Questa lettera dovrebbe avere molto più spazio in Homepage.
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Questa lettera dovrebbe avere molto più spazio in Homepage.
http://www.orizzontescuola.it/news/appello-ai-precari-non-collaboriamo-non-presentiamo-domanda-assunzione
Marcella Raiola (Coordinamento Precari Scuola Napoli)
- In uno dei sistemi procedurali del Diritto Romano, quello cosiddetto "formulare", il convenuto in giudizio, cioè il "denunciato" doveva attivamente collaborare al processo. Senza la sua cooperazione, cioè senza l'assenso da lui dato alla definizione dei termini della lite, non si sarebbe potuto pervenire alla sentenza. Se lui non accettava la "formula di giudizio", non c'era niente da fare: il processo non andava avanti.
C'è chi dice che il Diritto Romano è morto e chi invece sostiene che i nostri codici ne siano tributari per infiniti aspetti e fattispecie, ma a me non interessa, in questo momento storico, porre la questione della permanenza del "classico".
Mi interessa la pratica di resistenza del convenuto in giudizio; mi interessa lo spunto che mi offre per dire che sarebbe ora che noi tutti negassimo collaborazione, sul piano dei presunti adempimenti cui saremmo ancora e ancora tenuti, a un potere che sta sentenziando la nostra morte professionale, e lo sta facendo umiliandoci, disperdendoci, lacerandoci, deportandoci, sfinendoci.
Dopo un anno da cani, un anno di resistenza attiva, di faticacce, di assemblee tese ed estenuanti, di facchinaggio, di trasferte a Roma, di collassi sotto al sole, di comizi urlati, di volantini, banner, slogan, presidi, comunicati, trasmissioni, scioperi della fame, liti coi giornalisti, controinformazione, proteste, Mimmi sulle gru bruciati dal sole, mazzate, delusioni, insulti feroci, lezioncine indecenti, voltagabbana del Pd gongolanti di vendetta tardiva nel vedere gli odiati professori finalmente stravolti, con gli occhi di fuori e l'anima disseccata, scioperi e scioperoni, audizioni-farsa, emendamenti, affossamenti, votazioni blindate e scippate, speranze ammazzate o suicide, palpiti da "oxi", condanne a morire di debito e, infine, un presidente che, ignorando le suppliche e le argomentazioni di milioni di italiani, ha firmato con incredibile nonchalance l'atto di morte della Costituzione e della Scuola, così, come si tira il colpo di grazia a un cavallo azzoppato, ancora non siamo stanchi di subire, ancora non siamo sazi di vomito e di schifo, ancora ci angosciamo e tremiamo, ancora scriviamo letterine piene di sdegno al servo tonto della Trojka, ancora ci facciamo venire la tachicardia, piangiamo, abbracciamo i figli col terrore di doverli abbandonare per chissà quanto, per andare da
Palermo a Pordenone o da Cuneo a Catanzaro, dopo una media di 15 anni di precariato, nonostante la sentenza UE, a tappare buchi e a cercare di sopravvivere per e con 1000 euro al mese, pur avendo 2000 punti in graduatoria; ancora non siamo furiosi per il furto di vita continuo, per un'istruzione rabberciata, ai minimi termini, per il caos inverecondo, per le direttive tardive e ambigue, per le sentenze ignorate, per i lobbisti che rubano cattedre agognate, trasformandole in un miraggio per i "fessi" che c'erano quasi arrivati, per lo squallore infinito dei sindacati gialli, che gettano i dadi sulle nostre vite, sbavano al pensiero della valanga prossima di ricorsi su cui ingrassare, mettono toppe, predicano rassegnazione e inducono a pazientare, a mettere in borsa qualche libro e qualche cordiale contro l'infarto e a partire, a 40/45 anni, per andare anche in culo al mondo, perché non basta lo sbattimento fatto finora, perché il ruolo bisogna pagarlo e scontarlo con il sangue, con il sacrificio estremo, con l'alienazione, financo con la vita dei figli!
E ancora, ancora replichiamo, dalle tastierine a chi ci dice di ringraziare Iddio, ché c'è chi il lavoro non ce l'ha, di ringraziare Iddio che la patria, con questa crisi, dia ancora lavoro a delle femmine, a dei corpi stupra-e-getta che s'ostinano a
non tornare ai fornelli e ai bordelli, a non levare il disturbo, a non liberare posti destinati ai maschi veramente produttivi come Faraone!
Ci chiediamo, ancora, se si debba o no fare la "DOMANDA": Ma che domanda?
... Che domanda, colleghi? Perché? A chi?
