lode alla maturità per alunna con programmazione differenziata

Un alunno che segue una programmazione differenziata e alla maturità si presenta con il massimo dei crediti possibili, con i voti nell'ultimo triennio pari o superiori a 8 in tutte le discipline e che prende il massimo sia nelle 3 prove scritte che nell'orale e che quindi arriva a 100 senza punti di bonus, ha diritto alla lode come i ragazzi che prendono un diploma vero e proprio? C'è qualche normativa in merito che potete segnalarmi?
Ovviamente la ragazza conseguirà solo un attestato di competenze e anche se la valutazione è relativa, mi sembra che sia comunque giusto valorizzare tutto il percorso che ha fatto che, per quanto semplificato, è stato in quasi tutte le materie molto simile a quello del resto della classe.

ciao
Potresti provare a contattare l'ufficio disabili del MIUR

La famiglia non riceverà un'illusione? Una mia alunna ha preso un voto molto alto all'esame finale su un percorso differenziato, quando ha avuto il primo forte insuccesso nella vita reale .... apriti cielo! La famiglia si è sentita presa in giro dalla scuola e poi ha scaricato la propria delusione sulla figlia, mettendola in punizione h24. C'erano delle avvisaglie, ma la situazione è andata peggio del previsto. Fate attenzione.

la famiglia ha messo in punizione una figlia con handicap per non essere stata all'altezza delle aspettative in loro generate dalla lode a scuola?

OMG

così quella povera ragazza meglio prenda mazzate sempre, meglio nessuno la elogi mai o le piovono in capo guai grossi se poi qualcuno non lo fa.  

che gente!

Oppure potresti farlo presente al presidente nella preliminare del 19, al pomeriggio o il giorno successivo ci sarà la riunione dei presidenti con l'ispettore ministeriale che potrà chiarire tutte le problematiche relative.

Sì, Ire! E' andata proprio così. Grottesco.

L'alunno disabile di una mia amica è uscito con llode dall'iti ed è stato contattato da un'azienda del territorio che cercava neodiplomati. Ovviamente, chiarita la situazione, l'alunno ha ricevuto una sonora delusione.

Invece io ho avuto un'esperienza diversa.
Ero commissaria esterna. Una ragazza si è presentata con crediti altissimi e ha svolto le prove, sentendo anche gli insegnanti che l'hanno seguita durante l'anno, al massimo delle sue possibilità. Era presente agli esami un altro ragazzo con programmazione differenziata, rispetto al quale lei era un punto di riferimento: controllava che avesse e riponesse i materiali, lo aiutava ad organizzarsi per prendere l'autobus. Dieci e lode in autonomia, ottima crescita durante la scuola, anche se sul piano delle discipline (tra l'altro in un liceo) non poteva affrontare una programmazione curricolare.
Per valorizzare il suo percorso e il suo impegno, commissione e insegnanti di sostegno d'accordo le diamo la lode.
La incontro due mesi dopo l'esame: stava lavorando, un tirocinio ottenuto tramite la provincia, un posto "protetto", certo, ma in cui lei faceva al meglio quanto richiesto.
Occorre che l'inserimento futuro sia seguito, è chiaro che un cento e lode con differenziato non può contare come un diploma "normale". Ma nei casi da voi raccontati mi viene da pensare che ci sia stato un errore della scuola in uscita e nel modo di mettere in contatto alunni e mondo del lavoro.
Se l'allieva ha fatto in modo eccellente quanto richiesto dalla sua programmazione, perché non gratificarla?

