lode alla maturità per alunna con programmazione differenziata
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PrimulaVera
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trinacriangirl
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lode alla maturità per alunna con programmazione differenziata
Promemoria primo messaggio :
Un alunno che segue una programmazione differenziata e alla maturità si presenta con il massimo dei crediti possibili, con i voti nell'ultimo triennio pari o superiori a 8 in tutte le discipline e che prende il massimo sia nelle 3 prove scritte che nell'orale e che quindi arriva a 100 senza punti di bonus, ha diritto alla lode come i ragazzi che prendono un diploma vero e proprio? C'è qualche normativa in merito che potete segnalarmi?
Ovviamente la ragazza conseguirà solo un attestato di competenze e anche se la valutazione è relativa, mi sembra che sia comunque giusto valorizzare tutto il percorso che ha fatto che, per quanto semplificato, è stato in quasi tutte le materie molto simile a quello del resto della classe.
Un alunno che segue una programmazione differenziata e alla maturità si presenta con il massimo dei crediti possibili, con i voti nell'ultimo triennio pari o superiori a 8 in tutte le discipline e che prende il massimo sia nelle 3 prove scritte che nell'orale e che quindi arriva a 100 senza punti di bonus, ha diritto alla lode come i ragazzi che prendono un diploma vero e proprio? C'è qualche normativa in merito che potete segnalarmi?
Ovviamente la ragazza conseguirà solo un attestato di competenze e anche se la valutazione è relativa, mi sembra che sia comunque giusto valorizzare tutto il percorso che ha fatto che, per quanto semplificato, è stato in quasi tutte le materie molto simile a quello del resto della classe.
trinacriangirl- Messaggi : 172
Data d'iscrizione : 17.09.12
Re: lode alla maturità per alunna con programmazione differenziata
Non voglio essere tacciato di insensibilità ma voglio dare la mia opinione:
1) Un percorso differenziato è solo una presa in giro. Lo studente spesso si accorge benissimo che ha obiettivi diversi dagli altri e vive ciò con profonda angoscia; della scuola vede solo i lati negativi (impegno importante che non viene compreso da nessuno).
2) L'unico modo per dare un senso alla differenziazione è quella di seguire strettamente la legge 104 cioè di finalizzare tutto il percorso scolastico all'inserimento lavorativoe non a un velleitario percorso che non ha conseguenze pratiche.
3) Per tornare alla domanda, è comunque possibile dare la lode simbolica.
1) Un percorso differenziato è solo una presa in giro. Lo studente spesso si accorge benissimo che ha obiettivi diversi dagli altri e vive ciò con profonda angoscia; della scuola vede solo i lati negativi (impegno importante che non viene compreso da nessuno).
2) L'unico modo per dare un senso alla differenziazione è quella di seguire strettamente la legge 104 cioè di finalizzare tutto il percorso scolastico all'inserimento lavorativoe non a un velleitario percorso che non ha conseguenze pratiche.
3) Per tornare alla domanda, è comunque possibile dare la lode simbolica.
Ospite- Ospite
Re: lode alla maturità per alunna con programmazione differenziata
Ecco perché un docente ch ha insegnato solo nel primo grado non sapeva del NON diploma per gli alunni della secondaria di II grado, che hanno avuto il differenziato.Ire ha scritto:esattamente, in sostanza cambia poco alla secondaria di primo grado con un pei differenziato - in qualche caso solamente cambia.
È sbalorditivo come tu ti sorprenda per ogni falla di un docente, di reclamarne la propria dirittura morale, professionale, giuridica, equilibrio emotivo e psico-fisico, elasticità, autorevolezza, solidarietà e tolleranza...e chi più ne ha più ne metta, mentre comprendi in tutto e per tutto i comportamenti di alunni e genitori. È chiaro che per professione hai fatto o fai l'assistente sociale o lavori in qualche casa famiglia. Gli insegnanti fanno un altro lavoro...
Ospite- Ospite
Re: lode alla maturità per alunna con programmazione differenziata
Secondo me, Galadriel ha spiegato benissimo la situazione. Molti ragazzi che hanno il sostegno provengono da famiglie problematiche. La mia alunna di quinta, ad esempio, ha un bel ritardo mentale ma è la persona più intelligente di tutta la sua famiglia. Si è sempre impegnata, ha fatto notevoli progressi e sicuramente prenderà un buon voto in uscita. Con la programmazione differenziata. I genitori avranno capito che non è il diploma di maturità? Ci siamo impegnati a spiegarlo, per ben 5 anni .... e nonostante ciò ho seri dubbi. Avranno capito? La ragazza probabilmente sì ed è questa la cosa importante.