Noi siamo in graduatorie statali e abbiamo titolo all'assunzione, dopo anni e anni di sfruttamento! Non siamo aspiranti pivelli che mandano il curriculum a un privato!
La richiesta di inoltrare una domanda su tutto il territorio nazionale per essere assunti solo per tre anni in non si sa quale ruolo è un vigliacco e incivile abuso, una vessazione sadica, una tortura psicologica, una chiara violazione dell'art. 3 della Costituzione, una violenza e una prepotenza fatta soprattutto alle precarie, cui si chiede surrettiziamente di rinunciare a un lavoro amato e svolto fino ad oggi in condizioni di estremo disagio logistico, economico e professionale!
NON PENSIAMO A DENUNCIARE EX POST O A RIVALERCI: E' ANCORA IN NOSTRO POTERE NON SUBIRE, NON ESEGUIRE, NON INVIARE NIENTE!
Ci stanno chiedendo qualcosa di più che un altro decennio di sacrifici: ci stanno chiedendo di riconoscere la loro onnipotenza sulle nostre vite; ci stanno chiedendo di baciare la mano che ci schiaffeggia; ci stanno imponendo quella proscinesi che il delirio dei tiranni più folli arrivò a pretendere da cittadini ridotti a sudditi! Vogliono qualcosa di più della nostra sofferenza: vogliono che scriviamo di nostro pugno la nostra condanna, che invochiamo il calcio che ci spezzi i denti, che ci proclamiamo paghi e pronti a barattare il loro nulla, un lavoro degradato, servile e per sempre precario, con il trauma del nostro sradicamento e con l'abbandono delle nostre terre e dei nostri figli!
COLLEGHI: NESSUNO, NESSUNA INVII QUESTA MALEDETTA DOMANDA DI SCHIAVITU' VOLONTARIA! NON NE DEVE ARRIVARE MANCO UNA!
DEVONO RESTARE BASITI, ATTONITI; DEVONO FINALMENTE OBBEDIRE LORO A NOI, PERCHE' LA LEGGE SIAMO NOI, ORA CHE NON C'E' PIU' LEGGE RICONOSCIUTA; DEVONO DARCI QUEL CHE CI SPETTA E QUEL CHE AVANZIAMO PER LE SOFFERENZE PASSATE! OGNI DOMANDA CHE ARRIVERA' SARA' PER LORO UNA CONFERMA DELLA NOSTRA AVVENUTA ADDOMESTICAZIONE, DELLA NOSTRA DISPONIBILITA' AD ESSERE MASSACRATI!
Ora è il momento di essere COERENTI. LA LOTTA SI FA CON L'AZIONE, NON SOLO NELLE PIAZZE. Abbiamo gridato in piazza "NO AL CONCORSO!" e però poi siamo andati a testa bassa a iscriverci e a farci umiliare dai quizzoni di
Profumo; ebbene: cosa ne abbiamo ricavato? NIENTE! I "vincitori" sono ancora a casa, le controversie sono aumentate, le cattedre sono diminuite e i diritti non esistono più!
IMPARIAMO DAI NOSTRI ERRORI; IMPARIAMO A NON OBBEDIRE E A NON AVER PAURA!
Basta protestare a chiacchiere: non serve! BISOGNA NEGARE COLLABORAZIONE, RIFIUTARSI IN MASSA DI RICONOSCERE CHE 2+2 FA 5 PERCHE' LO DICONO LORO PUNTANDOCI IL COLTELLO ALLA GOLA! NON PO SSONO "UCCIDERCI" TUTTI!
L'imperatore Caracalla prese il trono ammazzando suo fratello Geta in braccio alla loro madre. Fatto ciò, chiese a Papiniano, il più illustre giureconsulto del suo consistorium, di recitare un discorso in cui giustificasse ed elogiasse il fratricidio. Papiniano si rifiutò; Caracalla lo fece uccidere. Era il 213 dopo Cristo.
Noi siamo intellettuali e difensori della Costituzione. Abbiamo il dovere morale di rifiutare collaborazione a chi ci chiede di pervertire e prostituire i principi che insegnamo, in cui crediamo e conformemente ai quali cresciamo le nuove generazioni... Facciamolo! Non rispondiamo alla chiamata a servitù!
Ci costerà molto meno che a Papiniano: lui, infatti, dovette opporre un rifiuto al feroce Caracalla; ricordiamoci che noi abbiamo dall'altra parte, invece, il grottesco "Devid di Maichelangel "!
