Il docente di sostegno (scuola secondaria di primo grado) é obbligato a dare il proprio numero di cellulare al genitore dell'alunno/a che gli/le é stato affidato/a?

Vorrei cortesemente sapere quanto ho chiesto nel titolo riguardante questo mio messaggio-quesito. Vi ringrazio.

Assolutamente non è obbligato. Io ho fatto sostegno un solo anno ed ho avuto l'ingenuità di dare il mio numero. Ricevevo messaggi e chiamate dalle 7 alle 23. Ho dovuto cambiare numero e tenere quello vecchio acceso solo in orario d'ufficio. Lo spegnevo alle 16 in punto è lo ruaccendevo non appena arrivavo a scuola.

No, nessun obbligo. Non l'ho mai dato tranne lo scorso anno nel quale fui costretta dalla referente e non lo darò mai più, la madre mi chiamava la domenica mattina per lamentarsi della figlia e pure alle 10 e 11 di sera, un incubo.

No.

per me moralmente si

ovviamente puo' essere un numero che si usa soltanto per lavoro,
io ho due numeri, uno veramente personale e uno usato per la scuola
e eventuali nuove amicizie

(120)

Per me moralmente no.
Ed è ancora più corretto non chiederlo.

Nessun obbligo "legale". E neanche "morale".
Sta poi al singolo valutare se e quando è il caso, valutando la situazione.

Lola78 ha scritto:No, nessun obbligo. Non l'ho mai dato tranne lo scorso anno nel quale fui costretta dalla referente e non lo darò mai più

Sei consapevole che la referente non aveva nessun titolo per "obbligarti" e che quindi hai dato il numero per scelta tua?

mi sembra sempre piu' evidente
che molti colleghi di sostegno fanno sos soltanto per lavorare
e non si rendono conto (o non vogliono farlo) che i genitori degli studenti H vivono tragedie
e gli si nega anche un sms...

la maggior parte dei genitori mi risulta che con l'appuntamento di ricevimento
sul registro elettronico lasciano anche il numero al quale avvertirli in caso di malattia (del docente)
se li avverto e' ovvio che ricevono anche il mio numero

o fate la figura di avvisarli con numero nascosto?

che poi c'e' il metodo per scoprire anche i nascosti

Non bisogna dare numeri di telefono e/o cellulare ai genitori.
Personalmente non ho mai dato numeri di cellulari e/o mail a genitori e mai lo farò.

Io ho sempre dato il numero del mio unico cellulare e nessuno ne ha mai abusato. Dare il numero, placa molto l'ansia della famiglia.

seasparrow ha scritto:la maggior parte dei genitori mi risulta che con l'appuntamento di ricevimento
sul registro elettronico lasciano anche il numero al quale avvertirli in caso di malattia (del docente)
se li avverto e' ovvio che ricevono anche il mio numero

Se è il registro della Spaggiari, credo che l'sms lo ricevano dalla scuola o dalla Spaggiari stessa. Non devi certo mandarlo tu ai genitori uno per uno.

seasparrow ha scritto:per me moralmente si

ovviamente puo' essere un numero che si usa soltanto per lavoro,
io ho due numeri, uno veramente personale e uno usato per la scuola
e eventuali nuove amicizie

(120)

Il fatto che tu abbia scelto di avere due numeri e di riservarne uno alle questioni private e l'altro a quelle condivisibili in pubblico senza preoccupazioni, è appunto una scelta personale tua, e non un dovere morale.

Se qualcun altro non ha nessuna intenzione di farsi un secondo numero da usare per lavoro, è libero di pensarla così, e non mi pare giusto che sia giudicato come "moralmente" inadeguato.

Se la scuola (come qualsiasi altro datore di lavoro) pretendesse la condivisione del numero di telefono privato con gli utenti, dovrebbe coerentemente fornire al dipendente una seconda utenza telefonica da usare solo per lavoro e senza spese personali, senza sovrapposizioni con le proprie comunicazioni personali, e con delle precise limitazioni di orario legate al contratto di lavoro.

seasparrow ha scritto:mi sembra sempre piu' evidente
che molti colleghi di sostegno fanno sos soltanto per lavorare
e non si rendono conto (o non vogliono farlo) che i genitori degli studenti H vivono tragedie
e gli si nega anche un sms...