La ragazza della quinta dello scorso anno ha, invece, genitori con un'intelligenza normale, diplomati e con un buon reddito. La madre è però mentalmente instabile e non ha mai accettato l'handicap della figlia. Il voro finale è stato alto, ma si è scontrato con la realtà. A partire dall'esame teorico per la patente. E apriti cielo! La scuola è stata accusata di tutto e di più! E la figlia è colpevolizzata e messa in punizione costante, strettissima. I servizi sociali fanno una battaglia muro contro muro che sembra persa in partenza.
Paniscus, tu parli di persone intelligenti, semplici, dignitose e rispettabilissime, di un' altra epoca che ancora si trovano, magari tra gli stranieri. Onore al merito. Noi stavamo invece parlando di handicap. I riferimenti sono ben diversi.
Mi sento di concludere, ribadendo: attenzione ai voti. Possono generare illusioni con gravi conseguenze
La ragazza della quinta dello scorso anno ha, invece, genitori con un'intelligenza normale, diplomati e con un buon reddito. La madre è però mentalmente instabile e non ha mai accettato l'handicap della figlia. Il voro finale è stato alto, ma si è scontrato con la realtà. A partire dall'esame teorico per la patente. E apriti cielo! La scuola è stata accusata di tutto e di più! E la figlia è colpevolizzata e messa in punizione costante, strettissima. I servizi sociali fanno una battaglia muro contro muro che sembra persa in partenza.
Paniscus, tu parli di persone intelligenti, semplici, dignitose e rispettabilissime, di un' altra epoca che ancora si trovano, magari tra gli stranieri. Onore al merito. Noi stavamo invece parlando di handicap. I riferimenti sono ben diversi.
Mi sento di concludere, ribadendo: attenzione ai voti. Possono generare illusioni con gravi conseguenze
PrimulaVera- Messaggi : 724
Data d'iscrizione : 02.09.15
Località : Toscana
Re: lode alla maturità per alunna con programmazione differenziata
Io la scuola la concepirò sempre come un posto dove le persone devono essere istruite e formate socialmente. Questo fino alla scuola media. Dopo per avere una maturità devono raggiungere gli obiettivi programmati.
La scuola trasformata in centro di accoglienza, recupero sociale, consultorio familiare, oratorio parrocchiale non è più una scuola che possa rilasciare titoli di una certa credibilità. Forse proprio per questo vogliono abolire la validità giuridica del titolo di studio.
Nessuno si rende conto che i paesi emergenti di oggi sono quelli dove si studia seriamente e sodo.
La scuola trasformata in centro di accoglienza, recupero sociale, consultorio familiare, oratorio parrocchiale non è più una scuola che possa rilasciare titoli di una certa credibilità. Forse proprio per questo vogliono abolire la validità giuridica del titolo di studio.
Nessuno si rende conto che i paesi emergenti di oggi sono quelli dove si studia seriamente e sodo.
Ospite- Ospite
Re: lode alla maturità per alunna con programmazione differenziata
Giobbe, ho condiviso la tua opinione per anni e anni. La mia lunga esperienza nei professionali, come insegnante curriculare e soprattutto di sostegno, ha incrinato alcune mie certezze. La società è cambiata, come si possono aiutare i ragazzi in difficoltà? Anche loro devono crescere in un ambiente idoneo alla loro età. Inoltre, avendo avuto la continuità didattica (almeno un pochina), ho visto cambiamenti significativi. Magari piccoli, piccoli ma positivi. Crescita avvenuta per il semplice trascorrere del tempo o lavoro indefesso anche dei docenti? E' una domanda che mi faccio spesso.
In alcuni momenti di sconforto, quando i risultati sembrano non arrivare mai, torno a pensarla proprio come te.
In alcuni momenti di sconforto, quando i risultati sembrano non arrivare mai, torno a pensarla proprio come te.
PrimulaVera- Messaggi : 724
Data d'iscrizione : 02.09.15
Località : Toscana
Re: lode alla maturità per alunna con programmazione differenziata
È bello essere orgogliosi dei propri nonni.
Ospite- Ospite
Re: lode alla maturità per alunna con programmazione differenziata
Paniscus, ho capito bene il tuo riferimento. Devi essere orgoglioso dei tuoi nonni.
