Regionalizzazione della scuola.

Promemoria primo messaggio :

Da OS: "Bussetti assicura che la regionalizzazione della scuola si farà e riuscirà a convincere i sindacati “la scuola regionale si farà”. Lo dice al Corriere del veneto in un articolo di oggi.
Il Ministro nega che ci sia stata una bocciatura su tutta la linea da parte del Movimento 5 Stelle e che il modello al quale guarda è quello del Trentino e della Valle d’Aosta.”
Un altro ministro che ama e capisce il mondo della scuola...Questi ministri i governi li vanno cercando con il lanternino.

Nera ha scritto:La graduatoria interna non tiene conto solo del merito ma anche delle  esigenze di famiglia. Perché, anche se puoi non essere d'accordo, il merito e le esigenze  di famiglia sono entrambe situazioni meritevoli  di tutela. Comunque ora ho capito. Ti senti la migliore e non hai famiglia. Quindi approvi solo quello che ti fa comodo.

Meritevoli di tutela non a svantaggio di altri, però, che magari sono più preparati o hanno più titoli o più servizio.
In gae e nelle GI per le supplenze la famiglia non conta nulla. Perché non bisogna tutelarla prima di entrare in ruolo e dopo sì?
Qui non si parla di 1 punto o 2 per la famiglia, ma di un'infinità di punti per cui sono necessari 3 o 4 anni di servizio di ruolo, o 4 lauree in più. Se per te ha più diritti un docente con 3 figli che uno con 3 lauree abbiamo un concetto molto diverso di merito.
Tanto più che sono giovane la famiglia me la posso fare dall'oggi al domani, ma non mi sembra che io diventi così tanto più meritevole dall'oggi al domani solo per questo.
Il discorso vale a prescindere dalla mia situazione. Siete voi che approvate solo quello che fa comodo a voi.

Non ho mai detto che i titoli non vadano considerati, me ne guardo bene, quello di cui si parlava è il solo titolo di accesso, che in quanto “di accesso” non viene considerato mai perché senza non si accede, almeno fuori, nel mondo reale dove il sistema di reclutamento è meno bizzarro del nostro. Da noi si attribuiscono 12 punti al concorso (titolo di accesso) e 0 punti alla ssis (titolo di accesso), non parlarmi quindi di meritocrazia, ma rimaniamo al fatto che pesa ciò che alle categorie più sindacalizzate ha fatto comodo al momento. L’abilitazione per il sostegno, in una GI del sostegno del personale di ruolo ce l’hanno tutti, quindi contarla o meno ha poco senso.
Riguardo al ricongiungimento, bisogna tenere presente che la GI stabilisce gli esuberi e cose simili, che tengono conto della situazione familiare, non del merito e servono a tutelare categorie più fragili (secondo il tuo criterio salterebbe anche la 104) per procedure di mobilità. Quando in qualunque posto di lavoro si aprono procedure di mobilità si privilegiano i nuclei familiari, mi pare un principio basilare di civiltà.
Per i miei figli ottengo ora (trascuri il fatto che la tutela si riduce con l’età dei figli e si esaurisce alla maggiore età) più punti che per il mio dottorato di ricerca. Quando ero in gae invece, visto che la graduatoria aveva altri scopi, il dottorato era valutato di più. Le mie pubblicazioni non hanno mai contato niente eppure non mi paiono una attività così ininfluente e valutare la mia preparazione.
Riguardo ai concorsi, sono meno selettivi anche i concorsi per non abilitati, quelli senza prova preselettiva, quelli che richiedono solo la laurea senza esami obbligatori ecc. il punto è che di questo non si può chiedere conto a chi ha partecipato alla procedura concorsuale, che si limita sempre a soddisfare i requisiti richiesti

La GI non è una graduatoria di merito

L'ALTRO POLO ha scritto:La specializzazione su sostegno per infanzia non é forse acquisita automaticamente alla laurea SFP? O ricordo male? Se così non fosse mi scuso, ma se così fosse non hai superato un'ulteriore selezione per il sostegno. E ora chiedi un punteggio in GI interna per la laurea SFP+ulteriore valutazione per specializzazione sostegno pur avendo acquisito entrambi da un solo percorso? Da quante mammelle vuoi succhiare?