Il fatto che i genitori degli studenti disabili vivano in situazione tragica NON VUOL DIRE che anche gli insegnanti di sostegno debbano essere obbligati a vivere allo stesso modo.

seasparrow ha scritto:
la maggior parte dei genitori mi risulta che con l'appuntamento di ricevimento
sul registro elettronico lasciano anche il numero al quale avvertirli in caso di malattia (del docente)
se li avverto e' ovvio che ricevono anche il mio numero
o fate la figura di avvisarli con numero nascosto?

E dove sta scritto che, in caso di comunicazioni improvvise, sia obbligatorio avvertirli telefonando dal proprio numero PRIVATO, e per di più in chiaro?

Io se devo fare una comunicazione urgente a un genitore... telefono da scuola, o (in caso di malattia o di assenza improvvisa mia) chiamo la scuola e chiedo alla scuola di telefonare dal centralino o dalla segreteria, oppure mando una email dall'indirizzo istituzionale che mi è dato dalla scuola, o inserisco un messaggio nelle funzionalità predisposte del registro elettronico stesso.

Non vedo perché dovrei fare una telefonata dal mio numero privato, e tantomeno perché dovrei dare il mio numero privato agli alunni o ai genitori degli alunni.

Se la scuola volesse obbligarmi ad essere reperibile su un numero di telefono personale... bene, che sia la scuola a pagarmi un secondo cellulare e/o un secondo contratto telefonico da usare solo per lavoro, e con precise limitazioni di orario.

Col cavolo che distribuisco a tutti il mio numero di telefono privato, e che rispondo a tutti 24 ore su 24.

Questa discussione sembra un déjà vu:)

paniscus_2.1 ha scritto:

seasparrow ha scritto:mi sembra sempre piu' evidente
che molti colleghi di sostegno fanno sos soltanto per lavorare
e non si rendono conto (o non vogliono farlo) che i genitori degli studenti H vivono tragedie
e gli si nega anche un sms...

Il fatto che i genitori degli studenti disabili vivano in situazione tragica NON VUOL DIRE che anche gli insegnanti di sostegno debbano essere obbligati a vivere allo stesso modo.

Non è poi chiaro come avere il numero del docente di sostegno possa attenuare la situazione in cui vivono le famiglie.
Le tragedie familiari capitano anche alle famiglie che non hanno un figlio disabile, perché negare loro lo stesso conforto se di questo si tratta?
Valutare la professionalità di un docente dalla disponibilità a dispensare il suo recapito mi pare quanto mai bizzarro, più che un valutazione della professionalità mi sembra il segnale di una visione molto pietistica della disabilità e dell'inclusione scolastica degli alunni disabili, che in pochi (professionisti) sposerebbero, più da prete di campagna che da serio docente di sostegno

Concordo. No uso del cellulare privato. Sì uso del telefono scolastico per comunicazioni. Anche io 2 anni fa ebbi una richiesta da una madre, mi chiese di lasciarle il cellulare, ma con molta serenità le risposi di chiamare la scuola e di lasciare un messaggio o se io presente di farmi chiamare al telefono tramite i collaboratori scolastici. La madre non ha insistito. Tra l'altro quell'anno non ho mai ricevuto nessuna chiamata a scuola da quel genitore. Certo, non si trattava di un DVA gravissimo. Se ci sono casi di alunni DVA di estrema gravità bisogna mettersi d'accordo, ma eviterei il cellulare privato.