L'handicap è una galassia a sè, sfugge dai normali canoni di riferimento. Essere italiani o stranieri, analfabeti o plurilaureati, poveri o ricchi, soli o ben integrati fa la differenza, ma in un'ottica del tutto diversa. Da insegnante curriculare ho conosciuto un ragazzo autistico con madre medico, talmente disperata dai comportamenti ossessivi del figlio che reagiva portandolo da uno specialista all'altro, sottoponendolo a diete insensate, drogandolo di farmaci innovativi fino a farlo stare male. La madre veniva ai colloqui con i docenti sperandosa e supplichevole, quando le sue aspettative venivano deluse reagiva con un attimo di sbandamento e poi di rabbia cieca. Non credo abbia mai capito l'importanza della programmazione differenziata per suo figlio, con l'obiettivo prioritario di integrarlo e farlo stare bene con compagni e adulti. La disperazione può impedire la comprensione del messaggio, semplice e ripetuto, anche alle persone più colte.
Con sincerità, ti ringrazio per aver riportato la dura e bella esperienza dei tuoi nonni.
L'handicap è una galassia a sè, sfugge dai normali canoni di riferimento. Essere italiani o stranieri, analfabeti o plurilaureati, poveri o ricchi, soli o ben integrati fa la differenza, ma in un'ottica del tutto diversa. Da insegnante curriculare ho conosciuto un ragazzo autistico con madre medico, talmente disperata dai comportamenti ossessivi del figlio che reagiva portandolo da uno specialista all'altro, sottoponendolo a diete insensate, drogandolo di farmaci innovativi fino a farlo stare male. La madre veniva ai colloqui con i docenti sperandosa e supplichevole, quando le sue aspettative venivano deluse reagiva con un attimo di sbandamento e poi di rabbia cieca. Non credo abbia mai capito l'importanza della programmazione differenziata per suo figlio, con l'obiettivo prioritario di integrarlo e farlo stare bene con compagni e adulti. La disperazione può impedire la comprensione del messaggio, semplice e ripetuto, anche alle persone più colte.
Con sincerità, ti ringrazio per aver riportato la dura e bella esperienza dei tuoi nonni.
PrimulaVera- Messaggi : 724
Data d'iscrizione : 02.09.15
Località : Toscana
Re: lode alla maturità per alunna con programmazione differenziata
le aspettative sociali sono notevolmente cambiate negli anni. oggi i genitori, mediamente più colti dei loro padri, si aspettano figli bellissimi, bravissimi e laureati (non colti, ma con il pezzo di carta). non confidano che il figlio si adatti alla società e diventi un buon cittadino, ma si aspettano che la società si adatti a lui.
anni fa una mamma iscrisse suo figlio, autistico, all'alberghiero. la patologia era evidente, ma la signora ci teneva a precisare che era solo questione di carattere.... quando però si trattò di portarlo in laboratorio il collega pretese dalla signora una firma su un foglio dove la stessa dichiarava che il ragazzo era pienamente capace di usare coltelli e fornelli. ovviamente la signora non firmò...
anni fa una mamma iscrisse suo figlio, autistico, all'alberghiero. la patologia era evidente, ma la signora ci teneva a precisare che era solo questione di carattere.... quando però si trattò di portarlo in laboratorio il collega pretese dalla signora una firma su un foglio dove la stessa dichiarava che il ragazzo era pienamente capace di usare coltelli e fornelli. ovviamente la signora non firmò...
carla75- Messaggi : 5790
Data d'iscrizione : 26.10.10
Re: lode alla maturità per alunna con programmazione differenziata
se fa un programma che non le permette di ricevere un diploma vero perchè non dare la lode, sarà purtroppo una delle poche soddisfazioni che avranno questi genitori, finita la scuola superiore inizia la disperazione per queste famiglie.
donadoni- Messaggi : 3392
Data d'iscrizione : 21.04.16
Località : toscana
Re: lode alla maturità per alunna con programmazione differenziata
paniscus, io ti capisco, i miei nonni non avevano titoli di studio superiori a quelli dei genitori di molte mie alunne - anzi, mia nonna, che poi ne ha sofferto per tutta la vita, non aveva finito le elementari (altri tempi). Avrebbero capito certe caratteristiche del sistema scolastico? non lo so, forse sì.
Non mi stupisco però così tanto.
Sai quante volte, agli scrutini di fine anno, mi trovo a rispiegare a colleghi che hanno i miei stessi alunni da settembre (o dall'anno prima) cosa vuol dire "obiettivi minimi" e cosa vuol dire "differenziato"? Non è pacifico.
