non fare sul serio il non fare sul serio, cioè fare sul serio
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non fare sul serio il non fare sul serio, cioè fare sul serio
In quel perfetto, oliatissimo meccanismo efficiente/efficace (come si compiacciono dire certi fuggiaschi fatti a DS) che è la scuola itagliana, verso fine Febbraio, mentre sei in procinto di fare, nelle 5 (due ne tengo) le prime attese verifiche di secondo Q., ecco piombarti addosso le celeberrime "simulazioni" (di cui, nonostante qualche sforzo effettuato in passato, non trovai fonte -remota- normativa; qualche regolamento di stampo berlinguerista...forse, al Vs buon cuore). Mi sgolo e dico ai compagni di avventura, "Ma scusate, se sono simulazioni, perché gliele valutate? forse che, quando si simula un abbandono-nave, c'è rischio di affogamento?". Nulla da fare: mettono il voto, "sennò non le prendono sul serio". E così, pesante, deleteria interferenza sull'ordinario didattico, da parte di queste vere "bombe". I bimbi gemono sotto le bombe: "prof. 4 materie in un giorno, e tre le valutano!". Dico ancora agli "impermeabili": ma non capite che ci si espone pure a ricorsi vittoriosi, nel caso di non ammessi all'esame, il cui voto nasca in questo modo? Nulla. Tetragoni ad ogni disperato ragionare, loro vanno avanti: "ho bisogno di voti! io valuto!". Replico, "ma non hai paura che con quel tal collega dalla larga manica e cuoreToro, capitato come assistente, i verificandi copino?" "Non mi interessa: io valuto". Le due simulazioni finte, tra Febbraio e Aprile scombinano il già caoticissimo quadrimestre: tempistica idiozia . E qualche volta, c'è pure il viaggio/distruzione. All'esame, fatalmente, in genere, figura di melma. Dura la vita di chi tiene due quinte.
zeteticus- Messaggi : 26
Data d'iscrizione : 20.01.18
Re: non fare sul serio il non fare sul serio, cioè fare sul serio
Io le valuto, anzi sarà per la mia quinta una bella prova in cui testerò la loro reale capacità di fare collegamenti stante che c'è quasi tutto il programma ormai in ballo; naturalmente il rischio di ricorsi su questo è totalmente inesistente.
elirpe- Messaggi : 1127
Data d'iscrizione : 02.08.17
Re: non fare sul serio il non fare sul serio, cioè fare sul serio
Non vedo perché gli insegnanti debbano sbattersi a preparare verifiche e debbano sbattersi a correggerle, se poi queste non vengono valutate, non influiscono sui voti e agli studenti si dice "scusate, ma abbiamo scherzato".
I casi sono due: o non si fanno proprio, oppure si fanno e vengono regolarmente valutate.
I casi sono due: o non si fanno proprio, oppure si fanno e vengono regolarmente valutate.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: non fare sul serio il non fare sul serio, cioè fare sul serio
paniscus_2.1 ha scritto:Non vedo perché gli insegnanti debbano sbattersi a preparare verifiche e debbano sbattersi a correggerle, se poi queste non vengono valutate, non influiscono sui voti e agli studenti si dice "scusate, ma abbiamo scherzato".
I casi sono due: o non si fanno proprio, oppure si fanno e vengono regolarmente valutate.
perché allora vennero chiamate simulazioni?
zeteticus- Messaggi : 26
Data d'iscrizione : 20.01.18
Re: non fare sul serio il non fare sul serio, cioè fare sul serio
paniscus_2.1 ha scritto:Non vedo perché gli insegnanti debbano sbattersi a preparare verifiche e debbano sbattersi a correggerle, se poi queste non vengono valutate, non influiscono sui voti e agli studenti si dice "scusate, ma abbiamo scherzato".
I casi sono due: o non si fanno proprio, oppure si fanno e vengono regolarmente valutate.
