Regionalizzazione della scuola.
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Regionalizzazione della scuola.
Promemoria primo messaggio :
Da OS: "Bussetti assicura che la regionalizzazione della scuola si farà e riuscirà a convincere i sindacati “la scuola regionale si farà”. Lo dice al Corriere del veneto in un articolo di oggi.
Il Ministro nega che ci sia stata una bocciatura su tutta la linea da parte del Movimento 5 Stelle e che il modello al quale guarda è quello del Trentino e della Valle d’Aosta.”
Un altro ministro che ama e capisce il mondo della scuola...Questi ministri i governi li vanno cercando con il lanternino.
Da OS: "Bussetti assicura che la regionalizzazione della scuola si farà e riuscirà a convincere i sindacati “la scuola regionale si farà”. Lo dice al Corriere del veneto in un articolo di oggi.
Il Ministro nega che ci sia stata una bocciatura su tutta la linea da parte del Movimento 5 Stelle e che il modello al quale guarda è quello del Trentino e della Valle d’Aosta.”
Un altro ministro che ama e capisce il mondo della scuola...Questi ministri i governi li vanno cercando con il lanternino.
Ospite- Ospite
Re: Regionalizzazione della scuola.
Nessuno discrimina nessuno e nessuno finora ha detto io sono più bravo di te perché possiedo questo titolo. Stanno semplicemente dicendo, quelli che la pensano come me, che non tutti i titoli sono uguali e, ancora più incisivamente, che le procedure per l'immissione in ruolo devono essere uguali per tutti. Non puoi bandire un mega concorso, come quello del 2012, che ha visto 363.000 partecipanti su 11.000 posti precisando, tra l'altro, che SOLO i vincitori entreranno in ruolo e che l'eventuale graduatoria di merito avrà solo due anni di vita quando poi, a distanza di un solo anno dal suo espletamento, immetti tutti in ruolo da qualsiasi canale. Questo, nei confronti di chi ha superato un concorso ultraselettivo, è una presa per il culo stratosferica. E sentire gli altri che comunque, superando il concorso, hanno guadagnato 12 punti nelle graduatorie interne e di mobilità è una presa per il culo altrettanto stratosferica e maledettamente irritante. Solo per questa faziosità morale e professionale non meriterebbero di fare gli insegnanti.frankenstin ha scritto:Benjo Hanamura ha scritto:Volere concorsi a cadenza regolare su posti reali è un conto.
Volere che siano cancellate le selezioni è un altro e non mi trova d'accordo.
L'obiezione che vi viene fatta è che discriminate i colleghi in base al vostro presunto merito.
In guerra i soldati sono soldati, il valore si dimostra in battaglia e lì i titoli valgono meno di zero.
Quando i soldati hanno fatto tutti la guerra...Forse non hai capito il paragone.
Ospite- Ospite
Re: Regionalizzazione della scuola.
@Kuru-nee: per imparare cosa sia l'ICF la DF non necessariamente si deve superare una selezione mentre per relazionarsi con i bambini devi avere a che fare con loro e non con i libri
L'ALTRO POLO- Messaggi : 10398
Data d'iscrizione : 24.01.14
Re: Regionalizzazione della scuola.
lucetta10 ha scritto:State discutendo del nulla.
Ricordo a entrambi che abbiamo scioperato contro la possibilità che i docenti venissero valutati dai dirigenti perché bla bla bla, adesso invece siamo diventati tutti dei valutatori gli uni degli altri, in base a criteri impalpabili come il sesso degli angeli e con sconfinamenti in campi che non sono propri dell'insegnamento (a far parlare ci pensa il terapeuta, non l'insegnante!)