Leggo anche sul forum dubbi di docenti, oppure riflessioni sull'opportunità dell'inclusione, se sia una finzione, se serva, ecc. Discorsi spesso anche condivisibili almeno in parte. Devo pretendere che una madre che parla poco l'italiano (proprio poco), con tanti figli e problemi, che ha iscritto il figlio al professionale perché si prenda una qualifica e non capisce quali sono le difficoltà del figlio (e forse ce li ha pure lei dei problemi cognitivi, e fosse pure, che devo fare, picchiarla?), colga al volo cosa vuol dire che prende sette o otto in pagella ma non avrà la qualifica? Non lo pretendo. Poi non è che siano tutti casi così. Dico: capita. In vari casi (disabili e non) i genitori seguono davvero pochissimo il percorso scolastico dei figli. I miei nonni non lo avrebbero fatto, per loro far studiare i figli era fondamentale. E forse è anche perché ho avuto quei nonni, con titoli scarsi ma amore per la cultura, che io mi sono laureata... Mi arrabbio come una mina, quando mi accorgo che non sanno quasi nulla. Ma che devo fare, giudicarli? O cercare di rispiegare per vedere se ne usciamo, magari senza trattarli da imbecilli o da madri degeneri?
E comunque io non dico "non possono capire". DIco: nel caso specifico, non avevano capito. Altre volte gli fa comodo, non aver capito, o fingere di non aver capito, dopo aver firmato programmazioni differenziate per anni arrivano e "come, ma il diploma?". In altri casi non vogliono riconoscere i problemi dei figli. Magari su dieci diagnosi (perché alcuni girano il mondo, e come non capirli) di gravità trovano un medico che dice "ma no, è un genio, è solo che non lo capiscono": ed eccoli che "ma no, è un genio, lui il diploma se lo prende, anzi, lo prende di liceo classico".
Altre volte ancora - spesso - ci sono famiglie, dietro gli alunni disabili, splendide e che aiutano i figli a raggiungere livelli di autonomia splendidi. Ecc ecc.
Io non credo sia una galassia a sé. I miei non erano esempi per dire "queste sono le famiglie dei disabili". Ripeto, ci lavoro a scuola, ne frequento una quarantina da anni per attività che faccio nel tempo libero, non potrei proprio generalizzare. Era per dire: ho visto anche questi casi. Così come nelle famiglie dei "normodotati".
E non è sfiducia nell'intelligenza delle persone, la mia. Credimi che non tratto nessuno da povero sprovveduto che non ci arriva.
Mi limito a dire cose che ho visto. Solo per dire: i rapporti con le famiglie non sempre sono semplici. Non perché hanno figli disabili. In generale. Allora, la famiglia che punisce la figlia perché non ce la fa - esempio riportato da altri - è un'assurdità; ma un'assurdità che, come molte altre, esiste.
Tu hai ragione paniscus a parlare dei tuoi nonni, della loro dignità e della loro serietà. Ma queste persone di cui parlo non hanno meno dignità. Hanno altri tipi di pensieri e problemi. E a volte dover essere quella che dice "programmazione differenziata" non è per nulla semplice. Dobbiamo essere seri professionisti. Ma confliggere con le illusioni sui figli, per me, è sempre difficile. Sarà la poca esperienza. Non perché "poverini". Proprio perché mi rifiuto di pensare "poverini".
Tornando al punto di partenza, purché sia chiaro a tutti il significato, la lode può essere una gratifica anche giusta per chi ha fatto progressi importanti. A scuola purtroppo la precarietà non mi ha mai permesso di seguire percorsi sul lungo periodo. Ma alcuni dei ragazzi che frequento fuori scuola negli anni sono passati da essere pali della luce a essere persone in grado di provvedere alla propria igiene, comunicare, stare in gruppo. Gliela darei una lode? Urca se gliela darei!
I genitori poi penseranno di iscriverlo a ingegneria e se la prenderanno con me quando non ci riuscirà? Probabilmente ci saranno anche casi così. Non tutti, forse non molti. Non penso che chi vuol farsi illusioni sui figli sia meno dignitoso di chi non se le fa.
Ho visto "normodotati" con 2 stabile in matematica e fisica iscriversi a ingegneria e prenderci una sonora musata. Noi dobbiamo essere chiari. ANche sulla lode.
Mi dispiace se è sembrato che compatissi o che volessi dire che le famiglie delle persone con disabilità sono una galassia a sé. Ne conosco tante e non vorrei mai compatirle. Alcune le ammiro, altre le prenderei a schiaffi. Come le famiglie dei normodotati, insomma.
Non mi stupisco però così tanto.
Sai quante volte, agli scrutini di fine anno, mi trovo a rispiegare a colleghi che hanno i miei stessi alunni da settembre (o dall'anno prima) cosa vuol dire "obiettivi minimi" e cosa vuol dire "differenziato"? Non è pacifico.
