Referendum Lombardia, ecco il testo della trattativa:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/10/27/news/referendum_autonomia_materie_trattativa-179414816/?ref=RHPPLF-BH-I0-C4-P5-S1.4-T2

Referendum Lombardia, ecco il testo della trattativa: oltre tasse e sanità, 'insegnanti doc' e canone Rai.

Il lumbard Maroni ha risolto finalmente il problema dei trasferimenti coatti degli insegnanti al Nord. Prevedo scuole chiuse e, in alternativa, il trasferimento degli studenti al sud. Cosa ci riserverà ancora il futuro? La Catalogna insegna, le politiche conservatrici aumentano e l'Europa dei tecnocrati e della finanza non trova ostacoli. Nel nostro piccolo: pensione a 67/70 anni con assegno da morti di fame.

Invece, secondo me, il futuro è proprio quello tracciato da Maroni e Zaia: reclutamento gestito direttamente dalle regioni -non dallo Stato, come avviene adesso- mediante concorsi regionali a cadenza annuale o biennale. I candidati, provenienti da tutta Italia, possono scegliere il proprio domicilio professionale tra le venti regioni e poi concorrere con gli altri aspiranti della regione prescelta. In questo modo si creerebbe un meccanismo virtuoso che eliminerebbe sia il fenomeno della famosa “supplentite”, sia il problema delle cattedre vuote, soprattutto in certe discipline.

Davidestoria ha scritto:Invece, secondo me, il futuro è proprio quello tracciato da Maroni e Zaia: reclutamento gestito direttamente dalle regioni -non dallo Stato, come avviene adesso- mediante concorsi regionali a cadenza annuale o biennale. I candidati, provenienti da tutta Italia, possono scegliere il proprio domicilio professionale tra le venti regioni e poi concorrere con gli altri aspiranti della regione prescelta. In questo modo si creerebbe un meccanismo virtuoso che eliminerebbe sia il fenomeno della famosa “supplentite”, sia il problema delle cattedre vuote, soprattutto in certe discipline.

Che significa domicilio professionale e quale sarebbe la differenza con la residenza? E per le immancabili supplenze? Vietiamo le risorse provenienti dal Sud e mandiamo i ragazzi a casa? Ogni regione stabilisce i propri confini amministrativi, sociali, governativi e ristabiliamo i passaporti ai confini regionali su tutto? E tutto questo in un mondo aperto dove la libera circolazione di persone e merci è imprescindibile?

condor2000 ha scritto:Vietiamo le risorse provenienti dal Sud e mandiamo i ragazzi a casa? Ogni regione stabilisce i propri confini amministrativi, sociali, governativi e ristabiliamo i passaporti ai confini regionali su tutto? E tutto questo in un mondo aperto dove la libera circolazione di persone e merci è imprescindibile?

Assolutamente no: un laureato di Palermo, come un laureato di Milano, può scegliere liberamente in quale regione concorrere. Ovviamente, non ci saranno posti riservati per i residenti in una determinata regione (che sarebbe assurdo e controproducente), sarà però la singola regione a stabilire tempistiche e modalità delle prove concorsuali e delle ammissioni in ruolo, oltre a stanziare le relative risorse. L'obiettivo è (sarebbe) quello di creare un circolo virtuoso, in cui la concorrenza tra regioni migliori il sistema di reclutamento e dell'istruzione in generale.
Ribadisco, in ogni modo, che con questo sistema, sempre se verrà applicato, i candidati potranno scegliere liberamente la regione in cui fare il concorso.

condor2000 ha scritto:E per le immancabili supplenze?

Secondo me, con la gestione del reclutamento a base regionale, i posti vacanti potrebbero essere maggiormente coperti. Resteranno le supplenze per malattie/maternità/aspettative/congedi, che nessun sistema può eliminare.

condor2000 ha scritto: Che significa domicilio professionale e quale sarebbe la differenza con la residenza?

Domicilio professionale significa che i candidati possono scegliere liberamente una regione in cui fare il concorso e poi essere eventualmente immessi in ruolo, mantenendo la propria residenza di origine. Ripeto, a scanso di equivoci, che in questa proposta non ha l'obiettivo di riservare posti per i residenti in una regione, ma, al contrario, quello di attirare i migliori laureati provenienti da tutto il Paese. Comunque, si tratta, per ora, solo di proposte.

Quoto Davidestoria. Proposte che saranno negoziate col governo centrale per maggiori competenze e più autonomia e se difficilmente il governo di Roma concederà autonomia fiscale a Veneto e Lombardia condannandosi a un default immediato, il settore istruzione è invece molto più attuabile. Un reclutamento docenti che passa da stato a regioni risolverebbe molti problemi.