Alunna che non raggiunge gli obiettivi del differenziato

Ciao a tutti,
quest'anno seguo per 6 ore un'alunna, frequentante il 2 anno di scuola superiore, con personalità borderline e ritardo cognitivo lieve.
Il primo anno seguiva un P.E.I. per obiettivi minimi, ma quest'anno, viste le notevoli difficoltà della ragazza nell'affrontare la programmazione semplificata, abbiamo deciso, su consiglio dei servizi Asl, di adottare il piano differenziato. L'alunna, inizialmente, ha mostrato un discreto impegno, ma ultimamente ha ripreso ad assentarsi nei giorni in cui erano state programmate le verifiche, facendosi vedere davanti a scuola in atteggiamento di sfida, e a rifiutare i miei interventi durante le mie ore di lezione. Spesso Abbiamo provato più volte a parlare con la madre ma senza alcun risultato; la donna appoggia ogni mancanza della ragazza, lasciandole condurre una vita sregolata e non adeguata alla sua età. Ogni progresso fatto a scuola risulta vano. Abbiamo cercato di aiutarla in tutti i modi nelle valutazioni riguardanti le varie discipline, sanzionandola nel voto in condotta.
Se prosegue di questo passo, malgrado la programmazione differenziata, saremo costretti a trattenerla in seconda. Voi che ne pensate?

Non è che possiate fare tanto di diverso da quello che state facendo.

Purtroppo non si va in paradiso a dispetto degli angeli-

Quello che mi viene da consigliarvi è di documentare sempre tutto il documentabile, di verbalizzare i colloqui con la famiglia, di protocollare o comunque conservare traccia delle convocazioni alla famiglia cui magari non hanno risposto e di essere a posto con le riunioni glh e con la formalizzazione del pei.

Non avete sportelli psicologici immagino?

Si, siamo in ordine con P.E.I. e glh. La madre della ragazza (il padre non si sa se esista) non è venuta al glh ma le abbiamo fatto pervenire il verbale con la proposta di passaggio al differenziato.La signora ha accettato quanto da noi predisposto.L'ho incontrata ai colloqui, in presenza di altri colleghi che facessero da testimoni, e l'ho vista di recente in presenza della vice preside del plesso.No, non ci sono sportelli psicologici.
Il problema è che la madre a parole si mostra costernata dal comportamento della figlia, ma poi nei fatti avalla ogni sua decisione e giustifica le sue continue assenze. Sento spesso la psicologa della Asl e la informo di tutto, lei addirittura sta pensando di segnalare tutto ciò ai servizi e di istruire una pratica per togliere la minore alla madre.

Stai facendo il massimo che puoi fare per questa ragazza.

Grazie Ire. A volte penso che forse non era il caso di passare al differenziato, anche perché il problema non sono gli obiettivi ma la sua volontà. Mi servirà di esperienza per il futuro.

Eh, Charlize, se esistesse il tasto rewind....

Non hai mai avuto l'idea che per farle bene, le cose, bisognerebbe avere la possibilità di farle due volte?

Concordo, probabilmente non era il caso di passare alla differenziata perchè il problema non è la sua incapacità. Ma non cambia molto. Da soli non potete fare nulla, lì servirebbe una terapia famigliare in assenza della quale ci si barcamenerà attendendo di vedere cosa porterà il futuro.

Mettila così: diciamo che per quest'anno la ragazza si prenda un anno sabbatico e che voi siate costretti a bocciarla, mettiamo che in qualche modo tramite la psicologa ASL si riesca a raggiungerla e a farla mettere un po' in riga. Il prossimo anno sarà di nuovo in seconda e potrà riprendere gli studi esattamente dove li ha interrotti in prima dando a voi l'occasione di riportare gli obbiettivi ai minimi curricolari e magari ce la farà. Ma anche no.

Senza la famiglia si fa proprio poco. L'importante è fare tutto quello che si può e voi lo state facendo.

Io questa ragazza la seguo da settembre, quindi ho un quadro parziale della situazione. Per il passaggio al differenziato abbiamo seguito le indicazioni della psicologa e dei servizi in seguito al glh di ottobre. Non è una situazione semplice e  a volte ci si trova da soli a dover affrontare questi spinosi problemi.

già :-(

Quindi, onestamente e al di là di tutti i ricorsi, le polemiche e gli scaricabarile, cosa pensi si possa chiedere a chi ci si trova in mezzo se non di fare il massimo che può, con le risorse che ha?

Nulla, non si può chiedere nulla più di così.

charlize ha scritto:Io questa ragazza la seguo da settembre, quindi ho un quadro parziale della situazione. Per il passaggio al differenziato abbiamo seguito le indicazioni della psicologa e dei servizi in seguito al glh di ottobre. Non è una situazione semplice e  a volte ci si trova da soli a dover affrontare questi spinosi problemi.

Se già fate il programma differenziato, potreste ulteriormente abbassarle gli obiettivi (e diversificare i contenuti) per il secondo quadrimestre.
Mettetele in questo quadrimestre i voti che merita. Magari la ragazza si accorge che rischia la bocciatura e si fa tornare la voglia di studiare...
La ragazza ha presente che, se si rimette a studiare, può ripassare alla programmazione per obiettivi minimi il prossimo anno?
Magari per lei potrebbe essere un incentivo, che ora le è venuto a mancare.

Non è questione di obiettivi ma di sua volontà anche nel fare le minime cose.Alla minima difficoltà si scoraggia e non viene più a scuola.Questo atteggiamento, votato al sotterfugio e al menefreghismo, non è giustificabile.Lei non sa niente del differenziato, anzi si lamenta che le diamo troppo da studiare e non ce la fa, anzi fosse per lei lascerebbe gli studi