Marcella Raiola (Coordinamento Precari Scuola Napoli)
- In uno dei sistemi procedurali del Diritto Romano, quello cosiddetto "formulare", il convenuto in giudizio, cioè il "denunciato" doveva attivamente collaborare al processo. Senza la sua cooperazione, cioè senza l'assenso da lui dato alla definizione dei termini della lite, non si sarebbe potuto pervenire alla sentenza. Se lui non accettava la "formula di giudizio", non c'era niente da fare: il processo non andava avanti.
C'è chi dice che il Diritto Romano è morto e chi invece sostiene che i nostri codici ne siano tributari per infiniti aspetti e fattispecie, ma a me non interessa, in questo momento storico, porre la questione della permanenza del "classico".
Mi interessa la pratica di resistenza del convenuto in giudizio; mi interessa lo spunto che mi offre per dire che sarebbe ora che noi tutti negassimo collaborazione, sul piano dei presunti adempimenti cui saremmo ancora e ancora tenuti, a un potere che sta sentenziando la nostra morte professionale, e lo sta facendo umiliandoci, disperdendoci, lacerandoci, deportandoci, sfinendoci.
Dopo un anno da cani, un anno di resistenza attiva, di faticacce, di assemblee tese ed estenuanti, di facchinaggio, di trasferte a Roma, di collassi sotto al sole, di comizi urlati, di volantini, banner, slogan, presidi, comunicati, trasmissioni, scioperi della fame, liti coi giornalisti, controinformazione, proteste, Mimmi sulle gru bruciati dal sole, mazzate, delusioni, insulti feroci, lezioncine indecenti, voltagabbana del Pd gongolanti di vendetta tardiva nel vedere gli odiati professori finalmente stravolti, con gli occhi di fuori e l'anima disseccata, scioperi e scioperoni, audizioni-farsa, emendamenti, affossamenti, votazioni blindate e scippate, speranze ammazzate o suicide, palpiti da "oxi", condanne a morire di debito e, infine, un presidente che, ignorando le suppliche e le argomentazioni di milioni di italiani, ha firmato con incredibile nonchalance l'atto di morte della Costituzione e della Scuola, così, come si tira il colpo di grazia a un cavallo azzoppato, ancora non siamo stanchi di subire, ancora non siamo sazi di vomito e di schifo, ancora ci angosciamo e tremiamo, ancora scriviamo letterine piene di sdegno al servo tonto della Trojka, ancora ci facciamo venire la tachicardia, piangiamo, abbracciamo i figli col terrore di doverli abbandonare per chissà quanto, per andare da
Palermo a Pordenone o da Cuneo a Catanzaro, dopo una media di 15 anni di precariato, nonostante la sentenza UE, a tappare buchi e a cercare di sopravvivere per e con 1000 euro al mese, pur avendo 2000 punti in graduatoria; ancora non siamo furiosi per il furto di vita continuo, per un'istruzione rabberciata, ai minimi termini, per il caos inverecondo, per le direttive tardive e ambigue, per le sentenze ignorate, per i lobbisti che rubano cattedre agognate, trasformandole in un miraggio per i "fessi" che c'erano quasi arrivati, per lo squallore infinito dei sindacati gialli, che gettano i dadi sulle nostre vite, sbavano al pensiero della valanga prossima di ricorsi su cui ingrassare, mettono toppe, predicano rassegnazione e inducono a pazientare, a mettere in borsa qualche libro e qualche cordiale contro l'infarto e a partire, a 40/45 anni, per andare anche in culo al mondo, perché non basta lo sbattimento fatto finora, perché il ruolo bisogna pagarlo e scontarlo con il sangue, con il sacrificio estremo, con l'alienazione, financo con la vita dei figli!
E ancora, ancora replichiamo, dalle tastierine a chi ci dice di ringraziare Iddio, ché c'è chi il lavoro non ce l'ha, di ringraziare Iddio che la patria, con questa crisi, dia ancora lavoro a delle femmine, a dei corpi stupra-e-getta che s'ostinano a
non tornare ai fornelli e ai bordelli, a non levare il disturbo, a non liberare posti destinati ai maschi veramente produttivi come Faraone!
Ci chiediamo, ancora, se si debba o no fare la "DOMANDA": Ma che domanda?
... Che domanda, colleghi? Perché? A chi?
Noi siamo in graduatorie statali e abbiamo titolo all'assunzione, dopo anni e anni di sfruttamento! Non siamo aspiranti pivelli che mandano il curriculum a un privato!
La richiesta di inoltrare una domanda su tutto il territorio nazionale per essere assunti solo per tre anni in non si sa quale ruolo è un vigliacco e incivile abuso, una vessazione sadica, una tortura psicologica, una chiara violazione dell'art. 3 della Costituzione, una violenza e una prepotenza fatta soprattutto alle precarie, cui si chiede surrettiziamente di rinunciare a un lavoro amato e svolto fino ad oggi in condizioni di estremo disagio logistico, economico e professionale!
