Alunno che mena

Brevemente: la piccola demonia di 8 anni ha il classico mix di iperattività e aggressività. A livello cognitivo è abbastanza intelligente. Mena. Compagni e pure me che sono la sua insegnante di sostegno. L'empatia, la comprensione, l'accoglienza... tutto bellissimo (sarcasmo). Scrivo questo mentre ho dolore agli stinchi per i calci che mi sono presa anche oggi. Ho avuto un altro bambino con problematiche simili e mai si è permesso di tirarmi calci, con l'unico motivo che vuole essere lasciata in pace (mentre fa ciò che non dovrebbe, ovvio). La voglia di mettermi in malattia è tanta.

la malattia deve essere vera altrimenti e' falso ideologico in atto pubblico

prendi le botte?

penso che fintanto che non hai giorni di prognosi in ospedale non puoi farci nulla

a scuola non interessera' a nessuno il tuo problema
al limite l'ultima parola su quanto puo' andare avanti cosi'
potrebbe essere del giudice del lavoro

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Che non freghi a nessuno lo immagino. Era un semplice sfogo. Se qualcuno ha consigli che vanno oltre all'entrare in empatia però sono ben accetti.

Tra l'altro se continua così in malattia dovrò mettermici sul serio, il dolore non è poco. Poi che sia un bambino e si possa comprendere e tutto ok, ma non sono votata alla santità.

Se un'insegnante si ammala di sindrome ansioso depressiva a causa del lavoro, la malattia è più che giustificata. Casi di questo genere, che magari potrebbero essere attenuanti da una terapia farmacologica, continuano a passare sotto silenzio finché il docente non prende provvedimenti. Io comincerei con una lettera protocollata al dirigente, per segnalare la situazione. Spetta a lui tutelare la tua incolumità sul posto di lavoro. Se si dovesse disinteressare della questione, saresti pienamente autorizzata a far valere lo stato di agitazione e turbamento emotivo.

Non so come funzioni in quell'ordine di scuola ma, raccontato da alcune colleghe dell'infanzia, da loro mettono i bambini in punizione, ad esempio non gli fanno fare ricreazione insieme agli altri o robe simili quando alcuni bambini sono troppo discoli.
Io ne parlerei con i genitori e con la neuropsichiatra ed insieme proverei a trovare una soluzione. E' chiaro che se a furia di prendere calci negli stinchi arrivassi al punto da avere dolore e non potere camminare benissimo, nessuno potrebbe avere nulla da ridire se resti a casa in preda ad un vero e proprio stato patologico (il dolore agli stinchi).
In bocca al lupo.

Io suggerirei l'uso dei parastinchi:)

Ellie, oltre all'ottimo consiglio di Chicca, dovresti parlare con i colleghi. Sei alla primaria mi pare di capire, quindi hai almeno 2 colleghe oltre a quelle di dipartimento (esiste alla primaria?). Nessuno va lasciato solo, ricordalo a chiare lettere. La 'tua' alunna è alunna anche loro. In bocca al lupo!

Immagino sia certificata o sulla via della certificazione.
Son problemi, inutile negarlo. È proprio di questi giorni la protesta di un'intera classe: tutti assenti per un giorno. Tutti esasperati dalle botte prese dal compagno con problemi vari. La scuola si è indignata, l'opinione pubblica ha puntato il dito...son stati scritti fiumi di parole sull'inclusione e sul valore aggiunto di una scuola che permette ai bambini di imparare nozioni ma anche di imparare a relazionarsi con chi di problemi ne ha talmente tanti da avere le nozioni come ultimo dei punti di scolarizzazione da raggiungere.
Belle parole, le maestre hanno manifestato a favore del piccino e hanno accusato i genitori d'essere cattivi educatori.
Poi leggo te con i lividi agli stinchi...poi ripenso al mio alunno che mordeva chiunque, compagni e docenti...poi mi viene in mente la scarica di pugni ricevuta nel mio primo mese di lavoro (dovevo ancora imparare a scansarli!).
I docenti di sostegno ci sono. A volte ne vengono messi addirittura due in compresenza proprio per evitare pestaggi. Gli adulti ci sono e fanno il possibile. Tu lo fai di certo. Ma non è sempre corretto, nella pratica e non solo sulla carta, tenere un'intera classe ostaggio e vittima di un solo ragazzino...per quanti problemi possa avere e possa creare in nome di una crescita emotiva importante per tutti, certo... Ma che non può venire prima del diritto, di tutti, di frequentare un ambiente sereno ed accogliente.
Cosa consigliarti? Scrivi tutto. Fai protocollare tutto. Ogni calcio. Ogni colpo. A te e ai suoi compagni. Riunione o consiglio di classe straordinario alla presenza anche di specialisti, se ci sono e se già hanno in carico il caso. E se è il caso sospendere l'inclusione a favore di un sano ostracismo educativo. Finché non sarete e non sarà in grado di reggere una convivenza civile...state lontani da tutti e tu ovviamente pretendi di non essere sola a contenerlo. Non ne sei in grado. Ammetterlo non è un crimine. Chiedere aiuto è lecito ed è anche più corretto di lasciar correre perché son bambini...

