Esame di stato 3^ Media: linea comune tra sottocommissioni o no?
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Esame di stato 3^ Media: linea comune tra sottocommissioni o no?
Salve a tutti. In questi giorni, nella scuola dove sto prestando servizio, tra colleghi ci stiamo confrontando sulla linea da tenere durante gli esami di 3^ Media, in particolare per l'orale. Ad inizio dell'anno scolastico, senza formalizzare nulla , i docenti delle classi terze (in particolare i coordinatori, di cui faccio anch'io parte) avevano proposto una 'linea comune', da tenere nelle sottocommissioni, per quanto riguardava lo svolgimento dell'orale: niente tesine ma mappe concettuali, partendo da un macro-nucleo che potesse permettere al candidato collegamenti interdisciplinari.
Ovviamente tale scelta rientrava nella gestione del famoso 'argomento a piacere', da cui far partire il candidato, senza diventare l'unico argomento da studiare.
Durante l'anno, per una serie di vicessitudini, ad una delle titolari è subentrato un supplente. Confrontandoci, il collega supplente si è dimostrato vivamente contrario alla mappa, sostenendo che , durante l'esame, lui aprirà il libro (di italiano o di storia) e da li partirà l'esame.
Andando a controllare i criteri della gestione dell'esame orale, approvati dal Collegio Docenti, leggo quanto segue:
"Riguardo al COLLOQUIO D’ESAME, i docenti potranno valutare la maturità globale dell’alunno e la capacità di questi di coordinare le conoscenze acquisite.
I candidati saranno messi a proprio agio ed il colloquio potrà prendere spunto da una delle attività svolte nel corso dell’anno o da un elaborato esibito dall’alunno (realizzato individualmente o in gruppo), o da un argomento a scelta.
In ogni caso, i docenti eviteranno che l’esame orale si esaurisca in un repertorio di domande e risposte prive di collegamento.
Si offriranno al candidato occasioni per operare opportuni collegamenti pluridisciplinari e si lascerà ampia libertà di espressione.
Riguardo alle lingue straniere, il candidato dovrà essere in grado di rispondere in lingua straniera a semplici domande relative a se stesso, alla propria quotidianità, all’esperienza scolastica, ad esperienze del passato e a programmi per il futuro. Inoltre dovrà saper esporre in modo semplice gli argomenti trattati durante l’ultimo anno scolastico, anche con riferimenti interdisciplinari.
Il giudizio globale sul colloquio terrà conto del modo in cui il candidato si sarà espresso, della misura in cui avrà saputo trattare gli argomenti ed operare gli opportuni collegamenti e, infine, del grado di maturità raggiunto nel corso del triennio."
Ho fatto notare al collega quanto stabilito e condiviso nella scuola ma lui sostiene di doversi sentire libero di gestire l'esposizione orale, per la sue materie, nella maniera che reputa più efficace a verificare il livello di preparazione e maturazione del candidato.
In tutta questa situazione, il DS ci ha semplicemente invitato ad adottare una linea comune, tra le varie sottocommissioni.
Cosa possiamo, in soldoni, fare?
Ovviamente tale scelta rientrava nella gestione del famoso 'argomento a piacere', da cui far partire il candidato, senza diventare l'unico argomento da studiare.
Durante l'anno, per una serie di vicessitudini, ad una delle titolari è subentrato un supplente. Confrontandoci, il collega supplente si è dimostrato vivamente contrario alla mappa, sostenendo che , durante l'esame, lui aprirà il libro (di italiano o di storia) e da li partirà l'esame.
Andando a controllare i criteri della gestione dell'esame orale, approvati dal Collegio Docenti, leggo quanto segue:
"Riguardo al COLLOQUIO D’ESAME, i docenti potranno valutare la maturità globale dell’alunno e la capacità di questi di coordinare le conoscenze acquisite.
I candidati saranno messi a proprio agio ed il colloquio potrà prendere spunto da una delle attività svolte nel corso dell’anno o da un elaborato esibito dall’alunno (realizzato individualmente o in gruppo), o da un argomento a scelta.
In ogni caso, i docenti eviteranno che l’esame orale si esaurisca in un repertorio di domande e risposte prive di collegamento.
Si offriranno al candidato occasioni per operare opportuni collegamenti pluridisciplinari e si lascerà ampia libertà di espressione.
Riguardo alle lingue straniere, il candidato dovrà essere in grado di rispondere in lingua straniera a semplici domande relative a se stesso, alla propria quotidianità, all’esperienza scolastica, ad esperienze del passato e a programmi per il futuro. Inoltre dovrà saper esporre in modo semplice gli argomenti trattati durante l’ultimo anno scolastico, anche con riferimenti interdisciplinari.
Il giudizio globale sul colloquio terrà conto del modo in cui il candidato si sarà espresso, della misura in cui avrà saputo trattare gli argomenti ed operare gli opportuni collegamenti e, infine, del grado di maturità raggiunto nel corso del triennio."
