre ore in un’altra scuola. Dico di no. Mi passa al telefono il dirigente il quale mi richiede la stessa cosa e ribadisco che non posso avendo già accettato due plessi su due comuni differenti (per 8 ore). Mia fortuna ha voluto che il mio interlocutore non chiudesse la comunicazione per cui ho sentito che lo stesso dirigente si rivolgeva alla mia collega (che tra l’altro è prima di me in graduatoria ed anche ella con la 104) e le chiede se voleva accettare 8 ore presso la citta di Catanzaro. A seguito di quanto ho sentito mi sono recato immediatamente, di nuovo, presso il CSA ed ho potuto appurare che: a seguito del taglio di due cattedre coloro che, in prima convocazione avevano preso servizio, si trovavano, alla seconda convocazione, senza più la cattedra, ed avevano quindi minacciato il ricorso. A quel punto il Dirigente del CSA, rivolgendosi di nuovo alla collega di cui sopra, le ribadiva la disponibilità di 8 ore nella città di Catanzaro (affermando testualmente che si trattavano di 6 ore a due Terze e due ore ad una seconda. La collega accettava di buon grado ed io ribadivo le sedi della precedente convocazione. Questa mattina mi telefona di nuovo la scuola e mi riferisce che alle 15 dovevo nuovamente recarmi al CSA di Catanzaro, senza dirmi nulla. Torno, quindi, nel pomeriggio, al CSA di Catanzaro, ed il dirigente dice che le 8 ore disponibili nella scuola del capoluogo (accettate dalla mia collega di cui sopra), non erano disponibili. A questo punto la mia collega ha accettato i due plessi scolastici dove io avevo già iniziato ad insegnare e sono stato “costretto” a cambiare sedi scolastiche. Mi chiedo solo come sia possibile una cosa del genere. Vi prego diffondetelo perché è allucinante.

la calabria deve sempre farsi riconoscere! catanzaro in un modo cosenza in un altro. Non oso pensare cosa succederà l'anno prossimo all'aggiornamento delle gae

Chiedo solo di sapere se è possibile fare una cosa del genere, se la giurisprudenza didattica permette tali procedure ed eventualmente, senza perdere tempo e soldi dietro agli avvocati, cercare di tamponare questa situazione venutasi a creare