In sede di GLH, chiederei al dottore e ai genitori di "autorizzare" note ed eventuali sospensioni. Scrivi che la creaturina è intelligente e, quindi, va educata al rispetto delle regole scolastiche e sociali. Anche sopportando le sanzioni correlate. E stimolando l'autocritica.

La famiglia che dice, loro come lo gestiscono? Riunione con gli specialisti e poi un percorso condiviso scuola famiglia per il recupero del suo comportamento. Un po' di analisi comportamentale applicata male non gli farebbe.

La famiglia è molto permissiva e pure troppo comprensiva nei confronti del bambino, tende a giustificarlo con le scuse più varie, non capendo che la reazione non è comunque normale, per quanto possa essere arrabbiata, nervosa etc.

Se non puoi ricevere aiuto dalla famiglia prova con gli specialisti, se anche li non trovi aiuto inizia a seguire i consigli di Cozza. Fai in modo di mettere nero su bianco ogni comportamento pericoloso per tutularti se dovesse picchiare i compagni ma prima di tutto fai una relazione da presentare al DS e da protocollare in cui fai presente tutti i problemi che quotidianamente riscontri. Se non funziona nulla mettiti in malattia ma non per stress ma per le conseguenze dei calci. Assolutamente non cercare di andare avanti in questo modo, la famiglia si permette di essere permissiva perché ha sempre trovato qualcuno che ha resistito nonostante tutto è ora che questo circolo vizioso sia interrotto, anzi ad 8 anni è veramente tardi.

insisto sul fatto che per me

fintanto che il docente non ha giorni di prognosi in ospedale non puo' farci nulla

diverse sono le botte tra i piccoli, che vanno considerate sempre anche in assenza di danni oggettivi

Ma io non voglio la prognosi in ospedale, Dio me ne scampi. Anzi, sarebbe molto triste che ciò si verificasse, chiaramente. Tra l'altro questa bambina ha poche ore di sostegno, io sono presente in classe tutte le ore ufficialmente anche per la presenza di un altro bambino (che ne ha quasi il doppio). E ultimamente debbo spesso trascurare le ore con l'uno per placare le intemperanze dell'altro (che ovviamente non sono limitate a quelle poche ore che gli avrebbero garantito).

[quote="Ellie*"]Ma io non voglio la prognosi in ospedale, Dio me ne scampi. Anzi, sarebbe molto triste che ciò si verificasse, chiaramente. Tra l'altro questa bambina ha poche ore di sostegno, io sono presente in classe tutte le ore ufficialmente anche per la presenza di un altro bambino (che ne ha quasi il doppio). E ultimamente debbo spesso trascurare le ore con l'uno per placare le intemperanze dell'altro (che ovviamente non sono limitate a quelle poche ore che gli avrebbero garantito).[/quote]

Non è obbligatorio andare in ospedale solo in casi estremi. Si può andare anche solo per una contusione. L'inverno scorso sono scivolata sul ghiaccio ma, per sicurezza, sono andata al pronto soccorso. Era solo una contusione ma mi volevano dare 7 giorni di prognosi. Se tu fossi andata a farti visitare per i calci ricevuti, avresti un certificato con diversi giorni di prognosi.

un caso simile alle scuole superiori: rottura di un ombrello in testa ai compagni di classe.

