Alunno certificato
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Alunno certificato
Insegno in una classe di quarta elementare di scuola paritaria in cui solo quest'anno dopo due anni tragici hanno certificato un bimbo molto problematico e che non si riusciva a controllare, recando disturbo e grave ritardo didattico alla classe; ora c'è il sostegno, ma anche così le cose non sono migliorate anzi, in classe continua ad essere fuori controllo e dare disturbo tale da pregiudicare il percorso didattico degli altri miei alunni; che cosa posso fare per tutelare me e gli altri alunni? Che diritti ho e hanno gli altri bambini che subiscono loro malgrado questa situazione?
Fede12- Messaggi : 6
Data d'iscrizione : 04.03.14
Re: Alunno certificato
Purtroppo molti diritti sulla carta e molto pochi nella realtà.
Con il docente di sostegno che rapporto c'è'? quante ore sono coperte? La famiglia? avete avuto contatti con gli specialisti che seguono il bimbo?
Con il docente di sostegno che rapporto c'è'? quante ore sono coperte? La famiglia? avete avuto contatti con gli specialisti che seguono il bimbo?
Re: Alunno certificato
Rapporto ottimo, 20 ore, famiglia poco collaborativa, specialisti abbastanza rigidi e poco propensi ad ascoltare le ns. difficoltà; io non so più che pesci prendere, con questo bambino in classe non si riesce a fare praticamente nulla o comunque molto male perché è una interruzione continua, ma per questi bambini problematici non possono essere previsti percorsi fuori dalla classe? gli altri bambini mi sembrano troppo penalizzati da questa situazione...
Fede12- Messaggi : 6
Data d'iscrizione : 04.03.14
Re: Alunno certificato
Ma è "legale"? non potrebbe essere una misura che va contro le direttive ministeriali per il trattamento dei legge104?
Fede12- Messaggi : 6
Data d'iscrizione : 04.03.14
Re: Alunno certificato
sicuramente interverranno tuoi colleghi a darti indicazioni più precise delle mie, però, vedi, il diritto al sostegno per un ragazzino con 104 e pei che fissa per lui obbiettivi diversi da quelli della classe significa proprio che, nel contesto della scuola nella quale egli è inserito, ha diritto a fare il suo proprio percorso, individuato dagli specialisti nel glh, che non gli sarebbe possibile fare in classe visto che i compagni fanno altro.
E' a scuola il bimbo, convive con i compagni, e questa è integrazione, ma ha diritto a progredire nella crescita e nell' apprendimento secondo i suoi tempi e le sue abilità. Dall'altro lato, i compagni hanno diritto ad avere una lezione seria e ben fatta che dia anche a loro la possibilià di apprendere.
E' a scuola il bimbo, convive con i compagni, e questa è integrazione, ma ha diritto a progredire nella crescita e nell' apprendimento secondo i suoi tempi e le sue abilità. Dall'altro lato, i compagni hanno diritto ad avere una lezione seria e ben fatta che dia anche a loro la possibilià di apprendere.
Re: Alunno certificato
non fa una piega! ma spesso ci si confronta con realtà scolastiche abbastanza ottuse... speriamo e grazie
Fede12- Messaggi : 6
Data d'iscrizione : 04.03.14
Re: Alunno certificato
Portar fuori il bambino per tutte le ore va contro ogni principio di integrazione.
Non me la sento di darti consigli, so troppo poco del tuo alunno.
Ad esempio la sua reazione potrebbe essere causata dal non sentirsi accolto e inserito nella classe.
Io cercherei di tenerlo almeno in alcune materie inserito nell'attività degli altri.
Ad esempio quando ho alunni con disabilita' faccio un gran uso di immagini, parole chiave etc. ma legate al percorso della classe e questo prima di tutto li fa stare bene che è già un buon inizio.
Come dici, non è corretto che l'alunno stia tanto fuori da solo, non è inclusione, anzi.
Non me la sento di darti consigli, so troppo poco del tuo alunno.
Ad esempio la sua reazione potrebbe essere causata dal non sentirsi accolto e inserito nella classe.
Io cercherei di tenerlo almeno in alcune materie inserito nell'attività degli altri.
Ad esempio quando ho alunni con disabilita' faccio un gran uso di immagini, parole chiave etc. ma legate al percorso della classe e questo prima di tutto li fa stare bene che è già un buon inizio.
Come dici, non è corretto che l'alunno stia tanto fuori da solo, non è inclusione, anzi.
Stefania.n- Messaggi : 209
Data d'iscrizione : 21.08.12
Re: Alunno certificato
no anzi, il bimbo è da due anni in classe con noi, ma prima non era certificato, solo quest'anno dopo varie peripezie è stato certificato, quindi ha un pregresso con la classe, con compagni (e maestra) molto stanchi della situazione caotica; ora ha intrapreso un percorso molto elementare, assolutamente non in linea con il programma di una quarta, più simile ad percorso di prima elementare se non addirittura di ultimo anno di materna! purtroppo inascoltata per tanto tempo, si sono persi due anni...
