la mia sulla riapertura
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la mia sulla riapertura
Post lungo, chi non ha tempo o voglia di leggere passi tranquillamente oltre.
Il corpo docente nella sua generalità, alle prese con la pandemia, è stato tanto pronto ad adottare i nuovi sistemi di insegnamento quanto diviso sugli obiettivi e i metodi per contrastare il contagio e favorire la riapertura delle scuole.
La voce dei docenti non si è praticamente sentita, tranne dei pigolii contrastanti. Da un lato ci sono quelli che si sono espressi contro la didattica a distanza, con considerazioni pedagogiche tanto corrette quanto ovvie, oppure con considerazioni di carattere sindacal-contrattuale che, francamente, ritengo lascino il tempo che trovano. Entrambe le argomentazioni sono state utilizzate da una minoranza dei docenti come giustificazione a un ingiustificabile fancazzismo. Al'opposto ci sono stati molti docenti che hanno sostenuto convintamente il rinvio sine die della riapertura delle scuole, ponendo come centrale il tema della salute degli insegnanti.
Questi sommessi pigolii sono stati sovrastati dalle voci ben più potenti di partiti politici interessati a fare propaganda sulla scuola, regioni, comuni, presidi, genitori, sindacati, che hanno praticamente monopolizzato il dibattito pubblico sulla scuola con visioni ancora più conflittuali ed antitetiche.
Di fronte a questa Babele né la ministra Azzolina, né il presidente del Consiglio né il governo nel suo complesso sono riusciti a fare proposte semplici, concrete, chiare e soprattutto coerenti. Per me, come docente e come genitore, risultano altrettanto evidenti sia l'insostenibilità sociale, economica e psicologica del protrarsi della chiusura delle scuole, sia l'insostenibilità sanitaria e logistica della loro totale riapertura. Purtroppo la scelta effettuata dai vari stakeholder chiamati a contribuire alla decisione è stata quest'ultima, ma la loro conflittualità ha impedito di usare i sei mesi a disposizione per individuare delle misure efficaci per attuare in sicurezza la riapertura totale.
Noi docenti ci troveremo così a fare un numero superiore di lezioni di durata ridotta, con classi smembrate se non addirittura con spezzoni di varie classi da sorvegliare, in aule praticamente prive di arredo (come se il virus si propagasse per il contatto con armadietti e lavagne), con forti pressioni ad adottare forme di didattica "innovative", digitalizzate o comunque blande, con la responsabilità enorme di sorvegliare ogni starnuto, ogni mascherina, ogni movimento che avvicini gli alunni a meno del metro di distanza previsto.
Ogni proposta di buon senso, dall'utilizzo parziale, intorno al 25/30%, della didattica a distanza all'obbligo di mantenimento della mascherina in classe, è stata demolita con motivazioni anche accettabili, ma tutte inficiate dal rifiuto di considerare il problema della riapertura delle scuole nella sua enorme complessità. Il dibattito pubblico è stato per mesi sviato su ballon d'essai come il plexiglas (con una s sola) o i banchi a rotelle, mentre la ministra Azzolina riceveva attacchi gratuiti sul suo rossetto o sulla sua ostinazione nell'opporsi a un'infornata gratuita di insegnanti precari senza concorso, quando i punti in cui sarebbe stato opportuno inchiodarla alle sue responsabilità sarebbero stati ben altri.
Si preannuncia un anno scolastico allucinante, tanto per i docenti quanto per alunni e famiglie, che si sarebbe potuto evitare se tutti si fossero realmente conto della gravità della situazione e se i docenti avessero fatto sentire una voce concorde, anziché lasciare le proprie istanze a sindacati divisi e poco rappresentativi che costituiscono il maggior freno a qualsiasi miglioramento dello status quo della scuola italiana.
Il corpo docente nella sua generalità, alle prese con la pandemia, è stato tanto pronto ad adottare i nuovi sistemi di insegnamento quanto diviso sugli obiettivi e i metodi per contrastare il contagio e favorire la riapertura delle scuole.
La voce dei docenti non si è praticamente sentita, tranne dei pigolii contrastanti. Da un lato ci sono quelli che si sono espressi contro la didattica a distanza, con considerazioni pedagogiche tanto corrette quanto ovvie, oppure con considerazioni di carattere sindacal-contrattuale che, francamente, ritengo lascino il tempo che trovano. Entrambe le argomentazioni sono state utilizzate da una minoranza dei docenti come giustificazione a un ingiustificabile fancazzismo. Al'opposto ci sono stati molti docenti che hanno sostenuto convintamente il rinvio sine die della riapertura delle scuole, ponendo come centrale il tema della salute degli insegnanti.