NO NO NO e ancora NO
seasp non dire sciocchezze suvvia...non sei il tipo.
molti colleghi di sostegno fanno seriamente il proprio LAVORO, perché questo è...il loro come il mio e come lo è il tuo...è un LAVORO, non una missione.
ho fatto qualche anno come insegnante di sostegno, pochissimi, ma mi son bastati per imparare tante cose.
la prima, imparata sul campo, è stata proprio: NON DARE IL PROPRIO NUMERO DI TELEFONO A NESSUN GENITORE. sia che tu stia facendo sostegno sia che tu stia lavorando su materia.
La mia mail è pubblica, rispondo in tempo quasi reale...se la leggo, se ne ho voglia, se ritengo sia una richiesta realmente urgente che meriti una risposta altrettanto immediata.
La situazione di disagio e a volte di reale stato di prostrazione che vivono molte famiglie con figli certificati a vari livelli...posso umanamente comprenderla ma non risolverla, non con un contatto diretto, costante, h24 perché purtroppo, va detto e ricordato, noi siamo insegnanti e lavoriamo a scuola, con i ragazzi...e a casa preparando le lezioni senza la loro presenza.
Non siamo psicologi, non siamo assistenti sociali, non siamo infermieri, non siamo sindacalisti, non siamo avvocati, non siamo addetti di qualche consolato e non siamo nemmeno vigili urbani o agenti di polizia. Tutte figure largamente richieste durante le telefonate arrivate ai vari cellulari di colleghi che avevano ingenuamente dato il numero personale a svariati genitori.
è anche e soprattutto una forma di educazione e tutela (nostra ma anche e soprattutto del genitore): non sono in grado di aiutarti, non perdere tempo a chiamare me...contatta, nell'emergenza, la figura di riferimento più utile.

Io credo che tra docente di sostegno e alunno/a seguito/a e relativa famiglia si crei un rapporto più stretto rispetto ai genitori degli altri alunni.
Non vedo nulla di scandaloso nel fornire il proprio numero di cellulare alla famiglia (sempre che la stessa abbia l'intelligenza di usarlo con giudizio).
Se volete, stiamo ancora qui a raccontarcela sull'essere docenti di tutta la classe (ed è vero) ma la verità è che il nostro primario compito è favorire l'inclusione dell'alunno che seguiamo e, in questo senso, una buona alleanza educativa con la famiglia è fondamentale. Dovremmo anche interagire con l'extrascuola, con le altre agenzie educative del territorio, favorire l'inserimento lavorativo creando dei percorsi ad hoc negli ultimi anni delle superiori e tante altre belle cose. E fare tutte queste belle cose non avendo nessun canale di comunicazione diretta con la famiglia lo trovo molto molto difficile.

eragon ha scritto:Non vedo nulla di scandaloso nel fornire il proprio numero di cellulare alla famiglia (sempre che la stessa abbia l'intelligenza di usarlo con giudizio).

Nemmeno io trovo niente di scandaloso nel fatto di fornire il proprio numero di cellulare alla famiglia, per libera scelta consapevole.

Quello che trovo scandaloso è che la cosa sia PRETESA come un obbligo... e che sia suscettibile di critiche, proteste, lamentele e deprecazione se si decide di non farlo.

paniscus_2.1 ha scritto:

eragon ha scritto:Non vedo nulla di scandaloso nel fornire il proprio numero di cellulare alla famiglia (sempre che la stessa abbia l'intelligenza di usarlo con giudizio).

Nemmeno io trovo niente di scandaloso nel fatto di fornire il proprio numero di cellulare alla famiglia, per libera scelta consapevole.

Quello che trovo scandaloso è che la cosa sia PRETESA come un obbligo... e che sia suscettibile di critiche, proteste, lamentele e deprecazione se si decide di non farlo.

