Però...l'idea del nuovo Ministro Azzolina su di una laurea abilitante all'insegnamento, non è male

Promemoria primo messaggio :

Magari le vie per l'inferno sono lastricate di buone intenzioni, ma l'idea del nuovo Ministro Azzolina su un percorso triennale di università dedicato alla materia (per esempio Matematica) e di uno dedicato alla specialistica che formi all'insegnamento (sicuramente con accluso tirocinio prelaurea obbligatorio  in scuole) non è male.
Infatti tanti di noi docenti non sanno insegnare e non sanno le tecniche per gestire al meglio la classe (le apprendiamo, ohime, a nostre spese durante il percorso lavorativo), pur essendo preparatissimi nella disciplina.

P.S. Naturalmente sostengo che bisogna, prima di qualsiasi nuovo reclutamento di personale docente, prevedere di assumere a contratto a tempo indeterminato i precari storici.

https://www.orizzontescuola.it/laurea-abilitante-per-diventare-insegnanti-il-progetto-di-azzolina-per-il-reclutamento/

[quote="Dolciniano"]Il dibattito aperto da chi insinua che "i prof leggono il giornale in classe" , sottintendendo l appartenenza ad una categoria di lavativi ammortizzati sociali ?[/quote]

Guarda, non insinuo. Per qualche tempo un mio figlio si è lamentato del professore che leggeva il giornale in classe. Ho pensato fosse impazzito. Non il professore, ma mio figlio! Ti lamenti se non ti controlla?!
La figlia invece si lamentava perchè il prof di matematica faceva apprezzamenti alle studentesse. La cosa era nota nell'istituto, ma nessuno faceva valutazioni in merito. Alla fine dell'anno la figlia cambiò scuola per altri motivi, ma mi sa che il prof è ancora lì....

Insomma, su tre figli due che si lamentavano. Il terzo era in una scuola privata e magari avevano a cuore i miei soldi...

[quote="macro"][quote="Dolciniano"]Il dibattito aperto da chi insinua che "i prof leggono il giornale in classe" , sottintendendo l appartenenza ad una categoria di lavativi ammortizzati sociali ?[/quote]

Guarda, non insinuo. Per qualche tempo un mio figlio si è lamentato del professore che leggeva il giornale in classe. Ho pensato fosse impazzito. ...
[/quote]
La lettura del quotidiano in classe è opera meritoria.
Resta da vedere se lo facesse mentalmente:)

[lucetta] Nulla di quello di cui hai parlato ha a che fare con una seria, professionale e scientifica valutazione professionale, semmai con una indagine di mercato della Conad, con unici soggetti legittimati al processo, i clienti/consumatori.

---> ma io parlo solo del CONCETTO di valutazione. Non sto dicendo della sua qualità. Parlo del concetto perchè mi sembra che pochi  vogliano la valutazione che invece domina imperitura, anche se non competente.
Parlo della valutazione perchè molti riterrebbero quella che li ha certificati, l'unica a cui fare riferimento.L'insegnante  non può essere valutato in itinere perchè ha già dato, grazie ai suoi studi.
Siccome ritengo che nel loro piccolo sanno valutare anche le piante , è meglio darsi una mossa perchè le valutazioni fioccano anche se non richieste e anche se non competenti. E non è che non facciano storia. E' meglio che la scuola si prenda in mano e risolva con le proprie forze i problemi che la affliggono anche sul piano dell'efficienza professionale, cosa che deve essere fatta da tutte le categorie professionali.
L'invalsi è stato un tentativo del tutto sbagliato per ottenere una valutazione della scuola. Qualcuno voleva che valutasse gli insegnanti, ma dubito che ci siano stati insegnanti che si siano sentiti tirati per le orecchie ( e vorrei vedere, se usi un sistema del genere!). Qualcun altro l'ha usata per valutare gli studenti, affiancandola anche ai voti del percorso scolastico. Ecco, gli studenti in questa nostra società sono gli unici che subiscono una valutazione, che saremmo tentati di definire professionale.
La prossima volta nascano insegnanti che fanno il botto.

