lettera si servizio

Buongiorno a tutti, sono certa che il mio topic non sia attinente alla sezione, ma non sapevo dove inserirlo... ho bisogno di un'indicazione sugli obblighi di noi docenti: il mio dirigente mi ha obbligata con una lettere di servizio ad accompagnare per ben due giorni non so quali alunni a sciare, partenza al mattino presto (prima dell'orario di apertura della scuola) rientro per orario chiusura scuola, io sono una docente di sostegno e i miei alunni non parteciperanno a tale attività, dovrò quindi lasciarli a scuola. vi chiedo se è possibile un'azione simile da parte del dirigente, grazie

è un abuso, non rientra tra i tuoi obblighi

All'inizio dell'anno, durante il collegio docenti, hai dato la disponibilità ad accompagnare alunni in gita? E' stata verbalizzata? Se la risposta è no, tu non hai alcun obbligo. Rispondi per iscritto alla lettera di servizio che fra le tue mansioni obbligatorie NON rientra tale attività, essendo facoltà tua accettare o meno, decidi di NON accettare.
Ormai i DS le tentano tutte perché sempre meno docenti sono disposti ad accompagnare GRATIS alle gite gruppi di scatenati con ormoni alle stelle, rispondendo legalmente se succede qualcosa

Non ho dato alcuna adesione, ho anche votato contro il progetto sci.Posso chiedervi il riferimento normativo, visto il mio ds sostiene che le uscite sono obbligatorie!

Il riferimento è il contratto nazionale, in cui ci sono scritti i tuoi obblighi e non c'è alcun riferimento alle uscite; proprio per questo motivo c'è bisogno di un'adesione sottoscritta dal docente, che deve dichiararsi disponibile ad accompagnare i ragazzi. Nessuno può importelo.

confermo quanto detto.
oltre a scrivere e a far protocollare lettera di rifiuto (chiama un sindacalista per star più tranquilla per quamto riguarda la forma e la parte legale), io già che ci siamo...scaglierei contro il ds anche i genitori dei ragazzini a te affidati per sos... quelli che abbandoneresti in quei due giorni.

Aggiungo che portare degli alunni a sciare è proprio andare a cercarsi le rogne. Perché non li accompagna lui? Chi ha deliberato per una cosa del genere? Quali sono le finalità didattiche?

Lettera scritta in cui precisi:
1) che impegni privati inderogabili ti impediscono di allontanarti dal tuo domicilio se non per adempiere agli obblighi di servizio contemplati dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro
2) che non hai proposto questa iniziativa e non ne condividi le finalità didattiche
3) che non sai sciare e, pertanto, mancano completamente i presupposti per garantire un'adeguata vigilanza e l'incolumità degli allievi affidati

Mi permetto di dissentire dalle motivazioni indicate da gian: dire che non ci vai perchè non sai sciare o perchè hai impegni privati inderogabili vuol dire trovare una scusa....la realtà è che tu non sei obbligata a farlo e non dai la tua disponibilità, senza dover ricorrere all'invasione delle cavallette, alle perdite di gas o alle nonne morte. Punto, non hai altro da aggiungere.

gian, vecchio volpone, pensa anche al dopo rifiuto...
se serve a viver meglio...meglio aggiungere anche motivazioni non indispensabili.
(il sindacalista che avevo interpellato per capir bene cosa scrivere nella lettera dove rifiutavo di fare da coordinatrice in una classe...mi ha suggerito di ricordare anche il mio momentaccio famigliare, stracolmo di impegni, legge 104 compresa...legalmente avrei potuto scrivere anche solo "no grazie" ;-)

A mio giudizio è proprio perchè i docenti ricorrono alle invasioni degli ultracorpi in giardino che poi i presidi ci "provano", basterebbe un no deciso per mettere in chiaro che uno conosce i propri diritti e finisce lì la questione....in un mondo in cui il tuo diritto diventa un "favore" che chiedi a qualcuno, evidentemente c'è qualcosa che non va.

geppino12575 ha scritto:Mi permetto di dissentire dalle motivazioni indicate da gian: dire che non ci vai perchè non sai sciare o perchè hai impegni privati inderogabili vuol dire trovare una scusa....la realtà è che tu non sei obbligata a farlo e non dai la tua disponibilità, senza dover ricorrere all'invasione delle cavallette, alle perdite di gas o alle nonne morte. Punto, non hai altro da aggiungere.

Perfettamente d'accodo, ma...
Se rifiuti in base ad un diritto sancito dal contratto il diligente scolastico con mente aperta a 179 gradi sessagesimali non mangerebbe la foglia e ricorrerebbe magari ad una sanzione disciplinare. Contro la quale, naturalmente, farai naturalmente ricorso e via dicendo.
Se rifiuti apportando mille mila ragioni per il rifiuto hai maggiore probabilità di mettere le pulci anche nell'orecchio del più ermetico dei diligenti scolastici. Un messaggio del genere: regolati nel riscontro, poi so' cazzi tua, preside avvisato mezzo salvato.
Nel contesto specifico, l'illuminato diligente scolastico sembra non conoscere i doveri contrattuali dei suoi sottoposti, sembra non sappia discernere tra la funzione di dirigente (peraltro inquadrata in un organigramma che ti definisce "capo" solo in misura virtuale) e quella di signore e padrone delle vite private altrui (mi risulta che la schiavitù o la servitù della gleba non siano istituti contemplati dalle leggi della Repubblica Italiana), sembra che non abbia la minima idea delle responsabilità sull'istituzione (e sui suoi operatori) per quanto concerne la sicurezza e l'incolumità fisica dei suoi utenti. Quale migliore occasione per illuminargli meglio gli oscuri androni della sua mente illuminata in modo poco adeguato?

A parte questo, alla mia età mi sono scassato le balle di lotte contro i mulini a vento, perciò se un diligente scolastico esce dai binari della sua condotta ricorro a tutti gli strumenti disponibili per farlo rientrare nel suo tracciato prima che faccia danni. Non ho voglia di rompermi le balle con ricorsi amministrativi o legale e tanto meno voglia di ingrassare avvocati o sindacati per sostenere i miei diritti, perciò preferisco ricorrere alla deterrenza globale. Alla terapia preferisco la prevenzione.

geppino12575 ha scritto:A mio giudizio è proprio perchè i docenti ricorrono alle invasioni degli ultracorpi in giardino che poi i presidi ci "provano", basterebbe un no deciso per mettere in chiaro che uno conosce i propri diritti e finisce lì la questione....in un mondo in cui il tuo diritto diventa un "favore" che chiedi a qualcuno, evidentemente c'è qualcosa che non va.

Ti faccio i miei migliori auguri per le tue future lotte di principio. Io preferisco essere un po' più pragmatico e scrollarmi di dosso le pulci alla prima occasione. :-)