Ho fatto notare al collega quanto stabilito e condiviso nella scuola ma lui sostiene di doversi sentire libero di gestire l'esposizione orale, per la sue materie, nella maniera che reputa più efficace a verificare il livello di preparazione e maturazione del candidato.
In tutta questa situazione, il DS ci ha semplicemente invitato ad adottare una linea comune, tra le varie sottocommissioni.
Cosa possiamo, in soldoni, fare?
Achille piè veloce- Messaggi : 205
Data d'iscrizione : 27.08.12
Re: Esame di stato 3^ Media: linea comune tra sottocommissioni o no?
Il supplente di DEVE attenere alle linee guida tracciate dal Consiglio di classe.
Non capisco il senso della tua domanda: "Cosa possiamo, in soldoni, fare?"
Non capisco il senso della tua domanda: "Cosa possiamo, in soldoni, fare?"
Ospite- Ospite
Re: Esame di stato 3^ Media: linea comune tra sottocommissioni o no?
giobbe ha scritto:Il supplente di DEVE attenere alle linee guida tracciate dal Consiglio di classe.
Non capisco il senso della tua domanda: "Cosa possiamo, in soldoni, fare?"
Alcuni di noi hanno consultato la collega titolare assente , la quale non se la sente di 'imporre' al supplente quanto concordato ad inizio anno. Il senso della mia domanda è semplice: si può obbligare un collega (supplente o titolare che sia) ad abbracciare una linea che, seppur non ufficializzata, è comunque presente nel vademecum, approvato dal Collegio Docenti della scuola? Si potrebbe creare una sorta di 'disparità' tra alunni delle sezioni i cui docenti hanno aderito all'idea della mappa concettuale e quelli il cui docente intende procedere 'a random'. Non si potrebbe andare incontro a qualche ricorso?
Achille piè veloce- Messaggi : 205
Data d'iscrizione : 27.08.12
Re: Esame di stato 3^ Media: linea comune tra sottocommissioni o no?
Nessun ricorso poiché la prova orale si può sviluppare anche in modo differenziato tra le classi e tra gli alunni della stessa classe, in base alla conoscenza che la Commissione possiede relativamente al percorso e alla realtà d’apprendimento scolastico dell’allievo, al fine di creare un’atmosfera favorevole alla piena espressione delle abilità e delle capacità del candidato, per limitare gli effetti negativi dei condizionamenti emozionali che potrebbero influire sulla stessa esperienza d’esame.
Ospite- Ospite
Re: Esame di stato 3^ Media: linea comune tra sottocommissioni o no?
giobbe ha scritto:Nessun ricorso poiché la prova orale si può sviluppare anche in modo differenziato tra le classi e tra gli alunni della stessa classe, in base alla conoscenza che la Commissione possiede relativamente al percorso e alla realtà d’apprendimento scolastico dell’allievo, al fine di creare un’atmosfera favorevole alla piena espressione delle abilità e delle capacità del candidato, per limitare gli effetti negativi dei condizionamenti emozionali che potrebbero influire sulla stessa esperienza d’esame.
Grazie mille ! Il mio timore nasceva dal fatto che ci sono molte famiglia polemiche 'famose' per aver, in passato, sollevato polveroni relativi alla valutazione delle prove, corrette dagli stessi docenti su più sezioni. Grazie ancora!
Achille piè veloce- Messaggi : 205
Data d'iscrizione : 27.08.12
Re: Esame di stato 3^ Media: linea comune tra sottocommissioni o no?
Anche nella mia scuola è presente una descrizione dell'esame , simile a quella postata da Achille. Tuttavia ho diverse colleghe del Cdc che sostengono di essere contrarie alle mappe interdisciplinari: dicono ai ragazzi che verranno interrogati su tutti gli argomenti dei programmi svolti, nelle varie discipline e non necessariamente verrà chiesto l'argomento a piacere. Conosco bene la tendenza a focalizzare l'attenzione su alcuni argomenti di ogni singola disciplina , è giusto insistere nel dire che l'argomento a piacere sarà il punto di partenza del colloquio ma, se il colloquio non deve essere una classica interrogazione 'domanda-risposta', che senso ha insistere nel dire di studiare approfonditamente tutti gli argomenti svolti in tutte le discipline? Inoltre diverse colleghe si sono opposte alla proposta di fornire, ai ragazzi, il prospetto di come verranno svolti gli esami (scritti e orali, la durata, la tipologia delle prove, i criteri di valutazione), prospetto nel quale si declinano anche le modalità dell'orale (collegamenti multidisciplinari , argomento a piacere ecc), sostenendo che 'meno cose si fanno sapere alle famiglie, meglio è''. La trasparenza è dunque reato? Mha!
Carmen80- Messaggi : 467
Data d'iscrizione : 03.11.10
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