Verifiche scritte vs interrogazioni orali/scritte
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Re: Verifiche scritte vs interrogazioni orali/scritte
paniscus_2.1 ha scritto:Ma infatti non esiste nessuna imposizione di limitarle al minimo.
Innanzi tutto, non mi risulta che esistano formalmente materie "solo orali", ma semmai "materie col voto unico".
Nella pratica, "materie orali" significa che non si è OBBLIGATI a fare le prove scritte, ma non vuol mica dire che debbano essere vietate, scoraggiate o ridotte al minimo.
Esattamente.
In realtà i vecchi programmi indicavano per alcune materie (come la mia) solo verifiche orali, lasciando intendere che quelle scritte non erano previste, così era "per tradizione" ed è così che noi vecchi studenti ricordiamo tutti, spesso tra colleghi ne parliamo...
Le nuove linee guida non danno specifiche, tanto che molti docenti hanno chiesto chiarimenti al miur e si è stabilito che lo scritto è utile lì dove, per vari motivi di gestione pratica, non è possibile fare solo interrogazioni. Ovvero sempre, considerando che il programma di Storia dell'Arte è vasto e articolato quanto quello di altre materie, per esempio Storia, ma da svogersi per intero in una sola ora a settimana (la restante è riservata al disegno).
I libri di testo degli ultimi anni si sono adeguati in fretta, affiancando contenuti extra per la preparazione di verifiche scritte di varie tipologie. Bisognerebbe mediare, riuscire a fare un po' di tutto, ma è davvero una sfida ai limiti del possibile.
Ciccio.8- Messaggi : 3319
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Re: Verifiche scritte vs interrogazioni orali/scritte
Hoffnung2 ha scritto:Secondo me sì. Nella mia materia ad esempio, avendo classi di 28-30 con 2h a settimana, ogni quadrimestre, oltre a due verifiche scritte aggiungo una di ascolto e lettura a crocette (hören e poi lesen con comprensione), poi come orale interrogo spesso durante la correzione degli esercizi, li valuto durante il lettorato e... svolgo una interrogazione a metà tra orale e scritto senza pezzi di carta da protocollare.
Mi spiego meglio: preparo una batteria di domande per il numero di alunni, di pari difficoltà e variabili, le numero e ogni alunno sceglie un numero o lettera. La stringa viene proiettata alla Lim, ogni alunno risponde a voce o aiutandosi con la lavagna (valuto pronuncia, ortografia, velocità e correttezza sintattica di solito). Tengo per me una copia di tutte le tracce e la griglia di valutazione che compilo in modo oggettivo durante l'interrogazione. Poi con calma metto il voto. I ragazzi sembrano gradire la modalità e credo sia equa oltre che necessaria per avere un voto in più, nonostante mi basterebbe averne due a quadrimestre.
Di scritto rimane la mia copia e sul registro lo carico come voto orale o esercitazione pratica esplicitando nelle note la modalità.
Parlane in dipartimento.
Cavoli,che precisione!
Purtroppo però è tutta roba che lascia comunque il tempo che trova. E' l'interrogazione orale stessa a portare in sé il problema.
Tra esseri umani il rapporto è più verbale che scritto. E' decisamente più comodo e immediato farsi un'idea della situazione parlando anziché scrivendo. Anche la scuola ha capito la faccenda e quindi ha cercato di cogliere elementi predittivi nel modo di esporre dell'alunno. Verifico con più immediatezza attraverso le parole che non attraverso lo scritto (mi ci vuole carta e penna e capacità di scrittura che ad esempio gli analfabeti non hanno).
Quindi ecco perchè c'è l'interrogazione orale nelle attività didattiche. Peccato, però, che essa ha d'altro canto limiti enormi rispetto alla verifica scritta.
Prima di tutto, visto che non la si può somministrare a tutti nello stesso momento, non è uguale per tutti. Non lo è in sé , ma neanche in termini dinamici. Chi viene per esempio interrogato per ultimo, se è persona attenta, è decisamente più avvantaggiata.
Inoltre l'interrogazione orale dà la possibilità di ottenere , seppure in modo inconscio, più aiuti dall'insegnante perchè c'è una qualsiasi interattività che con il solo foglio davanti non esiste.
In ultimo l'interrogazione orale è di difficile valutazione e documentazione. Prima di tutto le sue risposte sono solo aperte (più difficili da valutare) e poi è più complesso tenerla via e documentare.
Oggi disponiamo perfino dei telefoni che possono registrare, ma poi il possibile riascolto può essere fatto solo in tempo reale, mentre la lettura di uno scritto può essere trattata in vari modi.
