Conciliazione: con espedienti illegali il governo concede l'OF ai neoassunti

Promemoria primo messaggio :

I neoassunti che non volevano partire chiedevano l'OF, l'unico modo di occuparlo era con l'assegnazione provvisoria ma è temporanea, richiede dei requisiti, è precaria, non cambia la sede ufficiale di titolarità.
Poi arrivano i trasferimenti incredibilmente strapieni di errori macroscopici al punto da lasciare tutti totalmente basiti.
Quindi ecco la soluzione che accontenta tutti ai danni dei precari che rimarranno senza lavorare: la conciliazione, ovvero:

gli uffici territoriali raccoglieranno le richieste di tentativo di conciliazione e le faranno pervenire al MIUR che, riconosciuta la legittimità della richiesta, darà disposizioni per concludere positivamente la conciliazione, assegnando la corretta titolarità utilizzando sia i posti dell’organico dell’autonomia ancora disponibili dopo le operazioni, e se necessario i posti dell’organico di fatto.

che significa, considerando la mole imponente di errori riscontrati, che praticamente tutti i docenti emigrati potranno chiedere leggittimamente di essere assegnati ufficialmente e definitivamente nella loro provincia lavorando sui posti dell'OF, con conseguente disoccupazione di massa dei precari storici che a quel punto dovranno, loro, emigrare.

michetta ha scritto:Ti consiglio di informarti bene (qui sul forum con esperti, avvocati o sindacato..) Da quello che leggo, se concili, significa che accetti di comporre la "lite" con il miur, quindi su cosa ricorri? Hai conciliato e quindi sei stato accontentato. Io l'ho capita così

Sì, quindi basterebbe inviare solo il tentativo di conciliazione.

michetta ha scritto:grazie, perplessa.
Nel link che avevo segnalato
http://www.istruzione.lombardia.gov.it/milano/protmi_10624_14_luglio_2016/
le rettifiche ai movimenti non sono state fatte in autotutela, ma in seguito a reclami e quindi, come mi hai spiegato, l'ordine corretto è stato ripristinato d'ufficio. Ho compreso la situazione.

Dal punto di vista giuridico:
chi decide di aderire alla conciliazione, in fondo decide di andare incontro al miur che ha commesso errori ed accetta la soluzione che gli verrà proposta. Questo, preclude la possibilità di proporre in seguito un ricorso ?

Sì la preclude.

michetta ha scritto:da notizia su sito di Anief (la notizia è anche in HP):
La conciliazione, infatti, potrà andare a buon fine solo a condizione che vi siano ancora posti liberi nell’ambito richiesto, verificando anche l’eventuale disponibilità in organico di fatto. Nel caso quindi non vi sia disponibilità, il tentativo di conciliazione - pur accertato il diritto dei docenti interessati - non verrà soddisfatto. In quel caso l’ANIEF si sta già preparando con i propri legali, su tutto il territorio nazionale, per ricorre dinanzi al Giudice del lavoro.

quindi, la conciliazione esclude il ricorso.
Senza conciliazione (soddisfacente) l'unica soluzione è il ricorso al GDL. Tempi?

Ok Michetta, scusami per il ritardo nella risposta, che non è poi così semplice.
L'istanza di autotutela può essere presentata anche dopo la scadenza per l'opposizione in tribunale, ma consiglio di farla quanto prima, assegnando un termine alla P.A., e avvertendo che in caso di mancata o insoddisfacente riesame della propria posizione nel termine prescritto si adiranno le vie legali per la tutela dei propri interessi. Quanto ai tempi il discorso si fa assai più complesso, ti basti sapere che l'espletamento del tentativo di conciliazione, pur non essendo più una condizione della procedibilità della domanda giudiziale, può precederla, allungando i tempi di definizione del procedimento.
Tuttavia consiglio sempre di esperire tutti i tentativi possibili prima di adire l'autorità giudiziaria.
E ora fatemi fare la professoressa...