Mi spiace, ti sbagli. Alla scuola dell'infanzia, dove il bambino di 3 anni che è indietro non dice ancora una parola, anche se non fa nessuna terapia, con un buon lavoro strutturato sullo sviluppo della comunicazione verbale si riesce a far parlare se le sue capacità cognitive lo consentono, senza di esso non ci sono progressi. E questo lo fa l'insegnante perché è compito suo, lo deve fare con tutti i bambini normodotati, lo deve fare anche con i disabili. E se si accorge che non ha le capacità per sviluppare il linguaggio verbale, allora concentra il lavoro su altri metodi di comunicazione e gli si fa apprendere e padroneggiare quelli. Alla scuola dell'infanzia un anno di lavoro di un docente di sostegno può essere anche soltanto questo, ed è un lavoro immenso, che necessita di una certa preparazione. Ma se non si conoscono i metodi di comunicazione alternativi e non si sa come strutturarli, il bambino uscirà a giugno con quasi le medesime capacità che aveva a settembre. Impara 3 parole quando poteva averne imparate 80. Impara a comunicare 3 cose quando poteva averne imparate a comunicare 20.
Continua a non saper ritardare il soddisfacimento di un desiderio più di 3 minuti, quando magari poteva essere aver imparato a farlo per mezz'ora. E così via, in tutte le aree di sviluppo di un bambino.
Ma la maggioranza delle DM che si prendono una supplenza sul sostegno senza titolo non capisce nemmeno di cosa io stia parlando, vanno istruite, gli va indicato cosa fare e come farlo.
Kuru-nee- Messaggi : 609
Data d'iscrizione : 27.07.17
Re: Regionalizzazione della scuola.
Tu che hai superato le selezioni come mai non sai che il PEI non tocca solo al docente, anche se di fatto purtroppo é così e il docente viene lasciato solo? E io che non ho superato lo so?
L'ALTRO POLO- Messaggi : 10398
Data d'iscrizione : 24.01.14
Re: Regionalizzazione della scuola.
catiusciagr ha scritto:Furono considerazioni di questo genere quelle che portarono vent'anni fa all'istituzione delle Siss.
Percorso di tutto rispetto che dovrebbe essere aperto a tutti ma selettivo in itinere (diciamo -in senso lato- concorrenti che si autobocciano, perché non studiano, non frequentano, capiscono che la cosa non fa per loro, non sanno tenere le classi durante le ore di tirocinio eccetera, ci sono tante cose che possono allontanare alcuni o molti candidati da questo percorso:
Magari qualcuno te l'avrà già fatto notare, ma di fronte a certe enormità non posso fare a meno di intervenire: la SSIS, per tua informazione, era selettiva in entrata (e basta guardare i numeri per vedere che solo una minima parte di chi faceva il test riusciva ad entrare), in itinere ed in uscita.
Dec- Moderatore
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Data d'iscrizione : 23.08.10
Re: Regionalizzazione della scuola.
L'ALTRO POLO ha scritto:Tu che hai superato le selezioni come mai non sai che il PEI non tocca solo al docente, anche se di fatto purtroppo é così e il docente viene lasciato solo? E io che non ho superato lo so?
Ma chi ti ha detto che non lo so? Io da docente di sostegno (col titolo) quando ho fatto le supplenze sono stata la prima a condividere il lavoro che progettavo con tutte le colleghe di sezione, che però, non essendo tutte preparate allo stesso modo sulla disabilità, hanno contribuito in maniera minima alla stesura del PEI, ed essendo io capace di farlo da sola, nei fatti mi sono accollata il grosso del lavoro, anche se avrei dovuto ricevere più supporto. Perché poi non accetto di non far progredire al massimo il bambino solo perché gli altri non fanno tutto il lavoro che devono fare. Finisco per farlo io.
La stessa cosa a parti inverse.
Il fatto di non dover essere lasciato solo non giustifica un supplente senza titolo a non saper fare quello che deve, perché poi, per lo stesso motivo di cui sopra, sarei interamente io (la mia collega di sezione attuale è decentemente preparata e collaborativa, in realtà, quindi un minimo di supporto me lo darebbe) a redigere il PEI e a progettare gli interventi, a dire al docente supplente cosa e come farlo. Questo non è collaborare, è fare il lavoro al posto suo perché lui/lei non ne è in grado. Gravissimo.
Kuru-nee- Messaggi : 609
Data d'iscrizione : 27.07.17
Re: Regionalizzazione della scuola.