[lucetta]Il tassista viene valutato su basi impressionistiche dal cliente occasionale: "Ao' signo', quello nun sa manco 'ndo sta la stazione!". Perché lo dice signor Carletto? Perché nun ha girato pe' via Giolitti! ...questa sarebbe valutazione?
-->Ripeto che parlo del concetto di valutazione e non della sua qualità. Questa è comunque valutazione.

[lucetta] Non basta chiamare una cosa valutazione perché diventi una valutazione della professionalità
--> Non basta chiamare un pezzo di formaggio "formaggio" per farlo diventare il migliore formaggio del mondo. Ma sicuramente è formaggio e non verdura.

[lucetta] Ricordo sommessamente che la scuola non è un servizio di cui l'avventore "se ne va da altra parte" se non gradisce,
--> E' assolutamente così. Son davvero così tanti i nulla osta che non vengono rilasciati?

[lucetta] Per rimanere in tema, la signora scende dal taxi di pertinenza se il tassista reputa che ci siano le condizioni,
--> Il tassista la deve far scendere anche ad una piazzola di emergenza dell'autostrada sennò rischia la denuncia per sequestro di persona

[lucetta] ...viene accolta da un eventuale pullman che potrebbe rifiutare la "scelta" e rimandarla nel taxi!
---> va be'. Qui ti stai arrampicando sui vetri.

Se mi occupassi di riuscire "gradita" alla suddetta signora, priva di credenziali per una valutazione professionale, verrei meno proprio a un mio obbligo professionale.
-->La signora non può non valutare, ma io dico che gli insegnanti devono essere valutati da persone competenti e non dalla signora. Troppi pensano che non ci possano essere queste persone competenti ( e la scuola sicuramente non fa nulla per crescerle -Conflitto di interessi), ma sotto sotto quelli che sottolineano questo fatto sono convinti che sia meglio così, perchè ci si deve fidare della probità professionale di un insegnante che si è fatto e si fa il mazzo quotidianamente...
Insomma, un atto di fede che quasi neanche la chiesa chiede più ai suoi ....fedeli.

ROARS

https://www.gildavenezia.it/le-lauree-abilitanti-allinsegnamento-e-gli-innovatori-imprudenti/

(9382)

https://www.gildavenezia.it/la-formazione-dei-docenti-think-tank-lobby-e-politica/

E dopo tutti gli interessantissimi discorsi che sono stati qui generosamente pubblicati in questo thread, purtuttavia mi rimane ancora l'insoddisfazione di dover considerare il fatto che non si è arrivato a nessun punto di condivisione e, soprattutto, a nessun tipo di soluzione al problema (che per me è importante) di dover capire se è importante la quantità di anni di studio o la qualità (anche con pochi anni di studio universitario, ossia anche tre anni) con relativa laurea successiva di già abilitante.

Come mai in passato bastava che si avesse solo il diploma o pochi anni di università per poter insegnare in maniera fantastica ed essere assunti e oggi nonostante tutti gli anni di studio e di accumulo di barocchissimi master di qua e di là, concorsoni e quant'altro non si è in grado di fornire una decente professionalità nell'ambito dell'insegnamento?
Basta andare a vedere le biografie di vari scienziati e autori di libri e raccolte di poesie per accorgersi che tanti cosiddetti geni letterari e scientifici non avevano di certo passato venti anni nelle università come studenti. Semmai come professori.

E se ritornassimo al semplice? Ossia a scuola chiedere semplicemente di valutare per bocciare o promuovere e studiare (e far studiare) l'essenziale nelle scuole del primo e del secondo grado invece di perdersi in una miridiade di discipline e di argomenti e di avventurarsi nelle psicologie per "motivare" gli alunni.
E per l'insegnamento? Essere preparati in metodologia didattica e comunicazione, oltre che nelle proprie materie di competenza, e valutati all'inizio della carriera, ossia prima di entrare a far parte del mondo dell'insegnamento, ripristinando anche il ruolo degli ISPETTORI SCOLASTICI per controllare gli insegnanti al fine di poterli valutare e anche mettere a riposo o licenziarli in caso di necessità.
Tutto qua.
E scusate se il mio discorso non si prolunga in articoloni di diversi paragrafi.