ora di integrazione

Classe di Seconda media: Oggi durante l'ora di italiano entra la prof di educazione fisica e dice: "devo prendere questi ragazzi (quelli con certificazione che seguo) per l'ora di integrazione".
Io a quel punto sono uscito dalla classe e sono andato in aula professori. L'ora che ho fatto in meno l'ho comunque già recuperata. Forse in un altro contesto sarei restato in classe a dare una mano agli altri ragazzi e al collega. O forse avrei dovuto seguire i ragazzi in palestra.
Poi ho incontrato la collega in corridoio che mi ha detto che hanno giocato a ping pong con altri ragazzi di seconda con certificazione.
Capisco che la didattica inclusiva non la fa quasi nessuno e si rompono le palle in classe, capisco che si divertono di più a giocare a ping pong che a fare italiano...
Però non ho capito che integrazione è...

Ps: secondo voi io sarei dovuto rimanere in classe con gli altri alunni, andare con loro a giocare a ping pong o ho fatto bene a lasciare l'aula e a recuperare l'ora un'altra volta?

Secondo me hai fatto male ad andare in aula professori.
Domanda: ma tu eri a conoscenza di questa attività?
In ogni caso i casi, per come la vedo, erano 2: o stai in classe o vai con gli alunni.
Tendenzialmente sarei andato con gli alunni.

Non ero a conoscenza di questa attività.
Mi sembra abbia più senso che li segua in un'altra ora di italiano che mentre giocano a ping pong...

pudra ha scritto:Non ero a conoscenza di questa attività.
Mi sembra abbia più senso che li segua in un'altra ora di italiano che mentre giocano a ping pong...

Beh dipende.
Non so da quanto segui questi alunni, ma anche dare supporto e soprattutto osservare come si relazionano può essere una cosa importante.
Ma in ogni caso, per come la vedo, sarei rimasto in classe.
Magari facendo notare che queste cose andrebbero comunicate per tempo.

Racconto un altro episodio: durante il secondo quadrimestre dello scorso anno ero docente di sostegno in una classe terza.
Un giorno iniziava un laboratorio per alunni con disabilità. Ne ero a conoscenza. I miei due ragazzi sono andati al laboratorio e li ho accompagnati. Sono stato lì 5 minuti e ho valutato che la mia presenza era più utile in classe e quindi sono tornato in classe.

Comunque secondo me il problema è un altro: le ore normali, salvo rare e lodevoli eccezioni sono noiose, poco proficue specialmente per gli alunni con Bes, in generale poco inclusive, pertanto si cerca di sopperire a queste mancanze con progetti e progettini, integrazioni ecc...

Fare un progetto che riguardi solo gli alunni disabili non è integrazione! E' una prassi illegale, sebbene diffusa e spesso giustificata per la carenza delle risorse professionali e materiali.

Sono d'accordo con te, Primula. Ma noi che cosa possiamo fare?

E' necessario fare uno sforzo e cercare tutte le possibili occasioni per favorire l'integrazione. Ad esempio, se l'alunno ama lo sport, nella nostra scuola facciamo un progetto per lui, in modo che possa fare lezione in palestra con la sua classe e poi, in un altro giorno, con la classe parallela o comunque con una classe accogliente ben selezionata per numerosità, età, provenienza, amicizie preesistenti, capacità di accoglienza, ecc. Idem per le attività laboratoriali (es. Informatica) o comunque più informali (es. Religione, sempre che l'alunno si avvalga). I progetti per soli disabili e le aulette di sostegno devono essere una vera eccezione o meglio un'opportunità da offrire all'alunno insieme a molte altre.