Questi sommessi pigolii sono stati sovrastati dalle voci ben più potenti di partiti politici interessati a fare propaganda sulla scuola, regioni, comuni, presidi, genitori, sindacati, che hanno praticamente monopolizzato il dibattito pubblico sulla scuola con visioni ancora più conflittuali ed antitetiche.
Di fronte a questa Babele né la ministra Azzolina, né il presidente del Consiglio né il governo nel suo complesso sono riusciti a fare proposte semplici, concrete, chiare e soprattutto coerenti. Per me, come docente e come genitore, risultano altrettanto evidenti sia l'insostenibilità sociale, economica e psicologica del protrarsi della chiusura delle scuole, sia l'insostenibilità sanitaria e logistica della loro totale riapertura. Purtroppo la scelta effettuata dai vari stakeholder chiamati a contribuire alla decisione è stata quest'ultima, ma la loro conflittualità ha impedito di usare i sei mesi a disposizione per individuare delle misure efficaci per attuare in sicurezza la riapertura totale.
Noi docenti ci troveremo così a fare un numero superiore di lezioni di durata ridotta, con classi smembrate se non addirittura con spezzoni di varie classi da sorvegliare, in aule praticamente prive di arredo (come se il virus si propagasse per il contatto con armadietti e lavagne), con forti pressioni ad adottare forme di didattica "innovative", digitalizzate o comunque blande, con la responsabilità enorme di sorvegliare ogni starnuto, ogni mascherina, ogni movimento che avvicini gli alunni a meno del metro di distanza previsto.
Ogni proposta di buon senso, dall'utilizzo parziale, intorno al 25/30%, della didattica a distanza all'obbligo di mantenimento della mascherina in classe, è stata demolita con motivazioni anche accettabili, ma tutte inficiate dal rifiuto di considerare il problema della riapertura delle scuole nella sua enorme complessità. Il dibattito pubblico è stato per mesi sviato su ballon d'essai come il plexiglas (con una s sola) o i banchi a rotelle, mentre la ministra Azzolina riceveva attacchi gratuiti sul suo rossetto o sulla sua ostinazione nell'opporsi a un'infornata gratuita di insegnanti precari senza concorso, quando i punti in cui sarebbe stato opportuno inchiodarla alle sue responsabilità sarebbero stati ben altri.
Si preannuncia un anno scolastico allucinante, tanto per i docenti quanto per alunni e famiglie, che si sarebbe potuto evitare se tutti si fossero realmente conto della gravità della situazione e se i docenti avessero fatto sentire una voce concorde, anziché lasciare le proprie istanze a sindacati divisi e poco rappresentativi che costituiscono il maggior freno a qualsiasi miglioramento dello status quo della scuola italiana.
herman il lattoniere- Messaggi : 1676
Data d'iscrizione : 15.11.17
Re: la mia sulla riapertura
Cosa avrebbe dovuto chiedere, secondo il tuo punto di vista, questa voce concorde degli insegnanti?
Nera- Messaggi : 399
Data d'iscrizione : 23.08.17
Re: la mia sulla riapertura
In diverse scuole superiori altro che 25%-30% di DAD; da me per mancanza di spazi il 50% per le classi intermedie...
kirserk- Messaggi : 435
Data d'iscrizione : 12.06.11
Re: la mia sulla riapertura
È difficile trovare una linea di pensiero unitaria. Per es Lucetta ritiene che i doppi turni sarebbero stati una soluzione ragionevole. Non per me, per la mia esperienza. Nella mia scuola il 70% degli alunni è pendolare e non ci sono mezzi di trasporto al pomeriggio. Anche moltissimi docenti sono pendolari. Dalla Calabria vengono in Puglia tutti i giorni. Immaginate il disagio di rimanere fino a sera. Possiamo essere d'accordo sull'inutilità dei banchi con le rotelle. Se proprio c'era tutto questo denaro da spendere si potevano cercare altri spazi, per permettere il distanziamento. In ogni caso credo che i nostri politici siano stati spiazzati dalla curva dei contagi. Da maggio è iniziato un calo e ciò ha permesso alla Azzolina di portare avanti il suo mantra: le scuole riapriranno in sicurezza il 14 settembre. Un aumento dei contagi era previsto certo, ma in autunno, giusto il tempo di dare al governo la possibilità di dimostrare che mantiene le promesse. E invece i contagi sono aumentati ad agosto! E ora che si fa? Gli slogan non si possono tradire. Politica e buon senso non vanno di pari passo.
Nera- Messaggi : 399
Data d'iscrizione : 23.08.17
Re: la mia sulla riapertura
Credo che spendere soldi in milioni di mascherine (poi da smaltire) mi pare uno spreco e un danno ambientale importante.
Doppi turni vuol dire doppi insegnanti precari, una "toppa", non un investimento futuro.