Fede12- Messaggi : 6
Data d'iscrizione : 04.03.14
Re: Alunno certificato
Si premette che la circolare ministeriale 3 settembre 1985, n. 250, concernente "Azione di sostegno a favore degli alunni portatori di handicap" ha chiarito, tra l'altro che:
"…… La responsabilità dell'integrazione dell'alunno in situazione di handicap e dell'azione educativa svolta nei suoi confronti è, al medesimo titolo, dell'insegnante di sostegno, dell'insegnante o degli insegnanti di classe o di sezione e della comunità scolastica nel suo insieme. Ciò significa che non si deve mai delegare al solo insegnante di sostegno l'attuazione del "progetto educativo individualizzato" poiché in tal modo l'alunno verrebbe isolato anziché integrato nel contesto della classe o nella sezione, ma che tutti i docenti devono farsi carico della programmazione e dell'attuazione e verifica degli interventi didattico-educativi previsti dal piano individualizzato. Spetta agli insegnanti di classe o di sezione, in accordo con l'insegnante di sostegno, realizzare detto progetto anche quando quest'ultimo insegnante non sia presente nell'aula. Ciò per evitare i "tempi vuoti" che purtroppo spesso si verificano nella vita scolastica degli alunni portatori di handicap e che inducono semplicisticamente a richieste di una presenza sempre più prolungata dell'insegnante di sostegno a fianco dei singoli alunni, travisando così il principio stesso dell'integrazione che è quello di fare agire il più possibile il soggetto insieme ai suoi compagni di classe, di sezione o di gruppo."""
"La circolare ministeriale n. 153 del 15 giugno 1988 sottolinea che è "illegittimo" istruire l'alunno in situazione di handicap facendolo uscire dalla sua classe. Il provvedimento ribadisce "la validità degli orientamenti espressi con la CM n. 250/1985 [si tratta della circolare applicativa dei vigenti programmi per la scuola elementare, con specifica attenzione alle esigenze poste dagli alunni in situazione di handicap; N.d.R.] specie per quanto attiene all'illegittimità dell'uscita dalla classe degli alunni con handicap, salvo nei casi in cui un periodo di attività individuale fuori dalla classe sia espressamente previsto dalla stesura del piano educativo individualizzato e concordato tra docente specializzato e docenti curricolari; agli stessi si raccomanda la necessità di stretta collaborazione".
quello di sopra è il riferimento normativo per le uscite dalla classe.
Mi sembra che offra ampia possibilità agli interessati di predisporre un pei che preveda la tutela dei diritti dei bambini, tutti.
L'uscita di questo bimbo che svolge un programma così diverso può essere utilissima per lui, per lavorare in serenità e con i tempi che gli necessitano, e utilissimo per gli altri che hanno uguali diritti.
rimangono sempre ore nelle quali in assenza del sostegno il bimbo dovrà stare in classe ed in quelle ore si prevederanno attività che favoriscano l'integrazione. il Pei è un documento dinamico modificabile in base ai progressi del bimbo.
"…… La responsabilità dell'integrazione dell'alunno in situazione di handicap e dell'azione educativa svolta nei suoi confronti è, al medesimo titolo, dell'insegnante di sostegno, dell'insegnante o degli insegnanti di classe o di sezione e della comunità scolastica nel suo insieme. Ciò significa che non si deve mai delegare al solo insegnante di sostegno l'attuazione del "progetto educativo individualizzato" poiché in tal modo l'alunno verrebbe isolato anziché integrato nel contesto della classe o nella sezione, ma che tutti i docenti devono farsi carico della programmazione e dell'attuazione e verifica degli interventi didattico-educativi previsti dal piano individualizzato. Spetta agli insegnanti di classe o di sezione, in accordo con l'insegnante di sostegno, realizzare detto progetto anche quando quest'ultimo insegnante non sia presente nell'aula. Ciò per evitare i "tempi vuoti" che purtroppo spesso si verificano nella vita scolastica degli alunni portatori di handicap e che inducono semplicisticamente a richieste di una presenza sempre più prolungata dell'insegnante di sostegno a fianco dei singoli alunni, travisando così il principio stesso dell'integrazione che è quello di fare agire il più possibile il soggetto insieme ai suoi compagni di classe, di sezione o di gruppo."""
"La circolare ministeriale n. 153 del 15 giugno 1988 sottolinea che è "illegittimo" istruire l'alunno in situazione di handicap facendolo uscire dalla sua classe. Il provvedimento ribadisce "la validità degli orientamenti espressi con la CM n. 250/1985 [si tratta della circolare applicativa dei vigenti programmi per la scuola elementare, con specifica attenzione alle esigenze poste dagli alunni in situazione di handicap; N.d.R.] specie per quanto attiene all'illegittimità dell'uscita dalla classe degli alunni con handicap, salvo nei casi in cui un periodo di attività individuale fuori dalla classe sia espressamente previsto dalla stesura del piano educativo individualizzato e concordato tra docente specializzato e docenti curricolari; agli stessi si raccomanda la necessità di stretta collaborazione".
quello di sopra è il riferimento normativo per le uscite dalla classe.
Mi sembra che offra ampia possibilità agli interessati di predisporre un pei che preveda la tutela dei diritti dei bambini, tutti.
L'uscita di questo bimbo che svolge un programma così diverso può essere utilissima per lui, per lavorare in serenità e con i tempi che gli necessitano, e utilissimo per gli altri che hanno uguali diritti.
rimangono sempre ore nelle quali in assenza del sostegno il bimbo dovrà stare in classe ed in quelle ore si prevederanno attività che favoriscano l'integrazione. il Pei è un documento dinamico modificabile in base ai progressi del bimbo.
Re: Alunno certificato
ma… che diagnosi ha?perchè c'è una bella differenza tra un una diagnosi di ritardo mentale e per esempio un disturbo oppositivo provocatorio o un adhd… e vi garantisco che qualche ora fuori dalla classe rende possibile un buon intervento anche sui compagni, ai quali va spiegato e insegnato il modo migliore per interagire con un compagno così a quanto sembra difficile!e sul bambino possono essere momenti di sfogo dove si può rilassare con attività magari più pratiche e leggere!
Ospite- Ospite
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