Leggo anche sul forum dubbi di docenti, oppure riflessioni sull'opportunità dell'inclusione, se sia una finzione, se serva, ecc. Discorsi spesso anche condivisibili almeno in parte. Devo pretendere che una madre che parla poco l'italiano (proprio poco), con tanti figli e problemi, che ha iscritto il figlio al professionale perché si prenda una qualifica e non capisce quali sono le difficoltà del figlio (e forse ce li ha pure lei dei problemi cognitivi, e fosse pure, che devo fare, picchiarla?), colga al volo cosa vuol dire che prende sette o otto in pagella ma non avrà la qualifica? Non lo pretendo. Poi non è che siano tutti casi così. Dico: capita. In vari casi (disabili e non) i genitori seguono davvero pochissimo il percorso scolastico dei figli. I miei nonni non lo avrebbero fatto, per loro far studiare i figli era fondamentale. E forse è anche perché ho avuto quei nonni, con titoli scarsi ma amore per la cultura, che io mi sono laureata... Mi arrabbio come una mina, quando mi accorgo che non sanno quasi nulla. Ma che devo fare, giudicarli? O cercare di rispiegare per vedere se ne usciamo, magari senza trattarli da imbecilli o da madri degeneri?
E comunque io non dico "non possono capire". DIco: nel caso specifico, non avevano capito. Altre volte gli fa comodo, non aver capito, o fingere di non aver capito, dopo aver firmato programmazioni differenziate per anni arrivano e "come, ma il diploma?". In altri casi non vogliono riconoscere i problemi dei figli. Magari su dieci diagnosi (perché alcuni girano il mondo, e come non capirli) di gravità trovano un medico che dice "ma no, è un genio, è solo che non lo capiscono": ed eccoli che "ma no, è un genio, lui il diploma se lo prende, anzi, lo prende di liceo classico".
Altre volte ancora - spesso - ci sono famiglie, dietro gli alunni disabili, splendide e che aiutano i figli a raggiungere livelli di autonomia splendidi. Ecc ecc.
Io non credo sia una galassia a sé. I miei non erano esempi per dire "queste sono le famiglie dei disabili". Ripeto, ci lavoro a scuola, ne frequento una quarantina da anni per attività che faccio nel tempo libero, non potrei proprio generalizzare. Era per dire: ho visto anche questi casi. Così come nelle famiglie dei "normodotati".
E non è sfiducia nell'intelligenza delle persone, la mia. Credimi che non tratto nessuno da povero sprovveduto che non ci arriva.
Mi limito a dire cose che ho visto. Solo per dire: i rapporti con le famiglie non sempre sono semplici. Non perché hanno figli disabili. In generale. Allora, la famiglia che punisce la figlia perché non ce la fa - esempio riportato da altri - è un'assurdità; ma un'assurdità che, come molte altre, esiste.
Tu hai ragione paniscus a parlare dei tuoi nonni, della loro dignità e della loro serietà. Ma queste persone di cui parlo non hanno meno dignità. Hanno altri tipi di pensieri e problemi. E a volte dover essere quella che dice "programmazione differenziata" non è per nulla semplice. Dobbiamo essere seri professionisti. Ma confliggere con le illusioni sui figli, per me, è sempre difficile. Sarà la poca esperienza. Non perché "poverini". Proprio perché mi rifiuto di pensare "poverini".
Tornando al punto di partenza, purché sia chiaro a tutti il significato, la lode può essere una gratifica anche giusta per chi ha fatto progressi importanti. A scuola purtroppo la precarietà non mi ha mai permesso di seguire percorsi sul lungo periodo. Ma alcuni dei ragazzi che frequento fuori scuola negli anni sono passati da essere pali della luce a essere persone in grado di provvedere alla propria igiene, comunicare, stare in gruppo. Gliela darei una lode? Urca se gliela darei!
I genitori poi penseranno di iscriverlo a ingegneria e se la prenderanno con me quando non ci riuscirà? Probabilmente ci saranno anche casi così. Non tutti, forse non molti. Non penso che chi vuol farsi illusioni sui figli sia meno dignitoso di chi non se le fa.
Ho visto "normodotati" con 2 stabile in matematica e fisica iscriversi a ingegneria e prenderci una sonora musata. Noi dobbiamo essere chiari. ANche sulla lode.
Mi dispiace se è sembrato che compatissi o che volessi dire che le famiglie delle persone con disabilità sono una galassia a sé. Ne conosco tante e non vorrei mai compatirle. Alcune le ammiro, altre le prenderei a schiaffi. Come le famiglie dei normodotati, insomma.
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