Non c'era ulteriore selezione (oltre all'ingresso ad SFP), ma ho dovuto fare due annualità aggiuntive di esami, tirocini e laboratori rispetto al corso di laurea. Io le ho fatte contemporaneamente al corso di laurea per non perdere tempo, ma di studio ne ho dovuto fare molto di più rispetto a chi la specializzazione non l'ha presa e ha solo SFP. Vorrei semplicemente che mi fosse riconosciuto, perché oggettivamente qualcosa di più ho fatto. Non pretendo 20 punti come per la famiglia numerosa, ma non avere nemmeno 1 punto o 2 è un po' mortificante.

La categoria della mortificazione personale mi pare poco spendibile, non si concedono 1 o 2 punti come fossero la monetine al nipotino che ha fatto il compito, questo sì è mortificante

Kuru-nee ha scritto:

lucetta10 ha scritto:e siamo d'accordo, ma non si possono nemmeno differenziare i ruoli sulla base delle modalità di accesso, addirittura definendo "più selettivo" un concorso rispetto a un altro, perché altrimenti si fa inevitabilmente un discorso sul merito

Personalmente non ho mai parlato di differenziare i ruoli a posteriori, ma di uniformare il reclutamento prima, senza sconti.
...

Allo stato attuale ci teniamo i concorsi straordinari già banditi. Per il futuro, secondo me, sarebbe auspicabile solo il concorso ordinario senza abilitazione. Però come scriveva mordekayn, non appena i sindacati faranno pressione o forze politiche favorevoli spunteranno i concorsi per chi ha tot servizio e soddisfare esigenze regionali. Come impedirlo? Forse con una buona programmazione dei concorsi ordinari

Non mi è chiara una cosa ì: siamo d'accordo sul fatto che dopo avere lavorato per 3 anni di fila è un diritto essere assunti?
L'alternativa quale sarebbe? Non permettere che dopo 3 anni si possa continuare a fare supplenze?

Non si dovrebbe proprio poter lavorare per tre anni di fila da precario nella pubblica amministrazione

Visto che secondo alcuni in questo topic chi fa supplenze pluriennali fa solo danni e pretende pure il ruolo...sulla base dei danni...

lucetta10 ha scritto:Riguardo al ricongiungimento, bisogna tenere presente che la GI stabilisce gli esuberi e cose simili, che tengono conto della situazione familiare, non del merito e servono a tutelare categorie più fragili (secondo il tuo criterio salterebbe anche la 104) per procedure di mobilità. Quando in qualunque posto di lavoro si aprono procedure di mobilità si privilegiano i nuclei familiari, mi pare un principio basilare di civiltà.

La 104 non te la scegli, la famiglia è una scelta personale. Chi ha la 104 ha una situazione di svantaggio, la famiglia per me non è situazione di svantaggio, è una condizione personale. Quindi la prima categoria va tutelata, prima e dopo il ruolo, la seconda no.
La GI interna non è una graduatoria di merito, ma che la famiglia scalzi il merito non mi sembra giusto. Il merito deve sempre prevalere per me. Altrimenti dovremmo assumere prima chi ha più figli, perché di sicuro ha più bisogno di un lavoro stabile, o fargli scegliere la sede con precedenza. Non mi pare un discorso che fila.
Si assume per merito ma un peso decisivo per mantenere il posto ce l'ha la famiglia più del merito. Situazione bizzarra.

Per il sostegno parlavo di contare il titolo del sostegno nella GI del posto comune.
E comunque lo stesso titolo di accesso al ruolo ha diritto a un punteggio diverso in base all'oggettiva quantità di studio e selezione richiesti. Se tra 10 anni per fare la maestra fossero richieste 4 lauree è giusto che ai futuri neoimmessi venga valutato un punteggio maggiore rispetto al mio anche se le stesse sono titolo di accesso.