A questo aggiungiamoci pure che poi arriva il classico sindacato ricorsista che chiede che anche chi avuto meno di 35 alla preselettiva (concorso 2012. Cito sempre questo perché è quello che mi sono studiato bene assieme alla 107) deve essere ammesso perché ha scoperto che tra le miriadi di leggi e leggine, norme, postille, ecc., che rendono la certezza del diritto in Italia una chimera, che con il 6. E se non trova il 6 sicuramente troverà una virgola al posto sbagliato. Io non mi sento, come diceva Bocca, un italiano ma purtroppo lo sono.catiusciagr ha scritto:Allora decidiamo: di quale selezione parliamo? Di una selezione seria e ponderata, supponendo che esista; oppure di una selezione per cui, a conti fatti, il docente con 56 punti giunge prima al traguardo del collega con 80 punti?Sconcertato_2 ha scritto:L'ALTRO POLO ha scritto:Mio figlio lo manderei in classe con un brillante non abilitato
... Solo una selezione concorsuale può stabilire chi è idoneo e chi no.
Ospite- Ospite
Re: Regionalizzazione della scuola.
Ma non era Gaber?
arrubiu- Moderatore
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Località : Casteddu70
Re: Regionalizzazione della scuola.
Infatti sembrava anche a me...
Dec- Moderatore
- Messaggi : 88150
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Re: Regionalizzazione della scuola.
Kuru-nee ha scritto:Mi spiace, ti sbagli. Alla scuola dell'infanzia, dove il bambino di 3 anni che è indietro non dice ancora una parola, anche se non fa nessuna terapia, con un buon lavoro strutturato sullo sviluppo della comunicazione verbale si riesce a far parlare se le sue capacità cognitive lo consentono, senza di esso non ci sono progressi. E questo lo fa l'insegnante perché è compito suo, lo deve fare con tutti i bambini normodotati, lo deve fare anche con i disabili.
A questo aggiungerei (e ti prego di correggermi se dico fesserie, perché la scuola dell'infanzia l'ho incrociata solo da mamma e non ci ho mai lavorato) che i tempi tipici di sviluppo delle normali capacità di linguaggio e di comunicazione hanno una fascia di variabilità abbastanza ampia.
Che so, una media di due anni e mezzo, con una barra di incertezza di mezzo anno, è una variabilità enorme per un bambino di quell'età. Per cui, può capitare che un bambino di tre anni non riesca ancora a dire quasi niente e che maturerà le capacità verbali un po' più tardi, ma poi una volta maturato risulta uguale a tutti gli altri, e non vuol dire che sarà destinato per tutta la vita a rimanere indietro rispetto ai coetanei ad essere etichettato come quello che "ha un ritardo di linguaggio". In casi del genere, non c'è nessun bisogno di dichiarare il bambino disabile e di dare per scontata la necessità del sostegno, si tratta di un lavoro normale che possono fare benissimo gli insegnanti ordinari di classe, insieme ai genitori...
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: Regionalizzazione della scuola.
Io non dico che chi è entrato di ruolo attraverso un concorso è più preparato di uno che non l'ha superato o è entrato attraverso un altro canale. Per me ci sono tanti operatori ecologici che sarebbero ottimi insegnanti e tanti insegnanti che farebbero meglio a fare gli operatori ecologici. Non esiste la certezza assoluta fin quando non li vedi ambedue messi all'opera. Un diplomato può essere anche più bravo di un laureato ma tutto questo si può scoprire solo a posteriori. La scuola, però, non è un laboratorio sperimentale sulle capacità dei docenti, che devono essere selezionati PRIMA di mettere piede in una scuola. Il discorso lo stiamo facendo sul METODO di selezione e non sul MERITO delle capacità altrui. Il discorso lo stiamo facendo sui titoli perché sono l'unico metro di paragone sulle credenziali di ognuno.
Ospite- Ospite
Re: Regionalizzazione della scuola.
Anche Gaber in una sua canzone. Ma si definiva antitaliano anche Bocca per gli stessi motivi.arrubiu ha scritto:Ma non era Gaber?
Ospite- Ospite
Re: Regionalizzazione della scuola.
Ma la citazione per come l'hai messa credo sia di Gaber. Poco male eh.
arrubiu- Moderatore
- Messaggi : 28333
Data d'iscrizione : 24.10.14
Località : Casteddu70
Re: Regionalizzazione della scuola.
