Commissari interni Liceo Scientifico 2015

Buongiorno a tutti,
ringrazio in anticipo dell'esistenza di questo forum, lo leggo moltissimo, partecipo poco (o meglio niente) perché trovo sempre risposte molto migliori di quelle che potrei dare io!

Chiedo una vostra opinione: premesso che nella nomina dei commissari interni un po' tutto si può fare, non sarebbe quanto meno "strano" per un liceo scientifico (esterni matematica, inglese, filosofia) formare una commissione d'esame priva di un commissario di scienze (chimica, biologia e scienze della terra), inserendo fisica e arte, trovandosi quindi gli studenti a dover sostenere un esame di italiano, latino, storia, filosofia, inglese e storia dell'arte come materie umanistiche, e solamente matematica e fisica (fra l'altro affidate a due commissari!) come materie scientifiche?

Inoltre un presidente di commissione un po' "scafato" non potrebbe avere l'impressione che si sia voluto agevolare fin troppo gli studenti, togliendo loro una materia consistente ma anche caratterizzante per un indirizzo scientifico?

Grazie a chi volesse lasciare la sua opinione.

A me sembra irreegolare dal momento che il commissario esterno di Matematica dovrebbe coprire anche la Fisica e si avrebbero due docenti per la stessa classe di concorso

perché irregolare? è esplicitamente previsto dalle FAQ ministeriali... al più direi inopportuno, ma in certi casi inevitabile. Ossia, se non ci sono questioni particolari è chiaro che la scelta ITALIANO-SCIENZE-ARTE è quella più sensata in un liceo sc. quest'anno, ma nella scuola in cui lavoro ci sono docenti di arte e di scienze che hanno TRE quinte e quindi mi sembra preferibile la soluzione di mettere FISICA al posto di scienze o arte (soprattutto, là dove il docente di fisica durante l'anno era diverso dal doc. di matematica) rispetto all'alternativa di mettere un docente di SCIENZE o ARTE non della classe, seppur della scuola (di fatto sarebbe stato un altro esterno).

La nomina del docente di fisica, per quanto non vietata esplicitamente dalla normativa per quanto ne sappia, è fortemente sconsigliata, perché appare messo lì a "proteggere" la classe dal commissario esterno di matematica, se non addirittura per aiutarli in occasione della seconda prova scritta. Nel caso di docenti con 3 quinte classi, da me il problema si è risolto con la nomina dei colleghi di educazione fisica. In nessun caso abbiamo nominato "doppioni".

In quei casi noi abbiamo invece preferito nominare, almeno questa è la proposta, il docente di fisica, anche perché diverso dal docente di matematica della classe; concordo anche io sul fatto che, invece, se il docente di matematica e fisica venisse nominato come interno di fisica, allora la situazione che si verrebbe a creare potrebbe dare luogo ad un clima non positivo in commissione.

Nulla contro l'ed. fisica, ma per sua natura è una materia che si presta solo fino ad un certo punto alla valutazione ''teorica'', o almeno dipende da come viene fatta durante l'anno e so per certo che nella mia scuola davvero non sarebbe stato il caso.

Invece mi sento in imbarazzo a pensare che si possa ritenere che il docente interno di fisica possa ''aiutare'', magari in modi non leciti, i suoi alunni solo perché competente in matematica. Poi, per carità, ci possono essere persone poco corrette (secondo me una esigua minoranza).

Grazie a tutti per le risposte, mi pare di capire che siamo sulla stessa linea di pensiero.
Al di là della questioni tecniche, nel caso specifico i docenti sono tutti disponibili, temo che il tentativo di una parte del consiglio di classe sia quello di combinare la commissione interna escludendo una materia (e fra scienze e arte, meglio scienze, più corposa e "difficile"), creando una sorta di doppione del commissario di matematica/fisica.

Mi chiedo piuttosto se questa non possa essere una manovra controproducente, che renderà il clima della commissione meno sereno, creando alla fine un danno ai ragazzi. Oltretutto ritengo che un liceo scientifico senza scienze sia un po' meno scientifico, soprattutto nel primo anno della riforma, dove c'è stata un profonda revisione dei programmi al fine di renderli molto più attuali e spendibili anche in sede di esame.