Kuru-nee.. se tu dovessi avere dei figli certamente non diventeresti più meritevole da un giorno all"altro, ma avresti più esigenze e lo Stato le tutelerebbe perché, come dice lucetta, è un principio di civiltà. Tu metti tutto nel calderone del merito... che... mi scuserai... sta diventando quasi un'ossessione.

arrubiu ha scritto:Non mi è chiara una cosa ì: siamo d'accordo sul fatto che dopo avere lavorato per 3 anni di fila è un diritto essere assunti?
L'alternativa quale sarebbe? Non permettere che dopo 3 anni si possa continuare a fare supplenze?

A questo punto non ha senso nemmeno fare i concorsi, quante persone hanno i 3 anni servizio senza abilitazione.
Si parlava in altro 3D, della sentenza europea secondo cui assumi chi ha 3 anni di servizio su posto vacante.

Kuru-nee ha scritto:...

La 104 non te la scegli, la famiglia è una scelta personale. Chi ha la 104 ha una situazione di svantaggio, la famiglia per me non è situazione di svantaggio, è una condizione personale. Quindi la prima categoria va tutelata, prima e dopo il ruolo, la seconda no.
...

Detta brutalmente, senza famiglie non ci sarebbe scuola. Per questo viene tutelata come il merito. La famiglia non è solo una condizione personale, è in qualche misura anche pubblica.

arrubiu ha scritto:Non mi è chiara una cosa ì: siamo d'accordo sul fatto che dopo avere lavorato per 3 anni di fila è un diritto essere assunti?
L'alternativa quale sarebbe? Non permettere che dopo 3 anni si possa continuare a fare supplenze?

Non dovrebbe essere legale far lavorare qualcuno per 3 anni da precario senza i titoli richiesti per entrare in ruolo.
Nella sanità si fanno concorsi anche per i tempi determinati e i titoli richiesti sono i medesimi.
Non dico di arrivare a tanto, ma non vedo perché per le supplenze non potremmo richiedere abiltazione/selezione come per il ruolo.
Ovvio che da domani non si potrà fare, ma qui sta passando l'atteggiamento dell'accettare tutto per non pestare i piedi a nessuno.

franco71 ha scritto:Detta brutalmente, senza famiglie non ci sarebbe scuola. Per questo viene tutelata come il merito. La famiglia non è solo una condizione personale, è in qualche misura anche pubblica.

Allora va valutata anche prima di entrare in ruolo. Se la famiglia va tutelata, anche un precario con famiglia ha più esigenze di un precario che non ce l'ha, anzi, nel precariato queste esigenze si moltiplicano perché la mancanza di uno stipendio fisso è il maggiore ostacolo per la famiglia, senza le quali non ci sarebbero scuole.
Quindi per voi è mancanza di civiltà che in GI e in Gae la famiglia non sia tutelata. Mentre a me sembra che a voi stia benissimo.

Kuru-nee ha scritto:

L'ALTRO POLO ha scritto:La specializzazione su sostegno per infanzia non é forse acquisita automaticamente alla laurea SFP? O ricordo male? Se così non fosse mi scuso, ma se così fosse non hai superato un'ulteriore selezione per il sostegno. E ora chiedi un punteggio in GI interna per la laurea SFP+ulteriore valutazione per specializzazione sostegno pur avendo acquisito entrambi da un solo percorso? Da quante mammelle vuoi succhiare?

Non c'era ulteriore selezione (oltre all'ingresso ad SFP), ma ho dovuto fare due annualità aggiuntive di esami, tirocini e laboratori rispetto al corso di laurea. Io le ho fatte contemporaneamente al corso di laurea per non perdere tempo, ma di studio ne ho dovuto fare molto di più rispetto a chi la specializzazione non l'ha presa e ha solo SFP. Vorrei semplicemente che mi fosse riconosciuto, perché oggettivamente qualcosa di più ho fatto. Non pretendo 20 punti come per la famiglia numerosa, ma non avere nemmeno 1 punto o 2 è un po' mortificante.