Insomma verifica scritta contro verifica orale (perché è pur sempre una verifica...) 10 a 0.
Questo ovviamente nella scuola che vuole documentare con minuziosità ed equità.
Viceversa, come ho già detto, nel quotidiano è l'orale che vince a man basse contro lo scritto (ammesso che non dobbiate fare domanda di reddito di cittadinanza ;-).
Quindi come se ne esce?
Le opinioni che un insegnante di fa di un alunno non discendono dalla scientificità di un'interrogazione o di una verifica scritta. Per certi versi un'insegnante mette in conto perfino come un alunno si veste! Mette in conto tutti i possibili interventi avvenuti fuori dalle interrogazioni e dalle verifiche. Fa una media di tutto quanto. E' professionale tutto ciò?
Se fosse una persona molto preparata e in gamba, probabilmente sì. Anche non volendo lo fa comunque in modo inconscio e non ha un supervisore che possa fargli le pulci.
Purtroppo l'insegnante non è una persona con cui semplicemente si interagisce e dalla quale si hanno dei feedback (come succede più facilmente con un genitore). L'insegnante, nel sistema , è un certificatore che deve dimostrare anche ad altri di saper certificare (ad un genitore questo non è richiesto).
Qui nascono quindi i dilemmi. Vogliamo certificare, ma non siamo capaci di farlo o la pensiamo tutti in modo diverso sul come si certifica.
Per trovare pace forse ci vuole una moratoria sociale.
Troppa gente che chiede ad altra gente, alla quale viene chiesto da altra gente se quella gente....
Un sistema che si "intorcina" su se stesso.
Da rivedere la funzione della scuola e dell'insegnante....
8-/
macro- Messaggi : 91
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Re: Verifiche scritte vs interrogazioni orali/scritte
macro ha scritto:
Tra esseri umani il rapporto è più verbale che scritto. E' decisamente più comodo e immediato farsi un'idea della situazione parlando anziché scrivendo. Anche la scuola ha capito la faccenda e quindi ha cercato di cogliere elementi predittivi nel modo di esporre dell'alunno. Verifico con più immediatezza attraverso le parole che non attraverso lo scritto (mi ci vuole carta e penna e capacità di scrittura che ad esempio gli analfabeti non hanno).
Quindi ecco perchè c'è l'interrogazione orale nelle attività didattiche. Peccato, però, che essa ha d'altro canto limiti enormi rispetto alla verifica scritta.
Prima di tutto, visto che non la si può somministrare a tutti nello stesso momento, non è uguale per tutti. Non lo è in sé , ma neanche in termini dinamici. Chi viene per esempio interrogato per ultimo, se è persona attenta, è decisamente più avvantaggiata.
Inoltre l'interrogazione orale dà la possibilità di ottenere , seppure in modo inconscio, più aiuti dall'insegnante perchè c'è una qualsiasi interattività che con il solo foglio davanti non esiste.
Mi permetto umilmente di far notare che c'è anche una differenza intrinseca ineliminabile tra una materia e l'altra. E non perchè certe materie siano "più importanti" o "più difficili", ma proprio per la struttura intrinseca del contenuto.
Con tutto il rispetto per chi fa materie diverse, ma si deve ammettere che in matematica, nel 99% dei casi, il verificare attraverso le parole non serve a un tubo. Perché la quasi totalità dei messaggi della matematica e delle competenze da verificare consiste in espressioni sintetiche, secche e rigorose, scritte con un simbolismo strettissimo e ben preciso.
Se si deve essere valutati sulle disequazioni goniometriche o sugli integrali, bisogna risolverli, non si può pensare di cavarsela "raccontando a voce con parole proprie come si dovrebbe fare a risolverli", ma senza risolverli realmente.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
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Re: Verifiche scritte vs interrogazioni orali/scritte
Paddington ha scritto:Conoscenze: pierina, dimmi la formula dell integrale per parti.
"Se bla bla e blabla allora blabla e bla "
Competenze:pierina, calcola l'integrale di sen^2(x)
"Eeeehhh...bo"
Ma tu l'integrale di [sen(x)]^2 lo fai per parti? : - )
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: Verifiche scritte vs interrogazioni orali/scritte
E comunque, da quando in qua il saper calcolare un integrale è diventato "una competenza" distinta dalle "conoscenze"? Anche 20 o 30 anni fa ti chiedevano di calcolare un integrale, e se non ci riuscivi ti beccavi l'insufficienza, ma nessuno si sognava di catalogare la richiesta come due problemi distinti tra conoscenze e competenze!
