programmazione differenziata ed esame di stato

Un alunno che ha sempre seguito una programmazione differenziata che titolo di studio consegue all'esame di stato? E può, eventualmente essere esonerato dall'esame?

Con programmaziione differenziata all'alunno verrà rilasciato un Attestato di credito formativo valido proprio per gli alunni in situazione di handicap che non conseguono il diploma di esame di Stato conclusivo del corso di studio di istruzione secondaria superiore (art. 13 del D.P.R. 23 luglio 1998; n.323) e per il quale il MIUR ha predisposto un modello

Per quanto riguarda un possibile esonero credo sia consentito solo in caso di notevole gravità dell'handicap, altrimenti la norma prevede le seguenti agevolazioni, ma non l'esonero:
Esami dei candidati con disabilità
Vi vengono ribaditi:
- il diritto alle prove equipollenti, che quindi possono riguardare anche la terza prova scritta;
- il diritto all’assistenza da parte di chi l’abbia prestata durante l’anno;
- il diritto alla somministrazione delle prove scritte in brille per alunni ciechi;
- il diritto a tempi più lunghi, di norma non superiori a una giornata;
- il diritto a prove differenziate per gli alunni che abbiano svolto durante l’anno un PEI (Piano Educativo Individualizzato) differenziato.

grazie Giovanna per tutte le informazioni.Cmq, in questo caso l'handicap è grave, per questo mi chiedevo se ci fosse la possibilità di nn sottoporre l'alunno all'esame

gerardo ha scritto:grazie Giovanna per tutte le informazioni.Cmq, in questo caso l'handicap è grave, per questo mi chiedevo se ci fosse la possibilità di nn sottoporre l'alunno all'esame

Se non si sottopone l'alunno all'esame non potrà avere l'attestato.

Mi permetto di dare un suggerimento estrapolandolo da una mia recente esperienza. Quattro anni fa ero alla mia prima esperienza da presidente e per un alunno disabile, il consiglio di classe aveva proposto nel documento del 15 maggio un esame basato su una sola prova scritta differenziata, da somministrare nel giorno della prima prova e un breve colloquio. Per la prova scritta si proponeva che potesse lasciare subito l'istituto, al termine della prova, prima delle canoniche tre ore dalla somministrazione della prova. La motivazione, supportata da certificazione, di tale richiesta risiedeva nel fatto che le capacità dell'alunno e la suscettibilità a stati di stress intensi non gli permettevano di svolgere più prove scritte e in tempi relativamente lunghi.

Trattandosi di un contesto che forzava il protocollo ordinario previsto per le prove dell'esame di stato ho chiesto, alla riunione dei presidenti, un parere all'ispettore coordinatore in merito alla liceità di una deroga di questo tipo. Mi ha confermato che in conformità con quanto proposto nella documentazione presentata dal consiglio di classe si poteva procedere in deroga al protocollo previsto dal regolamento d'esame. Quindi, una sola prova scritta, differenziata, e un colloquio agevolato, ovviamente con il supporto del docente di sostegno. Un dirigente scolastico (che so, per conoscenza diretta, essere molto competente) mi aveva consigliato di fargli svolgere la prova differenziata in occasione della terza prova, dato che i tempi richiesti dalla terza prova sono generalmente molto più brevi e si poteva quindi ovviare dalla deroga al divieto di abbandono prima delle tre ore (aspetto che potrebbe essere motivo di ricorso da parte di terzi). Non l'ho fatto perché ormai avevamo già deliberato la calendarizzazione e abbiamo quindi fatto svolgere la prova in occasione del primo scritto.

Ovviamente mi sono preoccupato di verbalizzare adeguatamente e dettagliatamente l'intero contesto al fine di rendere del tutto trasparente il protocollo e garantire la regolarità. C'è qualche ostacolo tecnico nella procedura di valutazione, specialmente (presumo) con un sistema rigido come Commissione Web (allora si usava ancora Conchiglia), perciò la commissione dovrà ricorrere a qualche escamotage per superare questi ostacoli ed evitare il blocco delle automazioni, ma anche in questo caso si può ricorrere ad un'adeguata verbalizzazione per giustificare apparenti irregolarità.

Non so che problemi abbia il vostro alunno, ma eventualmente potete adottare una proposta di questo genere se permette di superare il problema. Ma dovete proporlo attraverso la documentazione riservata allegata al documento del 15 maggio, quindi pensateci subito.

Ottimo consiglio Gian, ma se l'handicap è grave come ha detto Gerardo, forse l'alunno non è in grado di sostenere neanche una prova scritta e ancor meno un colloquio!
Può essere che sia arrivato in 5° per non fargli perdere i compagni e la socializzazione raggiunta con loro in 5 anni. A me è capitato con un alunno grave (sedia a rotelle, pannolone, nessuna comunicazione verbale, solo mugugni e urla, nessuna abilità manuale) che non era nelle condizioni di poter sostenere alcun esame, ma l'abbiamo fatto arrivare in 5° per il legame affettivo che lo univa ai compagni e che dimostrava con sorrisi e urletti compiaciuti. Alla fine el percorsoi scolastico gli abbiamo rilasciato un attestato di frequenza predisposto ad hoc, che come puoi ben capire non avrebbe avuto nessuna valenza ai fini lavorativi e questo, purtroppo, per ovvie ragioni, ma è stato utile per il grande cuore dei genitori del ragazzo.

grazie ad enrambi, la situazione è simile a quella descritta da Giovanna. Vedremo di trovare la soluzione migliore per l'alunno entro il 15 maggio.

gerardo ha scritto:grazie ad enrambi, la situazione è simile a quella descritta da Giovanna. Vedremo di trovare la soluzione migliore per l'alunno entro il 15 maggio.

Direi che in questo caso debba essere coinvolto a pieno titolo il DS. Se non è un ciapuzzo chiamato solo a mettere a dura prova l'imbottitura della poltrona su cui devono poggiare le chiappe dirigenziali, per definizione ha l'esperienza e la competenza necessarie per indirizzarvi sulla procedura più sostenibile.