Ci vogliono spazi per la scuola (non "in affitto") e sistemi di ricambio d'aria.
Ci vogliono soldi per alunni che non possono permettersi di avere un PC personale.
È una spesa enorme, maggiore di mascherine+insegnanti, ma che migliorerà la scuola a prescindere dal virus.
Doppi turni vuol dire doppi insegnanti precari, una "toppa", non un investimento futuro.
Ci vogliono spazi per la scuola (non "in affitto") e sistemi di ricambio d'aria.
Ci vogliono soldi per alunni che non possono permettersi di avere un PC personale.
È una spesa enorme, maggiore di mascherine+insegnanti, ma che migliorerà la scuola a prescindere dal virus.
Squolabus- Messaggi : 178
Data d'iscrizione : 31.01.18
Re: la mia sulla riapertura
visto che riaprire è irrinunciabile ormai, almeno utilizzare un minimo di logica: misurazione della temperatura sull'autobus e a scuola (altrimenti non avrebbero senso i termoscanner usati finora in supermercati, aeroporti, stazioni) raddoppiare le corse dello scuolabus, mascherina durante gli assembramenti (intervallo, corridoi), bidello che regola gli ingressi ai servizi igienici. Stop...
Ieri sono stata al parco giochi con i i miei figli, i bambini giocano vicini (gli stessi che alla materna sono in gruppi diversie guai a sfiorarsi) le mamme hanno la mascherina, i nonni stanno distanziati sotto le piante. Con un po' di buon senso si può tornare in classe, certo senza pretendere la massima sicurezza, che per altro non esiste in nessun ambiente ormai. Ai primi contagi partirà la catena della quarantena e se va tutto bene ai primi di novembre si chiude tutto. Del resto la scuola è un ambiente particolare, in cui si sta per diverse ore a contatto, nemmeno nei negozi e centri commerciali esiste lo stesso pericolo.
Tutto questo per dire che... il caos che regna sulla riapertura è ormai insopportabile e che anche con un semplice ragionamento è intuibile che le scuole purtroppo non dovrebbero riaprire. Solo che ormai per il governo è una questione di vita o di morte, perciò mettiamo in scena tutto il teatrino e poi lasciamo fare al tempo.
Ieri sono stata al parco giochi con i i miei figli, i bambini giocano vicini (gli stessi che alla materna sono in gruppi diversie guai a sfiorarsi) le mamme hanno la mascherina, i nonni stanno distanziati sotto le piante. Con un po' di buon senso si può tornare in classe, certo senza pretendere la massima sicurezza, che per altro non esiste in nessun ambiente ormai. Ai primi contagi partirà la catena della quarantena e se va tutto bene ai primi di novembre si chiude tutto. Del resto la scuola è un ambiente particolare, in cui si sta per diverse ore a contatto, nemmeno nei negozi e centri commerciali esiste lo stesso pericolo.
Tutto questo per dire che... il caos che regna sulla riapertura è ormai insopportabile e che anche con un semplice ragionamento è intuibile che le scuole purtroppo non dovrebbero riaprire. Solo che ormai per il governo è una questione di vita o di morte, perciò mettiamo in scena tutto il teatrino e poi lasciamo fare al tempo.
Venturina- Messaggi : 274
Data d'iscrizione : 04.03.20
Re: la mia sulla riapertura
Presto avrò il collegio e sono in attesa di sapere cosa ci chiederanno di fare. Egoisticamente, spero proprio di non dover fare doppi turni che ci costringano a stare a scuola mattina e pomeriggio. Io lavoro dalla mattina alla sera, ma il pomeriggio vorrei lavorare con calma a casa, tanto più che la mia scuola è lontana. Se questo succederà, mi troverò a sacrificare la qualità della didattica non per dispetto, ma perché materialmente non ce la faccio. Quest'anno, poi, la responsabilità sarà tanta.
Nashef- Messaggi : 2352
Data d'iscrizione : 04.05.13
Re: la mia sulla riapertura
Lucetta è particolarmente affezionata ai doppi turni, probabilmente perché insegna in una scuola con basso tasso di pendolarismo.
Anche nella mia scuola sono improponibili, a sottolinearlo il fatto che, in tempi pre-covid, i corsi di recupero si effettuavano alla sesta e settima ore, in modo da finire al massimo alle 15:30.
Nonostante il tergiversare della politica, noi abbiamo cercato di ottimizzare il tempo a disposizione, abbiamo fatto due "tavoli tecnici" (cioè riunioni aperte ai docenti e ATA che volevano/potevano intervenire e ai genitori rappresentanti) a metà e fine luglio, per organizzare le attività in presenza. Il nodo restano i trasporti, proprio per l'alto tasso di pendolarismo.
