Compiti insegnante di sostegno e docente di materia

Buongiorno,
urge un vostro parere: un ragazzo arrivato da poco in una terza Liceo scientifico con un PEI semplificato, sta dando parecchi problemi di gestione in classe. C'è inoltre la docente di italiano che, già sicura del fatto che il ragazzo farà una programmazione differenziata, vuole addossare l'elaborazione della stessa alla docente di sostegno che lo segue, laureata in ambito umanistico, ma non in Italiano. A me sembra che voglia togliersi dalle scatole il problema e delegare sia la programmazione sia la didattica quotidiana del ragazzo, ivi comprese le verifiche e le interrogazioni, all'insegnante di sostegno- Il ragazzo dovrebbe fare un test di ingresso e lei ha chiesto alla docente di sostegno di prepararla, ma ciò non compete al docente di materia??
Lei ha detto che darà un libro sul quale poi la docente di sostegno dovrà organizzarsi con i testi e gli esercizi; per le verifiche e le interrogazioni idem, dovrà prepararle la docente di sotegno.
Ma si può? Un conto è fare una mappa, ma la docente di italiano dovrebbe volta per volta avere un confronto con il ragazzo, interrogarlo e fare le verifiche differenziate (magari concordate con la docente di sotegno, questo sì) o sbaglio??

Inoltre, il ragazzo dovrebbe al momento fare più o meno le cose della classe, poi, se verrà approvata la programmazione differenziata, si potrà lavorare diversamente, ma penso sempre con un raccordo con la classe, altrimenti è inutile che l'allievo sta in classe.

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Nei primi giorni di scuola, è indispensabile testare le capacità degli allievi. Il ragazzo dovrebbe seguire la programmazione della classe a obiettivi minimi. In sede di incontro Scuola/Famiglia/Asl, il consiglio di classe mostrerà i risultati conseguiti e le parti sceglieranno il percorso più adatto per l'alunno. Non bisogna avere fretta, tuttavia, la collega di italiano potrebbe già aver individuato dei segnali netti, inequivocabili, capaci di "predire" la necessità di una programmazione differenziata. Cosa pensano gli altri docenti curriculari? Fidati di chi ha esperienza, ma continuate con gli obiettivi minimi. Alcune volte, i genitori vogliono prove schiaccianti, prima di prendere una decisione. Per quanto riguarda la programmazione differenziata, generalmente, non è mai troppo dettagliata. Gli obiettivi sono ampi e non sempre ancorati a quelli della classe. In quinta superiore, alcuni ragazzi, perseguono obiettivi della scuola elementare (stentando molto). Va testato il livello del ragazzo. Se è basso, obiettivi plausibili possono essere: saper leggere e comprendere un testo, saper riassumere in forma orale i contenuti essenziali di un testo/di una conversazione, ecc. conoscere alcune frasi idiomatiche in lingua inglese, saper usare l'euro, saper risolvere semplici problemi aritmetici, ecc.

Ti ringrazio molto della tua attenzione. Sono d'accordo sul fatto che al momento bisogna testare le sue capacità e poi il cdc proporrà alla famiglia la tipologia di PEI. Tutti i docenti propendono per una differenziata, ma non sono tanto sicura della accettazione da parte della famiglia della stessa. Inoltre, il problema qui è che questa docente ha chiesto a me di preparare un test di ingresso per lui! Ma scherziamo? A parte che non sono io la docente di italiano del ragazzo, inoltre lei vuole delegare la didattica quotidiana comprese verifiche ed interrogazioni a me, quando invece lei deve darmi le direttive e dirmi quali testi poetici fare e quando sottoporlo alle verifiche..

E' la docente della disciplina che conosce, di certo meglio del docente di sostegno, gli obiettivi specifici della propria disciplina, e conseguentemente i prerequisiti indispensabili per potere avviare un lavoro teso al raggiungimento degli stessi. In poche parole devi solo dire che tu non sei in condizione di potere fare un test di ingresso per la SUA materia.

grazie per la risposta.
Altre esperienze?
Grazie

Quando ho fatto l'insegnante di sostegno su percorsi differenziati ho sempre preparato io le verifiche, che poi pero correggeva e restituiva l'insegnante della classe, cosi il ragazzo faceva il compito e lo aveva corretto insieme ai compagni. Trattandosi di un percorso differenziato lo facevo senza problemi anche se la materia non era la mia. Il mio ragazzo pero era un caso davvero molto grave. Comunque finche non c'e' la scelta ufficiale del percorso, che deve fare la famiglia, il ragazzo deve fare quello che fanno i compagni. Ti consiglierei di parlarne con la figura strumentale su inclusione e sostegno

Certo, se si tratta di disabilità intellettiva grave ci sta pure che il docente di sostegno le prepari, magari dietro consenso del docente di materia, ma in questo caso il ragazzo non ha una gravità mentale seria e inoltre il percorso didattico non è stato ancora deciso dal cdc nè accordato dalla famiglia, della quale ancora non ne conosciamo le aspettative...cmq per quanto riguarda il test di ingresso credo proprio che debba preparalo lei.

Le verifiche le deve preparare la docente curricolare. Sempre per gli om per il differenziato dipende dalla gravità. Io cmq preparo sempre almeno una verifica a quadrimestre per i differenziati che sono in grado di svolgere per favorire inclusione.
Se il consiglio di classe vuole proporre la p.differenziata dovrà presentare alla famiglia documenti inattaccabili. Cioè verifiche per obbiettivi minimi con valutazioni insufficienti. Quale famiglia accetterebbe di rinunciare al conseguimento di un diploma con una voti sufficienti?