Due ragazzi di un istituto tecnico industriale si sono presentati all'esame, ma uno con programmazione differenziata: tipo di che colore era il cavallo bianco di Napoleone. Hanno dato tutti e due il massimo e a tutti e due è stato dato 100 e lode.
Ora, ogni qualvolta il ragazzo con programmazione differenziata viene contattato da un'azienda se gli chiedono come è fatta una batteria al litio lui risponde "bianco".

giobbe, programmazione differenziata vuol dire differenziata, giusto?
Ora, questo è riportato nei documenti ufficiali. Il ragazzo con il differenziato non ha un diploma. Le aziende che cercano neodiplomati dovrebbero avere modo di verificare chi sono i diplomati: perché chi ha la programmazione differenziata il diploma non ce l'ha.
Se in base alla SUA programmazione - che magari poteva spingersi un po' più avanti, ma questo dipende da tanti fattori - è arrivato al massimo... perché no?
Da quando lavoro nel sostegno mi accorgo che ci sono programmazioni differenziate di tanti tipi e in tanti modi.
La ragazza di cui parlavo non diceva "bianco". Faceva un suo programma, non da liceo, ma era capace di avere buone autonomie e in alcuni settori professionali può fare - e fa - molto bene.
E comunque, i ragazzi con il differenziato dovrebbero essere accompagnati in un percorso di inserimento. Non lasciati a sé.
Se poi un'azienda perde quei 5 minuti, mica è colpa della programmazione differenziata o della lode; semmai di una non accurata trasmissione di dati. Insomma, con 100 senza lode le cose sarebbero diverse?
Oppure dobbiamo dargli 60 perché hanno il differenziato? Ma allora neppure 60, perché agli obiettivi minimi non ci sono arrivati...

Galadriel ha scritto:giobbe, programmazione differenziata vuol dire differenziata, giusto?
Ora, questo è riportato nei documenti ufficiali. Il ragazzo con il differenziato non ha un diploma. Le aziende che cercano neodiplomati dovrebbero avere modo di verificare chi sono i diplomati: perché chi ha la programmazione differenziata il diploma non ce l'ha.

Alle superiori c'è  realmente questa differenza? 
No perché alle medie sul diplomino in uscita,  ino ma che ha comunque valore legale e se non erro è diploma di accesso per cose varie.. . 
Ale medie non c'è scritto da nessuna parte che il percorso è  stato differenziato , semplificato o fatto con supporti vari.

Nella mia vita da insegnante non ho mai trovato un collega di sostegno che non avesse glorificato al massimo il suo alunno.

Chi ha la programmazione differenziata non ha il diploma? Questo lo ignoravo. Se è così mettetegli quello che vi pare.

No, alle superiori non c'è il diploma.
CHi ha programmazione differenziata consegue un attestato delle competenze, che non ha minimamente il valore di un diploma.
Non per questo si mette la lode a chiunque, ma se qualcuno ha avuto un percorso particolarmente positivo - come dicevano di quella ragazza, io ero esterna e su materia dunque - perché no?

Per questo dico: se cercano "neodiplomati", non c'entra nulla con chi ha il differenziato.
chi segue la programmazione per obiettivi minimi prende il diploma (difficilmente col massimo).
Chi ha una programmazione differenziata,no. Non è stata la lode a sviare le aziende; forse è stato altro.

@trinacriagirl, avete poi deciso cosa farete per questa ragazza?

@Galadriel, sicuramente è stato altro........ immagino che le segreterie conoscano la differenza tra una attestazione ed un diploma e non comunichino alle aziende in cerca di neodiplomati i nominativi dei ragazzi che il diploma non l'hanno ottenuto.

almeno spero!

Ire, sono d'accordo con te. Penso ci siano stati disguidi di altro genere, è solo per dire: la lode può servire a gratificare.
Ovviamente, occorre che sia ben chiaro alla famiglia che vuol dire "differenziato": non sono pochi quelli che in casi molto, molto gravi, arrivano e "ha otto in pagella, voglio che prenda il diploma". E tu hai un bello spiegargli che è otto relativo alla sua programmazione, non al programma della classe...

Lo so..

Troppe volte le cose si ritengono scontate e si trascura di spiegarle bene o di andare a verificare che sia proprio così
(succede ovunque) spesso due paroline in più evitano mille fraintendimenti.

sono rimasta stupita dalla affermazione di giobbe che, pur docente, non era a conoscenza del fatto che con una differenziata non si ottiene il diploma. Vedi, per me era una situazione pacifica invece..............