Kuru-nee ha scritto:L'ALTRO POLO ha scritto:Tu che hai superato le selezioni come mai non sai che il PEI non tocca solo al docente, anche se di fatto purtroppo é così e il docente viene lasciato solo? E io che non ho superato lo so?
Ma chi ti ha detto che non lo so? Io da docente di sostegno (col titolo) quando ho fatto le supplenze sono stata la prima a condividere il lavoro che progettavo con tutte le colleghe di sezione, che però, non essendo tutte preparate allo stesso modo sulla disabilità, hanno contribuito in maniera minima alla stesura del PEI, ed essendo io capace di farlo da sola, nei fatti mi sono accollata il grosso del lavoro, anche se avrei dovuto ricevere più supporto. Perché poi non accetto di non far progredire al massimo il bambino solo perché gli altri non fanno tutto il lavoro che devono fare. Finisco per farlo io.
La stessa cosa a parti inverse.
Il fatto di non dover essere lasciato solo non giustifica un supplente senza titolo a non saper fare quello che deve, perché poi, per lo stesso motivo di cui sopra, sarei interamente io (la mia collega di sezione attuale è decentemente preparata e collaborativa, in realtà, quindi un minimo di supporto me lo darebbe) a redigere il PEI e a progettare gli interventi, a dire al docente supplente cosa e come farlo. Questo non è collaborare, è fare il lavoro al posto suo perché lui/lei non ne è in grado. Gravissimo.
Se altrove scrivi "il docente precario su sostegno senza titolo che non sa da dove cominciare per redigere un PEI" ne traggo le conclusione in base a quello che scrivi...
L'ALTRO POLO- Messaggi : 10398
Data d'iscrizione : 24.01.14
Re: Regionalizzazione della scuola.
lucetta10 ha scritto:e siamo d'accordo, ma non si possono nemmeno differenziare i ruoli sulla base delle modalità di accesso, addirittura definendo "più selettivo" un concorso rispetto a un altro, perché altrimenti si fa inevitabilmente un discorso sul merito
Personalmente non ho mai parlato di differenziare i ruoli a posteriori, ma di uniformare il reclutamento prima, senza sconti.
Un concorso non selettivo in cui non si boccia e si può passare anche con 0 è oggettivamente meno selettivo di uno che boccia e al quale bisogna ottenere un voto minimo per superarlo. O vogliamo dire che sono selettivi ugualmente per correttezza politica e perché poi dopo il ruolo saranno tutti uguali i docenti?
Sulla differenza di punteggio in GI interna, invece sono d'accordo sul dare un punteggio differente in base ai titoli, esattamente come si fa già. La laurea aggiuntiva vale un certo punteggio (con differenza tra triennale e magistrale), i corsi di perfezionamento ne valgono altri, il servizio anche, la continuità pure, etc. Quindi non troverei niente di male nell'assegnare a ogni percorso di formazione un punteggio diverso, se questo ha richiesto oggettivamente più anni di studio o maggiore selezione rispetto a un altro. Per me è meritocrazia.
Ad esempio mi fa un po' irritare che la specializzazione sul sostegno non viene valutata affatto nelle GI interne, come se quel titolo non avesse alcun valore per la formazione di un docente. Mentre è valutato con un enorme punteggio la presenza di figli e parenti a cui ricongiungersi, come se fosse un merito avere 2 o 3 figli, o essere sposati, per la figura del docente. Non dico che la famiglia non si debba considerare affatto (e in realtà potrebbe anche essere così, perché farsi una famiglia è una scelta individuale, non un merito), ma di certo chi ha famiglia (e ancora di più se numerosa) ha un vantaggio assurdo in GI interna, senza averne alcun merito. Chi è solo al mondo può ritrovarsi con 15/18 punti in meno rispetto a chi è sposato e ha 3 figli, a parità di merito, titoli e anni di servizio.
Kuru-nee- Messaggi : 609
Data d'iscrizione : 27.07.17
Re: Regionalizzazione della scuola.
La graduatoria interna non tiene conto solo del merito ma anche delle esigenze di famiglia. Perché, anche se puoi non essere d'accordo, il merito e le esigenze di famiglia sono entrambe situazioni meritevoli di tutela. Comunque ora ho capito. Ti senti la migliore e non hai famiglia. Quindi approvi solo quello che ti fa comodo.