NON PENSIAMO A DENUNCIARE EX POST O A RIVALERCI: E' ANCORA IN NOSTRO POTERE NON SUBIRE, NON ESEGUIRE, NON INVIARE NIENTE!
Ci stanno chiedendo qualcosa di più che un altro decennio di sacrifici: ci stanno chiedendo di riconoscere la loro onnipotenza sulle nostre vite; ci stanno chiedendo di baciare la mano che ci schiaffeggia; ci stanno imponendo quella proscinesi che il delirio dei tiranni più folli arrivò a pretendere da cittadini ridotti a sudditi! Vogliono qualcosa di più della nostra sofferenza: vogliono che scriviamo di nostro pugno la nostra condanna, che invochiamo il calcio che ci spezzi i denti, che ci proclamiamo paghi e pronti a barattare il loro nulla, un lavoro degradato, servile e per sempre precario, con il trauma del nostro sradicamento e con l'abbandono delle nostre terre e dei nostri figli!
COLLEGHI: NESSUNO, NESSUNA INVII QUESTA MALEDETTA DOMANDA DI SCHIAVITU' VOLONTARIA! NON NE DEVE ARRIVARE MANCO UNA!
DEVONO RESTARE BASITI, ATTONITI; DEVONO FINALMENTE OBBEDIRE LORO A NOI, PERCHE' LA LEGGE SIAMO NOI, ORA CHE NON C'E' PIU' LEGGE RICONOSCIUTA; DEVONO DARCI QUEL CHE CI SPETTA E QUEL CHE AVANZIAMO PER LE SOFFERENZE PASSATE! OGNI DOMANDA CHE ARRIVERA' SARA' PER LORO UNA CONFERMA DELLA NOSTRA AVVENUTA ADDOMESTICAZIONE, DELLA NOSTRA DISPONIBILITA' AD ESSERE MASSACRATI!
Ora è il momento di essere COERENTI. LA LOTTA SI FA CON L'AZIONE, NON SOLO NELLE PIAZZE. Abbiamo gridato in piazza "NO AL CONCORSO!" e però poi siamo andati a testa bassa a iscriverci e a farci umiliare dai quizzoni di
Profumo; ebbene: cosa ne abbiamo ricavato? NIENTE! I "vincitori" sono ancora a casa, le controversie sono aumentate, le cattedre sono diminuite e i diritti non esistono più!
IMPARIAMO DAI NOSTRI ERRORI; IMPARIAMO A NON OBBEDIRE E A NON AVER PAURA!
Basta protestare a chiacchiere: non serve! BISOGNA NEGARE COLLABORAZIONE, RIFIUTARSI IN MASSA DI RICONOSCERE CHE 2+2 FA 5 PERCHE' LO DICONO LORO PUNTANDOCI IL COLTELLO ALLA GOLA! NON PO SSONO "UCCIDERCI" TUTTI!
L'imperatore Caracalla prese il trono ammazzando suo fratello Geta in braccio alla loro madre. Fatto ciò, chiese a Papiniano, il più illustre giureconsulto del suo consistorium, di recitare un discorso in cui giustificasse ed elogiasse il fratricidio. Papiniano si rifiutò; Caracalla lo fece uccidere. Era il 213 dopo Cristo.
Noi siamo intellettuali e difensori della Costituzione. Abbiamo il dovere morale di rifiutare collaborazione a chi ci chiede di pervertire e prostituire i principi che insegnamo, in cui crediamo e conformemente ai quali cresciamo le nuove generazioni... Facciamolo! Non rispondiamo alla chiamata a servitù!
Ci costerà molto meno che a Papiniano: lui, infatti, dovette opporre un rifiuto al feroce Caracalla; ricordiamoci che noi abbiamo dall'altra parte, invece, il grottesco "Devid di Maichelangel "!
Fantaman- Messaggi : 1454
Data d'iscrizione : 30.08.12
Re: Questa lettera dovrebbe avere molto più spazio in Homepage.
Lettera molto interessante
gnuppolo- Messaggi : 123
Data d'iscrizione : 13.09.10
Re: Questa lettera dovrebbe avere molto più spazio in Homepage.