Qua si parla di buon senso. Nelle scuole esiste l'ora di ricevimento ma se incontro un genitore all'uscita da scuola (e non ho impegni e/o urgenze) e vuole essere ragguagliato molto velocemente (un paio di minuti) sull'andamento didattico di suo figlio di certo non dico "venga all'ora di ricevimento", questo per farti un esempio.
Ripeto tra genitori dell'allievo disabile e docente di sostegno si crea (si dovrebbe creare) una collaborazione maggiore rispetto ai genitori degli alunni normodotati perchè noi docenti di sostegno, volenti o nolenti, assumiamo un ruolo centrale nella vita di questi ragazzi. Noi sappiamo molte cose utili ai genitori (non sempre sono esperti di 104, asl, certificazioni, inserimento lavorativo, strutture presenti sul territorio, ecc) e precludersi un rapporto diretto con essi lo trovo davvero assurdo, così come i genitori sono depositari di un insieme di informazioni che non possono che essere utili per il nostro lavoro.
Ti faccio un altro esempio molto stupido: se a Pierino è morto il cane il giorno prima, il fatto che la famiglia me lo comunichi non può che agevolare il mio compito (in caso contrario dovrei essere io a scervellarmi per capire cosa sia successo a Pierino); se Pierino ha cominciato un percorso con la logopedista sarei felice se la famiglia me lo comunicasse subito ed anzi sarei felice di parlare con la logopedista; se Pierino ha cominciato ad andare a pallacanestro sarei felice se la famiglia me lo comunicasse e questo potrebbe servirmi nella mia pratica didattica; se Pierino si è appassionato al giardinaggio io sarei felice di saperlo anche in un'ottica di uscita dalla scuola...questi piccoli esempi per dire che un rapporto buono, cordiale e costante con la famiglia è necessario non per umanità o pietà ma semplicemente per fare bene il proprio lavoro (che non è uguale al collega curricolare). Ma poi come si può pensare di progettare un percorso di inserimento lavorativo o di autonomia (fare prendere a Pierino l'autobus in autonomia, farlo lavorare in una struttura protetta ed altre belle cose) se come presupposto c'è "se dobbiamo comunicare chiami la scuola che mi riferirà?"...se qualcuno ci riesce tanto di cappello!

per eragon:

per comunicare che è morto il cane, o che il ragazzo si è iscritto a un corso di pallacanestro, esistono le email istituzionali della scuola (con cui il genitore o l'alunno può comunicare direttamente con l'insegnante senza passare attraverso le segreterie o i centralini), o esistono le comunicazioni telefoniche fatte alla scuola con richiesta di comunicarlo all'insegnante appena entra in servizio.

Non vedo perché l'informazione debba trovare riscontro immediatamente in tempo reale, anche fuori dall'orario di servizio, o nei giorni festivi, o in piena notte, e soprattutto perché debba avvenire tramite mezzi di comunicazione PRIVATI che il lavoratore usa nella vita personale.

Ho già detto come la penso: se si vuole che l'insegnante sia reperibile per comunicazioni di lavoro, che sia l'istituzione per cui lavora a fornirgli un secondo numero di telefono da usare solo per lavoro, con orari e condizioni ben definite dal contratto, e a spese dell'istituzione.

eragon...dopo aver scoperto d'avere un pessimo sesto senso (sigh) non darò mai più il mio numero di telefono a nessuno.
Sembravano genitori splendidi, equilibrati, attenti ma non invadenti, partecipativi ma non ossessivi, vicini ma senza opprimere, collaborativi ma non prevaricativi...
ho toppato su tutta la linea, mai mai mai fidarsi delle apparenze.
La mail è un buon canale di comunicazione per eventuali emergenze che starà poi a me giudicare se realmente tali o no.
il genitore scrive...e spera che io la possa leggere in tempo.
io la leggo e decido di volta in volta se rispondere o no.
per le emergenze vere...si deve necessariamente e legalmente passare dalla segreteria (anche se spesso poi, almeno da me, i tempi di comunicazione tra docenti e segreteria sono più lunghi).

Ricordiamo sempre che alle medie c'è l'ora settimanale di ricevimento. E soprattutto l'emergenza quante volte al mese dovrebbe verificarsi? Spero mai o pochissime volte l'anno. Quindi libera scelta del docente se dare o meno il suo numero. Sono moltissimi anni che insegno e solo 1 volta una madre mi chiese il telefono.
Io non lo do, evitando chiamate, sms, o peggio WHATSAPP che ti rendono reperibile h24. NO.