Anche i TFA e i pas, se é per questo, sono laureati ed in più alla laurea hanno frequentato un corso abilitante

Non solo un’ossessione, ma una attività a tempo pieno. È tristemente noto che molti titoli culturali si acquisiscono da anni con pochi meriti, e anche quelli sono una scelta personale, quindi, scelta per scelta, direi che meglio tutelare i minori che non gli iscritti ai master della fuffa. Che un docente si metta a sindacare se una preferenza per famiglia sia “scelta” e se sia più meritevole di precedenza in caso di esubero la donna con figli a carico o il congiunto della nonna con 104 è veramente deprimente.
Prima di entrare in ruolo le esigenze sono altre e il merito conta per garantire la qualità del servizio. Non c’è nulla da tutelare perché ancora non c’è il lavoro fisso. Mi paiono tutte banalità

lucetta10 ha scritto:Prima di entrare in ruolo le esigenze sono altre e il merito conta per garantire la qualità del servizio. Non c’è nulla da tutelare perché ancora non c’è il lavoro fisso. Mi paiono tutte banalità

Perché sono altre? Prima del ruolo conta la qualità del servizio e poi non conta più? Ma vi sembra un discorso coerente? Altro che banalità.

Kuru-nee ha scritto:

franco71 ha scritto:Detta brutalmente, senza famiglie non ci sarebbe scuola. Per questo viene tutelata come il merito. La famiglia non è solo una condizione personale, è in qualche misura anche pubblica.

Allora va valutata anche prima di entrare in ruolo. Se la famiglia va tutelata, anche un precario con famiglia ha più esigenze di un precario che non ce l'ha, anzi, nel precariato queste esigenze si moltiplicano perché la mancanza di uno stipendio fisso è il maggiore ostacolo per la famiglia, senza le quali non ci sarebbero scuole.
Quindi per voi è mancanza di civiltà che in GI e in Gae la famiglia non sia tutelata. Mentre a me sembra che a voi stia benissimo.

Va tutelata anche lì, considerando che per molti stare in gi o gae, peraltro facendo servizio, è diventata una condizione di vita.

L'ALTRO POLO ha scritto:@Kuru-nee: per imparare cosa sia l'ICF la DF non necessariamente si deve superare una selezione mentre per relazionarsi con i bambini devi avere a che fare con loro e non con i libri

Sei un’insegnante dell’infanzia?

Perché è già stata valutata prima, non si arriva a GI senza graduatoria per il ruolo, e lì è già stato preferito il merito.
Una migliore posizione in GI non ha alcun nesso con la qualità del servizio, che comunque presterai, non stabilisce se andrai o no in cattedra o avrai modo di dimostrare i tuoi meriti, garantisce che le categorie socialmente più fragili vengano tutelate in caso di mobilità, non la puoi intendere secondo le tue convenienze.
Esigenze di famiglia e merito vengono considerale in tutte le graduatorie, a seconda dello scopo della graduatoria valgono più o meno

L'ALTRO POLO ha scritto:Anche i TFA e i pas, se é per questo, sono laureati ed in più alla laurea hanno frequentato un corso abilitante

Ma infatti, dovrebbero essere valutati. A mio modo di vedere il TFA dovrebbe avere più punteggio del PAS perché ha previsto una selezione in più. Magari un punto solo in più ma qualcosa va riconosciuto.
Come del resto troverei giustissimo che chi si è specializzato su infanzia e primaria tramite i TFA sostegno abbia più punteggio per la specializzazione rispetto a me che non ho dovuto affrontare ulteriore selezione per lo stesso titolo.
Il merito non deve essere un'ossessione, ma non si può tirare in ballo in maniera diversa in base alla situazione. Va riconosciuto o sempre o mai, siamo coerenti.