Condivido. Anche perché sarebbe ora di smetterla di vedere le verifiche in generale come un bombardamento sui poveri pargoli; all'università nessuno si preoccuperà minimamente di rendere meno stressante un esame e anzi saranno loro, per terminare gli studi il prima possibile, a sobbarcarsene il più possibile, come sempre è stato.
elirpe- Messaggi : 1127
Data d'iscrizione : 02.08.17
Re: non fare sul serio il non fare sul serio, cioè fare sul serio
zeteticus ha scritto:paniscus_2.1 ha scritto:
I casi sono due: o non si fanno proprio, oppure si fanno e vengono regolarmente valutate.
perché allora vennero chiamate simulazioni?
Perché è normale che, nel corso dell'anno scolastico o del percorso di studi in generale, si facciano verifiche di più tipi diversi, tra cui anche quelle che servono per abituare gli studenti alla tipologia di verifica che dovranno affrontare nell'esame vero.
Ma sono tutte verifiche in ogni caso, sia che "simulino" la modalità dell'esame vero, sia che siano strutturate diversamente per altre ragioni. E gli studenti dovrebbero essere ben contenti di essere sottoposti a verifiche più simili possibili a quelle che dovranno affrontare nell'esame vero, invece che lamentarsi, e pretendere verifiche diverse.
Se il problema è solo lessicale, basterebbe smettere di chiamarle "simulazioni", e chiamarle "verifiche generali in preparazione all'esame", e nessuno si sognerebbe di contestare.
Dove sta il problema? Nel vocabolario? Nelle chiacchiere?
Giuro che non capisco.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: non fare sul serio il non fare sul serio, cioè fare sul serio
elirpe ha scritto:Io le valuto, anzi sarà per la mia quinta una bella prova in cui testerò la loro reale capacità di fare collegamenti stante che c'è quasi tutto il programma ormai in ballo; naturalmente il rischio di ricorsi su questo è totalmente inesistente.
quasi tutto il programma? a Febbraio?
zeteticus- Messaggi : 26
Data d'iscrizione : 20.01.18
Re: non fare sul serio il non fare sul serio, cioè fare sul serio
zeteticus ha scritto:quasi tutto il programma? a Febbraio?
Magari potrebbe essere positivo e costruttivo... l'intento di mettere in testa agli studenti che tutto il programma fatto fino a ora deve essere padroneggiato a lungo termine e integrato con il successivo, invece che rimosso nel giro di poche settimane "perché tanto è roba vecchia del primo quadrimestre e non ce la chiedono più". O no?
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: non fare sul serio il non fare sul serio, cioè fare sul serio
E comunque, evidentemente tu insegni materie che non sono oggetto di esame, e quindi nemmeno di simulazione.
Altrimenti, saresti coinvolto anche tu nella questione.
E non ne parleresti come se fossero una bizzarria estranea che proprio non ti riguarda... e che si limita a fissazioni di colleghi eccentrici, che pretendono di scavalcare il tuo lavoro per ragioni incomprensibili.
Altrimenti, saresti coinvolto anche tu nella questione.
E non ne parleresti come se fossero una bizzarria estranea che proprio non ti riguarda... e che si limita a fissazioni di colleghi eccentrici, che pretendono di scavalcare il tuo lavoro per ragioni incomprensibili.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: non fare sul serio il non fare sul serio, cioè fare sul serio
paniscus_2.1 ha scritto:zeteticus ha scritto:paniscus_2.1 ha scritto:
I casi sono due: o non si fanno proprio, oppure si fanno e vengono regolarmente valutate.
perché allora vennero chiamate simulazioni?
Perché è normale che, nel corso dell'anno scolastico o del percorso di studi in generale, si facciano verifiche di più tipi diversi, tra cui anche quelle che servono per abituare gli studenti alla tipologia di verifica che dovranno affrontare nell'esame vero.
lo dici tu, "l'esame vero", dunque la simulazione è "esame finto". Perché mai dovrebbe produrre un voto vero?
Ma sono tutte verifiche in ogni caso, sia che "simulino" la modalità dell'esame vero, sia che siano strutturate diversamente per altre ragioni. E gli studenti dovrebbero essere ben contenti di essere sottoposti a verifiche più simili possibili a quelle che dovranno affrontare nell'esame vero, invece che lamentarsi, e pretendere verifiche diverse.
- simulano modalità, per l'appunto, non esiti.
- Infatti, quando gli alunni chiedono di non far coincidere più verifiche (vere) nello stesso giorno, e neppure in giorni contigui, neghiamo loro sdegnosamente e sempre.