Forse giobbe non insegna nella secondaria di II grado?

Galadriel ha scritto:Forse giobbe non insegna nella secondaria di II grado?

Infatti.

e' possibile, sì. (in realtà nemmeno alle secondarie di I grado si ottiene un vero e proprio diploma, anche se in sostanza cambia poco)

Ma era solo una curiosità quella di notare che un docente non conosce la normativa relativa ai titoli di studio

Quello che è davvero importante in questo discorso è che è un peccato non gratificare un ragazzo che raggiunge i massimi livelli raggiungibili perché poi ci potrebbero essere confusioni sulle sue capacità effettive.

E' bene che siano chiari i due percorsi (curricolare e differenziata) e che si conferisca il merito a chiunque se lo sia guadagnato. Diversamente sì che si parlerebbe di discriminazione.

Ire ha scritto:e' possibile, sì.  (in realtà nemmeno alle secondarie di I grado si ottiene un vero e proprio diploma, anche se in sostanza cambia poco)

Veramente il diploma alle medie è uguale. Solo in qualche caso, in accordo con famiglia e specialisti, non c'è diploma ma certificato di competenze. 
Negli altri casi Dva, dsa, bes, ecc... Ricevono tutti un diploma identico, di identico valore legale ma ottenuto con percorsi scolastici spesso distanti anni luce tra loro...

esattamente, in sostanza cambia poco alla secondaria di primo grado con un pei differenziato - in qualche caso solamente cambia.

PrimulaVera ha scritto:La famiglia non riceverà un'illusione? Una mia alunna ha preso un voto molto alto all'esame finale su un percorso differenziato, quando ha avuto il primo forte insuccesso nella vita reale .... apriti cielo! La famiglia si è sentita presa in giro dalla scuola e poi ha scaricato la propria delusione sulla figlia, mettendola in punizione h24. C'erano delle avvisaglie, ma la situazione è andata peggio del previsto. Fate attenzione.

Beh qui è la famiglia che andrebbe seguita, non la ragazza! Questo comportamento sarebbe deleterio per tutti, figuriamoci per chi, nella maggior parte dei casi, ha una sensibilità esasperata. L'ago della bilancia dovrebbe essere proprio la famiglia, che deve fare attenzione a non lodare eccessivamente un successo e a non dare troppa importanza ad un insuccesso. Esattamente come si farebbe per tutti i figli.

Danessia, sono d'accordo, ma le famiglie... non sempre sono semplici e equilibrate, diciamo.
E non voglio dirlo come critica.
Lavoro sul sostegno e in più nel tempo libero lavoro pure con giovani con disabilità. Una mia - ottima - referente a scuola aprì il primo dipartimento con una frase che non dimentico: spesso, non sempre, ma spesso, soprattutto se la disabilità è grave, queste famiglie sono "ferite", disse.
Il che non vuol dire giustificare tutto o dar sempre loro ragione, al contrario bisogna essere molto chiari.
Una famiglia che punisce una figlia disabile per ciò che lei non è in grado di fare ci fa spalancare gli occhi, ma...
lavorando in un professionale, quest'anno, ho molte alunne di origine straniera. In alcuni casi, dopo dieci (di numero) spiegazioni, la famiglia non ha ancora capito che vuol dire "differenziato".
Ma non sono solo gli stranieri.
Perciò, occorre essere chiari, con molta delicatezza, ma chiari che quegli otto, nove, magari dieci non vogliono dire che prende nove nella versione di latino: magari, prende nove perché (estremizzo) ha imparato a scrivere il suo nome senza ricalcare; o perché ha sviluppato altre autonomie; o perché ha un programma, magari molto semplificato, che ha svolto in modo ottimale, con impegno e progressi. Nel "differenziato" ci sta tutto.
La lode può gratificare questi progressi e questo impegno.
Bisogna che la famiglia e lo/la studente abbiano però chiaro - la famiglia soprattutto - cosa significa che "la valutazione è riferita al Pei". E non sempre è semplice capirsi e accordarsi su questo.