Facemmo intervenire l'equipe dell'unità multidisciplinare: la ragazza era sotto sedativi,li avrebbe dovuti prendere due volte al giorno ogni dodici ore, ma i genitori la mattina non glielo davano ma solo al ritorno a casa da scuola!! Il neuropsichiatra si impose, per tanto l'alunna in classe solo dopo avere preso il farmaco a casa altrimenti niente scuola (era pericolosissima e molto violenta, diede morsi al D.S.!).

Le cose migliorarono.

Rendi partecipe tutti a scuola, è alunna della scuola non tua.

Tu sei l insegnante di sostegno e quindi direttamente coinvolta com'è ovvio che sia....ma le insegnanti di classe ? Picchia anche loro ? È importante che i rimproveri provengano anche da loro ...Non solo da te....
L anno scorso com era gestita? Hai letto i PEI?

[quote="luna7"]Tu sei l insegnante di sostegno e quindi direttamente coinvolta com'è ovvio che sia....ma le insegnanti di classe ? Picchia anche loro ? È importante che i rimproveri provengano anche da loro ...Non solo da te....
L anno scorso com era gestita? Hai letto i  PEI? [/quote]

Non era mia alunna, ma ti posso assicurare che era particolarmente violenta (in 10 non riuscivano a fermare la sua violenza, ha mandato più volte in ospedale insegnanti).

Tutta la scuola era coinvolta, comunque ripeto che l'alunna è della scuola intera, in primis del dirigente.

E se non ricordo male, furono cambiate le due insegnanti di sostegno l'anno successivo e l'alunna affidata a due prof maschi.

Le cose andarono meglio, ma soprattutto perchè finalmente i genitori ricominciarono a somministarle il farmaco così come previsto dalla terapia.

[quote="luna7"]Tu sei l insegnante di sostegno e quindi direttamente coinvolta com'è ovvio che sia....ma le insegnanti di classe ? Picchia anche loro ? È importante che i rimproveri provengano anche da loro ...Non solo da te....
L anno scorso com era gestita? Hai letto i  PEI? [/quote]

E' successo circa 10 annni fa, uno dei casi più difficili che abbia mia visto. Poi cambiai scuola ma rimasi in contatto con i colleghi.

Le altre insegnanti non le mena. Con una ci ha provato a lanciarle cose addosso, ma dopo quell'occasione non l'ha fatto più. Non credo sia così problematica da aver bisogno di farmaci, però non sono una neuropsichiatria. Solo con me sì permette di arrivare alle botte, quasi fossi sua pari. Non capisco se è perché fisicamente non sono particolarmente corpulenta o per altro.

[quote="Ellie*"]Le altre insegnanti non le mena. Con una ci ha provato a lanciarle cose addosso, ma dopo quell'occasione non l'ha fatto più. Non credo sia così problematica da aver bisogno di farmaci, però non sono una neuropsichiatria. Solo con me sì permette di arrivare alle botte, quasi fossi sua pari. Non capisco se è perché fisicamente non sono particolarmente corpulenta o per altro.[/quote]

Quindi SCEGLIE...non è un segnale da poco. ...

Sì sceglie. È un segnale che non so come interpretare, ma soprattutto come modificare il suo comportamento.
Questo è il primo anno in cui ha un'insegnante di sostegno. Ho letto il suo PEI e vengono considerate le solite cose, la necessità di un contenimento (talvolta anche fisico), un atteggiamento comprensivo, riduzione del programma.

E' il primo anno che ha il sostegno; hai letto il suo PEI. Chi lo ha fatto questo PEI? Se lavori nella classe e ti occupi della bimba (anche solo parzialmente) dovevi concorrere alla sua redazione! Il PEI è formulato da tutto il consiglio di classe + famiglia + specialisti. Di fatto, è predisposto da (almeno) tutti gli insegnanti di sostegno. E tu lo sei.

Chi l'ha fatto? Gli insegnanti curriculari lo scorso anno scolastico hanno dovuto compilarlo (perché appunto era stata certificata a metà anno). Ovviamente quest'anno farò io. Io l'anno scorso non lavorando in quella classe non potevo proprio farlo.

La PRIMA volta che ti ha picchiato dovevate avere una reazione forte tutti ....tu, colleghe, genitori, se possibile ds
E dire tutti la stessa cosa alla bimba ,ovviamente disapprovazione. ...
Non solo tu .....
Però ormai ha capito che se lo fa con te non ha conseguenze.... comunque non è colpa tua ...casi così vanno affrontati in modo collegiale e sinergico non da soli!