Dec ha scritto:

catiusciagr ha scritto:Furono considerazioni di questo genere quelle che portarono vent'anni fa all'istituzione delle Siss.
Percorso di tutto rispetto che dovrebbe essere aperto a tutti ma selettivo in itinere (diciamo -in senso lato- concorrenti che si autobocciano, perché non studiano, non frequentano, capiscono che la cosa non fa per loro, non sanno tenere le classi durante le ore di tirocinio eccetera, ci sono tante cose che possono allontanare alcuni o molti candidati da questo percorso:

Magari qualcuno te l'avrà già fatto notare, ma di fronte a certe enormità non posso fare a meno di intervenire: la SSIS, per tua informazione, era selettiva in entrata (e basta guardare i numeri per vedere che solo una minima parte di chi faceva il test riusciva ad entrare), in itinere ed in uscita.

Mi sta venendo il complesso di non saper comunicare.
Sono informata sulle caratteristiche della Siss (certo non come su quelle del tfa e concorso 2016 che ho vissuto personalmente).
So bene che c'era la selezione in entrata e successivi passaggi e in più al contrario di quella simpatica abitudine per cui

quello che ho fatto io è bello; quello che hanno fatto gli altri pare brutto

al contrario ASSOLUTAMENTE di tale abitudine sono portata a trovare sempre qualcosa di buono forse persino dove non c'è.

La Siss mi era indifferente: non la conoscevo e non mi pronunciavo: Ho imparato qualcosa da colleghi che l'avevano frequentata e anche dal forum e l'ho apprezzata perché ho stimato i colleghi sissini appunto. E così dal forum; stimando sia la tua preparazione che quella di gugu ho apprezzato la Siss ancora di più. Di Lucetta sospettavo, da tanti piccolissimi particolari del suo dire e della sua situazione, che provenisse anche lei da quel percorso; ne ho avuto conferma alcuni post fa e devo dire, vista la lucidità dei suoi interventi, che ls Siss mi è diventata ancora più simpatica.


Apprezzabile a tal punto (questo volevo dire nel post che hai quotato) da proporla come possibile percorso per il futuro;
DIVERSAMENTE però dalle siss trascorse, se fosse per me, con buona pace di chi desidera selezioni a tutto spiano, EVITEREI La SELEZIONE IN ENTRATA perché taglia le gambe a chi magari potrebbe essere un ottimo docente; ma la selezione avverrebbe in itinere: un ritirarsi di fronte alle difficoltà del percorso.

Stesso discorso per Lucetta che richiama il tirocinio: dovrebbe essere un vero e proprio lavoro nelle classi per verificare se l'aspirante docente sa farsi ascoltare, sa produrre negli allievi interesse e silenzio.

E nel mio post ho detto in modo chiaro anche questo.
Se tuttavia, in quel post non sono stata chiara e ho fatto intendere tutto il contrario di quanto ritenevo, spero ora di aver
detto le cose un po' meglio.

lucetta10 ha scritto:Esigenze di famiglia e merito vengono considerale in tutte le graduatorie, a seconda dello scopo della graduatoria valgono più o meno

Ma nemmeno per sogno. Da precario la famiglia non dà punteggio in nessuna graduatoria. Costituisce solo titolo di preferenza a parità di punteggio.
Il discorso che fai è assurdo a mio modo di vedere e non ha nessuna coerenza.
Non si può preferire il merito prima e la famiglia dopo, devono avere più o meno lo stesso valore a prescindere dal momento.

E vabbè... adesso ognuno dice quanto valuterebbe cosa...
il merito è sempre considerato allo stesso modo, se c’è un punteggio stabile nei decenni è proprio quello dei titoli culturali. Evidente però che graduatorie diverse non possono considerare allo stesso modo aspetti uguali, sarebbe come privilegiare sempre e comunque un titolo, a prescindere dall’incarico che si deve assolvere