Ah, specifico che non siamo in qualche "diplomificio privato" dove tutto è concesso, ma in un serio (e prestigioso) liceo del nord.

È dall'istituzione del "nuovo" esame di stato che non vedo più contrasti in seno alla commissione se non limitatamente a piccoli conflitti, spesso generati da dinamiche relazionali fra il presidente e uno o più commissari oppure da conflitti tra commissari interni che sono strascihi di problematiche emerse nel corso dell'anno in seno al consiglio di classe. Oltre a questi casi possono ricorrere considerazioni fini a se stesse sulla non piena adeguatezza dei documenti presentati dal consiglio di classe (programmi, documento del 15 maggio). Ad esempio considerazioni fatte dal commissario esterno sull'incongruenza delle valutazioni in una disciplina e l'effettiva preparazione dei candidati oppure su lacune generali emerse in contenuti specifici di una disciplina inclusi nel programma.
Al di là di questi casi, il clima, almeno nell'ordinarietà, è sostanzialmente sereno e collaborativo e le occasioni di conflitto sono per lo più causate da dinamiche relazionali particolari legate alla personalità dei commissari. Ad esempio, nel 2010 ero presidente di commissione in un Tecnico Agrario: nella mia commissione c'erano ben tre docenti (un esterno e due interni) laureati in scienze agrarie oltre a me, e tutti in possesso della stessa abilitazione. Il fatto di avere un presidente e tre commissari con lo stesso titolo non ha influito negativamente sullo svolgimento dell'esame. Analogamente, l'anno scorso, il presidente della commissione, insegnante di chimica, era particolarmente preparato anche in fisica e ha partecipato attivamente alla conduzione del colloquio affiancando sia la commissaria di chimica (esterna) sia la commissaria di fisica (interna). Il tutto si è svolto serenamente senza alcun contrasto in un clima quasi da libro Cuore. Due anni fa ero presidente in un liceo artistico. Fra docenti di discipline artistiche e storia dell'arte, c'erano parecchie sovrapposizioni di competenze eppure non si è creato alcun conflitto, a parte qualche battibecco tra commissari interni.
Se devo basarmi sulla mia esperienza, in genere la presenza contemporanea di due o più commissari con le stesse competenze si trasmuta più in un confronto diretto tra l'esperienza professionale e culturale dei commissari che in una interferenza reciproca nelle procedure. Anzi, personalmente ritengo che i candidati possano trovarsi avvantaggiati da questa situazione, soprattutto nel colloquio, che tende a trasformarsi spontaneamente in un colloquio tra i commissari lasciando il candidato un po' ai margini.

Detto questo, il caso della nomina dell'interno di fisica sarebbe da evitare per vari motivi, ma non certo per l'eventualità che possano configurarsi dei conflitti o che la commissione senta una qualche puzza di marcio. I criteri nella designazione sono spesso condizionati da vari fattori di interferenza per cui alla fine le scelte sono quasi obbligate: ci sono insegnanti che sono poco propensi a fare l'esame per cui fra arrampicate sugli specchi e mille mila scuse finiscono per defilarsi, ci sono dirigenti scolastici che premono affinché si dia priorità agli insegnanti di ruolo, per evitare di ricorrere alle proroghe di contratto, ci sono insegnanti con la 104 o insegnanti che sono già designati in altre commissioni (meglio evitare la presenza contemporanea di un interno in più commissioni, a maggior ragione se in istituti diversi), la presenza obbligata del commissario di lingue, la presenza di conflitti tra una classe e un insegnante che in genere sconsiglia la sua designazione come interno, ecc. Una cosa è certa: a mio parere il criterio della ripartizione equilibrata è quello meno adottato nella pratica, proprio a causa di queste interferenze, e nella maggior parte dei casi si concretizza solo per pura coincidenza.

Due ultime cose:
1) sarebbe stato naturale aspettarsi la designazione dell'insegnante di scienze invece di quello di fisica, tuttavia non credo che il consiglio di classe l'abbia fatto per inserire un controllore del commissario interno, penso che ci siano invece delle ragioni, più o meno pertinenti, che impedivano o sconsigliavano la designazione del commissario di scienze.
2) nei limiti del possibile è opportuno non designare il commissario di educazione fisica perché spesso il tipo di lavoro impostato da questi insegnanti poco si presta a configurare la disciplina come materia d'esame.