Se il problema è solo lessicale, basterebbe smettere di chiamarle "simulazioni", e chiamarle "verifiche generali in preparazione all'esame", e nessuno si sognerebbe di contestare.
Dove sta il problema? Nel vocabolario? Nelle chiacchiere?
Giuro che non capisco.
zeteticus- Messaggi : 26
Data d'iscrizione : 20.01.18
Re: non fare sul serio il non fare sul serio, cioè fare sul serio
La simulazione può essere su tutto il programma se fatta a maggio. Altrimenti cos'è? Una simulazione sul programma non ancora svolto? ^_^
Vista la serietà della maggior parte dei miei studenti, figuriamoci se passo ore a correggere una simulazione che non valuterò e che non finirà sul registro. Non guarderebbero nemmeno il voto. (Le correzioni non le guardano comunque...)
Vista la serietà della maggior parte dei miei studenti, figuriamoci se passo ore a correggere una simulazione che non valuterò e che non finirà sul registro. Non guarderebbero nemmeno il voto. (Le correzioni non le guardano comunque...)
JaneEyre- Messaggi : 1988
Data d'iscrizione : 25.11.11
Re: non fare sul serio il non fare sul serio, cioè fare sul serio
paniscus_2.1 ha scritto:zeteticus ha scritto:quasi tutto il programma? a Febbraio?
Magari potrebbe essere positivo e costruttivo... l'intento di mettere in testa agli studenti che tutto il programma fatto fino a ora deve essere padroneggiato a lungo termine e integrato con il successivo, invece che rimosso nel giro di poche settimane "perché tanto è roba vecchia del primo quadrimestre e non ce la chiedono più". O no?
io leggevo così, "c'è ormai in ballo tutto il programma", ma forse mi sbagliavo. Insegno materie sempre presenti nelle simulazioni. Come si poteva dedurre dal lamento studentesco: "prof, 4 materie e 3 le valutano".
zeteticus- Messaggi : 26
Data d'iscrizione : 20.01.18
Re: non fare sul serio il non fare sul serio, cioè fare sul serio
zeteticus ha scritto:io leggevo così, "c'è ormai in ballo tutto il programma", ma forse mi sbagliavo. Insegno materie sempre presenti nelle simulazioni. Come si poteva dedurre dal lamento studentesco: "prof, 4 materie e 3 le valutano".
Vuoi dire che la tua materia fa parte della simulazione, ma tutti gli altri la valutano e tu no?
E allora mi pare assolutamente normale che vengano a piagnucolare con te, perché tu sei l'unico "buono" che accontenta le aspettative degli studenti, mentre gli altri sono accusati di essere brutti, cattivi e severissimi.
In ogni caso: tu sei libero di scegliere se valutarla o no, ma lo sono anche gli altri.
Quindi non vedo dove stia il problema.
Fai come ti pare, e non contestare le scelte altrui.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: non fare sul serio il non fare sul serio, cioè fare sul serio
paniscus_2.1 ha scritto:zeteticus ha scritto:io leggevo così, "c'è ormai in ballo tutto il programma", ma forse mi sbagliavo. Insegno materie sempre presenti nelle simulazioni. Come si poteva dedurre dal lamento studentesco: "prof, 4 materie e 3 le valutano".
Vuoi dire che la tua materia fa parte della simulazione, ma tutti gli altri la valutano e tu no?
E allora mi pare assolutamente normale che vengano a piagnucolare con te, perché tu sei l'unico "buono" che accontenta le aspettative degli studenti, mentre gli altri sono accusati di essere brutti, cattivi e severissimi.
In ogni caso: tu sei libero di scegliere se valutarla o no, ma lo sono anche gli altri.
Quindi non vedo dove stia il problema.