Francesca4 ha scritto:

michetta ha scritto:grazie, perplessa.
Nel link che avevo segnalato
http://www.istruzione.lombardia.gov.it/milano/protmi_10624_14_luglio_2016/
le rettifiche ai movimenti non sono state fatte in autotutela, ma in seguito a reclami e quindi, come mi hai spiegato, l'ordine corretto è stato ripristinato d'ufficio. Ho compreso la situazione. Dal punto di vista giuridico:
chi decide di aderire alla conciliazione, in fondo decide di andare incontro al miur che ha commesso errori ed accetta la soluzione che gli verrà proposta. Questo, preclude la possibilità di proporre in seguito un ricorso ?

Sì la preclude.

Infatti, la conciliazione sembra più completa e migliore del semplice reclamo.

Francesca4 ha scritto:

michetta ha scritto:da notizia su sito di Anief (la notizia è anche in HP):
La conciliazione, infatti, potrà andare a buon fine solo a condizione che vi siano ancora posti liberi nell’ambito richiesto, verificando anche l’eventuale disponibilità in organico di fatto. Nel caso quindi non vi sia disponibilità, il tentativo di conciliazione - pur accertato il diritto dei docenti interessati - non verrà soddisfatto. In quel caso l’ANIEF si sta già preparando con i propri legali, su tutto il territorio nazionale, per ricorre dinanzi al Giudice del lavoro.
quindi, la conciliazione esclude il ricorso.
Senza conciliazione (soddisfacente) l'unica soluzione è il ricorso al GDL. Tempi?

Ok Michetta, scusami per il ritardo nella risposta, che non è poi così semplice.
L'istanza di autotutela può essere presentata anche dopo la scadenza per l'opposizione in tribunale, ma consiglio di farla quanto prima, assegnando un termine alla P.A., e avvertendo che in caso di mancata o insoddisfacente riesame della propria posizione nel termine prescritto si adiranno le vie legali per la tutela dei propri interessi. Quanto ai tempi il discorso si fa assai più complesso, ti basti sapere che  l'espletamento del tentativo di conciliazione, pur non essendo più una condizione della procedibilità della domanda giudiziale, può precederla, allungando i tempi di definizione del procedimento.
Tuttavia consiglio sempre di esperire tutti i tentativi possibili prima di adire l'autorità giudiziaria.
E ora fatemi fare la professoressa...

Quindi  si potrebbe indipendentemente sia fare reclamo all'usp, sia esperire il tentativo di conciliazione?!

gianniesposit ha scritto:

Francesca4 ha scritto:

michetta ha scritto:da notizia su sito di Anief (la notizia è anche in HP):
La conciliazione, infatti, potrà andare a buon fine solo a condizione che vi siano ancora posti liberi nell’ambito richiesto, verificando anche l’eventuale disponibilità in organico di fatto. Nel caso quindi non vi sia disponibilità, il tentativo di conciliazione - pur accertato il diritto dei docenti interessati - non verrà soddisfatto. In quel caso l’ANIEF si sta già preparando con i propri legali, su tutto il territorio nazionale, per ricorre dinanzi al Giudice del lavoro.
quindi, la conciliazione esclude il ricorso.
Senza conciliazione (soddisfacente) l'unica soluzione è il ricorso al GDL. Tempi?

Ok Michetta, scusami per il ritardo nella risposta, che non è poi così semplice.
L'istanza di autotutela può essere presentata anche dopo la scadenza per l'opposizione in tribunale, ma consiglio di farla quanto prima, assegnando un termine alla P.A., e avvertendo che in caso di mancata o insoddisfacente riesame della propria posizione nel termine prescritto si adiranno le vie legali per la tutela dei propri interessi. Quanto ai tempi il discorso si fa assai più complesso, ti basti sapere che  l'espletamento del tentativo di conciliazione, pur non essendo più una condizione della procedibilità della domanda giudiziale, può precederla, allungando i tempi di definizione del procedimento.
Tuttavia consiglio sempre di esperire tutti i tentativi possibili prima di adire l'autorità giudiziaria.
E ora fatemi fare la professoressa...

Quindi  si potrebbe indipendentemente sia fare reclamo all'usp, sia  esperire il tentativo di conciliazione?!

Sì ma nel caso decidessi di conformarti alla proposta dell'amministrazione, quella accettazione potrebbe precluderti anche dal punto di vista sostanziale la via giudiziaria, perché l'amministrazione potrebbe provare in dibattimento che hai accettato una soluzione e poi hai cambiato idea, e questo non deporrebbe sicuramente a tuo favore.