Infatti, bisognerà procedere con verifiche semplificate, le quali dovranno riportare voti insufficienti. Cmq io sono favorevole alla collaborazione tra docenti, ma questa docente ha voluto proprio scaricare il "problema" agli altri. Questo non è serietà e professionalità, anche perchè io non posso sostituirmi a lei e nemmeno potrei sapere le competenze che il ragazzo deve raggiungere.

Grazie cmq a tutti per l'attenzione e la disponibilità.

peadp ha scritto:Quando ho fatto l'insegnante di sostegno su percorsi differenziati ho sempre preparato io le verifiche,...

Da docente di materia ho sempre preparato io le verifiche, per chi aveva percorso equipollente e per chi aveva percorso differenziato: l'insegnante di materia ha comunque una visione più ampia, approfondita e tale da poter identificare anche un solo "minimissimo obbiettivo" per l'alunna/o. Compito del docente di sostegno "dovrebbe" essere quello di adattare, semplificare, suggerire strumenti per eseguire la prestazione.
Ora da docente di sostegno mi accorgo che per la maggior parte degli insegnanti non è così: "devi preparare il test di inglese, 2 domandine, fai tu...", "io ho tutta la classe...".
Ma alla fine che fai? La guerra contro tutti: la DS che da per scontato che i problemi nell'ambito del sostegno vengano risolti tra i docenti di sostegno; i prof che danno per scontato che fai tutto tu "tanto è un differenziato"; addirittura non capiscono neanche le esortazioni ad assegnare i, seppur piccoli e semplificati, compiti ai ragazzi con percorso differenziato; le famiglie pensano solo alla promozione (e se si tratta di percorso differenziato spesso si disinteressano).
Domani, ad esempio, farò presente tutto ciò al CdC (deve essere il docente di materia a preparare le verifiche e a scegliere gli argomenti in base agli obiettivi; sarà poi mia premura esaminarli e, se del caso, suggerire e apportare delle modifiche, semplificazioni, etc etc) pur sapendo che la risposta sarà la solita: "ma l'anno scorso era il docente di sostegno che ci pensava, ma Gaia non ti ha detto nulla? etc etc".
Poi qualcuno comincerà a guardare l'orologio...

peadp ha scritto:Quando ho fatto l'insegnante di sostegno su percorsi differenziati ho sempre preparato io le verifiche, che poi pero correggeva e restituiva l'insegnante della classe, cosi il ragazzo faceva il compito e lo aveva corretto insieme ai compagni. Trattandosi di un percorso differenziato lo facevo senza problemi anche se la materia non era la mia. Il mio ragazzo pero era un caso davvero molto grave. Comunque finche non c'e' la scelta ufficiale del percorso, che deve fare la famiglia,  il ragazzo deve fare quello che fanno i compagni. Ti consiglierei di parlarne con la figura strumentale su inclusione e sostegno

Si ma in parole povere qua il docente di materia vuole che il docente di sostegno prepari proprio il compito per il disabile che, in sede di GLHO, verrà sbattuto in faccia ai genitori, per dire loro che il ragazzo non è in grado di fare la curricolare!!!!

Insegnante curricolare e insegnante di sostegno devono collaborare e nessuno dei due può pensare di scaricare sull'altro tutto il carico di lavoro. E' però vero pure che, considerata la mole di lavoro e il numero di alunni dell'insegnante curricolare, a questo dovrebbe competere mettersi a disposizione per concordare con l'insegnante di sostegno le linee principali della programmazione -differenziata, semplificata o curricolare- e il contenuto delle verifiche e di supportarlo nella preparazione del materiale didattico, compito questo che secondo buon senso (non legge) dovrebbe competere principalmente all'insegnante di sostegno. Resta di competenza principale all'insegnante curricolare la valutazione.
Sia agli insegnanti curricolari che a quelli di sostegno capita di prendere delle cantonate riguardo le capacità dell'alunno, sovrastimandole o sottostimandole anche in base al proprio approccio emotivo e alla propria preparazione. Proprio per questo è importante che l'alunno si sottoponga a un test d'ingresso concordato tra i due docenti; ma se ognuno resta sulle proprie posizioni e aspetta che l'altro lavori al proprio posto difficilmente si otterranno risultati e il lavoro diventerà sgradevole via via che prosegue l'anno.

Io ritengo che sia l'insegnante di materia in grado di verificare le competenze, valutarle e soprattutto dare le direttive circa la didattica quotidiana e il contenuto e tipo di verifica da svolgere. Non è pensabile che dia all'insegnante di sostegno un libro e che lei poi debba gestirsi per uno-due mesi il lavoro (testi, esercizi, letture) per poi far fare le verifiche, da lei stessa preparate, e magari consegnarle al docente di materia, che non si interessa di nulla.
Anche se il docente ha tanti ragazzi e classi, l'allievo dva ne fa parte; ci sono anche tanti ragazzi normodotati che cmq hanno i loro problemi e il docente certo non si esime dal seguirli. Il docente di sostegno fa da mediatore dell'inclusione.

Infatti da parte del curricolare assegnare al collega di sostegno l'alunno "chiavi in mano" (o per la serie pensaci tu) non è corretto.