Condivido il principio di smettere di ingurgitare tutto e non rassegnarsi a ogni «riforma» ma depreco l'eccesso di verbosità. Concentriamoci sui contenuti: la maggior parte dei colleghi farà questa scelta di NON inoltrare la domanda per le fasi B-C et similia? Se sì, sarà una vittoria. Se no, avrà vinto, come sempre, la codardia. Io auspico che la categoria degli insegnanti recuperi la dignità perduta chissà dove, chissà quando, ma, considerando gli anni passati, i FORCOM, le private che non pagano e i mille trucchi del punteggio, credo che sia una vox clamantis in deserto...
La nota dolente è che buona parte dei colleghi ha paura di tutto, a cominciare dai fantasmi e mente, mente, mente in maniera davvero intollerabile. Tempo fa sentivo un collega che aveva insegnato dieci anni in un classico privato (suore) con retribuzione misteriosa (forse sarebbe meglio dire retribuzione zero) e dopo era passato di ruolo, mediante l'ultimo fantastico concorso marca Profumo, in un professionale. A cosa fossero serviti dieci anni di punteggio nella A052 non è dato capire. Sosteneva però di non notare alcuna differenza tra il prima e il dopo: ottimo era il classico, ottimo il professionale. Ecco spiegato perché non mi fido della categoria insegnanti.
La nota dolente è che buona parte dei colleghi ha paura di tutto, a cominciare dai fantasmi e mente, mente, mente in maniera davvero intollerabile. Tempo fa sentivo un collega che aveva insegnato dieci anni in un classico privato (suore) con retribuzione misteriosa (forse sarebbe meglio dire retribuzione zero) e dopo era passato di ruolo, mediante l'ultimo fantastico concorso marca Profumo, in un professionale. A cosa fossero serviti dieci anni di punteggio nella A052 non è dato capire. Sosteneva però di non notare alcuna differenza tra il prima e il dopo: ottimo era il classico, ottimo il professionale. Ecco spiegato perché non mi fido della categoria insegnanti.
Rimoto- Messaggi : 247
Data d'iscrizione : 12.07.11
Re: Questa lettera dovrebbe avere molto più spazio in Homepage.
mediocrità non la vedo... a quali passaggi della lettera ti riferisci
Fantaman- Messaggi : 1454
Data d'iscrizione : 30.08.12
Re: Questa lettera dovrebbe avere molto più spazio in Homepage.
avidodinformazioni ha scritto:Esistono persone che se presentano la domanda finisco a Carbonia mentre se non la presentano finiscono sotto casa entro un paio d'anni; esistono persone che se presentano domanda vengono immediatamente assunti in ruolo mentre se non la presentano rimangono a macerare in GaE per 20 anni o perdono la GM entro un anno (e poi vincilo un altro concorso !).
La lettera è una chiamata alle armi, un incitamento al sacrificio ed in alcuni tratti un indice di mediocrità di chi la scrive, ma indipendentemente da tutto questo, come convinci quelli che hanno la chance della propria vita proprio in questo piano straordinario a rinunciarvi ?
Una lettera ...... morta.
Pienamente d'accordo. Per qualcuno sarà un'opportunità irripetibile e non vedo come l'accettazione di costoro possa definirsi codardia. Si tratta di una scelta difficile e coraggiosa tanto quanto quella di non fare domanda. Cerchiamo forme di protesta che uniscono, non che dividono.
lucylucy- Messaggi : 1344
Data d'iscrizione : 10.02.14
Re: Questa lettera dovrebbe avere molto più spazio in Homepage.
avido so che ha poco senso dichiararlo, ma la penso esattissimamente come te!
dubitoergosum- Messaggi : 1923
Data d'iscrizione : 04.09.10
Re: Questa lettera dovrebbe avere molto più spazio in Homepage.
Concordo con Fantaman. E della verbosità sinceramente me ne infischio. È il principio e la coerenza che contano. Ognuno di noi, molte volte nella propria esistenza e non solo per questa "chiamata alle armi" sceglie se essere uomo o caporale, solo che per essere propriamente coscienti delle proprie azioni, ci vuole un minimo di introspezione in più. Occorre capire cosa è per noi giusto e cosa non lo è, anche se magari ci facilita o ci offre un bene insperato. Essere coerenti significa portare avanti una scelta con difficoltà e senso di smarrimento.io non mi piego al ricatto, e per quello che è lo stipendio della nostra famigerata categoria di privilegiati(principio non tanto occulto su cui si poggia tutto l'impianto normativo della riforma) mi sembra un sacrificio un tantino spropositato. Leggere tra le righe... possiamo farcela, ma ci dobbiamo credere.
solluna- Messaggi : 195
Data d'iscrizione : 11.06.15
Re: Questa lettera dovrebbe avere molto più spazio in Homepage.
solluna straquoto!!!!!
boston- Messaggi : 1371
Data d'iscrizione : 16.09.10
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