Riassumendo

Promemoria primo messaggio :

Prima ti obbligano a cambiare provincia perché per anni ti lasciano a casa senza lavorare e senza prospettive, poi SUBITO DOPO il cambio provincia ti dicono: "Sorpresa! Se fossi rimasto a casa, domani saresti passato di ruolo, magari nella scuola del tuo paese".
L'assunzione dei 150.000 inclusi nelle GAE è un atto di buon senso e di giustizia, ma ha ragione Patty, sarebbe più giusto creare una graduatoria nazionale che permetta a chi ha fatto più sacrifici ed ha più esperienza  di scegliere per primo.  Nuovo gioco, nuove regole.

Ciao a tutti, premettendo che rispetto tutte le vostre opinioni, non pensate  che chi come me è rimasta nella propria provincia perchè aveva una figlia piccola non ha patito in questi anni senza lavorare e senza guadagnare niente? oltretutto schernita dalle persone che si spostavano e mi ritenevano sciocca perchè rimanevo? adesso spero che questa lunga attesa venga ripagata. Ognuno di noi è stato consapevole della propria scelta e come io non mi dovevo lamentare perchè non avevo lavorato aff a detta di miei colleghii anche voi non eravate consapevoli nello spostarvi in un'altra provincia?
fermo restando, però, che capisco ,anche se non condivido, le vostre rimostranze.

flowerqueen

Concordo con flowerqueen. Come al solito preferiamo farci la guerra tra noi invece che convogliare le energie nella giusta direzione. I giudici hanno simpatia anche per la difesa dei diritti dei cittadini mi auguro. Quindi non sarei così sicura che chi si è trasferito liberamente potrà scavalcare chi ha scelto di rimanere nella sua provincia. Se poi vogliamo dire che è sbagliato cambiare le regole a metà partita sono la prima a essere d' accordo. Infatti questa pseudo riforma è sbagliata nelle fondamenta. Nuove regole per il futuro, ma con noi devono rispettare i patti. Scatti, provincie, regioni, tipo di lavoro da svolgere. Devono rispettare gli accordi, le leggi che hanno scritto loro, i governanti. E ne hanno scritte di cose belle su di noi negli ultimi anni.  Altrimenti perderanno tutti i ricorsi, perché questa riforma lede i diritti di tutti noi, precari, di ruolo, concorsisti, sissini. Tutti. E sì io parlo ancora di diritti. E non mi vergogno.

E si adesso premiamo chi non ha mai lavorato per farsi i fatti suoi a casa e chi
ha lasciato i bambini anche piccoli per fare qualche punticino sperando potesse servire per un futuro meno precario lo buttiamo a mare.

Guarda che anche chi è rimasto a casa ha fatto sacrifici, lavorando poco, in scuole difficili, prendendo treni alle 5 di mattina. Questa guerra tra poveri è follia. Meno veleno tra di noi per cortesia. Nessuno deve soccombere, non usiamo toni così aspri. Siamo tutti sulla stessa barca. E sta affondando. Prenderci a botte tra noi serve solo ad affondare prima.

Sono pienamente d'accordo con iaiataf. patty 20 i tuoi toni mi sembrano un pò troppo aspri. io rispetto le tue scelte, ma non puoi pentirtene adesso. sai quante volte sono stata oggetto di scherno da parte di colleghe che avevano scelto di andare al nord? quanti sacrifici ho fatto pure io perchè lavorava solo mio marito. in quel caso ero io lnella tua situazione di adesso, ma non mi lamentavo perchè era stata una mia scelta aspettare molti anni prima di entrare in ruolo. ho messo la mia famiglia davanti a tutto anche alla mia voglia di insegnare e ora devo essere sincera mi sembra anche un pò giusto che sia ripagata la mia attesa. Ciò non toglie che a me piacerebbe molto che tutti fossero accontentati che si potesse trovare una soluzione equa per tutti anche per te patty 20

flowerqueen

non voglio metterla sul personale e la chiudo qui

Ciao patty20 io non volevo essere assolutamente polemica , ma volevo farti capire il punto di vista di chi è rimasto nella propria provincia. questo perchè ho letto nelle tue parole un forte dissenso nei confronti di coloro che sono rimasti "a casa" . Non siamo degli sfaticati che non vogliono lavorare, ma persone che hanno fatto una scelta di vita senza sapere poi che sarebbero entrate in ruolo così inaspettatamente pensa che io pensavo sarei entrata in ruolo almeno fra 6 - 7 anni o più. Certamente tu avrai fatto molti sacrifici, ma non potevi lasciare la graduatoria permanente nella tua provincia e fare la domanda per le supplenze al nord, non poteva essere una soluzione?

flowerqueen

sono convinto che prima della stabilizzazione in massa, le GAE verranno nuovamente aggiornate, si tratta di elementare buon senso.

Se si vuole anche un nuovo aggiornamento delle GAE, scordiamoci però la stabilizzazione nel 2015-2016. Quanto tempo credete che ci sia fino al settembre 2015? Ora volete metterci anche il tempo di un nuovo aggornamento, produrre nuove graduatorie provvisorie e definitive... i tempi sono già stretti, gli USR sono già sovraccarichi, in questo modo è certo che passerà un altro anno.

malgieri ha scritto:Se si vuole anche un nuovo aggiornamento delle GAE, scordiamoci però la stabilizzazione nel 2015-2016. Quanto tempo credete che ci sia fino al settembre 2015? Ora volete metterci anche il tempo di un nuovo aggornamento, produrre nuove graduatorie provvisorie e definitive... i tempi sono già stretti, gli USR sono già sovraccarichi, in questo modo è certo che passerà un altro anno.

Ben venga un anno in più, se può servire per dare a tutti la possibilità di scegliere la provincia in base alle NUOVE REGOLE. L'annuncio della stabilizzazione di massa andava fatto prima di maggio, non capisco perché è stata scelta questa tempistica.

tecnicamente un nuovo aggiornamento è pura fantascienza (dovresti modificare la normativa delle GAE, passare da triennale ad annuale), non dimenticate che le regioni del sud con gli attuali iscritti non riuscirebbero a coprire tutti i posti, 8/10 potranno essere assunti, basta leggere quello che dice l'articolo del sindacato athena, cmq a gennaio ci vogliono i decreti attuativi che riformano l'attuale sistema di assunzione altrimenti le stesse non si possono fare, se non si crea l'organico funzionale i conti non tornano, quindi chi è andato al nord ci penserei bene 10 volte prima di tornare, a gennaio ci voglio i fatti.