Nera- Messaggi : 399
Data d'iscrizione : 23.08.17
Re: Regionalizzazione della scuola.
L'ALTRO POLO ha scritto:Se altrove scrivi "il docente precario su sostegno senza titolo che non sa da dove cominciare per redigere un PEI" ne traggo le conclusione in base a quello che scrivi...
Giusto, avrei dovuto scrivere: "Il docente precario su sostegno senza titolo che sa da dove cominciare per redigere il PEI, cioè affibbiarlo in toto al collega del posto comune specializzato." Mea culpa.
@paniscus: Chiaramente mi riferivo a un bambino di 3 anni che arriva già con la certificazione e e con l'assegnazione del sostegno, il cui ritardo del linguaggio è dovuto a una patologia o a una sindrome o a un ritardo generalizzato dello sviluppo, non a un bambino che semplicemente a 3 anni è indietro a parlare. A 3 anni lo sviluppo del linguaggio è diversissimo da un bambino all'altro, qualcuno fa frasi complete e ha un lessico spaventoso, qualcuno fa frasi di due parole con parole perno, qualcuno dice solo poche parole dai riferenti concreti. I motivi possono essere i più svariati, così come l'evoluzione. Si valuta in seguito cosa fare, in quel caso.
Kuru-nee- Messaggi : 609
Data d'iscrizione : 27.07.17
Re: Regionalizzazione della scuola.
Kuru-nee ha scritto:lucetta10 ha scritto:e siamo d'accordo, ma non si possono nemmeno differenziare i ruoli sulla base delle modalità di accesso, addirittura definendo "più selettivo" un concorso rispetto a un altro, perché altrimenti si fa inevitabilmente un discorso sul merito
Personalmente non ho mai parlato di differenziare i ruoli a posteriori, ma di uniformare il reclutamento prima, senza sconti.
Un concorso non selettivo in cui non si boccia e si può passare anche con 0 è oggettivamente meno selettivo di uno che boccia e al quale bisogna ottenere un voto minimo per superarlo. O vogliamo dire che sono selettivi ugualmente per correttezza politica e perché poi dopo il ruolo saranno tutti uguali i docenti?
Sulla differenza di punteggio in GI interna, invece sono d'accordo sul dare un punteggio differente in base ai titoli, esattamente come si fa già. La laurea aggiuntiva vale un certo punteggio (con differenza tra triennale e magistrale), i corsi di perfezionamento ne valgono altri, il servizio anche, la continuità pure, etc. Quindi non troverei niente di male nell'assegnare a ogni percorso di formazione un punteggio diverso, se questo ha richiesto oggettivamente più anni di studio o maggiore selezione rispetto a un altro. Per me è meritocrazia.
Ad esempio mi fa un po' irritare che la specializzazione sul sostegno non viene valutata affatto nelle GI interne, come se quel titolo non avesse alcun valore per la formazione di un docente. Mentre è valutato con un enorme punteggio la presenza di figli e parenti a cui ricongiungersi, come se fosse un merito avere 2 o 3 figli, o essere sposati, per la figura del docente. Non dico che la famiglia non si debba considerare affatto (e in realtà potrebbe anche essere così, perché farsi una famiglia è una scelta individuale, non un merito), ma di certo chi ha famiglia (e ancora di più se numerosa) ha un vantaggio assurdo in GI interna, senza averne alcun merito. Chi è solo al mondo può ritrovarsi con 15/18 punti in meno rispetto a chi è sposato e ha 3 figli, a parità di merito, titoli e anni di servizio.
La specializzazione su sostegno per infanzia non é forse acquisita automaticamente alla laurea SFP? O ricordo male? Se così non fosse mi scuso, ma se così fosse non hai superato un'ulteriore selezione per il sostegno. E ora chiedi un punteggio in GI interna per la laurea SFP+ulteriore valutazione per specializzazione sostegno pur avendo acquisito entrambi da un solo percorso? Da quante mammelle vuoi succhiare?
L'ALTRO POLO- Messaggi : 10398
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