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: Verifiche scritte vs interrogazioni orali/scritte
Non vedo cosa c'entri la media aritmetica con l'oggettiva necessità di differenziare la significatività della prova scritta e di quella orale. In nessun caso siamo obbligati a fare la media aritmetica... né allo scritto, né all'orale, né al miscuglio tra i due. Quindi, dove sta il problema?
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: Verifiche scritte vs interrogazioni orali/scritte
Tornando al discorso sopra: se l'oggetto della verifica è la risoluzione di un integrale, perché mai la comunicazione orale dovrebbe essere più agevole e più spontanea di quella scritta?
Solo perché normalmente, nella comunicazione ordinaria della vita di tutti i giorni, è più comune parlare che lasciarsi messaggi scritti?
Ma lo si vuole capire che la risoluzione di un integrale non ha nessuna controparte realistica nel linguaggio comune di tutti i giorni, e che l'UNICO modo per realizzarla è quello di scrivere i passaggi e accertarsi che siano coerenti? Quale vantaggio ci sarebbe a farlo solo a voce?
Solo perché normalmente, nella comunicazione ordinaria della vita di tutti i giorni, è più comune parlare che lasciarsi messaggi scritti?
Ma lo si vuole capire che la risoluzione di un integrale non ha nessuna controparte realistica nel linguaggio comune di tutti i giorni, e che l'UNICO modo per realizzarla è quello di scrivere i passaggi e accertarsi che siano coerenti? Quale vantaggio ci sarebbe a farlo solo a voce?
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: Verifiche scritte vs interrogazioni orali/scritte
paniscus_2.1 ha scritto:
Mi permetto umilmente di far notare che c'è anche una differenza intrinseca ineliminabile tra una materia e l'altra. E non perchè certe materie siano "più importanti" o "più difficili", ma proprio per la struttura intrinseca del contenuto
Perfettamente d'accordo. Ad esempio in educazione fisica potremmo non avere né orale né scritto
macro- Messaggi : 91
Data d'iscrizione : 06.03.19
Re: Verifiche scritte vs interrogazioni orali/scritte
Mi sembra che in educazione fisica, oltre ai risultati pratici, sia comunque prevista una parte di valutazione della preparazione teorica (nozioni di anatomia e fisiologia, di scienza dell'alimentazione, di storia dello sport e conoscenza dei regolamenti degli sport).
Se poi si preferisce valutarla con lo scritto o con l'orale, credo che sia irrilevante, ma la valutazione della parte teorica dovrebbe comunque esistere, non la si può ignorare del tutto decidendo di fare solo prove pratiche.
Se poi si preferisce valutarla con lo scritto o con l'orale, credo che sia irrilevante, ma la valutazione della parte teorica dovrebbe comunque esistere, non la si può ignorare del tutto decidendo di fare solo prove pratiche.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: Verifiche scritte vs interrogazioni orali/scritte
franco71 ha scritto:
Non ho capito la conclusione del tuo intervento, dici tutto ed il contrario di tutto.
Un docente in cui non è prevista la prova scritta cosa dovrebbe fare o cosa faresti tu?
Andare oltre la schematizzazione scritto/orale?
Ma allora la vecchia normativa sulla valutazione è più avanti di noi quando dice che il voto non è la semplice media aritmetica delle prove, di cui naturalmente deve tener conto.
Ma qualcuno in questi interventi aveva già prospettato che se una materia è considerata orale nessuno vieta di usare prove scritte. Sono d'accordo. Bisogna operare facendo di necessità virtù, evitando il passaparola secondo cui se si è sempre fatto così, si continuerà così.
Coloro che hanno due sole ore alla settimana come fanno a fare rilevazioni serie? Ma facciano prove scritte, stando attenti a come però gli alunni intervengono nella discussione in classe, se sono capaci di argomentare, di attaccare due parole insieme, fidandosi poi del lavoro che fanno anche gli altri insegnanti che hanno magari più voce in capitolo per ciò che riguarda l'oralità.
Andiamo senz'altro oltre la schematizzazione scritto/orale (Dio quanto è vecchia!) e sicuramente il voto non è la media aritmetica delle prove (questo desiderio di essere giusti e quindi inattaccabili, trascurando che nel contempo di finisce con l'essere "ingiusti ed attaccabili" perché non tutto passa dalle prove di verifica...)
macro- Messaggi : 91
Data d'iscrizione : 06.03.19
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