Fai come ti pare, e non contestare le scelte altrui.
no, io non le valuto, per quella faccenda di "logica formale" che poco fa ti dicevo; sempre per un faccenda di logica, non capisco perché tu voglia "tendere" a farmi apparire buonista e generoso nella valutazione. Potrei, nelle verifiche vere, essere assai "stretto". Mi pare siano stati confusi due "piani di discorso". Ma sicuramente senza alcuna intenzione di farlo.
zeteticus- Messaggi : 26
Data d'iscrizione : 20.01.18
Re: non fare sul serio il non fare sul serio, cioè fare sul serio
Io continuo a pensare che si stia a parlare del nulla. La simulazione di prova d'esame è una verifica come tutte le altre, programmata in anticipo, avendo spiegato correttamente in anticipo agli studenti in che modo sarà strutturata. Dal punto di vista dei contenuti, può benissimo avere lo stesso identico valore delle altre e la stessa difficoltà delle altre, solo che in più c'è anche una maggiore adesione alla struttura formale della prova finale d'esame.
Poi, un docente, autonomamente, può benissimo scegliere di non valutarla, per i motivi che gli pare (e se ha voglia di perdere tempo a prepararne e correggerne un'altra in più al posto di quella).
Ma appunto si tratta di una scelta personale sua, non certo di una necessità logica o di un obbligo di legge che dovrebbe essere imposto a tutti.
E comunque non ho detto che tu sia "buonista", ho detto che fai contenti gli studenti perché a loro fai un favore non mettendo il voto. Che tu lo faccia per buonismo o per cavilli formali tuoi, per loro non cambia nulla, l'importante è essere sicuri che quella verifica non conta niente e che quindi si sentiranno legittimati a non prenderla sul serio e a impegnarsi di meno, tutto lì (e quindi risulterà meno efficace per loro, anche ai fini dell'esercitazione).
Oltretutto, mi pare che la tua argomentazione non regga nemmeno punto di vista del cavillo logico. Per quanto mi riguarda, qualsiasi verifica potrebbe essere interpretata come una "simulazione" di prova d'esame. Se un normale compito in classe viene volutamente strutturato in maniera simile a quelli d'esame, apposta per abituare i ragazzi a quella formulazione (e assicuro che nei temi di italiano lo fanno da anni, con la scelta fra tutte le tipologie di testo presenti all'esame, e che in matematica al liceo scientifico si fa, con una parte di problemi strutturati e una parte di quesiti a scelta, e non solo in quinta ma si comincia gradualmente a farlo fin dalla terza), allora non bisogna mai metterci il voto perché è sempre da considerare una "simulazione"?
Ma non scherziamo...
Poi, un docente, autonomamente, può benissimo scegliere di non valutarla, per i motivi che gli pare (e se ha voglia di perdere tempo a prepararne e correggerne un'altra in più al posto di quella).
Ma appunto si tratta di una scelta personale sua, non certo di una necessità logica o di un obbligo di legge che dovrebbe essere imposto a tutti.
E comunque non ho detto che tu sia "buonista", ho detto che fai contenti gli studenti perché a loro fai un favore non mettendo il voto. Che tu lo faccia per buonismo o per cavilli formali tuoi, per loro non cambia nulla, l'importante è essere sicuri che quella verifica non conta niente e che quindi si sentiranno legittimati a non prenderla sul serio e a impegnarsi di meno, tutto lì (e quindi risulterà meno efficace per loro, anche ai fini dell'esercitazione).
Oltretutto, mi pare che la tua argomentazione non regga nemmeno punto di vista del cavillo logico. Per quanto mi riguarda, qualsiasi verifica potrebbe essere interpretata come una "simulazione" di prova d'esame. Se un normale compito in classe viene volutamente strutturato in maniera simile a quelli d'esame, apposta per abituare i ragazzi a quella formulazione (e assicuro che nei temi di italiano lo fanno da anni, con la scelta fra tutte le tipologie di testo presenti all'esame, e che in matematica al liceo scientifico si fa, con una parte di problemi strutturati e una parte di quesiti a scelta, e non solo in quinta ma si comincia gradualmente a farlo fin dalla terza), allora non bisogna mai metterci il voto perché è sempre da considerare una "simulazione"?
Ma non scherziamo...
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: non fare sul serio il non fare sul serio, cioè fare sul serio
Se nella simulazione metto una domanda su un argomento x, che fa parte del programma svolto fino a quel momento, e chiedo loro di rispondere sulla base dello studio e di quanto hanno appreso e compreso: perché non dovrei valutarla?
Da inizio anno faccio i compiti scritti sul modello di quella che potrà essere la terza prova dell'esame, proprio per abituarli. Se valuto quelli, perché non valutare la simulazione?