Francesca4 ha scritto:

michetta ha scritto:da notizia su sito di Anief (la notizia è anche in HP):
La conciliazione, infatti, potrà andare a buon fine solo a condizione che vi siano ancora posti liberi nell’ambito richiesto, verificando anche l’eventuale disponibilità in organico di fatto. Nel caso quindi non vi sia disponibilità, il tentativo di conciliazione - pur accertato il diritto dei docenti interessati - non verrà soddisfatto. In quel caso l’ANIEF si sta già preparando con i propri legali, su tutto il territorio nazionale, per ricorre dinanzi al Giudice del lavoro.

quindi, la conciliazione esclude il ricorso.
Senza conciliazione (soddisfacente) l'unica soluzione è il ricorso al GDL. Tempi?

Ok Michetta, scusami per il ritardo nella risposta, che non è poi così semplice.
L'istanza di autotutela può essere presentata anche dopo la scadenza per l'opposizione in tribunale, ma consiglio di farla quanto prima, assegnando un termine alla P.A., e avvertendo che in caso di mancata o insoddisfacente riesame della propria posizione nel termine prescritto si adiranno le vie legali per la tutela dei propri interessi. Quanto ai tempi il discorso si fa assai più complesso, ti basti sapere che  l'espletamento del tentativo di conciliazione, pur non essendo più una condizione della procedibilità della domanda giudiziale, può precederla, allungando i tempi di definizione del procedimento.
Tuttavia consiglio sempre di esperire tutti i tentativi possibili prima di adire l'autorità giudiziaria.
E ora fatemi fare la professoressa...

franceeeeè...come avrai ben notato, in questo particolare momento...
ci servon più avvocati che professori...

tellina ha scritto:

Francesca4 ha scritto:

michetta ha scritto:da notizia su sito di Anief (la notizia è anche in HP):
La conciliazione, infatti, potrà andare a buon fine solo a condizione che vi siano ancora posti liberi nell’ambito richiesto, verificando anche l’eventuale disponibilità in organico di fatto. Nel caso quindi non vi sia disponibilità, il tentativo di conciliazione - pur accertato il diritto dei docenti interessati - non verrà soddisfatto. In quel caso l’ANIEF si sta già preparando con i propri legali, su tutto il territorio nazionale, per ricorre dinanzi al Giudice del lavoro.
quindi, la conciliazione esclude il ricorso.
Senza conciliazione (soddisfacente) l'unica soluzione è il ricorso al GDL. Tempi?

Ok Michetta, scusami per il ritardo nella risposta, che non è poi così semplice.
L'istanza di autotutela può essere presentata anche dopo la scadenza per l'opposizione in tribunale, ma consiglio di farla quanto prima, assegnando un termine alla P.A., e avvertendo che in caso di mancata o insoddisfacente riesame della propria posizione nel termine prescritto si adiranno le vie legali per la tutela dei propri interessi. Quanto ai tempi il discorso si fa assai più complesso, ti basti sapere che  l'espletamento del tentativo di conciliazione, pur non essendo più una condizione della procedibilità della domanda giudiziale, può precederla, allungando i tempi di definizione del procedimento.
Tuttavia consiglio sempre di esperire tutti i tentativi possibili prima di adire l'autorità giudiziaria.
E ora fatemi fare la professoressa...

franceeeeè...come avrai ben notato, in questo particolare momento...
ci servon più avvocati che professori...

Mi ero espresso male prima, parlavo di reclamo all'usp (e non di ricorso al giudice del lavoro). Si dovrebbe inviare il reclamo e poi inviare anche la richiesta di conciliazione con due distinte raccomandate a/r all'usp che ha validato la domanda di mobilità. In un altro thread ecco cosa hanno scritto al riguardo: "Per la conciliazione io ti dico cosa ho fatto, guidata dal sindacato, ho inviato un reclamo con raccomandata e ricevuta di ritorno e penso che entro il 13 agosto dovrò spedire il modello compilato per la conciliazione (anch'io sono Primaria Fase C della mobilità)."