Anche nella mia scuola sono improponibili, a sottolinearlo il fatto che, in tempi pre-covid, i corsi di recupero si effettuavano alla sesta e settima ore, in modo da finire al massimo alle 15:30.
Nonostante il tergiversare della politica, noi abbiamo cercato di ottimizzare il tempo a disposizione, abbiamo fatto due "tavoli tecnici" (cioè riunioni aperte ai docenti e ATA che volevano/potevano intervenire e ai genitori rappresentanti) a metà e fine luglio, per organizzare le attività in presenza. Il nodo restano i trasporti, proprio per l'alto tasso di pendolarismo.
@melia- Messaggi : 4461
Data d'iscrizione : 12.07.15
Età : 65
Località : Padova
Re: la mia sulla riapertura
La riapertura ci sarà seguita a breve dalla chiusura e dalla didattica a distanza. Direi che è inevitabile...basta vedere quel che accade con le scuole ancora chiuse.
I trasporti? Magari un autobus per studente potrebbe andare bene.
Le mascherine? Ottime, soprattutto se uno non deve fare lezione e può stare zitto. Perchè altrimenti dopo due giorni arriva il mal di gola e ci si mette in mutua fino al tampone (non si sa mai potrebbe essere il covid...).
Il distanziamento? Facile da ottenere, magari piazzando anche dei semafori e della segnaletica orizzontale negli edifici.
Come per i libri anche in questo caso la lettura deve inizare dal titolo. E il titolo è COVID19. Ed è questo che non doveva esserci. Per il resto si può comunque discutere.
I trasporti? Magari un autobus per studente potrebbe andare bene.
Le mascherine? Ottime, soprattutto se uno non deve fare lezione e può stare zitto. Perchè altrimenti dopo due giorni arriva il mal di gola e ci si mette in mutua fino al tampone (non si sa mai potrebbe essere il covid...).
Il distanziamento? Facile da ottenere, magari piazzando anche dei semafori e della segnaletica orizzontale negli edifici.
Come per i libri anche in questo caso la lettura deve inizare dal titolo. E il titolo è COVID19. Ed è questo che non doveva esserci. Per il resto si può comunque discutere.
MaurG- Messaggi : 1911
Data d'iscrizione : 28.03.12
Re: la mia sulla riapertura
la pandemia ha evidenziato alcune criticità croniche aggiungendo la novità della dad che ha posto ulteriori problemi , ha consentito di completare l'anno con tutte le manchevolezze che sappiamo, ma ciò che colpisce è l'essersi spesi solo in vacui proclami su arredi, spazi, assunzioni quando all'atto pratico siamo esattamente al punto in cui eravamo a marzo!
nella mia scuola, e credo sia situazione comune quasi ovunque almeno in città o posti non troppo isolati mancano gli spazi e anche i banchi per la presenza e si paventa una didattica mista sulla quale pesano tante incognite irrisolte riguardanti modalità, controllo, privacy ecc ecc...mi auguravo almeno di poter avere qualche certezza, ma mi rendo conto che è un' utopia....sarà un altro anno allucinante in cui si navigherà a vista senza bussola!
nella mia scuola, e credo sia situazione comune quasi ovunque almeno in città o posti non troppo isolati mancano gli spazi e anche i banchi per la presenza e si paventa una didattica mista sulla quale pesano tante incognite irrisolte riguardanti modalità, controllo, privacy ecc ecc...mi auguravo almeno di poter avere qualche certezza, ma mi rendo conto che è un' utopia....sarà un altro anno allucinante in cui si navigherà a vista senza bussola!
antalia- Messaggi : 1169
Data d'iscrizione : 26.09.16
Re: la mia sulla riapertura
Il fatto che quest'anno la didattica sarà ridotta e accidentata è un segreto di Pulcinella, nonostante le frasi fatte ai TG in base alle quali si afferma che si sta lavorando perché gli studenti italiani non perdano neanche 1h di lezione.
Nashef- Messaggi : 2352
Data d'iscrizione : 04.05.13
Re: la mia sulla riapertura
io sono favorevole alla DAD per le spiegazioni e verifiche "secondarie" (quiz e questionari on line, ad esempio), mentre le verifiche scritte vere e proprie più alcuni orali sarebbero da fare in presenza.
Lo reputate fattibile? Cosa accadrà nella realtà secondo voi?
Lo reputate fattibile? Cosa accadrà nella realtà secondo voi?
Vidoc- Messaggi : 1441
Data d'iscrizione : 28.07.15
Re: la mia sulla riapertura
Lo scopriremo solo vivendo. Le verifiche fatte in DAD hanno un basso grado di attendibilità. Ma poi, verifiche in DAD o meno, mi interessa l'epilogo a giugno: sotto COVID scuola "inclusivissima".
Nashef- Messaggi : 2352
Data d'iscrizione : 04.05.13
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