Perché devo dire loro "tranquilli, fino a fine aprile studiate le ultime dieci paginette, che poi fate l'imbuzzata a giugno"? Invece io dico loro, da inizio anno, che tutto ciò che abbiamo fatto può essere oggetto di verifica.
Quando a finire "tutto" entro metà marzo: con due ore da 50 minuti ogni settimana, una valanga di lezioni perse tra assemblee, gite, allerte meteo, elezioni, patroni ecc., se mi fermo a metà marzo li lascio ignari del tutto di un sacco di cose.
Mi fermerò a metà maggio, quando ce lo impone la normativa. E intanto gli chiedo di studiare.
So che per loro è molto strano (qualche giorno fa uno studente è venuto "volontario" su dieci pagine e si è stupito che io gli dicessi che no, all'interrogazione si porta tutto e non solo dieci pagine a sua scelta). Ma penso che debbano uscire dalla scuola sapendo qualcosa di più di quando ci sono entrati, e anche sapendo studiare meglio di come facessero prima di iniziare il liceo.
Da inizio anno faccio i compiti scritti sul modello di quella che potrà essere la terza prova dell'esame, proprio per abituarli. Se valuto quelli, perché non valutare la simulazione?
Perché devo dire loro "tranquilli, fino a fine aprile studiate le ultime dieci paginette, che poi fate l'imbuzzata a giugno"? Invece io dico loro, da inizio anno, che tutto ciò che abbiamo fatto può essere oggetto di verifica.
Quando a finire "tutto" entro metà marzo: con due ore da 50 minuti ogni settimana, una valanga di lezioni perse tra assemblee, gite, allerte meteo, elezioni, patroni ecc., se mi fermo a metà marzo li lascio ignari del tutto di un sacco di cose.
Mi fermerò a metà maggio, quando ce lo impone la normativa. E intanto gli chiedo di studiare.
So che per loro è molto strano (qualche giorno fa uno studente è venuto "volontario" su dieci pagine e si è stupito che io gli dicessi che no, all'interrogazione si porta tutto e non solo dieci pagine a sua scelta). Ma penso che debbano uscire dalla scuola sapendo qualcosa di più di quando ci sono entrati, e anche sapendo studiare meglio di come facessero prima di iniziare il liceo.
Ospite- Ospite
Re: non fare sul serio il non fare sul serio, cioè fare sul serio
ma quando maipaniscus_2.1 ha scritto:Io continuo a pensare che si stia a parlare del nulla. La simulazione di prova d'esame è una verifica come tutte le altre, programmata in anticipo, avendo spiegato correttamente in anticipo agli studenti in che modo sarà strutturata. Dal punto di vista dei contenuti, può benissimo avere lo stesso identico valore delle altre e la stessa difficoltà delle altre, solo che in più c'è anche una maggiore adesione alla struttura formale della prova finale d'esame.
Poi, un docente, autonomamente, può benissimo scegliere di non valutarla, per i motivi che gli pare (e se ha voglia di perdere tempo a prepararne e correggerne un'altra in più al posto di quella).
Ma appunto si tratta di una scelta personale sua, non certo di una necessità logica o di un obbligo di legge che dovrebbe essere imposto a tutti.
E comunque non ho detto che tu sia "buonista", ho detto che fai contenti gli studenti perché a loro fai un favore non mettendo il voto. Che tu lo faccia per buonismo o per cavilli formali tuoi, per loro non cambia nulla, l'importante è essere sicuri che quella verifica non conta niente e che quindi si sentiranno legittimati a non prenderla sul serio e a impegnarsi di meno, tutto lì (e quindi risulterà meno efficace per loro, anche ai fini dell'esercitazione).
la soluzione è semplice: visto che proprio non se ne può fare a meno, se ne fa una sola, per tutti, in un giorno di assemblea (dopo; tanto non durano più di un'ora, le assemblee); nessuno valuta nulla; è un servizio: se ne hanno voglia, ci vengono e la prendono sul serio, sennò, ciccia. E non è mai morto nessuno, se prima di trovarla all'esame, non ne ha mai fatte prima. Direi che c'è un rapporto costi-benefici: il beneficio di ficcarle come valutazioni vere dentro "l'ordinario", è inferiore al danno.
Oltretutto, mi pare che la tua argomentazione non regga nemmeno punto di vista del cavillo logico. Per quanto mi riguarda, qualsiasi verifica potrebbe essere interpretata come una "simulazione" di prova d'esame. Se un normale compito in classe viene volutamente strutturato in maniera simile a quelli d'esame, apposta per abituare i ragazzi a quella formulazione (e assicuro che nei temi di italiano lo fanno da anni, con la scelta fra tutte le tipologie di testo presenti all'esame, e che in matematica al liceo scientifico si fa, con una parte di problemi strutturati e una parte di quesiti a scelta, e non solo in quinta ma si comincia gradualmente a farlo fin dalla terza), allora non bisogna mai metterci il voto perché è sempre da considerare una "simulazione"?
sorvoli beatamente sul piccolo dettaglio che, nel caso in esame, devono preparare 4 materie diverse per una sola ed unica verifica, nel medesimo giorno, avendo due ore a disposizione; e in un periodo nel quale, per di più, c'è già, da parte di tutti, una ordinaria programmazione di verifiche "vere" nelle singole discipline; ne viene un deleterio effetto "saturazione/stress/dispersione". E sorvoli pure sul fatto che, a seconda di chi sorveglia, ti trovi di fronte risultati non attendibili. Io, i miei voti, li faccio nascere solo davanti ai miei occhi.
Ma non scherziamo...
zeteticus- Messaggi : 26
Data d'iscrizione : 20.01.18
Re: non fare sul serio il non fare sul serio, cioè fare sul serio
balanzoneXXI ha scritto:Completare il programma a metà marzo?Mai vista una cosa del genere, nemmeno nella scuola che ho frequentato io otto /nove lustri fa.
abbiamo superato la fase della frutta: siamo alla magia
zeteticus- Messaggi : 26
Data d'iscrizione : 20.01.18
Re: non fare sul serio il non fare sul serio, cioè fare sul serio
paniscus_2.1 ha scritto:
In ogni caso: tu sei libero di scegliere se valutarla o no, ma lo sono anche gli altri.
Figurati che invece nella mia scuola hanno scritto nel regolamento d'istituto che le verifiche che fungono da simulazione di terza prova non possono essere valutate!! Una rabbia! Le preparo, le correggo e non ci posso far nulla :-(
Titti76- Messaggi : 1044
Data d'iscrizione : 22.08.10
Re: non fare sul serio il non fare sul serio, cioè fare sul serio
seasparrow ha scritto:
https://www.orizzontescuola.it/esami-di-stato-secondaria-ii-grado-via-la-tesina-dal-colloquio-spazio-ad-alternanza-scuola-lavoro-cambiano-i-crediti-sparisce-terza-prova/
Visto che, anche prima che ci fose l'alternanza scuola-lavoro, erano anni che ci fracassavano i cassettoni con la proposta di "eliminare le tesine" e sostituirle con qualcos'altro, mi piacerebbe sapere in che modo si possa intervenire per legge per abolire un qualcosa che non era mai stato obbligatorio e che non era mai stato formalizzato in alcun documento ministeriale e in nessuna ordinanza applicativa. La tesina è sempre stata solo una prassi, molto diffusa, sì, ma non certo obbligatoria, e non soggetta a vincoli specifici di normativa.
L'unica indicazione obbligatoria era quella di cominciare la prima parte del'esame orale con un argomento a libera scelta del candidato, ma non è mai stato scritto da nessuna parte che dovesse essere una "tesina", né che dovesse consistere nella stesura di un opuscolo scritto, o tantomeno in una presentazione multimediale varia, e tantomeno che dovesse essere per forza "interdisciplinare", con la caccia morbosa ai famigerati "collegamenti" (spesso forzati e per nulla significativi).
Che il colloquio dovesse iniziare con un argomento a scelta dello studente, punto.
L'unica cosa obbligatoria, finora, è stata questa.
Può essere anche un approfondimento su un argomento che riguarda una sola materia, senza nessun collegamento.
Quindi, come cavolo farebbe il ministero ad abolire una cosa che formalmente non è mai esistita?
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
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